Penny & York ci hanno regalato un’imprevedibile e inaspettata serata

di
genere
zoofilia

Mi chiamo Luca è ho 32 anni, sto insieme da quasi 5 anni con Chiara che ne ha 30. Due anni fa abbiamo deciso di sposarci ed andare a vivere in una casa tutta nostra. Entrambi amiamo molto i cani. Con noi vivono, in una villetta a schiera con giardino, Penny il barboncino bianco di Chiara e York un bellissimo meticcio che mi è stato regalato da una coppia di amici di mia madre. York, è nato da un inconsueto incrocio tra una femmina di labrador e un alano. La sua stazza la definirei intermedia di quella dei genitori. Entrambi dormono dentro casa, ma in due ambienti diversi. York, che con la sua stazza ha bisogno di più spazio, è sistemato all’interno in una veranda chiusa a vetri comunicante con il resto della casa attraverso una vetrata sempre aperta. Penny, il coccolone di Chiara, dorme in una stanzetta di servizio attigua alla nostra camera.
Quello che stiamo per raccontare a quattro mani è veramente accaduto a me e mia moglie e i particolari riportati nel racconto, riflettono esattamente la realtà dei fatti. Era una sera come tante altre di metà Giugno, come consuetudine io e mia moglie Chiara, dopo cenna seduti sul nostro comodo divano guardiamo insieme la TV, quella sera avevamo deciso di guardare una delle nostre serie preferite su Netflix e a tale scopo ci eravamo messi comodi sul divano, vista la temperatura quasi già estiva, lei indossava una canotta e degli slip e io una maglietta a maniche corte con un boxer. Il divano è molto grande ed è di quelli con gli schienali retrattili che consentono di aumentare la seduta. Io come sempre prendo posto sdraiato frontalmente alla TV con i piedi poggiati sul pouf, lei invece preferisce sdraiarsi di fianco con la testa appoggiata al bracciolo con il suo inseparabile Penny accoccolato vicino al suo ventre pronto a ricevere le carezze che Chiara gli distribuisce generosamente. York di solito la sera, dopo aver girovagato un po’ per casa, va ad accucciarsi nella sua lettiera.
Sembrava tutto scorrere come tante altre sere fino a quando Chiara, per fare riposare un poco la schiena, si girò in posizione supina con le ginocchia alzate e spostando Penny tra le sue gambe all’altezza dei piedi continuò a guardare la TV.
Dopo qualche minuto Penny si alzò inaspettatamente e con le zampette anteriori appoggiate al ginocchio di mia moglie comincia a simulare una monta sbattendole con foga il suo piccolo pene nello stinco. Chiara sorpresa si è messa a ridere e guardandomi divertita disse rivolta al suo cagnolino: “Penny ma hai scambiato la mia gamba per una cagnolina” così dopo qualche minuto lo allontanò con un movimento brusco della gamba. Penny restò fermo in piedi quasi deluso, si guardò intorno ma non facendo passare nemmeno un minuto riposizionò le zampette sul ginocchio cercando di montare di nuovo la gamba di Chiara. Quella sera mia moglie più volte intimò a Penny di smettere allontanandolo, ma lui imperterrito continuava. Non trovando altre soluzioni Chiara per farlo smettere abbasso definitivamente le gambe sottraendogli il punto di appoggio. Penny, sempre ai piedi di Chiara, si guardò ancora una volta intorno e dopo qualche minuto addentrandosi tra le sue gambe, le mise le zampette anteriori sul ventre ricominciando a simulare un’altra monta questa volta indirizzando il pene nell’interno cosce. Chiara sempre guardandomi sorridendo mi disse: “ma cosa gli sta succedendo, forse è in calore” io gli risposi che probabilmente erano le troppe carezze e attenzioni che le prestava e quella sera forse inavvertitamente aveva esagerato. Non era la prima volta che Penny cercava di montare la gamba di Chiara, ma ci avevano rassicurati che non fosse un problema in quanto i barboncini ogni tanto lo fanno e non c’era da prestargli molta attenzione, di solito bastava allontanarlo e intimargli di non farlo più.
Lei tentò ancora di allontanarlo e lui, non appena Chiara girava la testa per guardare il televisore, riprendeva a sbattergli il cazzetto tra le cosce. Ho cominciato a guardare mia moglie e Penny distogliendo lo sguardo dalla TV fino a quando Chiara, incrociando il mio sguardo disse: “perché mi guardi così, a cosa stai pensando” io gli risposi prontamente: “ma dai lascialo fare, in fondo il tuo amato cagnolino si vuole solo sfogare un poco” e sorridendo aggiunsi: “ti vuole dimostrare tutto il suo affetto”, lei mi rispose altrettanto prontamente: “ma tu sei fuori di testa”. Mentre passavano i minuti, nella mia testa cominciarono a nascere tanti strani pensieri. Quella scena a dire il vero mi stava facendo eccitare, sentivo già il mio cazzo crescere dentro il boxer, immaginando il piccolo cazzetto di Penny dentro la figa di Chiara che la scopava. Iniziai a stuzzicare mia moglie dicendogli di rilassarsi e che in fondo per lui forse era solo un gioco. Ma lei non ne voleva sapere e forse, percependo anche la mia eccitazione e guardando il gonfiore dei miei boxer mi disse: “smettila di scherzare, non so cosa ti stia frullando per la testa in questo momento”. Io sempre più preso, continuai ad insistere: “Ma non ti fa tenerezza, lascialo giocare un poco” Preso da quegli strani pensieri continuai ad insistere fino a quando lei con uno sguardo quasi di rassegnazione, rispose: “ma solo per poco” e lo lascio fare. Io con sguardo malizioso, per far sì che Penny strusciasse il sue pene sugli slip ma in direzione del buchetto della sua figa gli chiesi: “allarga un poco le gambe non vedi come sta soffrendo, fallo mettere meglio, fallo mettere più comodo”. Le mi guardo è mi disse: “non so cosa stai pensando, non metterti strane idee in testa ti accontento ma solo per poco”. Così, aggiusto gli slip per coprire bene la sua vulva e avvicino Penny di nuovo a se e lo mise nella posizione da me desiderata. Penny come un forsennato ricomincio a sbattere il suo cazzetto sulla figa della sua padroncina protetta solo dalla stoffa delle sue mutande. Chiara cercava di mostrare indifferenza e continuo a guardare la TV, io invece guardavo quella scena. Intravedevo la punta rossa del cazzetto di penny, uscita da fuori la pelliccia, sbattere sugli slip. Mentre guardavo sentivo il mio cazzo diventare sempre più duro. Penny si muoveva con sveltezza, forse percepiva il calore delle parti intime di Chiara e si muoveva come a voler sfondare quell’ostacolo che le impediva il contatto con le labbra calde della sua figa. Guardando Chiara cominciai a percepire che forse, pur non dimostrandolo, quello strusciare del pene di Penny sugli slip non la lasciava del tutto indifferente. La guardavo in viso osservando che, pur non distogliendo lo sguardo dalla TV, ogni tanto socchiudeva gli occhi. La conferma la ebbi quando lei, senza parlare continuando a guardare il film, all’ungo la mano destra portandola sul culetto di Penny spingendolo meglio sugli slip in direzione del suo clitoride. A questo punto il mio cuore comincio a battere più forte e quando il suo sguardo, prima di girare di nuovo la testa per continuare a guardare la TV, si incrocio per un attimo con il mio lanciandomi un leggero sorriso, cominciai a tremare tutto dall’eccitazione. Osservandola immobile, dei brividi cominciarono a salirmi lungo tutta la schiena. La sua mano, apparentemente distratta, continuava tenere piano il culetto di Penny su di se. Non mi sono più trattenuto e gli ho chiesto timidamente con voce tremula: “sposta un po’ gli slip, fagliela sentire”. Lei mi rispose: “no, no, non se ne parla, lasciamo tutto così” io, mostrandole il cazzo duro e bagnatissimo che usciva fuori dai boxer, gli dissi: “fallo anche per me”, lei mi ripeté: “no, ti prego va bene così non insistere”. Più passavano i minuti e più mi sentivo eccitato, ma rassegnato ad accontentarmi di quello che mi stava concedendo mia moglie. Penny continuava a sbattere il suo cazzetto sugli slip di Chiara e lei continuava a tenerlo con la mano stretto a se indirizzando il piccolo pene sul clitoride. Mi accorsi che aveva smesso di guardare la TV, ero sicuro che anche lei stimolata da quel contatto si stava eccitando. Dopo un paio di minuti, allontanando la mano dal culetto di Penny mi disse: “basta è meglio finirla qui”, supplicandola gli risposi. “No dai, non smettere, alla fine è solo un gioco” e ancora: “fallo per me, non smettere”. Con uno sguardo che non capii se fosse di assenso o dissenso, cedendo alla mia supplica, con la mano riavvicino di nuovo Penny su di se dicendomi: “solo un altro poco”. Passò qualche minuto e vidi che lei, ferma e concentrata, iniziò a guardare il mio cazzo duro. Ad un tratto mi chiese: “ce l’hai durissimo, sei tutto bagnato” a quelle parole strinsi di più il mio cazzo fra le mani e mostrandolo bene dissi: “Si, non si vede, sono eccitatissimo” e lei con un sorrisino malizioso: “ti piace guardarmi?” risposi: “Si, mi piace moltissimo”. “Allora fammi vedere come ti seghi mentre Penny sbatte il cazzetto sule mie mutande”. Non gli lo feci ripetere due volte, mi tolsi i boxer e seduto sul pouf cominciai a segarmi il cazzo duro come un bastone. I nostri sguardi si incrociarono più volte, poi lei abbassò il suo concentrandosi sulla mia mano che faceva su e giù sul cazzo. I suoi occhi e l’espressione del viso non aveva lasciato dubbi in me, anche lei era molto eccitata. Continuai a segarmi, quando lei mi disse: “Bravo non smettere, sei un porcellino, mi piace vederti mentre ti seghi guardandomi”. Dopo queste parole comincio a spingere anche con l’altra mano Penny su di se. La situazione si era inconsapevolmente riscaldata. Vedevo il rosso cazzetto di Penny guidato dalle mani di Chiara sbattere sugli slip in direzione del suo clitoride. Smettemmo definitivamente di guardare la TV e restammo senza parlare concentrati a guardarci a vicenda, lei con le mani che assecondava il ritmo dei movimenti di Penny ed io che mi masturbavo. Non passò molto tempo quando inaspettatamente, vidi Chiara allontanare Penny, per un momento ho pensavo che si fosse stancata, invece vidi la sua mano spostare gli slip tutti da un lato scoprendo la sua vulva dando a Penny via libera. Penny sentendo quel contatto, accompagnato nel ritmo dalle mani di Chiara, cominciò a sbattere come un forsennato il suo piccolo pene nelle calde intimità di mia moglie. Ad un tratto sentii Chiara emettere un piccolo gemito quasi soppresso, capii che forse il cazzetto di Penny era entrato nella figa bagnata. Non esitai a chiedere, lei restò in silenzio e concentrata com’era non rispose subito, poi con voce fioca mi disse: “si c’è l’ho dentro, lo sento caldo e scivoloso”. La situazione era diventata incandescente, il mio cazzo stava per esplodere e mi trattenevo a fatica. Lei comincio ad ansimare, la vidi che afferrando Penny con entrambe le mani dal fondo della schiena lo spingeva dentro di se. Poi appoggio la sua testa indietro sul bracciolo del divano e comincio, con gli chiusi, a muovere il bacino su e giù assecondando i colpi che gli sferrava Penny. I gemiti e il movimenti del suo bacino si fecero sempre più forti e frequenti. Capii che stava per venire, infatti il suo respiro, accompagnato da gemiti di piacere, si fecce più affannoso. Io continuavo a segare il mio cazzo quando la sentii gridarmi: “amore sto venendo …. Mio Dio vengo”. Mai vista una cosa così bella, lei ebbe un orgasmo che sembrava non finire mai, non l’avevo vista mai così. Restò in silenzio con gli occhi chiusi, la testa girata all’indietro e un respiro ansimante che sembrava farle esplodere il petto per un tempo che mi sembrò interminabile. Nel frattempo anche Penny si era fermato sicuramente era venuto anche lui dentro la figa di mia moglie. Aperti gli occhi mi disse “amore cosa abbiamo combinato“, ed io: “niente, a me è piaciuto tantissimo, ero eccitatissimo?” e lei: “non so cosa mi sia successo, non ho resistito ad averlo dentro, non immaginavo potesse essere così”. “Così come” chiesi io “così bello ed eccitante” rispose lei. Quando si alzò si vide tutto lo sperma di Penny colarle dalla coscia, Chiara andò subito in bagno per lavarsi, al ritorno vidi che si era cambiata gli slip e messo un pigiama, mi disse che gli slip erano completamente bagnati dal liquido uscito dal pene di Penny. Poi tolto anche il copridivano e messo Penny nella sua stanzetta mi disse: “dai andiamo a letto”. Arrivati in camera mi chiese se fossi venuto anch’io, io risposi di no nonostante la mia fortissima eccitazione. Lei si avvicino e mi bacio dicendomi: “vuoi che ci pensi io?”. Cosi ci sdraiammo nel nostro letto, io non riuscivo a distogliere i miei pensieri da quanto avevo visto e vissuto neanche un’ora prima. Gli chiesi di raccontarmi quello che aveva provato e lei con sorriso malizioso mi disse che nonostante le piccole dimensioni del pisello di Penny quando lo ha avuto dentro e sentito il suo nodo sbattere sulle piccola labbra e sul clitoride non è risuscita a trattenersi. Poi aggiunse: “non oso neanche immaginare quello che avrei potuto provare se solo il suo pene fosse stato più grosso”. A quelle parole il mio cazzo diventò subito duro, lei se ne accorse e dopo averlo guardato comincio ad accarezzarlo da sopra il pigiama con la mano. Mi girai e cominciai a baciarla sul collo e quando lei cominciò a gemere, all’allungai la mia mano e la infilai sotto il suo pigiama masturbandole il clitoride e le labbra. Lei allargo subito le gambe, quel movimento mi permise di infilare un dito dentro la sua figa, era bagnatissima tanto che anche il secondo e il terzo dito scivolarono dentro senza nessuna fatica. Anche lei, dopo aver tirato fuori il mio cazzo da dentro il boxer del mio pigiama, comincio a masturbarlo. Mentre ci masturbavamo a vicenda, avvicinandomi al suo orecchio le sussurrai: “dimmi quanto ti è piaciuto il cazzetto di Penny” e lei mi rispose: “tanto” a quelle parole le mia dita sprofondarono ancora di più dentro la sua figa. Gli chiesi sempre, sussurrandogli nell’orecchio: “ti sarebbe piaciuto se il cazzo di penny fosse stato più grosso” e lei mi rispose con voce tremula: “si” e segando il mio cazzo aggiunse: “si, grosso come questo”. Io ero andato completamente fuori di testa nel sentire quelle parole, nella mia mente cominciarono a farsi avanti altri starni pensieri. Cominciammo a baciarci, le nostre lingue sembravano impazzite mentre ci masturbavamo a vicenda. All’improvviso fermandosi mi disse: “sto per venire, mettimi il tuo cazzo, lo voglio tutto dentro, ti prego dammelo” e aggiunse: “ho troppa voglia, non voglio venire con le mani, voglio qualcosa di più grosso”. Quelle parole innescarono di nuovo gli strani pensieri avuti poco prima. Così mi alzai dal letto e lei stupita mi chiese: “dove stai andando” non gli risposi, e senza girarmi uscii dalla stanza sentendo lei che aggiunse: “si può sapere dove stai andando”. Rientrai poco dopo nella camera accompagnato da York, Chiara quando lo vide comincio a balbettare una serie di no. Io senza ascoltarla feci salire York sul letto e lo feci sdraiare tra di noi. Lei mi disse: “cosa vuoi fare, mi hai fatto passare la voglia che avevo, cosa ti sei messo in testa” io gli risposi: “Amore ma sei eccitatissima” e lei con molta freddezza e con la faccia un po’ imbronciata: “ora non più, mi è passato tutto”. Restammo sul letto senza dire niente per diversi minuti, a rompere quel silenzio imbarazzante si sentiva solo il respiro di York. Presi io l’iniziativa e cominciai ad accarezzare York sul dorso e sulla testa. Vidi lei che ogni tanto, con la schiena ben piantata sul materasso, girare gli occhi per vedere cosa stessi facendo, restava immobile, aspettai ancora qualche minuto per cercare di farla rilassare, quando vidi che i suoi sguardi si erano fatti più insistenti presi la sua mano e lasciando la mia sopra la poggiai sulla schiena di York. Lei, restando immobile, non oppose resistenza. Questo mi incoraggio, quindi comincia a muovere la mia mano guidando quella di Chiara sul dorso di York per poi pian piano farla scendere sotto il ventre. Lei continuava a non muoversi ma la sua mano scivolava guidata dalla mia sul corpo di York senza esitazioni. Ho capito che dovevo osare di più, cosi feci scivolare la mano di chiara fino a sopra il cazzo cominciando a muoverla su e giù ed esercitando una leggerissima pressione; facevo sfiorare il palmo della mano di Chiara sia sul pene che sui testicoli di York. Lei si dimostrava impassibile come a dire, stai facendo tutto tu. Non mi arresi e continuai a strusciare su e giù il palmo della mano di Chiara sulle parti intime del mio cane. York nel frattempo non si muoveva restava immobile, sembra gradisse molto quelle attenzioni. Continuando questo movimento percepii che le dita della mano di Chiara si erano mosse leggermente quasi a tastare quel pene. Cosi incoraggiato cominciai a muore la sua mano un po’ più velocemente, vidi Chiara girarsi a guardarmi e nello stesso tempo sentii le dita della sua mano chiudersi per stringere il cazzo di York come a controllarne la consistenza. Dopo qualche minuto la sua mano aveva cominciato a muoversi senza l’aiuto della mia. Mi guardo di nuovo e comincio a segare il cazzo di York, molto delicatamente, senza dire una sola parola. Tolta la mia mano restai in silenzio a guardare, avevo paura di interrompere quel momento insperato. La vidi che, con la mano, oltre a segarlo palpava di tanto in anto i suoi testicoli. Il mio cazzo stava di nuovo per esplodere quella visione mi faceva impazzire. York di tanto in tanto girava la testa e si leccava la punta del pene che stimolato da Chiara stava uscendo piano piano dalla guina. Così azzardai e chiesi a Chiara di provare a fare uscire tutto quel pene rosso fuoco fuori della guaina spingendo la pelle che lo conteneva verso i testicoli. Lei ancora una volta mi guardò e senza parlare, cominciò a fare dei tentativi aiutandosi anche con l’altra mano e dopo qualche aggiustamento iniziale portarono al risultato desiderato. Il cazzo di York compreso il nodo era completamente fuori della guaina. Fu allora che, dopo diversi minuti di silenzio, sentii la sua voce dire guardandomi: “amore è enorme non immaginavo fosse così grande”. Molto eccitato, mi alzai e avvicinai il mio cazzo vicino alla bocca di mia moglie, lei intuì immediatamente e cominciò a leccare con la punta della lingua la mia cappella mentre con una mano continuava a tenere da dietro il nodo il cazzo di York che nel frattempo si era girato mettendosi in posizione supina con la schiena poggiata sul materasso e le gambe leggermene aperte. I quella posizione e con la mano di chiara che lo stringeva sotto il nodo il pene di York si era ulteriormente ingrandito. Chiara non distoglieva, mentre leccava la mia cappella, gli occhi dal grosso cazzo del mio cane. Dal modo in cui mi leccava la cappella, capii che era di nuovo eccitata così allungai il braccio e con la punta delle dita cominciai a testare la figa di Chiara. Era bagnatissima. Incoraggiato, ebbi l’ardire di dirle: “perché non passi la tua linguetta anche sulla punta del cazzo di York”. Lei rispose: “ti prego no, non me la sento”, ma dopo un po’ lasciò il mio chinandosi verso quello di York per odorarlo. Io gli chiesi subito: “che odore fa?” e lei rispose: “non saprei dirti, comunque un buon odore”. Ed io: “dai prova a leccarlo nella punta” lei non rispose, si girò verso di me e mi lancio un sorriso malizioso, poi si chino di nuovo e comincio a leccare la sua punta. Dopo essersi soffermata a lungo sulla punta cominciò a scendere con la lingua leccandolo tutto. Passo qualche minuto dopo di ché lei si alzo e riprese il mio cazzo in bocca questa volta ingoiandolo tutto fino ai testicoli. Per la prima volta sentivo le sue labbra sul mio cazzo con una passione che non avevo mai sentita prima. La supplicai di fermarsi perché stavo per venire e lei mi disse: “dai vieni” ed io gli risposi: “ancora no, non è il momento, mi piacerebbe vederti succhiare anche il cazzo di York”. Presa ormai da una eccitazione irrefrenabile si chino di nuovo succhiando il cazzo di York, facendolo entrare quasi tutto in bocca come aveva fatto prima con il mio. York continuava a schizzare continuamente del liquido imbrattando tutti capelli di mia moglie. Ero paralizzato da quanto stavo vedendo, non mi sembrava vero. Mi spostai e infilai meglio due dita nella figa di Chiara mentre lei a carponi, molto dolcemente, continuava a succhiare il pene di York. Quando mia moglie, cominciò a muovere il suo fondo schiena per fare entrare di più le mia dita nella sua figa, gli chiesi: “ti piace?” e lei con un cenno del capo annui e disse: “si tanto, ma tu non smettere” e aggiunse: “guarda come è diventato grossissimo” e poi gli chiesi: “ti piacerebbe strusciare la sua punta sulla tua fighetta”. Lei mi rispose: “e come? York non è mica Penny, vedi quanto è grande e che cazzo grosso che ha”. Deciso e senza fare passare tempo per eventuali ripensamenti, scesi York dal letto e invitai Chiara a sedersi nel bordo, poi presi due cuscini le dissi di sdraiarsi e poggiare la testa su di essi. Lei non si fece pregare e seguì le mie indicazioni senza battere ciglio. Era molto evidente che fosse eccitatissima e che la cosa la stava intrigando molto. Con lei che mi guardava incuriosita con la testa un po’ alzata, avvicinai York tra le sue gambe dal lato della coda, presi il suo cazzo con la mia mano e girandolo lo appoggiai sulle labbra della figa di Chiara. Cominciai a muoverlo lentamente soffermandomi sul clitoride stuzzicandolo con la punta. Continuai in quel modo alternando passaggi sulle labbra e sul clitoride. Mia moglie era immobile, sentivo solo il suo respiro pesante. Fu allora che gli chiesi se lo voleva provare un po’ dentro, lei rispose con voce bassa appena percepibile: “Si, ma piano”. Così cominciai piano piano a fare entrare la punta del cazzo di York dentro la sua fessura e muoverlo lentamente. Lei emise un gridolino e portandosi le mani sui seni comincio a stringerli delicatamente. Le chiesi se ne voleva ancora e lei sempre con un alito di voce mi rispose “si ancora, prova” spinsi di più il rosso pene facendolo entrare quasi della metà. Il cazzo di York era diventato veramente grosso, era più grosso del mio. Cercai di proseguire con molta cautela per non rovinare quel momento. Entravo e uscivo quel grosso pene dalla figa bagnatissima di mia moglie per farglielo assaporare lentamente. Le chiesi se le stesse piacendo e lei mi rispose: “tanto, lo sento bello grosso”. Questo gioco perverso mi provocava una eccitazione che mi faceva tremare tutto, dal mio cazzo durissimo usciva in continuazione un mare di liquido che bagnava la cappella. Con molta timidezza, chiesi a Chiara se potevo andare oltre, lei con un filo di voce non bene percepibile rispose: “ancora” non sentendo bene la sua risposta soffocata dal suo respiro sempre più forte, le dissi: “amore non ti ho sentita”. Lei alzo un poco la sua voce dicendomi: “si, ancora, mettilo tutto” ed io: “sei sicura” e lei con voce sempre più rauca mi ripetette “si mettilo tutto, lo voglio tutto dentro”. Senza indugiare spinsi lentamente il grosso pene di York per tutta la sua lunghezza nella figa di mia moglie fino al nodo. Lei dopo qualche minuto, emettendo dei gemiti di piacere, sempre con voce rauca mi chiese di non muoverlo più e di tenerlo ben fermo e aggiunse: “mi sento tutta piena, lo sento più grosso del tuo”. Passarono solo pochi secondi che chiara cominciò a dimenarsi muovendo tutto il bacino facendo in modo che il grosso pene, tenuto fermo dalla mia mano, uscisse ed entrasse lentamente dalla sua figa. Non potei fare a meno di chiedere: “ti piace, cosa stati provando” e lei aprendo gli occhi mi disse: “è bellissimo se continuo ancora un poco vengo” così dicendo, tolse la mia mano dal pene di York e lo afferro con la sua aumentando il ritmo del suo bacino. Io restai a guardarla stringendo il mio cazzo ormai incontenibile segandolo sempre più forte. Chiara, dimenandosi sempre di più, continuava a ripetermi: “Amore tra un poco vengo, oh mio Dio mi sento tutta piena” a quel punto mi balenò in mente un pensiero e senza esitare un minuto presi la mano di chiara invitandola a lasciare il pene di York, tra le proteste di Chiara che ripeteva: “no per favore no, amore ti prego sto per venire”, in brevissimo tempo girai e sollevai York con le zampe anteriori posizionandolo sopra Chiara nella posizione del missionario, lei mi lascio fare senza dire una parola, poi istintivamente prese York con una mano per la testa e con l’altra spingendolo per le spalle lo strinse su di se. Io accompagnai con le mani il rosso pene di York nella vulva di mia moglie la quale aveva allargato bene le gambe per facilitare l’operazione. Appena entrato il pene nella vagina York istintivamente comincio a muoverlo velocemente sbattendolo con foga nella figa di Chiara la quale colta di sorpresa emise un gridolino. Quello sbattere impetuoso, tra le grida di piacere di Chiara, durò più di un minuto, dopo di ché York si fermo, il suo pene era tutto dentro la figa di mia moglie. Chiara come era già successo con Penny, comincio ad ansimare e a dimenarsi sempre più forte e dicendomi: “amore lo sento tutto dentro, sento il suo sperma caldo che mi sta riempendo, oh Dioooo, com’è grosso mi sfonda tutta la figa ohhh Diooooo vengooo” raggiunse il secondo potente e lunghissimo orgasmo della serata. Mentre gemeva e si dimenava, mi disse: “amore ti prego sborra anche tu, vienimi sulla faccia mi sento una cagna in calore”. Sentendo le sue parole non riuscii più a trattenermi e riversai un enorme quantità di sperma, accumulato dalla prolungata attesa, sulla faccia e in bocca a mia moglie. E lei, come non le avevo visto mai fare, ancora attaccata a York tenendolo con la mano destra ancora ben saldo su di se per non farlo muovere, con la mano sinistra cominciò a spalmarsi tutto il mio sperma sul viso e sul seno e poi con le dita a portarselo anche sulla lingua ingoiandolo. Tutto questo mentre mi guardava, sospirando con affanno. La sentii ansimare per diversi minuti ancora, poi York si stacco e mia moglie aprendo gli occhi mi disse: “è stato bellissimo sei riuscito a farmi diventare una cagna”.
scritto il
2025-01-21
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