Rapporto di Ricerca
di
852202UK
genere
confessioni
Università degli Studi – Istituto di Sessuologia – Estratto del Rapporto di ricerca “Sex evolution 2024” – Ricerca sul campo con metodologia “Free speech” – Target: donne, 28-45 anni, con figli – Siti: esterno circoli sportivi, orari corsi allievi
D: “Sono una ricercatrice universitaria. Grazie di aver accettato di partecipare alla nostra raccolta dati sull’evoluzione sessuale delle femmine. Free speech significa che non le farò domande specifiche ma che lei può dire quello che ritiene utile”
R: “Il sesso l’ho incontrato ovviamente come tutte a scuola. In classe i ragazzi si scoprivano e facevano a gara su quanto lo avevano lungo. Poi incominciarono a chiedere alle ragazze più carine di masturbarli durante le lezioni. Di lì il passo ai rapporti orali fu breve. Noi, cretine, accettavamo per mostrarci ‘femmine’ desiderate. Ci venivano in bocca. Io ho imparato ad ingoiare ma altre mie compagne sputavano. E gli insegnanti se ne accorgevano. Non ti dico i casini che venivano fuori. A scuola si diceva che una insegnante, evidentemente arrapata cronica, si faceva venire in faccia da due o tre ragazzi contemporaneamente convocati in un ripostiglio della palestra. Pochi anni dopo anche io volevo fare sesso come i grandi e come vedevo fare sui siti porno. Chiesi a mio cugino di scoparmi. Lui mi disse che nella passerina era pericoloso mentre da dietro no. Mi fece male da impazzire. Poi mi piacque molto. Mi montava e poi mi veniva in bocca. Io ingoiavo con gioia. Che stupida! Durante una gita in Grecia mi feci sverginare da un meccanico, ricordo bene, tutto sporco di grasso. Anche lì un dolore che non ti dico. Ma che figo quell’uomo. Mi venne in faccia. Ne ho ancora un bellissimo ricordo. Una volta persa la verginità fu poi tutto semplice. Ho calcolato di aver preso in quegli anni oltre trenta cazzi. Di tutti i tipi, misure, gusti. Mi piaceva essere maltrattata, cioé presa brutalmente come se io non volessi. Ma ovviamente volevo sempre. Mi sono sempre bagnata tantissimo. Me lo dicevano i ragazzi che me la leccavano. Poi, arrivò mio marito. Lui ha sempre pensato che io da dietro sia vergine. Scopiamo praticamente ogni giorno. Spesso la mattina e quasi sempre la notte. Quando gli gira e io dormo, senza svegliarmi, mi mette alla pecorina e mi chiava furiosamente. A volte mi fa male, a volte sono io che mi bagno velocemente. Mi viene sempre dentro a meno che io non lo preceda girandomi offrendogli in bocca o facendogli capire che voglio che mi venga in faccia. Abbiamo tre figli, io ho 42 anni. Prima o poi gli farò capire che voglio che me lo metta dietro. Così mi sentirò davvero leale con lui. Del resto, sono la sua femmina (lui dice che sono la sua puttana personale), lo amo e me lo voglio tenere”
D: “Sono una ricercatrice universitaria. Grazie di aver accettato di partecipare alla nostra raccolta dati sull’evoluzione sessuale delle femmine. Free speech significa che non le farò domande specifiche ma che lei può dire quello che ritiene utile”
R: “Il sesso l’ho incontrato ovviamente come tutte a scuola. In classe i ragazzi si scoprivano e facevano a gara su quanto lo avevano lungo. Poi incominciarono a chiedere alle ragazze più carine di masturbarli durante le lezioni. Di lì il passo ai rapporti orali fu breve. Noi, cretine, accettavamo per mostrarci ‘femmine’ desiderate. Ci venivano in bocca. Io ho imparato ad ingoiare ma altre mie compagne sputavano. E gli insegnanti se ne accorgevano. Non ti dico i casini che venivano fuori. A scuola si diceva che una insegnante, evidentemente arrapata cronica, si faceva venire in faccia da due o tre ragazzi contemporaneamente convocati in un ripostiglio della palestra. Pochi anni dopo anche io volevo fare sesso come i grandi e come vedevo fare sui siti porno. Chiesi a mio cugino di scoparmi. Lui mi disse che nella passerina era pericoloso mentre da dietro no. Mi fece male da impazzire. Poi mi piacque molto. Mi montava e poi mi veniva in bocca. Io ingoiavo con gioia. Che stupida! Durante una gita in Grecia mi feci sverginare da un meccanico, ricordo bene, tutto sporco di grasso. Anche lì un dolore che non ti dico. Ma che figo quell’uomo. Mi venne in faccia. Ne ho ancora un bellissimo ricordo. Una volta persa la verginità fu poi tutto semplice. Ho calcolato di aver preso in quegli anni oltre trenta cazzi. Di tutti i tipi, misure, gusti. Mi piaceva essere maltrattata, cioé presa brutalmente come se io non volessi. Ma ovviamente volevo sempre. Mi sono sempre bagnata tantissimo. Me lo dicevano i ragazzi che me la leccavano. Poi, arrivò mio marito. Lui ha sempre pensato che io da dietro sia vergine. Scopiamo praticamente ogni giorno. Spesso la mattina e quasi sempre la notte. Quando gli gira e io dormo, senza svegliarmi, mi mette alla pecorina e mi chiava furiosamente. A volte mi fa male, a volte sono io che mi bagno velocemente. Mi viene sempre dentro a meno che io non lo preceda girandomi offrendogli in bocca o facendogli capire che voglio che mi venga in faccia. Abbiamo tre figli, io ho 42 anni. Prima o poi gli farò capire che voglio che me lo metta dietro. Così mi sentirò davvero leale con lui. Del resto, sono la sua femmina (lui dice che sono la sua puttana personale), lo amo e me lo voglio tenere”
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6.6
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