Appuntamento di lavoro

di
genere
etero

Mi trovavo da un cliente, nel pomeriggio, e già da alcuni appuntamenti avevo come riferimento Alessia, la responsabile amministrativa.
Lei mi fissava gli incontri e sempre con lei si pianificavano le attività. Già dalla prima volta mi sono sentito attratto dal suo viso con una espressione sbarazzina, lo sguardo intenso e un bellissimo corpo messo in risalto dalle sue scelte come abiti.
Quel giorno gli obiettivi fissati hanno richiesto più tempo di quello previsto e alle 19:30 mi sono trovato solo quando ho finito. Sono andato verso l’uscita e non ho visto nessuno fino all’area relax dove, su una delle panchine che hanno a disposizione, era seduta lei, al telefono.
Ho aspettato in corridoio finché mi ha detto di entrare così mi offriva un caffè prima di andarcene.
Ci siamo seduti sulla panchina bevendo e cercando di chiacchierare ma la vicinanza mi ha messo in imbarazzo. Anche lei però non aveva la solita parlantina e ci scambiavamo solo qualche sguardo. Ho deciso di fissarla e lei ha fatto lo stesso finché il primo bacio ci ha tolto ogni remora.
All’inizio solo la nostra bocca si è cercata poi il corpo ha iniziato a fare lo stesso, avvicinandoci e abbracciandoci. Se serviva una conferma è arrivata quando staccandosi un attimo da me e guardandomi intensamente ha slacciato un paio di bottoni della camicetta mettendo in mostra il pizzo del reggiseno.
Volevo di più ma allo stesso tempo non volevo esagerare e mentre la stringevo a me le ho detto di cambiare posizione. Si è seduta davanti a me e io l’ho attirata verso il mio corpo così che la sua schiena si appoggiasse al mio petto. Piegando la testa all’indietro l’ha appoggiata alla mia spalla e l’ho baciata ancora trovando la sua bocca socchiusa e la sua lingua appena fuori in attesa della mia.
Dovevo farle sentire il mio desiderio e le ho messo le mani sul seno, i suoi capezzoli erano in evidenza nonostante gli abiti, ho slacciato altri bottoni per sentire la sua pelle mentre ho iniziato a baciarle il collo usando a volte solo la lingua.
Con i capezzoli tra le mie dita ha iniziato ad ansimare e le sue mani hanno iniziate a cercare il mio sesso ma le ho fermate spiegandole che quella di oggi sarebbe stata la stata la mia presentazione….
Con una mano ho continuato ad accarezzarle il seno mentre l’altra scendeva fino ad arrivare in mezzo alle gambe e ho sentito calore. Ha stretto le cosce come per imprigionarmi per poi aprirle il più possibile invitandomi a fare di più. Le ho sbottonato i pantaloni, abbassato la cerniera, e mi sono intrufolato a cercare il suo sesso. Le mutandine di pizzo, un po’ di peluria e le labbra aperte e scivolose. Appena sfiorata la clitoride ancora un gemito e la sua bocca ha cercato la mia. Mi sono spinto verso di lei per farle sentire la mia erezione mentre le mie dita esploravano ogni centimetro fino a trovare la sorgente della sua eccitazione. Ho infilato prima un dito e poi due fino a dove potevo. Di nuovo labbra e clitoride, allargandole, scoprendo ogni angolo in cui c’è sensibilità, per poi infilarmi ancora dentro di lei, in profondità. Allo stesso modo la mia lingua nella sua bocca giocando con la sua e sentendo più forte e veloce il suo respiro. Ha portato una mano verso il basso spingendo sulla mia mentre le mie dita la penetravano e ha avuto un orgasmo staccandosi dal bacio e gemendo di piacere.
Quando ha tolto la mano ho tolto anche la mia ma ho abbassato anche l’altra cercando la sua vita per abbassare pantaloni e mutandine. Era incuriosita a ma allo stesso tempo vogliosa e mi ha ascito fare sollevando appena il bacino e le gambe. Quando i pantaloni le sono arrivati sotto al ginocchio le ho messo una mano sotto le gambe tirandole a me, erano socchiuse per via degli abiti e le ginocchia le sono arrivate vicino al seno. Con l’altra mano ho accarezzato i glutei e sono risalito lungo le cosce fino alle labbra della fica appena socchiuse, mi sono intrufolato e l’ho penetrata ancora per poi scendere appena un po’. Con la nuova posizione c’era un accesso all’altro orifizio e anche a questo volevo presentarmi. Ho iniziato ad accarezzare il contorno del suo ano sentendola irrigidirsi. Non ci stavamo baciando e mi guardava, di lato, negli occhi leggevo eccitazione mista a stupore, curiosità e forse preoccupazione. Le mie dita erano bagnate dai suoi umori che continuavano a scorrere così, mentre la baciavo, l’ho penetrata. Era stretto e spingendo piano sono arrivato fino a dove potevo per poi iniziare a muovermi su e giù. Le ho penetrato anche la fica e muovendomi le facevo sentire entrambe le dita che la stavano possedendo. Con il pollice accarezzavo la clitoride aprendomi un varco tra le labbra sempre più bagnate e di nuovo ha goduto cercando la mia mano per premersela dentro in più possibile restando tremante e ansimante. Si passava la lingua sulle labbra e guardandomi mi detto scopami…..
La presentazione però era finita, le ho spiegato che avremmo avuto altro tempo, altri momenti se lei avesse voluto….
scritto il
2025-04-14
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