Cavalieri si nasce

di
genere
etero

Premessa: i miei racconti sono tutti di fantasia, ma frutto di uno spunto, di un episodio della vita reale che ha ispirato la mia vena creativa.

Quel giorno, nonostante il caldo torrido, aveva dovuto infilarsi in macchina per recarsi al vicino supermercato perché i suoi amati gatti erano rimasti senza pappa.

Le pause tra i due turni erano molto noiose, lontano da casa: per evitare di buttare soldi in benzina o altro, aveva scelto di rimanere negli spogliatoi del lavoro, seduto a rilassarsi giocando a Coin master: ma quel pomeriggio il destino aveva deciso diversamente per lui.

Fatta la spesa, si era accodato per pagare, davanti aveva una signora tra i 50 e i 60 con una notevole quantità di merce: nonostante l'età vestiva piuttosto giovanile, un abitino leggero che mostrava un seno che aveva visto un passato glorioso ed ancora adesso si difendeva ancora bene e due sandali estivi che mettevano in risalto i suoi piedini piccoli e ben curati: nel complesso non era nulla di particolarmente sexy, ma, anche il fatto di essere indubbiamente benestante, e in quello il suo look parlava chiaro, si faceva ancora notare per la cura della sua persona e per gli accessori indubbiamente non di bigiotteria.
Gli venne istintivo aiutarla a sollevare le cose pesanti dal carrello al nastro, la signora ringraziò quasi stupita, "ma ci mancherebbe" fu la risposta dell’uomo, con un grande sorriso, ricambiato dalla donna, che, pagato il conto uscì dal negozio.

A sua volta pagò le quattro cose che aveva e si diresse al parcheggio: destino volle che il SUV della signora fosse parcheggiato a fianco alla sua macchina, quindi si trovò quasi obbligato ad essere ancora una volta cavaliere ed aiutare quel donnino minuto a caricare le casse d'acqua in macchina.

"Non so proprio come ringraziarla" disse la signora, "di solito mi accompagna mio figlio, ma è via per lavoro con mio marito, e oggi non c'è nemmeno il ragazzo di colore che di solito mi aiuta con la spesa".
Lui sorrise e disse :" signora nessun problema, mi sembra il minimo, ho tre ore di pausa e non ho nessuna fretta, la aiuto molto volentieri, sono uomo di altri tempi”; la signora sorrise maliziosamente ed esclamò: " allora faccio la maleducata, abito qui vicino, se mi aiuta anche a scaricare le casse d'acqua, sarò molto felice di offrirle un caffè per ringraziarla della sua cortesia"; lui accettò e la seguì in auto fino alla sua villetta, dove, una volta scaricate scaricate le casse, si sedettero in cucina per il meritato caffè.

Mentre chiacchieravano di lavoro e varie, lui notò che l'aria condizionata stava facendo effetto sui capezzoli della donna, tanto da non riuscire a distoglierne lo sguardo, lo fissavano, sembravano volessero bucare la maglietta, tra gli sguardi compiaciuti e maliziosi della donna che, aveva notato la cosa. Quindi , per uscire dall’imbarazzo disse:” beh signora, io vado, grazie del caffè, ma devo tornare al lavoro, è stato un piacere"; lei prese 10 euro dalla borsetta come una mancia, che lui rifiutò molto gentilmente dicendo:" ho fatto solo quello che andava fatto, non potrei mai accettare", dicendo questo chiuse con una carezza i soldi nella mano della signora, che istintivamente, con l'altra mano cercò un contatto più intenso stringendo appassionatamente la sua manona.

Questo gesto apparentemente innocente fece gonfiare immediatamente il suo membro, provocandogli anche un certo imbarazzo, perché, essendo in piedi, era impossibile non vederlo. La signora notò subito la cosa e tra l'imbarazzato e il divertito disse sorridendo:" Beh, noto che il mio caffè ha avuto effetto rinvigorente, mi ha detto che ha ancora una mezz'oretta di pausa, vediamo se questo tipo di ringraziamento può accettarlo invece”.

Come se gosse la cosa più naturale del mondo iniziò ad accarezzare il membro attraverso la stoffa, poi lo liberò e iniziò a baciarlo, accarezzarlo ed odorarlo, sicuramente aveva un carico di voglia arretrata enorme perché iniziò a succhiarlo avidamente, con una bramosia incredibile, arrivando a spingerselo tutto fino in gola.

A volte faceva una pausa, masturbandolo lentamente mentre, fissando l’uomo negli occhi con uno sguardo felino, gli leccava e succhiava i testicoli, fino ad infilarseli entrambi in bocca, per poi ricominciare a succhiare con ingordigia, il tutto mentre con la mano si masturbava intensamente.

Lui era in trance, mai si sarebbe aspettato che un semplice atto di cortesia si sarebbe trasformato in un pompino da infarto e che quella signora esile e gentile fosse in realtà una succhiacazzi quasi professionista.

Intanto il vestito della donna era scivolato via, mostrando due seni che, seppur leggermente cadenti per via dell’età, erano ancora molto appetitosi e stuzzicanti, tanto che lui non smetteva un secondo di accarezzarli, pizzicando e stringendo i capezzoli con le dita.

Ad un certo punto lui fermò la donna dal suo splendido lavoro di bocca, prese in braccio quella venere tascabile, la sdraiò sul tavolo della cucina e dicendogli:” non sia mai che io permetta che una signora non provi piacere in mia compagnia”, iniziò forse il miglior cuniligus della sua vita, alternando leccate intense a piccoli colpi di lingua, dedicandosi sia alla vagina che al buco del sedere, penetrandoli entrambi con la sua lingua che, senza timore di smentita, era il suo pezzo forte.

Quando iniziò ad usare anche le dita, prima una, poi due, infine tre: infilandole fino a toccare il punto G, senza comunque mai smettere di leccarla, la donna esplose in un orgasmo intenso, spruzzando una quantità impressionante di squirt, lui non ne perse nemmeno una goccia, anzi scherzando gli disse:” ora capisco perché compra tanta acqua, vista quanta ne spruzza, deve ricaricarsi spesso”.

Lei scoppiò a ridere, lo baciò appassionatamente, assaporando il succo del suo stesso piacere, quindi dicendogli:“adesso sono io che ho sete”, ricominciò a succhiare il membro dell’uomo, con una passione, se possibile, triplicata rispetto a prima.

I testicoli dell’uomo erano gonfi di sperma, non avrebbe potuto resistere ancora molto, anche se in cuor suo voleva che quel pompino meraviglioso non finisse mai; ma alla fine esplose in una sborrata copiosa che investì la bocca e la gola della donna che, non solo ingoiò tutto, ma ripulì completamente l’asta e la cappella, succhiando fuori ogni possibile rimanenza di seme.

Infine si attaccò alle labbra di lui, lasciando che, con quel bacio appassionato, potesse assaggiare il sapore del suo stesso seme.

Si rivestirono, e uscendo di casa lei disse:” comunque io compro la scorta d’acqua settimanale ogni giovedì alle 15, guarda caso il giorno che mio marito è a Milano fino a sera con mio figlio, se passi dallo stesso supermercato e vuoi aiutarmi con le cassette, ti offrirò ancora uno dei miei famosi caffè”.

Lui sorridendo rispose:” sono un’ uomo all’antica, sarà un onore e un piacere aiutarla ogni settimana”.

Lei ridendo disse:” però, che galantuomo, mi hai fatto spruzzare come un idrante, mi hai riempito la gola di sperma: ma mi dai ancora del lei”

Lui, con un sorriso sornione concluse:” Come dicevo, sono all’antica, prima di dare del tu, mi piacerebbe sapere il nome della donna a cui ho offerto i miei servigi”.
scritto il
2025-01-02
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