Idraulico

di
genere
etero

In 56 anni di vita non avevo mai conosciuto un uomo più sensuale e passionale di Francesco, un idraulico che venne a sistemare qualche perdita a casa mia giovedì scorso. Mi chiamo Maria, sono bulgara, divorziata da un uomo italiano, ho due figli maschi, uno indipendente e uno che vive con me (entrambi ventenni, uno 29 l’altro 27), single da anni ormai. Ogni tanto qualche incontro con uomini lo ho avuto tramite app, ma stavolta si è avverato il sogno di ogni donna matura e single: sesso con l’idraulico sexy. Avendo una perdita in bagno chiesi a una vicina il numero di un idraulico e mi consigliò questo giovane ragazzo di 28 anni, romano, veloce ed efficiente. Già la voce mi colpì al telefono, aveva un accento romano evidente, sebbene parlasse in italiano corretto e aveva una voce davvero decisa e al contempo sensuale. Ci accordammo per giovedì scorso alle 8:30 di mattina (orario comodissimo perché mio figlio non ci sarebbe stato fino al tardo pomeriggio). Puntuale come un orologio svizzero l’idraulico citofonò alle 8:25, mi ero messa una bella camicetta bianca scollata il giusto al seno è un pantalone comodo nero, in ciabatte havaianas fucsia. Si presentò, mi chiese scusa per essere arrivato in anticipo e mi chiese permesso: rimasi sconvolta dalla sua bellezza, tentennai un secondo, facendolo entrare per condurlo al bagno. Indugiò anche lui un po’ lo sguardo sul mio décolleté, capii o forse sperai gli piacessi anche io. Gli chiesi se gradisse un caffè e annuì ringraziandomi. Gli portai il caffè poco dopo e bevendolo in un sorso mi ringraziò nuovamente con il classico modo espansivo di un romano verace e mi disse “oltre a esse na gran bella signora sei pure la numero 1”. Gli risposi grazie per il “bella signora”, che detto da un ragazzo giovane valesse il triplo. Lui mi lanciò uno sguardo malizioso e mi disse “signò je lo diranno tutti spero”, cosa gli confidai in realtà non veritiera. Si alzò di scatto, pensavo mi avrebbe voluto sbattere al muro, invece si levò la felpa, continuandomi a fare i complimenti e a dirmi dovessi fidarmi di lui. Mi chiese se potessi tenergli la felpa che aveva caldo e rimase in t-shirt blu, vedevo le sue braccia muscolose, mi colpirono le vene da vero toro. Francesco posso descrivervelo come ragazzo alto, moro, occhi furbi e neri, carnagione scura, diciamo abbronzata, collanina oro che risaltava sulla sua pelle scura, fisicato, robusto ma non enorme, nella norma come corporatura, non amo quelli troppo grossi palestrati. Aveva delle mani davvero belle, nonostante il lavoro non callose, ma pulite, lisce e morbide. Lo lasciai solo qualche minuto e una volta tornata lo vidi lavorare e smanettare dentro la doccia che evidentemente perdeva acqua visto le impronte di sporco che lasciavano le sue scarpe sul pavimento. Notandomi mi disse di stare tranquilla, che la perdita ormai era a posto, scusandosi però per aver sporcato un po’. Gli dissi di fermarsi un attimo, avrei pulito il pavimento e una volta asciugato poteva finire di lavorare senza sporcare. Insistette nel voler continuare, che gli mancassero 5 minuti e lo costrinsi a riposarsi un attimo, che gli avrei offerto magari un altro caffè, anche magari per fare amicizia e provocarlo in qualche modo, avevo una voglia di avere quelle sue mani sul mio seno… Andai a prendere lo straccio per pulire e lui si diresse verso la cucina, sporcando il pavimento con le scarpe ancora ovviamente sporche e bagnate. Mi chiese scusa vedendo il mio sguardo rivolto alle impronte che stava lasciando, lo rassicurai di non preoccuparsi, di togliersi le scarpe che le avrei sciacquate e di andarsi a sedere in salone. Mi ringraziò, si sfilò entrambe le scarpe e andò a mettersi sul divano a bere il secondo caffè. Lo raggiunsi 3/4 minuti dopo, chiedendogli se fosse comodo sul divano, lui allora sorridendo si alzò di scatto e mi disse “si si torno di là a lavorare”, ma lo fermai dicendogli stessi scherzando, che poteva aspettare un secondo mi prendessi anche io il caffè. Mentre bevevo cercai di guardarlo con aria da gatta morta ma evidentemente lì per lì non funzionò, infatti mi fece notare quanto fosse comodo il divano, chiedendomi dove lo avessi comprato perché voleva comprarne uno buono per la sua prima casa, appena presa. Gli dissi il fornitore, poi gli feci notare che su un lato avesse anche il massaggiatore, incoraggiandolo a provarlo. Lui scherzò subito dicendomi che fosse stato il giorno di lavoro migliore della sua vita, anche addirittura con il massaggio compreso. Comunque accettò, non faceva fortunatamente troppi complimenti e si andò a sedere sul lato da me indicato. Mi misi davanti a lui, mi piegai per azionare il tutto e per allungare il divano per farlo sdraiare, sperando lo stuzzicassi un po’ per la posizione un po’ per il seno in bella vista che mi accorsi guardò. Mi alzai mi misi davanti a lui e gli dissi di spingere un tasto vicino a lui per regolare la seduta. Lui spinse il tasto e mi disse che non pensava si allungasse il sedile, era un continuo di “wow” “mortacci” etc… Gli dissi di distendere le gambe davanti a lui che ancora teneva di lato e lo fece. Mi disse subito quanto fosse comodo, che lo volesse anche lui, che ci volesse proprio, continuando a chiacchierare con me. Mentre parlavamo del divano e simili si sfilò i calzini e accavallò le gambe dicendomi “ora sì che si ragiona”. Avevo rivolte davanti a me le piante dei suoi piedi, anche quelli belli sexy nonostante non sia una parte che guardo solitamente in un uomo. Lo ammirai un attimo allargare le dita allineate perfettamente dei suoi piedi e notando che lui se ne fosse accorto, gli dissi che volessi anche io mettermi sdraiata, che mi fosse venuta la voglia. Allora lui colse la palla al balzo e mi disse di fare cambio, anzi si corresse scherzando dicendomi “se no ti puoi mettere vicino a me ma non vojo fa er furbo”. In realtà pensai fosse l’occasione adatta per avvicinarmisi e senza farmelo ripetere mi andai a sedere vicino a lui e mi sdraiai vicino a lui. Lui non se lo sarebbe aspettato, tanto che rimase un po’ in imbarazzo. Da buon romano però colse l’occasione per dirmi che di signore come me, così simpatiche e generose non se ne trovano in giro, io allora gli presi una mano e rimanemmo sdraiati così. Il mio prendermi per mano lo lasciò ulteriormente di stucco, in tutto i sensi visto che notai un’erezione non indifferente. Rendendosene conto anche lui cercò di nasconderlo ma non riuscendoci cerco di distogliere il mio sguardo chiedendomi di un quadro. Gli dissi due cose in riga e strusciai i miei piedi nudi ai suoi, ormai mi ero spinta troppo oltre, lo guardai, vidi i suoi occhi guardare i nostri piedi strusciarsi, stavolta aveva un’espressione quasi inebetita. Mi guardò, deglutì in evidente eccitazione e lo baciai in bocca. Volevo un bacio bello lungo, passionale ma lo partì in quarta e si tirò su, togliendomi subito la maglietta e iniziandomi a baciare sul collo fino ad arrivare al seno. Mi tolse il reggiseno e mise la sua testa in mezzo alle mie tette e iniziò a baciarmele e a leccarmele mentre io cercavo di sbattergliele in faccia il più possibile. Poi ci alzammo abbastanza scatenati, lui pestò un mio piede col suo per la foga del momento chiedendomi scusa. Lo baciai sussurrandogli poi nell’orecchio di togliermi i pantaloni. Lui si alzò, si tolse tutto rimanendo completamente nudo e mi sfilò i pantaloni, poi le mutandine, si avvicinò e iniziò a leccarmi la vagina. La sua lingua calda mi fece godere sin dal principio, erano secoli che non provavo una sensazione simile, per lo più con un ragazzo così bello e più giovane di me. Era super passionale, mi ricordo che cercava sempre il mio sguardo, mi faceva impazzire. Continuò per un bel pò a succhiarmi la figa che si bagnava sempre più. Per addolcire questo processo indirizzato all’orgasmo mi guardò di nuovo negli occhi e stavolta cercò le mie mani, incrociò le sue dita alle mie e continuammo in quella posizione fino al mio orgasmo. Aveva il viso completamente bagnato, era così tenero e passionale allo stesso tempo. Dopo poco mi alzai e mi misi in ginocchio, gli presi i piedi e cominciai a leccarglieli, erano molto odorosi ma mi sentivo di farlo per quanto mi facessero sangue. Poi passai a succhiargli il pene e lo feci godere nell’arco di 20 minuti due volte. Poi passammo alla fase di scopata ansimando come matti, eravamo due furie, il suo pene entrava dentro di me che era una meraviglia, sapeva cogliere anche il ritmo migliore per venirmi dentro e farmi godere alle stelle. Lo feci sdraiare sul divano e mi misi sopra di lui, facendogli infilare il pene nella mia vagina iniziando quindi a cavalcarlo per bene. Incrociai le mie mani alle sue e diventai una cavallerizza scatenata sopra il suo bel stallone mediterraneo che evidentemente in 28 anni aveva già visto già molte vagine che sapeva far godere come uomini non riescono nemmeno dopo lustri. Continuammo per un bel pò, poi mi disse che voleva finire il lavoro perché doveva fare altri lavoretti. Non vi nego che scopammo un po’ anche mentre sistemava le ultime cose in bagno, ovviamente nudi. Gli lasciai le mutande che indossavo perché voleva segarsi su ancora per giorni, visto che mi disse ne avrebbe avute ancora per ore con me di energie da spendere, che volesse recuperarle non potendomi vedere per un po’ visto che il giorno dopo, ovvero venerdì sarebbe dovuto partire con due amici per Malaga. Ci scambiammo i numeri scambiandoci però pochissime foto questi giorni, stando in vacanza lui… Mi ha mandato foto intime ovviamente, come io a lui, tante foto dei suoi piedi con il mare davanti e dulcis in fundo le mie mutandine che si è portato dietro dicendomi senza averle ancora lavate… Non vedo l’ora che torni perché rivoglio le sue mani su di me.
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2025-05-12
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