Una coppia di zii monelli
di
Tramalnike
genere
prime esperienze
Mi chiamo Eva, ho appena compiuto 19 anni e da quasi 3 sono fidanzata con Luca, sono alta un metro e 70, snella, capelli castani lunghi, dicono belle gambe e un bel sedere. Siamo entrambi molto timidi, introversi e religiosi. Ci siamo conosciuti in oratorio e per gli amici io sono la suorina e lui il pretino. Ma ce ne freghiamo perché noi siamo felici di come siamo anche se in questi ultimi mesi qualcosa in me e forse in noi sta cambiando per colpa o forse per merito di due suoi zii che ci hanno e ci stanno facendo scoprire fantasie e giochini piacevoli e intriganti.
La prima volta che li ho visti è stato pochi mesi fa, per la cena del 26 dicembre a casa dei genitori di Luca. Per me era la prima cena ufficiale a casa sua e non aspettavo così tanti parenti, quindi potete immaginare il mio imbarazzo che ho cercato di mitigare facendo qualche brindisi che, soprattutto per una che non beve alcolici, hanno fatto effetto. Tra tutti i presenti gli unici con cui mi sentivo a mio agio erano una coppia di zii di Luca, la sorella di suo padre ed il marito che vivono in Calabria ma erano venuti a trovare i parenti per le feste di Natale. Entrambi tra i 50 e i 60, senza figli, molto giovanili e simpatici. Mi riempivano di complimenti e di domande a volte anche indiscrete ed imbarazzanti, come quando suo zio mi ha chiesto il motivo per cui indossavo il reggiseno sotto la camicetta di seta gialla che, a suo dire, avrebbe esaltato la mia bellezza senza il reggiseno. Tra una battuta e l'altra, tra un brindisi e l'altro, mi hanno chiesto di andare in bagno, togliere il reggiseno e tornare senza. All'inizio ho pensato ad uno scherzo, ci ho riso e ho continuato a stare al gioco. Ho notato che anche Luca stava al gioco, sembrava quasi che volesse che andassi veramente in bagno e così, dopo diverse insistenze, sia da parte di suo zio che di sua zia, mi sono alzata e sono andata in bagno, anche per vedere se era uno scherzo e fino a che punto sarebbe arrivato Luca. I brindisi precedenti aiutavano ad essere meno bigotta e timida di come sono abitualmente. Davanti allo specchio ho tolgo il reggiseno e abbottonato la camicetta ma non avrei mai potuto tornare in sala in quel modo, ho poco seno, una terza coppa A, ma i miei capezzoli avevano reagito a quel gioco, a quella fantasia e anche se sola davanti allo specchio si erano inturgiditi e si vedevano, compresa l'aureola. Stavo per rimettere tutto a posto quando ho sentito bussare alla porta del bagno, era la zia. Mi ha chiesto di aprire ed è entrata, si è messa dietro di me, davanti allo specchio e mi sussurrava che stavo benissimo e che con un seno come il mio era un peccato indossare il reggiseno. Dicendolo mi ha abbracciata mettendo il braccio sinistro sulla mia pancia e la mano destra sotto al mio seno, soppesandolo, palpeggiandolo mi ha detto che era molto sodo e perfetto. Non sono lesbica e non mi piacciono le donne ma quella situazione mi aveva intrigata, mi sentivo eccitata, mi piaceva, avrei voluto che continuasse. Invece mi disse, dai andiamo a farci ammirare. E così la seguii in sala. Ero imbarazzatissima sentivo tutti gli sguardi su di me anche se non era così. Suo marito mi fece tanti complimenti e mi fece capire che come aveva immaginato si notava la perfezione del mio bellissimo seno e la camicia gialla lo esaltava. Finii la cena imbarazzata ma al tempo stesso eccitata. Ogni maschio che mi si avvicinava arrossiva nel notare la mia camicetta o almeno così mi sembrava. Non vedevo l'ora andassero via tutti, quella sera avrei dormito con Luca, in camera sua e avevo voglia di fare l'amore. Lo facemmo come mai prima, persi il conto dei miei orgasmi e Luca si ricaricava sempre parlando dei miei seni, degli sguardi degli altri. Dei complimenti di suo zio. Io ripensavo alla serata, alle mani di sua zia agli occhi eccitati di suo zio e facevo l'amore con un voglia incredibile, succhiai Luca e lo volli tra le mie tettine. Mi ha riempito il seno del suo seme per tre volte. Da quella volta qualcosa è cambiato in noi. Abbiamo incontrato i suoi zii ancora ma ora sono troppo eccitata a ripensare a quella serata, racconterò un'altra volta, ora ho bisogno di toccarmi e darmi piacere.
La prima volta che li ho visti è stato pochi mesi fa, per la cena del 26 dicembre a casa dei genitori di Luca. Per me era la prima cena ufficiale a casa sua e non aspettavo così tanti parenti, quindi potete immaginare il mio imbarazzo che ho cercato di mitigare facendo qualche brindisi che, soprattutto per una che non beve alcolici, hanno fatto effetto. Tra tutti i presenti gli unici con cui mi sentivo a mio agio erano una coppia di zii di Luca, la sorella di suo padre ed il marito che vivono in Calabria ma erano venuti a trovare i parenti per le feste di Natale. Entrambi tra i 50 e i 60, senza figli, molto giovanili e simpatici. Mi riempivano di complimenti e di domande a volte anche indiscrete ed imbarazzanti, come quando suo zio mi ha chiesto il motivo per cui indossavo il reggiseno sotto la camicetta di seta gialla che, a suo dire, avrebbe esaltato la mia bellezza senza il reggiseno. Tra una battuta e l'altra, tra un brindisi e l'altro, mi hanno chiesto di andare in bagno, togliere il reggiseno e tornare senza. All'inizio ho pensato ad uno scherzo, ci ho riso e ho continuato a stare al gioco. Ho notato che anche Luca stava al gioco, sembrava quasi che volesse che andassi veramente in bagno e così, dopo diverse insistenze, sia da parte di suo zio che di sua zia, mi sono alzata e sono andata in bagno, anche per vedere se era uno scherzo e fino a che punto sarebbe arrivato Luca. I brindisi precedenti aiutavano ad essere meno bigotta e timida di come sono abitualmente. Davanti allo specchio ho tolgo il reggiseno e abbottonato la camicetta ma non avrei mai potuto tornare in sala in quel modo, ho poco seno, una terza coppa A, ma i miei capezzoli avevano reagito a quel gioco, a quella fantasia e anche se sola davanti allo specchio si erano inturgiditi e si vedevano, compresa l'aureola. Stavo per rimettere tutto a posto quando ho sentito bussare alla porta del bagno, era la zia. Mi ha chiesto di aprire ed è entrata, si è messa dietro di me, davanti allo specchio e mi sussurrava che stavo benissimo e che con un seno come il mio era un peccato indossare il reggiseno. Dicendolo mi ha abbracciata mettendo il braccio sinistro sulla mia pancia e la mano destra sotto al mio seno, soppesandolo, palpeggiandolo mi ha detto che era molto sodo e perfetto. Non sono lesbica e non mi piacciono le donne ma quella situazione mi aveva intrigata, mi sentivo eccitata, mi piaceva, avrei voluto che continuasse. Invece mi disse, dai andiamo a farci ammirare. E così la seguii in sala. Ero imbarazzatissima sentivo tutti gli sguardi su di me anche se non era così. Suo marito mi fece tanti complimenti e mi fece capire che come aveva immaginato si notava la perfezione del mio bellissimo seno e la camicia gialla lo esaltava. Finii la cena imbarazzata ma al tempo stesso eccitata. Ogni maschio che mi si avvicinava arrossiva nel notare la mia camicetta o almeno così mi sembrava. Non vedevo l'ora andassero via tutti, quella sera avrei dormito con Luca, in camera sua e avevo voglia di fare l'amore. Lo facemmo come mai prima, persi il conto dei miei orgasmi e Luca si ricaricava sempre parlando dei miei seni, degli sguardi degli altri. Dei complimenti di suo zio. Io ripensavo alla serata, alle mani di sua zia agli occhi eccitati di suo zio e facevo l'amore con un voglia incredibile, succhiai Luca e lo volli tra le mie tettine. Mi ha riempito il seno del suo seme per tre volte. Da quella volta qualcosa è cambiato in noi. Abbiamo incontrato i suoi zii ancora ma ora sono troppo eccitata a ripensare a quella serata, racconterò un'altra volta, ora ho bisogno di toccarmi e darmi piacere.
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Commenti dei lettori al racconto erotico