Una sega tira l'altra
di
vicra
genere
prime esperienze
D'estate per 10 giorni mi rifugio in una piccola località di mare, dove c'è una spiaggetta
riservata a pochi perché raggiungibile solo a piedi scavalcando alcune scogliere di protezione. In quel posto se il mare è calmo si avverte il dono del silenzio, nulla di nulla. Una mattina vedo arrivare un ragazzo con un cane, cavolo proveniva da un posticino a me sconosciuto e forse c'era una stradina più comoda. Faccio una superficiale ispezione e vedo che è proprio così, esiste una stradina, la percorro tutta mi ritrovo vicino al mio alloggio. Mi do del deficiente, mi preparo per la mattina successiva. Infatti arriva il ragazzo col cane, si pone, come il giorno prima su un residuo di scoglio, lega il cane, porta un normale slip, non mi guarda neanche quindi lui per i fatti suoi io per i miei. La terza mattina divento audace, lo saluto con un buongiorno, mi risponde, capisco
che non è italiano. Il giorno successivo arriva, ero già li, mi saluta, si mette al suo posto dopo aver legato il cane ad una piantina, entra in acqua, non mi guarda, dopo qualche minuto esce nudo portando lo slip in mano, ha un ottimo attributo, ad occhio saranno una ventina di centimetri avendo la testa in giù. Con una proboscide di quelle dimensioni non si può restare indifferenti anche se preferisco la figa. anche la mia proboscide si muove. Lui esce dall'acqua si mette dietro un piccolo cespuglio in modo
da coprire solo l'inguine, vedo che il suo braccio destro si muove come se si stesse
facendo una sega. Lo guardo, lui guarda me, io guardavo anche il cane per studiare i
movimenti, tolgo anch'io lo slip, mi avvicino, lo scopro, ora il cazzo è duro ma è
sempre una ventina di centimetri, il mio duro, non sfigura rispetto al suo. Faccio fare
a lui la prima mossa per vedere la reazione del cane, mi prende il cazzo con una mano,
io prendo il suo, nessuno parla, lascia il mio si pone proprio per farsi fare una sega,
gliela faccio delicatamente, lui senza avvisarmi sborra una quantità esagerata, continuo
a segarlo, la mia mano è stracolma ed impiastrata della sua sborra, continuo imperterrito, lui cerca di farmi smettere, io insisto, lo sento indurirsi di nuovo, vado
avanti nella mia missione comunque, dentro di me penso che non la smetterò facilmente,
proseguo, lui mi abbraccia, mi stringe a se, mentre lo sego mi passa la sua lingua, la succhio fino a fargli male, il cane ogni tanto abbaia, forse vorrebbe essere al posto del
suo padrone, insisto nel segarlo, sborra ancora, meno della prima volta, non mi fermo
è lui che mi toglie la mano, le sue gambe si piegano, è distrutto, si siede al suo posto
vicino al cane, io con la mano impiastrata dalla sua sborra mi sego violentemente, gli
sborro addosso, lui se la spalma su tutto il corpo, torno verso il mio posto, lui si alza e va via, passandomi vicino mi saluta. Mi ricompongo, entro in acqua per lavarmi, mi metto a leggere un libro, mi assopisco forse per mezz'ora, mi sveglia il rumore di qualcuno che cammina sulle pietre, apro gli occhi, un ragazzo nudo col cazzo duro mi
chiede -Mi fai una sega- -Per oggi ti posso fare solo una pialla, il materiale per le seghe l'ho appena finito- Senza rispondermi si allontana, mi avrà preso per scemo.
La mattina successiva il ragazzo col cane è arrivato prima di me, lo saluto, senza
nasconderci, mi tira giù lo slip dopo aver legato il cane, si inginocchia, inizia con
un magistrale pompino, quando sborro lui mi spinge a se dai glutei, praticamente non
mi lascia uscire, ingoia la prima sborrata e continua, il mio glande si sta irritando,
lui continua imperterrito e solo dopo avermi fatto sborrare la seconda volta, con uno
strattone mi libero dalla presa, se fosse stato per lui avrebbe continuato fino alla sera. Siamo pari con le parole non ci capiamo a gesti si. L'indomani lo trovo ancora li, mi fa segno di seguirlo, rifletto un attimo non lo conosco, comunque titubante lo seguo,
tra due file di vigneti scorgo una casupola, e si siamo diretti proprio li, all'esterno
c'è una vasca con un rubinetto, c'è una ragazza nera totalmente nuda intenta a lavare
dei panni, la chiama, entriamo in casa mi spingono nella camera da letto, lei si sistema
al centro io ed il ragazzo ai suoi lati, ci uccide con la figa, si ferma quando il cazzo non ne vuol sapere di esistere e la sborra non si genera più per i prossimi dieci anni.
I giorni restanti della mia vacanza li ho trascorsi chiuso in casa, il cazzo lo usavo
solo per pisciare, più che la cura del silenzio ho fatto quella del sonno.
riservata a pochi perché raggiungibile solo a piedi scavalcando alcune scogliere di protezione. In quel posto se il mare è calmo si avverte il dono del silenzio, nulla di nulla. Una mattina vedo arrivare un ragazzo con un cane, cavolo proveniva da un posticino a me sconosciuto e forse c'era una stradina più comoda. Faccio una superficiale ispezione e vedo che è proprio così, esiste una stradina, la percorro tutta mi ritrovo vicino al mio alloggio. Mi do del deficiente, mi preparo per la mattina successiva. Infatti arriva il ragazzo col cane, si pone, come il giorno prima su un residuo di scoglio, lega il cane, porta un normale slip, non mi guarda neanche quindi lui per i fatti suoi io per i miei. La terza mattina divento audace, lo saluto con un buongiorno, mi risponde, capisco
che non è italiano. Il giorno successivo arriva, ero già li, mi saluta, si mette al suo posto dopo aver legato il cane ad una piantina, entra in acqua, non mi guarda, dopo qualche minuto esce nudo portando lo slip in mano, ha un ottimo attributo, ad occhio saranno una ventina di centimetri avendo la testa in giù. Con una proboscide di quelle dimensioni non si può restare indifferenti anche se preferisco la figa. anche la mia proboscide si muove. Lui esce dall'acqua si mette dietro un piccolo cespuglio in modo
da coprire solo l'inguine, vedo che il suo braccio destro si muove come se si stesse
facendo una sega. Lo guardo, lui guarda me, io guardavo anche il cane per studiare i
movimenti, tolgo anch'io lo slip, mi avvicino, lo scopro, ora il cazzo è duro ma è
sempre una ventina di centimetri, il mio duro, non sfigura rispetto al suo. Faccio fare
a lui la prima mossa per vedere la reazione del cane, mi prende il cazzo con una mano,
io prendo il suo, nessuno parla, lascia il mio si pone proprio per farsi fare una sega,
gliela faccio delicatamente, lui senza avvisarmi sborra una quantità esagerata, continuo
a segarlo, la mia mano è stracolma ed impiastrata della sua sborra, continuo imperterrito, lui cerca di farmi smettere, io insisto, lo sento indurirsi di nuovo, vado
avanti nella mia missione comunque, dentro di me penso che non la smetterò facilmente,
proseguo, lui mi abbraccia, mi stringe a se, mentre lo sego mi passa la sua lingua, la succhio fino a fargli male, il cane ogni tanto abbaia, forse vorrebbe essere al posto del
suo padrone, insisto nel segarlo, sborra ancora, meno della prima volta, non mi fermo
è lui che mi toglie la mano, le sue gambe si piegano, è distrutto, si siede al suo posto
vicino al cane, io con la mano impiastrata dalla sua sborra mi sego violentemente, gli
sborro addosso, lui se la spalma su tutto il corpo, torno verso il mio posto, lui si alza e va via, passandomi vicino mi saluta. Mi ricompongo, entro in acqua per lavarmi, mi metto a leggere un libro, mi assopisco forse per mezz'ora, mi sveglia il rumore di qualcuno che cammina sulle pietre, apro gli occhi, un ragazzo nudo col cazzo duro mi
chiede -Mi fai una sega- -Per oggi ti posso fare solo una pialla, il materiale per le seghe l'ho appena finito- Senza rispondermi si allontana, mi avrà preso per scemo.
La mattina successiva il ragazzo col cane è arrivato prima di me, lo saluto, senza
nasconderci, mi tira giù lo slip dopo aver legato il cane, si inginocchia, inizia con
un magistrale pompino, quando sborro lui mi spinge a se dai glutei, praticamente non
mi lascia uscire, ingoia la prima sborrata e continua, il mio glande si sta irritando,
lui continua imperterrito e solo dopo avermi fatto sborrare la seconda volta, con uno
strattone mi libero dalla presa, se fosse stato per lui avrebbe continuato fino alla sera. Siamo pari con le parole non ci capiamo a gesti si. L'indomani lo trovo ancora li, mi fa segno di seguirlo, rifletto un attimo non lo conosco, comunque titubante lo seguo,
tra due file di vigneti scorgo una casupola, e si siamo diretti proprio li, all'esterno
c'è una vasca con un rubinetto, c'è una ragazza nera totalmente nuda intenta a lavare
dei panni, la chiama, entriamo in casa mi spingono nella camera da letto, lei si sistema
al centro io ed il ragazzo ai suoi lati, ci uccide con la figa, si ferma quando il cazzo non ne vuol sapere di esistere e la sborra non si genera più per i prossimi dieci anni.
I giorni restanti della mia vacanza li ho trascorsi chiuso in casa, il cazzo lo usavo
solo per pisciare, più che la cura del silenzio ho fatto quella del sonno.
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Commenti dei lettori al racconto erotico