Mia cognata un sogno ad occhi aperti -2
di
panetow
genere
tradimenti
Il mattino dopo, al risveglio eravamo imbarazzati entrambi, ma un altro appassionato bacio siolse la tensione e mentre lei, dopo aver rimesso la camicia da notte, preparava il caffè, io andai in bagno.
Quando uscì, la trovai con la tazza del caffè in mano ed uno sguardo che la diceva lunga sulle sensazioni provate la notte prima e mi disse assetivamente: "stasera dormirai di nuovo da me!".
In realtà non sapevo come sarebbe andata la giornata al capezzale della mamma, ma pensavo che anche mia moglie avrebbe avuto il diritto di riposarsi in un letto, ma faci un sorrisino annuendo.
Andò a farsi la doccia al piano di sopra, io approfittai della doccia al pian terreno e mi preparai molto più velocemente di lei.
La aspettai seduto sul divano e quando sentii i suoi passi per le scale mi alzai per prendere le mie cose ed uscire di casa; lei si avvicinò, mi baciò appassionatamente e mi confessò di avere una voglia pazzesca; le feci notare che non c'era tempo, ma lei mi abbassò la zip e tirò fuori il cazzo che non aspettava altro che le sue attenzioni. Divenne subito duro, lo infilò in bocca e mi fece una altro pompino sincronizzando movimenti di mano e bocca. Venni in fretta riempendole ancora la bocca di sperma che questa volta ingoiò e mi lasciò il cazzo ben pulito; aggiunse: "stasera si ricomincia" e uscimmo.
La giornata, per me lavorativa, trascorse tranquillamente e ad un certo punto ricevetti una telefonata da mia moglie per dirmi che la sorella avrebbe trascorso tutta la giornata in ospedale dalla madre per darle l'opportunità di riposare dopo una notte insonne, quindi le sarebbe toccato nuovamente il turno di notte in ospedale e mi chiese di andare dalla sorella a farle ancora compagnia per la notte.
Quella sera ccompagnai mia moglie in ospedale e uscì insieme a mia cognata; ci fermammo a comprare una pizza e poi subito a casa.
Una volta entrati, chiusi la porta e a quel punto mia cognata si avventò su di me per baciarmi appassionatamente, togliendomi il respiro; con la mano armeggiava con la zip dei miei pantaloni e lo tirò fuori dai boxer già bello duro. Si accoccolò e lo prese in bocca. Ad un tratto si fermò e mi disse: "questo era il mio aperitivo ed il tuo antipasto!".
Mangiammo la pizza e parlammo della notte trascorsa e io le dissi che avrei voluto farle il culo; lei sorrise e rispose: "vedremo".
Finita la cena, lei inizio a rimettere ordine in cucina ed io la seguivo con lo sguardo, ma ad un tratto la afferrai e cominciai a spogliarla; mi fermò dicendomi che aveva bisogno di una doccia.
Andò al piano superiore, ma dopo una mezz'ora scese indossando la sola camicia da notte e venne a sedersi sul divano accanto a me; iniziammo a baciarci e toccarci recioprocamente, tirò fuori il mio cazzo e soddisfò la sua voglia di pompino, poi si mise a cavalcioni e cominciò a scoparmi; ad un certo punto la fermai, la feci mettere in ginocchio sul divano e cominciai a fotterla a pecorina. Lei apprezzò la posizione e più la fottevo, più gridava fino a dirmi di fermarmi che non ne poteva più.
Tirai fuori il cazzo dalla figa e lo portai al buco del culo e lei non sembrò ritrarsi, mi disse solo che dovevo fare piano, che non lo aveva mai fatto, allora io con la mano raccolsi gli umori dalla fica e le lubrificai il buco del culo e con il cazzo già bello umido degli umori della fica, iniziai a infilarglielo delicatamente. Piano piano lo infilai tutto e le dissi: "hai tutto il cazzo nel culo!" e lei rispose: "Siiiii".
Iniziai a stantuffare pian piano e le cominciò a godere; aumentai il ritmo pian piano fino a sborrarle nel culo.
Quando lo tirai fuori, ancora grondante di sperma, anche lei sembrava soddisfatta, ma sfinita.
Rimanemmo abbracciati sul divano per un po', poi andai a fare una doccia.
Al mio ritorno la trovai pensierosa e mi chiese: "noi adesso cosa siamo?" Io risposi: "possiamo essere quello che vuoi, in fondo siamo entrambi sposati, ma tu hai figli, io no!".
Andammo nel letto che ci aveva accolto la notte precedente ed entrambi avevamo ancora voglia l'uno dell'altra, cominciammo ad accarezzarci e baciarci reciprocamente e alla fine mi chiese di scoparla nella stessa posizione della sera precedente.
Fu una scopata diversa, più tenera ed io le riempì la figa di sperma.
Poi ci addormentammo.
Al risveglio di buon mattino ci scambiamo un bacio e velocemente ci preparammo per uscire; lei sarebbe ripartita per tornare al mare nel pomeriggio, quindi non ci saremmo rivisti, ma mi disse: "Io vorrei che la nostra relazione continuasse, almeno clandestinamente!" Io annuì e risposi che ero disponibile e che ne avremmo riparlato al suo rientro, in un giorno di lavoro in smart per entrambi.
Prima di uscire di casa, però, si mise in ginocchio sul divano e mi disse: "Ti prego, fottimi ancora, mi mancherà farlo nei prossimi giorni". Mi avvicinai le alzai la gonna e le abbassai gli slip; le leccai la la figa ed intanto il mio cazzo veniva su duro. Mentre sgrillettavo il suo clitoride, tirò fuori il cazzo dai pantaloni e cominciò a succhiarlo, poi disse: "Non ce la faccio più, chiavami!". Mi misi dietro di lei e le infilai il cazzo nella figa e cominciai a fotterla come non ci fosse stato un domani. Venimmo contemporaneamente e sodisfatti, dopo un altro bacio appassionato, uscimmo di casa.
Quando uscì, la trovai con la tazza del caffè in mano ed uno sguardo che la diceva lunga sulle sensazioni provate la notte prima e mi disse assetivamente: "stasera dormirai di nuovo da me!".
In realtà non sapevo come sarebbe andata la giornata al capezzale della mamma, ma pensavo che anche mia moglie avrebbe avuto il diritto di riposarsi in un letto, ma faci un sorrisino annuendo.
Andò a farsi la doccia al piano di sopra, io approfittai della doccia al pian terreno e mi preparai molto più velocemente di lei.
La aspettai seduto sul divano e quando sentii i suoi passi per le scale mi alzai per prendere le mie cose ed uscire di casa; lei si avvicinò, mi baciò appassionatamente e mi confessò di avere una voglia pazzesca; le feci notare che non c'era tempo, ma lei mi abbassò la zip e tirò fuori il cazzo che non aspettava altro che le sue attenzioni. Divenne subito duro, lo infilò in bocca e mi fece una altro pompino sincronizzando movimenti di mano e bocca. Venni in fretta riempendole ancora la bocca di sperma che questa volta ingoiò e mi lasciò il cazzo ben pulito; aggiunse: "stasera si ricomincia" e uscimmo.
La giornata, per me lavorativa, trascorse tranquillamente e ad un certo punto ricevetti una telefonata da mia moglie per dirmi che la sorella avrebbe trascorso tutta la giornata in ospedale dalla madre per darle l'opportunità di riposare dopo una notte insonne, quindi le sarebbe toccato nuovamente il turno di notte in ospedale e mi chiese di andare dalla sorella a farle ancora compagnia per la notte.
Quella sera ccompagnai mia moglie in ospedale e uscì insieme a mia cognata; ci fermammo a comprare una pizza e poi subito a casa.
Una volta entrati, chiusi la porta e a quel punto mia cognata si avventò su di me per baciarmi appassionatamente, togliendomi il respiro; con la mano armeggiava con la zip dei miei pantaloni e lo tirò fuori dai boxer già bello duro. Si accoccolò e lo prese in bocca. Ad un tratto si fermò e mi disse: "questo era il mio aperitivo ed il tuo antipasto!".
Mangiammo la pizza e parlammo della notte trascorsa e io le dissi che avrei voluto farle il culo; lei sorrise e rispose: "vedremo".
Finita la cena, lei inizio a rimettere ordine in cucina ed io la seguivo con lo sguardo, ma ad un tratto la afferrai e cominciai a spogliarla; mi fermò dicendomi che aveva bisogno di una doccia.
Andò al piano superiore, ma dopo una mezz'ora scese indossando la sola camicia da notte e venne a sedersi sul divano accanto a me; iniziammo a baciarci e toccarci recioprocamente, tirò fuori il mio cazzo e soddisfò la sua voglia di pompino, poi si mise a cavalcioni e cominciò a scoparmi; ad un certo punto la fermai, la feci mettere in ginocchio sul divano e cominciai a fotterla a pecorina. Lei apprezzò la posizione e più la fottevo, più gridava fino a dirmi di fermarmi che non ne poteva più.
Tirai fuori il cazzo dalla figa e lo portai al buco del culo e lei non sembrò ritrarsi, mi disse solo che dovevo fare piano, che non lo aveva mai fatto, allora io con la mano raccolsi gli umori dalla fica e le lubrificai il buco del culo e con il cazzo già bello umido degli umori della fica, iniziai a infilarglielo delicatamente. Piano piano lo infilai tutto e le dissi: "hai tutto il cazzo nel culo!" e lei rispose: "Siiiii".
Iniziai a stantuffare pian piano e le cominciò a godere; aumentai il ritmo pian piano fino a sborrarle nel culo.
Quando lo tirai fuori, ancora grondante di sperma, anche lei sembrava soddisfatta, ma sfinita.
Rimanemmo abbracciati sul divano per un po', poi andai a fare una doccia.
Al mio ritorno la trovai pensierosa e mi chiese: "noi adesso cosa siamo?" Io risposi: "possiamo essere quello che vuoi, in fondo siamo entrambi sposati, ma tu hai figli, io no!".
Andammo nel letto che ci aveva accolto la notte precedente ed entrambi avevamo ancora voglia l'uno dell'altra, cominciammo ad accarezzarci e baciarci reciprocamente e alla fine mi chiese di scoparla nella stessa posizione della sera precedente.
Fu una scopata diversa, più tenera ed io le riempì la figa di sperma.
Poi ci addormentammo.
Al risveglio di buon mattino ci scambiamo un bacio e velocemente ci preparammo per uscire; lei sarebbe ripartita per tornare al mare nel pomeriggio, quindi non ci saremmo rivisti, ma mi disse: "Io vorrei che la nostra relazione continuasse, almeno clandestinamente!" Io annuì e risposi che ero disponibile e che ne avremmo riparlato al suo rientro, in un giorno di lavoro in smart per entrambi.
Prima di uscire di casa, però, si mise in ginocchio sul divano e mi disse: "Ti prego, fottimi ancora, mi mancherà farlo nei prossimi giorni". Mi avvicinai le alzai la gonna e le abbassai gli slip; le leccai la la figa ed intanto il mio cazzo veniva su duro. Mentre sgrillettavo il suo clitoride, tirò fuori il cazzo dai pantaloni e cominciò a succhiarlo, poi disse: "Non ce la faccio più, chiavami!". Mi misi dietro di lei e le infilai il cazzo nella figa e cominciai a fotterla come non ci fosse stato un domani. Venimmo contemporaneamente e sodisfatti, dopo un altro bacio appassionato, uscimmo di casa.
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