Lettera a un marito cornuto

di
genere
confessioni

Amore, o almeno… quello che eri.

Non voglio che tu pensi che ti scriva per chiederti scusa, perché non è così. Non ci sono scuse per ciò che ho fatto, ma ti devo dire la verità. Mi meriti questo, anche se non sarà facile per te leggerlo.
Mi sono sentita una straniera per troppo tempo. Ho provato a non ammetterlo, ma lo so. Lo sai anche tu. Tra noi due c’è una distanza che non si può ignorare più. E in quel vuoto, un altro uomo è entrato.

Malik.

Non l’ho cercato, non l’ho voluto, ma quando l’ho incontrato… tutto è cambiato.

Era una sera calda, l’aria tiepida che sembrava sospesa, come in un limbo. Ero uscita da una conferenza e, per caso, mi sono fermata al bar dell’hotel. Lui era lì. Non mi ha mai guardata come un uomo guarderebbe una donna da conquistare. Mi ha guardata come un uomo che sa esattamente cosa vuole. E io? Io non potevo fare altro che seguire il suo sguardo, la sua voce, la sua presenza.

Quando mi ha chiesto se poteva offrirmi un drink, non ho detto di no. Ho sorriso. Ma non ero solo cortese. In realtà, qualcosa dentro di me si è acceso.

Abbiamo parlato per ore, e la sua voce, bassa e calda, mi ha fatto sentire viva, come non lo ero da tempo. Ogni parola era come una carezza. Ogni gesto sembrava mettermi più a mio agio, come se mi stesse leggendo, mi stesse vedendo più chiaramente di quanto avessi mai visto me stessa.
E quando sono rimasta sola con lui, nel suo appartamento, ho capito subito che niente sarebbe stato più come prima.

Lui mi ha spogliata lentamente, come se il mio corpo fosse qualcosa da scoprire, da svelare piano, centimetro dopo centimetro. Il mio vestito nero, che indossavo con tanta nonchalance, è caduto a terra in un battito di ciglia. Non ero più la stessa donna che avevi sposato.
Quando mi ha guardata completamente nuda, l’ho visto negli occhi: era come se fosse appena arrivato a casa. E io, sebbene mi sentissi vulnerabile, non volevo altro che dargli ciò che voleva.

Mi ha baciata con calma, le sue labbra sono scivolate sulla mia pelle, esplorando ogni parte di me. Dal collo, alle spalle, tra i seni. E poi, lentamente, si è abbassato, con la lingua che ha tracciato un sentiero fino a dove più ne avevo bisogno. Mi ha dato piacere con la bocca in modo che non avevo mai conosciuto. Lento, preciso, assaporandomi come se fossi il suo pasto più prelibato.

Poi mi ha chiesto di prenderlo, e l’ho fatto.
Era enorme. Non come ti aspettavi, né come avresti voluto. Era perfetto. L’ho preso in bocca, e l’ho sentito crescere. L’ho leccato dal basso verso l’alto, con una lentezza che mi consumava. La sua pelle scura, lucida, e il suo respiro che si faceva più caldo.
Mi ha detto che ero brava, e questo mi ha fatto andare ancora più in profondità, assaporandolo con ogni fibra del mio corpo.

Dopo, mi ha portata sul letto. Mi ha spogliata del mio perizoma, facendomi sdraiare. Si è inginocchiato davanti a me e, con calma, ha iniziato a leccarmi di nuovo. Ogni sua mossa era come una melodia che si faceva più intensa, più profonda, più potente. Ha preso il suo preservativo, uno dei più grandi che avesse mai visto, e l’ha indossato senza fretta, come se fosse un atto di amore e di rispetto.
Poi è entrato in me, lentamente, in quella che mi sembrava un’esplosione di piacere. Ogni centimetro, ogni spinta, mi ha fatto venire. Mi ha riempita. Era troppo, ma era esattamente quello che mi mancava.

Abbiamo continuato. Per ore. Senza fretta. La sua forza, il suo corpo perfetto, il modo in cui mi guardava mentre mi scuotevo sotto di lui, tutto mi ha fatto sentire come se fosse la prima volta che amavo. Ogni posizione, ogni respiro, mi portava più in alto, più lontano. E quando alla fine mi ha presa da dietro, non ho più pensato a niente se non a lui. Alla sua pelle contro la mia, al suo corpo che mi possedeva, che mi faceva sua.

Quando tutto è finito, ho sentito la sua calma. Era come se avessimo concluso un rito, come se tutto fosse stato naturale. Mi ha abbracciata, e io l’ho sentito dentro di me. Il suo sapore, il suo odore, mi sono rimasti addosso, e non ne sono più riuscita a fare a meno.

E ora ti scrivo. Perché voglio che tu sappia tutto.
Sì, l’ho fatto. Ho tradito.
Ma non è solo sesso. Malik non è solo un altro uomo. Lui è stato tutto quello che io non avevo più trovato in te: passione, attenzione, desiderio. E lo voglio ancora. Lo cercherò ancora.

Tu ti sei allontanato da me, l’hai fatto lentamente, ma senza fermarti mai. Io ho provato a reagire. Ho provato a cercare di tenerti, ma tu eri già lontano, in un angolo della tua indifferenza, mentre io mi spegnevo piano.

Non sono venuta da Malik per sfidarti, ma forse è quello che ho fatto. Ti ho sfidato a svegliarti, a farmi sentire di nuovo viva, come lui ha fatto.

Spero che tu non mi odi, ma se lo fai, lo capisco. In qualche modo, non importa più. Perché ora, la mia felicità è altrove.
di
scritto il
2025-04-24
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