Il bacio segreto

di
genere
gay

Era una fredda giornata d'inverno, con il vento gelido che soffiava attraverso le strade deserte del paese. Il cielo era grigio e pesante, promettendo neve che non era ancora caduta. Mi trovavo fuori dalla chiesa del paese, stringendomi nel mio cappotto per proteggermi dal freddo pungente.
Mentre aspettavo, osservavo il respiro che si condensava nell'aria, creando piccoli sbuffi di vapore. La porta della chiesa si aprì con un lieve scricchiolio, e Nathan uscì, avvolto nel suo pesante cappotto scuro. La sua figura alta e imponente sembrava quasi sovrastare il paesaggio freddo e desolato.

"Grazie per essere venuto," disse con un sorriso caloroso, nonostante il freddo. "C'è qualcosa di importante di cui vorrei parlarti."

Il suo tono misterioso mi incuriosiva, e sentii un brivido, non solo per il freddo, ma per l'eccitazione che la sua presenza suscitava in me. "Certo, di cosa si tratta?" chiesi, cercando di trattenere l'emozione.

Nathan mi fece cenno di seguirlo, e insieme camminammo lungo il vialetto che conduceva al giardino della chiesa. Le luci soffuse delle lanterne riflettevano sui rami spogli degli alberi, creando un'atmosfera incantata. Ci fermammo sotto un grande albero, i cui rami erano coperti di ghiaccio scintillante.
"Volevo condividere con te qualcosa che ho scoperto recentemente," iniziò, guardandomi negli occhi con un'intensità che mi fece battere il cuore più forte. "Qualcosa che potrebbe cambiare tutto."
"Qualcosa che potrebbe cambiare tutto," ripeté Nathan, con un tono che sembrava più serio del solito. Il suo volto, normalmente così composto, tradiva una certa emozione. Si fermò per un attimo, come se cercasse le parole giuste, poi finalmente parlò, guardandomi negli occhi con una sincerità che non avevo mai visto prima.

"Ho scoperto di essermi innamorato di te," disse, la voce che tremava leggermente, ma con una chiarezza che non lasciava spazio a dubbi. "Non so quando sia successo esattamente, ma è così. Non posso più negarlo."

Il cuore mi batté più forte, un mix di sorprese e sensazioni che non riuscivo a controllare. Guardai Nathan, cercando di leggere nei suoi occhi, per capire se stesse davvero dicendo la verità. La sua sincerità mi colpì.

"Ma… perché non me l'hai detto prima?" chiesi, la mia voce un po' più bassa.

Nathan fece un respiro profondo, abbassando lo sguardo per un attimo. "Perché avevo paura," ammise, quasi sussurrando. "Paura che tu non provassi lo stesso, paura di rovinare tutto tra di noi."

Un brivido mi attraversò. Le sue parole mi toccarono profondamente, più di quanto avrei voluto ammettere. "Anch'io ti sono vicino, Nathan," dissi finalmente, con un sorriso che sembrava nascere dal profondo del cuore. "Anche io ti ho sempre voluto, ma non avevo il coraggio di dirlo."

Un silenzio si distese tra di noi, ma era un silenzio che non sembrava lontano o imbarazzante. Era il silenzio di due persone che si stavano finalmente guardando con sincerità.

Poi, senza dire una parola in più, ci avvicinammo, e la distanza che ci separava svanì in un attimo. Il suo bacio arrivò come una promessa, dolce ma potente, come se avessimo finalmente trovato il nostro posto nel mondo.

scritto il
2025-01-02
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