Raccontami tutto prima parte
di
Urano
genere
confessioni
Afrodite, mia moglie, siamo sposati da molti anni, siamo su alcuni siti specializzati in incontri di sesso dove incontriamo coppie, qualche singolo. Afrodite adora scrivere racconti, io Efesto, lascio che abbia questi rapporti di penna con altri scrittori. Sono parecchi mesi che si scrivono commentando i propri racconti e quelli di altri utenti e Afrodite mi ha confidato un certo interesse nel conoscere questo singolo, il suo nic e “Gea”.
Gli incontri che abbiamo avuto con qualche singolo si sono rivelati deludenti, persone goffe, soggetti il cui analista dopo l’ennesimo colloquio ha probabilmente gettato la spugna e preso a sua volta un appuntamento da un collega.
Qualcuno aveva pensato di trovare la donna che apre le gambe senza tanti preamboli, addirittura chi invece prima di andarsene a cazzo duro e senza cogliere l’occasione le ha promesso che l’avrebbe scopata prima o poi. Povero illuso.
Mi sono chiesto se tanti uomini abbiano un’idea di cosa vogliono dalla vita, quindi dopo tanti incontri con persone senza capo né coda, sono molto perplesso, riguardo ad un futuro incontro con questo personaggio.
Dopo qualche tempo Afrodite mi richiede se può incontrarlo da sola. Perplesso le rispondo “ok” dicendole che le lascio tutta la libertà che vuole e crede, metto tre paletti ferrei e indiscutibili sull’appuntamento.
Il primo paletto è il tempo di 4 ore, 4 ore precise da dedicargli, so che quando gli scrittori cominciano a parlare non la smettono più, e le fantasie sono spesso diverse dalla realtà.
Il secondo paletto è la sincerità, che mi venga detto tutto nei minimi dettagli quello che è successo; infine, so che ci potrà essere del sesso tra loro, chiedo solamente che i baci in bocca non vengano dati né ricevuti.
Il Signor Gea manifesta la voglia di averla a cena in un ristorante proprio sotto casa sua, Afrodite mi chiede cosa ne penso.
Le rispondo che saranno le sue 4 ore, tutto quello che succederà non avrà conseguenze di nessun genere, per ricambiarla del regalo fattomi con un’amica singola che abbiamo ospitato a casa nostra per 4 giorni
Accompagno Afrodite al ristorante, sono quasi le venti, le dico che quando entrerà nel locale inizieranno le 4 ore a sua completa disposizione, la aspetterò davanti all’abitazione di Gea a mezzanotte esatte.
La vedo entrare nel ristorante, non nego che la mia curiosità è tanta, mi apposto lì vicino aspettando il momento in cui usciranno.
Non lo so se sono più geloso od eccitato, di sicuro il mio disagio va a sciamare pensando alla libertà che mi aveva lasciato, preparando tranquillamente la colazione finché io ero solo nel letto con la nostra amica.
Chissà cosa mangeranno, di cosa staranno parlando, cosa avrà nella mente Afrodite.
Li vedo uscire dal ristorante, è passata già un’ora e mezza, sto per scendere dalla macchina per seguirli ma si fermano subito al portone a fianco, entrano e li perdo di vista.
Ho notato che Gea non è molto alto, ma non ho potuto guardarlo in viso perché con la scusa della serata nebbiosa aveva alzato il cappuccio del soprabito.
Un minuto dopo altre due persone escono dal ristorante e entrano nel portone a fianco seguendole.
Vedo al secondo piano accendersi una luce, il cuore batte forte, cosa stanno facendo? Cosa si dicono? Cosa vorranno fare? Chi sono i due che li hanno seguiti?
Dopo poco la luce che ho notato si spegne e vedo filtrare dalle finestre un chiarore soffuso, il cuore riprende a battere forte.
Cerco di immaginare cosa stia succedendo, ma la mente è confusa, non riesco ad avere un pensiero logico, non nascondo che mi sento una eccitazione strana, sia mentale che fisica.
Come vorrei vedere all’interno di quella stanza? Stanno leccandosi? Stanno scopando? Tre uomini che avranno Afrodite tutta per loro, stanno realizzando qualche fantasia che avevano in comune?
Inizio a leggere i racconti pubblicati sul sito del signor Gea, scopro che sono storie molto intense e piene di perversioni; la mente immagina Lory che si mette a sua disposizione ed accetta con piacere di assecondarlo, La immagino in balia dei tre uomini.
Chissà quale delle situazioni piccanti ed originali che ho letto staranno mettendo in pratica?
Scorro sempre più attentamente quanto ha pubblicato, le storie sono tante e dettagliate, ma del tempo ne ho, manca ancora un’ora alla mezzanotte; la mia mente continua ad immaginarla ed essere a disposizione di questi sconosciuti.
Il tempo non passa mai, mi chiedo se sono un cuckold, ma mi do una risposta immediata, mi dico di no, non lo sono, a dire il vero sono anche geloso di questa situazione.
Manca un quarto d’ora allo scadere delle quattro ore, la luce di una finestrina si accende, dovrebbe essere quella del bagno.
Ed in perfetto orario, come Cenerentola, la intravedo scendere le scale, accendo la macchina e mi avvicino al portone, sono confuso, eccitato, curioso di sapere cosa sia successo.
Esce dal palazzo con un sacchetto in mano, mi sorride, sale, le chiedo cos’abbia nel sacchetto.
Afrodite mi guarda e mi dice: “Ho i vestiti, non ho fatto tempo a rimetterli per non mancare all’appuntamento”. Le scosto curioso l’impermeabile e mi accorgo che davvero è completamente nuda e senza calze.
Mi viene spontaneo metterle una mano sulla figa, la sento fradicia, sussulta quando le passo le dita dentro.
Le ricordo che quando saremo a casa mi dovrà raccontare tutto, si inclina lo schienale del sedile e chiude gli occhi, dicendomi che ha fatto cose che mai avrebbe pensato.
La macchina vola sull’asfalto reso lucido dalla pioggia, lei si addormenta, io la guardo e non vedo l’ora che mi racconti tutto.
Gli incontri che abbiamo avuto con qualche singolo si sono rivelati deludenti, persone goffe, soggetti il cui analista dopo l’ennesimo colloquio ha probabilmente gettato la spugna e preso a sua volta un appuntamento da un collega.
Qualcuno aveva pensato di trovare la donna che apre le gambe senza tanti preamboli, addirittura chi invece prima di andarsene a cazzo duro e senza cogliere l’occasione le ha promesso che l’avrebbe scopata prima o poi. Povero illuso.
Mi sono chiesto se tanti uomini abbiano un’idea di cosa vogliono dalla vita, quindi dopo tanti incontri con persone senza capo né coda, sono molto perplesso, riguardo ad un futuro incontro con questo personaggio.
Dopo qualche tempo Afrodite mi richiede se può incontrarlo da sola. Perplesso le rispondo “ok” dicendole che le lascio tutta la libertà che vuole e crede, metto tre paletti ferrei e indiscutibili sull’appuntamento.
Il primo paletto è il tempo di 4 ore, 4 ore precise da dedicargli, so che quando gli scrittori cominciano a parlare non la smettono più, e le fantasie sono spesso diverse dalla realtà.
Il secondo paletto è la sincerità, che mi venga detto tutto nei minimi dettagli quello che è successo; infine, so che ci potrà essere del sesso tra loro, chiedo solamente che i baci in bocca non vengano dati né ricevuti.
Il Signor Gea manifesta la voglia di averla a cena in un ristorante proprio sotto casa sua, Afrodite mi chiede cosa ne penso.
Le rispondo che saranno le sue 4 ore, tutto quello che succederà non avrà conseguenze di nessun genere, per ricambiarla del regalo fattomi con un’amica singola che abbiamo ospitato a casa nostra per 4 giorni
Accompagno Afrodite al ristorante, sono quasi le venti, le dico che quando entrerà nel locale inizieranno le 4 ore a sua completa disposizione, la aspetterò davanti all’abitazione di Gea a mezzanotte esatte.
La vedo entrare nel ristorante, non nego che la mia curiosità è tanta, mi apposto lì vicino aspettando il momento in cui usciranno.
Non lo so se sono più geloso od eccitato, di sicuro il mio disagio va a sciamare pensando alla libertà che mi aveva lasciato, preparando tranquillamente la colazione finché io ero solo nel letto con la nostra amica.
Chissà cosa mangeranno, di cosa staranno parlando, cosa avrà nella mente Afrodite.
Li vedo uscire dal ristorante, è passata già un’ora e mezza, sto per scendere dalla macchina per seguirli ma si fermano subito al portone a fianco, entrano e li perdo di vista.
Ho notato che Gea non è molto alto, ma non ho potuto guardarlo in viso perché con la scusa della serata nebbiosa aveva alzato il cappuccio del soprabito.
Un minuto dopo altre due persone escono dal ristorante e entrano nel portone a fianco seguendole.
Vedo al secondo piano accendersi una luce, il cuore batte forte, cosa stanno facendo? Cosa si dicono? Cosa vorranno fare? Chi sono i due che li hanno seguiti?
Dopo poco la luce che ho notato si spegne e vedo filtrare dalle finestre un chiarore soffuso, il cuore riprende a battere forte.
Cerco di immaginare cosa stia succedendo, ma la mente è confusa, non riesco ad avere un pensiero logico, non nascondo che mi sento una eccitazione strana, sia mentale che fisica.
Come vorrei vedere all’interno di quella stanza? Stanno leccandosi? Stanno scopando? Tre uomini che avranno Afrodite tutta per loro, stanno realizzando qualche fantasia che avevano in comune?
Inizio a leggere i racconti pubblicati sul sito del signor Gea, scopro che sono storie molto intense e piene di perversioni; la mente immagina Lory che si mette a sua disposizione ed accetta con piacere di assecondarlo, La immagino in balia dei tre uomini.
Chissà quale delle situazioni piccanti ed originali che ho letto staranno mettendo in pratica?
Scorro sempre più attentamente quanto ha pubblicato, le storie sono tante e dettagliate, ma del tempo ne ho, manca ancora un’ora alla mezzanotte; la mia mente continua ad immaginarla ed essere a disposizione di questi sconosciuti.
Il tempo non passa mai, mi chiedo se sono un cuckold, ma mi do una risposta immediata, mi dico di no, non lo sono, a dire il vero sono anche geloso di questa situazione.
Manca un quarto d’ora allo scadere delle quattro ore, la luce di una finestrina si accende, dovrebbe essere quella del bagno.
Ed in perfetto orario, come Cenerentola, la intravedo scendere le scale, accendo la macchina e mi avvicino al portone, sono confuso, eccitato, curioso di sapere cosa sia successo.
Esce dal palazzo con un sacchetto in mano, mi sorride, sale, le chiedo cos’abbia nel sacchetto.
Afrodite mi guarda e mi dice: “Ho i vestiti, non ho fatto tempo a rimetterli per non mancare all’appuntamento”. Le scosto curioso l’impermeabile e mi accorgo che davvero è completamente nuda e senza calze.
Mi viene spontaneo metterle una mano sulla figa, la sento fradicia, sussulta quando le passo le dita dentro.
Le ricordo che quando saremo a casa mi dovrà raccontare tutto, si inclina lo schienale del sedile e chiude gli occhi, dicendomi che ha fatto cose che mai avrebbe pensato.
La macchina vola sull’asfalto reso lucido dalla pioggia, lei si addormenta, io la guardo e non vedo l’ora che mi racconti tutto.
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7.5
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Commenti dei lettori al racconto erotico