Uno spettacolino per uno sconosciuto

di
genere
esibizionismo

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Era primavera, il cielo sereno, l’aria calda.
Un weekend sui monti per staccare da un periodo pesante, approfittando delle feste, niente di che, solo una casetta isolata nel verde. Oddio, isolata, a qualche tornante di distanza dal paese, ma fuori dalla strada principale, pacifica, silenziosa, quei posti in cui di notte vedi ancora le stelle.
Ma sinceramente poco mi interessava tutto questo in quel momento, quello su cui ero concentrato era mia moglie nuda che si muoveva lentamente sul mio cazzo, si è giù, facendolo quasi uscire dalla sua dolce, succosa fica per poi riprenderlo tutto dentro, fino in fondo, le tettone bianche che ondeggiavano al ritmo della cavalcata, i lunghi capelli scuri sciolti ad incorniciare tutto questo. Ogni tanto si chinava a baciarmi, lunghi baci caldi, la sua lingua che si muoveva nella mia bocca, il culo che si sporgeva un po’ più indietro, le tette che si appoggiavano sul mio petto, pesanti, calde.
Un mugolio basso, rotto dal piacere “scopami, dammi il cazzo, così…”
Proprio in uno di quei momenti, con la coda dell’occhio, l’ho visto fuori dalla finestra, a qualche metro, cercando forse goffamente di non farsi vedere, ma di curiosare.
La cosa mi piaceva, l’ho guardato un attimo, un sorriso per cercare di fargli capire che non era un problema, coglie e si avvicina un pochino.
Sussurro a mia moglie “abbiamo il pubblico” si limita a rispondermi con un sorrisetto malizioso.
Senza voltarsi si tira su, prende l’elastico per i capelli che aveva attorno al polso e bene eretta, con le tette sporte in avanti, accentuando la curva del culo, si lega i capelli, come se fosse una cosa spontanea ma so bene che si sta facendo guardare, desiderare. E mi piace.
“Brava, fai uno spettacolino per il nostro amico” “Ti piace che veda quanto sono troia?”
Da dove si trova lui vede la scena di tre quarti, con una panoramica non proprio completa, ma che direi sufficiente, perché se lo tiri fuori e cominci a masturbarsi. Non lo vediamo perché rimane sotto la finestra, ma è chiaro dai suoi movimenti.
Tutto questo mi eccita da morire, ci stiamo mostrando ad uno sconosciuto, che la sta guardando, desiderando abbastanza da segarsi per lei, come se stesse guardando un porno e mia moglie fosse la peggiore (o migliore?) delle puttane.
Lei sa bene quanto mi piaccia, se ne accorge dalle dimensioni del mio cazzo che continua ad entrare ed uscire dal suo corpo. Le palpeggio con una mano le tette, grandi e morbide, con l’altra il culo, passo un dito in mezzo fino al punto in cui congiungiamo, poi volendo regalare un’occhiata in più al nostro nuovo amico le allargo leggermente le chiappe, gli mostro il suo culo, il buchino rosa, la vagina fradicia, in tutto il loro splendore.
La sento fremere, i muscoli contrarsi, accelero il ritmo, sento il suo orgasmo scuoterla come una scossa, amplificato dal fatto che un perfetto sconosciuto la stava guardando godere, gemere, venire. “Godo, vengo, guardami mentre godo!!!”
Appena finisce si alza e si inginocchia per terra, sempre senza guardare fuori, come se non sapesse nulla. Ma sapeva, eccome, perché da quella posizione lui poteva vederla in faccia e godersi lo spettacolo di come leccava e succhiava, del cazzo che le scivolava in bocca, fino in gola, giù fino ad un principio di conato, poi di nuovo fuori, la lingua che saettava sulla cappella, leccava l’asta.
“Sì amore prendila tutta, voglio coprirti di sborra, prendila, fai vedere come sei brava”
Non mi trattengo più, e finalmente vengo, lunghi fiotti spessi che le coprono il viso come la glassa di una torta, finiscono in bocca, volano sul seno, e lei tutta contenta, inginocchiata lì che con la lingua raccoglie quanto può.
Deve essere venuto anche il nostro amico, perché lo vedo sistemarsi e andarsene, con un sorriso d’intesa.
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2025-05-08
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