Prima il nonno, poi il papà, poi il papà, poi mio fratello e poi mio cugino, infine tutti insieme - Mio Nonno

Ciao mi chiamo Luisa ho da poco compiuto i diciannove anni e sono minuta con delle belle tettone una quarta, un bel culetto e ho la fica bella pelosa, sono mora. Attualmente faccio orge a cui partecipano i miei nonni, i miei genitori, i miei zii, mio fratello e mia sorella più grande e i miei due cugini, un maschio e una femmina. Sono bisessuale, quindi succhio cazzi e fiche, mi faccio scopare in fica, culo e bocca e ho scoperto che anche tutti i miei parenti lo sono. Tutto ebbe inizio quando compì l'età dei diciotto anni, all'epoca ogni sera ero costretta a passarla in un casolare accanto a casa nostra in solitudine a guardare film e a dormire là, perché loro facevano dicevano a me "feste per grandi" alle quali non potevo partecipare ne guardare. Avessi saputo cosa facevano mi sarei unita a loro molto prima dei diciotto anni, ma l'anno scorso compí i miei diciott'anni quindi chiesi come desiderio di partecipare anche io, non sapendo cosa facessero. Io ho sempre avuto un cattivo rapporto con i ragazzi, mi schernivano e preferivano altre, ero ancora vergine, guardavo spesso porno e mi masturbavo. Mia madre mi disse che non ero ancora pronta, quindi quella sera di compleanno la passavo in camera nel casolare accanto, come sempre. Volevo festeggiare, quindi misi un porno e mi denudai iniziando a sgrittellarmi la fichetta con una mano e stringermi il capezzolo con l'altra, godetti molto alla scena porno dello stallone che scopava la puttana e mio nonno aprì la porta, vedendomi così lo pregai di non dire nulla ai miei genitori e lui, grande furbacchione, mi chiese in cambio di succhiarglielo. Mi faceva ribrezzo farlo a mio nonno, ma non avevo scelta, lo tirai fuori e glielo spompinai, fu il mio primo pompino. Mi piaque così tanto che gli chiesi di farmi perdere la verginità, lui non si tirò indietro e mi infilò il suo bel cazzone mentre ero a pecora, iniziò a sbattermi come si deve, quando d'improvviso si aprì la porta e mio padre ci sgamò