Una famiglia fuori dagli schemi.
di
inalbis
genere
corna
In questo racconto c’è poco di eccitante perché non sono descritti i rapporti sessuali, ma sono state due famiglie che hanno fatto del sesso uno stile di vita. Trasmessomi da papà la passione per il gioco del calcio ho iniziato molto presto a praticarlo. Giocavo per divertirmi e stare insieme ai compagni, non ho mai pensato di dedicarci tutta la vita, come aveva fatto papà. Dal momento che si inizia si scalano tutte le categorie. Già dai primi calci io ed Omar, mio coetaneo e vicino di casa, abbiamo iniziato a frequentarci assiduamente. Chi aveva l’incarico di accompagnarci ai vari campi erano mamma e Franco, padre di Omar, si dividevano i compiti a volte però venivano entrambi. Quando venivano insieme, dopo averci lasciato al campo, andavano a prendere un caffè, era un caffè molto lungo perché tornavano giusto in tempo per la fine dell’allenamento. D’inverno si svolgeva il campionato d’estate si partecipavano a vari tornei, molto spesso anche fuori regione. Avevamo un bravo allenatore, aveva creato un’ottima squadra,
ci invitavano spesso. Io ed Omar se dovevamo pernottare in qualche struttura, cercavamo di stare nella stessa camera, a volte anche nello stesso letto. Quando eravamo in casa, io ed Omar frequentando la stessa scuola e la stessa classe, studiavamo insieme, capitava a volte che si facesse tardi ed Omar dormiva da noi o io da loro, naturalmente nello stesso lettino. Facile immaginare quello che facevamo, oltre ad una forte amicizia, c’era un attaccamento fisico, eravamo attratti un dall’altro. Mamma sapeva tutto al contrario di papà che, impegnato fortemente col lavoro ci seguiva dai racconti di mamma. Che dire? Anche io ed Omar sapevamo la relazione tra mia mamma e suo padre, naturalmente la tenevamo per noi. Dire che giocavamo al calcio perché avevamo un certo tipo di libertà non è esagerato, sotto la regia di mamma nulla era esagerato. In un torneo fuori regione, sono venuti (in tutti i sensi) mamma e Franco, naturalmente hanno dormito insieme come
me ed Omar. La mamma di Omar era all’oscuro di tutto a causa del suo lavoro, era rappresentante di cosmetici, spesso era in trasferta, quindi i rapporti affettivi tra Franco e mamma erano pressoché giustificati. Papà era amico di Franco, ne aveva una
stima profonda, la domenica a volte si pranzava insieme. Ricordo una domenica eravamo a pranzo in uno stabilimento balneare, eravamo in sei, praticamente le famiglie al completo, eravamo sulla spiaggia quindi si pranzava in costume. Mamma è andata al banco per prendere l’acqua minerale liscia, nel frattempo il proprietario dello stabilimento si è seduto al posto di mamma. Quando è tornata si è seduta sulle gambe di Franco senza suscitare alcuna reazione ne da parte di papà ne da parte della mamma di Omar. Probabilmente tutti sapevano e tutti facevano. La mamma di Omar, forse a causa del suo lavoro, era sempre truccatissima, abiti cortissimi, era evidente che anche lei
si dava da fare. L’unico serio in questa marmaglia era papà, povero papà, impegnato col lavoro fino all’esaurimento, almeno questo credevamo, per sapere in seguito che aveva un compagno con cui trascorreva delle meravigliose ore. Col tempo tutti i nodi sono venuti al pettine, mamma e Franco hanno iniziato la convivenza, così come la mamma di Omar col suo compagno, papà è andato a convivere con Luca il suo compagno, ed io ed Omar viviamo insieme, ora siamo grandi, abbiamo la nostra indipendenza economica, non rinneghiamo nulla di tutto quello che ci è successo, siamo tutti felici, ci frequentiamo regolarmente.
ci invitavano spesso. Io ed Omar se dovevamo pernottare in qualche struttura, cercavamo di stare nella stessa camera, a volte anche nello stesso letto. Quando eravamo in casa, io ed Omar frequentando la stessa scuola e la stessa classe, studiavamo insieme, capitava a volte che si facesse tardi ed Omar dormiva da noi o io da loro, naturalmente nello stesso lettino. Facile immaginare quello che facevamo, oltre ad una forte amicizia, c’era un attaccamento fisico, eravamo attratti un dall’altro. Mamma sapeva tutto al contrario di papà che, impegnato fortemente col lavoro ci seguiva dai racconti di mamma. Che dire? Anche io ed Omar sapevamo la relazione tra mia mamma e suo padre, naturalmente la tenevamo per noi. Dire che giocavamo al calcio perché avevamo un certo tipo di libertà non è esagerato, sotto la regia di mamma nulla era esagerato. In un torneo fuori regione, sono venuti (in tutti i sensi) mamma e Franco, naturalmente hanno dormito insieme come
me ed Omar. La mamma di Omar era all’oscuro di tutto a causa del suo lavoro, era rappresentante di cosmetici, spesso era in trasferta, quindi i rapporti affettivi tra Franco e mamma erano pressoché giustificati. Papà era amico di Franco, ne aveva una
stima profonda, la domenica a volte si pranzava insieme. Ricordo una domenica eravamo a pranzo in uno stabilimento balneare, eravamo in sei, praticamente le famiglie al completo, eravamo sulla spiaggia quindi si pranzava in costume. Mamma è andata al banco per prendere l’acqua minerale liscia, nel frattempo il proprietario dello stabilimento si è seduto al posto di mamma. Quando è tornata si è seduta sulle gambe di Franco senza suscitare alcuna reazione ne da parte di papà ne da parte della mamma di Omar. Probabilmente tutti sapevano e tutti facevano. La mamma di Omar, forse a causa del suo lavoro, era sempre truccatissima, abiti cortissimi, era evidente che anche lei
si dava da fare. L’unico serio in questa marmaglia era papà, povero papà, impegnato col lavoro fino all’esaurimento, almeno questo credevamo, per sapere in seguito che aveva un compagno con cui trascorreva delle meravigliose ore. Col tempo tutti i nodi sono venuti al pettine, mamma e Franco hanno iniziato la convivenza, così come la mamma di Omar col suo compagno, papà è andato a convivere con Luca il suo compagno, ed io ed Omar viviamo insieme, ora siamo grandi, abbiamo la nostra indipendenza economica, non rinneghiamo nulla di tutto quello che ci è successo, siamo tutti felici, ci frequentiamo regolarmente.
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Commenti dei lettori al racconto erotico