La vendetta di una moglie
di
Esteban Duville
genere
dominazione
Racconto ispirato a una vicenda reale, raccontatami da un marito che mi chiese di trasformarlo in un racconto.
Circa cinque anni fa d'accordo con mia moglie, iniziammo vivere in modo libero la nostra relazione, stabilendo nello specifico che entrambi non avremmo negato all'altro la possibilità di cogliere qualche occasione che si fosse presentata. Era una decisione alla quale eravamo giunti dopo esserci resi conto che avevamo necessità di nuovi stimoli onde non scivolare in quella routine che subentra quasi sempre in ogni relazione e che poi ne determina un lento ma inesorabile logorio. Già da tempo io mi ero reso conto che mia moglie appariva sempre più insoddisfatta. Da giovane era stata una ragazza alquanto vivace che aveva avuto le sue esperienze e da che ci eravamo sposati aveva comunque ottemperato ai doveri della fedeltà coniugale, tuttavia da un po' avevo notato che qualcosa dentro di lei aveva ripreso ad ardere, e lo manifestava con tutta quella serie di gesti che una donna vogliosa e insoddisfatta sa ben ostentare. Prima di arrivare ad una situazione di crisi, decidemmo quindi di provare a ravvivare il nostro rapporto come fanno ormai sempre più coppie. Come sempre accade, le occasioni cominciarono a fioccare sopratutto per lei, ma essendo riusciti ad instaurare una giusta dose di complicità, anche il rapporto tra noi ne trasse giovamento. Si potrebbe dunque dire che cominciammo a vivere una relazione cuckold. Essendo però le dinamiche dei rapporti cuckold passibili di varie sfaccettature preciso subito che il nostro non incarnava quelle peculiarità ormai ritenute come identificative di tal tipo di relazioni, e che presuppongono che vi sia una moglie regina dominante e un marito sottomesso a lei e spesso anche ai suoi bull. Io mi eccitavo nell'immaginarla o talvolta anche nel spiarla mentre si accompagnava a qualche amante, ma era un tipo di piacere più che altro vojeuristico. Quando rientrava dai suoi appuntamenti e magari mi raccontava qualcosa venivo colto dall'eccitazione, ma non agivo da sottomesso, anzi dopo averle detto che era una grande troia la scopavo a mia volta con foga comportandomi anch'io come avrebbe potuto fare un bull. Stessa cosa quando mi capitava di ascoltarla o addirittura di spiarla, nelle occasioni in cui invitava qualcuno a casa, fingendo che fosse sola, mentre io mi nascondevo in un altra stanza e osservavo senza essere visto. Mi eccitava terribilmente il vederla prendere l'uccello di un altro in bocca, o il vederla urlare mentre veniva scopata a pecorina, ma poi una volta andato via l'amante, la raggiungevo e le dicevo "E adesso troia prendi in bocca anche il mio cazzo" e mi comportavo con lei grossomodo come aveva fatto l'amante, mentre le dicevo che era una gran porca e si meritava di essere trattata come una puttana.
Tuttavia nonostante questo, ad un certo punto cominciarono comunque a delinearsi anche altre situazioni. Questo perché quantunque io cercassi di comportarmi con lei come il maschio dominante, lei a sua volta, sia perché non era di certo remissiva, sia perché comunque venne da se che fosse intrigata a stuzzicarmi in un certo modo, iniziò ad avere comportamenti che tendevano a mettere in risalto il mio essere cornuto. Per esempio capitava che mentre me lo stava prendendo in bocca, io le dicessi cose come "si troia succhialo bene" e lei mi rispondesse "Oh amore io ci metto il massimo impegno, ma di certo la resa non può essere la stessa di quando succhio altri uccelloni ben più grossi, che mi stuzzicano molto di questo passerotto" Oppure capitava che mi facesse notare mentre la scopavo che il suo amante l'aveva aperta decisamente di più. Accennava poi un sorriso provocatorio per scatenare la mia reazione che si manifestava aumentando il ritmo dell'azione mentre le dicevo che era una gran puttana, frasi alle quali lei con altrettanta provocazione rispondeva "si lo so sono una gran puttana e tu sei un gran cornuto". Un'altra cosa che cominciò ad avvenire sempre più spesso fu che lei mi raccontasse quel che aveva fatto con il suo amante mentre io la leccavo nelle zone intime e tra le natiche, un atto che mi aveva sempre eccitato moltissimo, e che perpetrato mentre lei mi diceva certe cose, mi dava ancora maggiori stimoli, come lei con perfidia m faceva notare. Una volta ricordo in particolare che mentre la leccavo mi disse "Guarda come sei eccitato cornuto, mentre ti racconto come mi hanno scopata...e come me lo lecchi bene il culetto...si vede che ti piace vero cornuto...e adesso ti dico anche una cosa, il mio amante oggi dopo che lo ha tirato fuori dalla mia passerina è venuto proprio lì"
Io provai a bofonchiare qualcosa ma lei schiacciandomi le sue natiche divaricate sulla bocca mentre mi stimolava l'uccello eretto all'inverosimile mi disse "Guai a te se smetti cornuto, continua a leccare il mio culetto e non osare muoverti" Dire che andai in visibilio sarebbe poco. Io ovviamente in altre occasioni cercavo poi a mia volta di vendicarmi atteggiandomi a dominante, e la nostra alla fine cominciò quasi a diventare una gara a chi riusciva ad intrigare ed eccitare maggiormente l'altro prendendo l'iniziativa, ma fui io a cominciare inesorabilmente a perdere sempre più spesso la partita. Infatti io, ogni qualvolta lei agiva in modo da risaltare il mio stato di cornuto, dominandomi, letteralmente scoppiavo dall'eccitazione, mentre quando viceversa io cercavo a mia volta di sottometterla dicendole che l'avrei scopata più forte di quanto avesse fatto il suo bull, lei mi guardava con sufficienza e talvolta sorrideva beffardamente, per farmi capire che non ero certamente all'altezza del suo amante. Spesso poi mentre io ci davo dentro con foga, ad un certo punto mi ricordava che ero un cornuto, ed era quella la parola magica che riusciva a stimolarla e a farla godere. Tutto ciò onestamente non mi dispiaceva affatto, tuttavia ogni tanto il mio orgoglio mi portava a desiderare di potermi vendicarmi riuscendo in qualche modo a riaffermare pienamente il mio stato di maschio dominante. Un giorno quindi approfittando di un'accesa diatriba sorta tra noi in merito al fatto se suo fratello avrebbe o meno riallacciato i rapporti con la sua ex fidanzata, -con la quale vi era un tira e molla che andava avanti da anni - giungemmo a scommetterci sopra. E a me venne subito in mente una scommessa di tipo sessuale. Dovete sapere che mia moglie non aveva mai amato troppo il sesso anale, e oltre a quello non andava nemmeno troppo pazza per i pompini, in particolare con la venuta in bocca e peggio ancora con l'ingoio. Tuttavia da un po' di tempo c'era un uomo che frequentava che l'aveva stimolata a fare quasi sempre la seconda cosa, e, seppur raramente, anche la prima. A me che protestavo mi aveva detto che costui aveva un uccello estremamente bello da vedere e proporzionato, che la stimolava a prenderlo in bocca fino a farlo venire. Ovviamente anche in quel caso, mentre facevamo sesso, aveva trovato il modo di giocare con me umiliandomi mentre mi diceva che il cazzo dell'amante era molto più bello del mio, dandomi frustrazione ed eccitazione allo stesso tempo. Ma io come detto volevo prendermi una rivincita. E quindi approfittai di quel fatto per proporle che nel caso avessi vinto io, lei avrebbe dovuto fare tutto ciò che volevo. Ovviamente lei aveva ben capito dove volessi arrivare. Essendo però sicura di vincere accettò senza indugio, chiedendo in contraccambio che nel caso di sua vittoria, le avrei comprato una borsetta nuova di sua scelta. Per la cronaca io avevo scommesso che il fratello si sarebbe riappacificato per l'ennesima volta, e gli eventi mi diedero pienamente ragione, visto che tornò assieme alla sua ex ragazza appena qualche settimana dopo la nostra scommessa. Mia moglie dovette dunque sottostare a quanto le chiedevo e fu per me un'esperienza davvero eccitante ed anche divertente. Mentre la scopavo dietro le dicevo cose come "Cosa dici ora eh? cosa dici adesso che ti scopo questo culo da troia" Lei quella volta non mostrò un sorriso ironico, ma uno quasi inquietante mentre mi rispondeva di godermi pure la mia vittoria perché lei si sarebbe vendicata. Intanto si dovette sorbire anche l'essere sborrata in bocca e il dover ingoiare. Io alla fine le dissi che le avrei regalato comunque la borsetta ma lei rifiutò decisamente e con un ghigno crudele dipinto sul viso mi rispose "No caro niente borsetta, ho pensato a tutto il tempo a come potermi vendicare, e stai certo che alla prima occasione te la farò pagare" In realtà le sue minacce più che preoccuparmi mi eccitavano anche perché ovviamente il tutto avveniva in un contesto scherzosamente erotico. *
Circa un paio di settimane più tardi trovò a sua volta il pretesto per mettere in atto la sua cosiddetta vendetta. Anche in quel caso fu una sorta di scommessa molto più eccitante però, in quanto mentre ci trovavamo al mare con tantissima gente, e io le dicevo che non avrebbe avuto il coraggio di mettersi in topless -sapevo che si imbarazzava quando la spiaggia era affollata- lei propose come scommessa che qualora l'avesse fatto, e fosse addirittura scesa in acqua attraversando a seno nudo tutta la spiaggia, avrei dovuto accettare di fare tutto quel che lei avrebbe voluto. Io doppiamente eccitato, sia per la proposta che al pensiero di vederla agire in quel modo nonostante sapessi quanto la cosa l'avrebbe imbarazzata, accettai senza indugio. Una volta siglato il patto mi disse con un ghigno a metà tra l'ironico e il maligno "Ricordati però che proprio come sono stata io al gioco, dovrai starci anche tu, e dovrai fare quanto ti dico" . Eccitatissimo dunque mi godetti lo spettacolo del vederla fare, non senza imbarazzo quanto aveva detto. Quando tornò da me aveva dipinto sul volto un espressione trionfante. subito dopo mi disse che come prima cosa avrei dovuto assistere direttamente -e dunque non spiando - ad un incontro tra lei e quel suo amante con il bell'uccello, il cui nome era Filippo. In realtà non era mai accaduto che io assistessi apertamente ai suoi incontri con i suoi amanti, soprattutto perché a lei non andava, visto che a me invece l'ipotesi non dispiaceva. Inoltre con Filippo avevo anche avuto un contatto diretto sebbene essendosi sempre incontrati in casa sua, non l'avessi mai visto in azione nemmeno di nascosto. Per certi versi quindi per me più che una vendetta, mi sembrava quasi un premio, e il suo sorriso maligno dipinto sul volto che lasciava chiaramente intendere che volesse umiliarmi davanti al suo amante, più che preoccuparmi mi intrigava.
Cinque giorni dopo si presentò l'occasione propizia. Filippo aveva la casa libera -viveva con i genitori- e assieme a mia moglie organizzarono l'incontro. Io sapevo che ne stavano parlando da giorni tramite chat, ma quando cercavo di percepire qualcosa in merito alle loro intenzioni, lei faceva la misteriosa e si limitava a rispondere accennando un sorriso ironico "Sarà una sorpresa" . Tutto ciò mi teneva dunque in uno stato di eccitata apprensione. E il giorno infine arrivò. Andammo a casa di Filippo e una volta svolti i convenevoli salimmo in camera sua. Filippo mi disse di accomodarmi pure nella poltrona. Lui e mia moglie invece si sedettero di fronte a me dimostrando un perfetto affiatamento -ormai si incontravano da alcuni mesi- iniziarono a baciarsi e ad accarezzarsi. Sentii sin da subito un certo prurito nel vedere mia moglie che visibilmente eccitata scambiava effusioni con quell'uomo mentre ogni tanto rivolgeva uno sguardo beffardo verso di me. Ad un tratto lui cominciò a baciarle il collo, e nel contempo allungò una mano sulle sue cosce nude inducendola a divaricarle. Entrambi lanciarono quindi uno sguardo verso di me, che trovandomi proprio di fronte al letto, potevo osservare le mutandine bianche tappezzate di pallini rossi che mia moglie aveva indossato sotto un corto vestito dorato. Come la mano di Filippo si intrufolò all'interno delle sue cosce e raggiunse il suo sesso, che prese ad accarezzare da sopra il tessuto, lei cominciò ad ansimare accennando nel contempo un sorriso ironico verso di me. Filippo la accarezzò per alcuni istanti, poi scostò le mutandine di lato, posando due dita tra le piccole labbra per poi dire "che fica deliziosa che ha tua moglie. E' già tutta bagnata" . Al che lei accennò una risata osservandomi con scherno, e a sua volta aggiunse "Si facciamoglielo vedere a questo cornuto quanto è bagnata la mia fica" subito dopo ripresero dunque a baciarsi e mia moglie allargò per bene le cosce per mostrarmi le dita del suo amante intente a godersi la sua intimità. A quel punto non riuscii a resistere dall'impulso di toccarmi. Ad un tratto Filippo fece sdraiare mia moglie, e con gesti lenti iniziò a spogliarla fino a lasciarla solo con gli slip. Iniziò quindi ad accarezzarla in tutto il corpo mentre le succhiava i capezzoli. Mia moglie ad un tratto allungò a sua volta la mano verso i suoi pantaloni. Mi eccitai tantissimo nel vedere in primo piano la sua mano sbottonarli, per poi abbassare la cerniera e infilarsi all'interno delle sue mutande da dove gli tirò fuori il membro già eretto. Non potei fare altro che constatare, con un pizzico di invidia, che proprio come lei aveva detto, era davvero un membro ottimamente proporzionato tra lunghezza e circonferenza, leggermente arcuato verso l'alto e con una cappella imponente. A quel punto la mano di mia moglie iniziò a fare su e giù su quell'asta di carne. Ad un tratto si risollevarono e Filippo rivolgendosi a me disse "sai tua moglie mi dice spesso che fare pompini non è mai stato tra le sue cose preferite, ma che quando vede il mio cazzo viene assalita dal desiderio di prenderlo in bocca"
Mia moglie accennò una risatina e a sua volta rincarò si diglielo a questo cornuto quanto sono brava a succhiarti il cazzo"
"beh mostriamoglielo direttamente che è meglio." replicò lui
"Si adesso glielo facciamo vedere" ribatté inginocchiandosi subito dopo, mentre lui nel contempo si alzava in piedi. Immaginai che tutto ciò che stavano facendo e dicendo fosse il prodotto delle loro chiacchierate dei giorni precedenti. Tutto ciò faceva quindi parte della vendetta che mia moglie voleva prendersi nei miei confronti. Me la ritrovai quindi a meno di mezzo metro da me inginocchiata di fronte al suo amante con il suo cazzo in mano e il volo sorridente mentre si apprestava a prenderglielo in bocca. La mia apprensione aumentò assieme all'eccitazione e quando la vidi avvicinarsi con la bocca a quel cazzo, venni percorso da un brivido. Vidi la sua lingua ruotare un paio di volte attorno alla cappella che poi venne avvolta dalle sue labbra. Con eccitata frustrazione osservai dunque mia moglie succhiare quel cazzo con delicatezza, gioia, e impegno, e subito mi resi conto della differenza che passava rispetto a quando quasi come fosse solo un dovere, lo prendeva in bocca a me. "mamma quanto me lo succhia bene tua moglie" proferì lui ansimando. Mia moglie ridacchiò e poi mentre mi lanciava uno sguardo, propinò alcune poderose leccate, che partendo dalle palle giunsero alla cappella violacea. Sentii chiaramente il rumore di quelle leccate accompagnate dalla sua espressione sorridente e il suo sguardo provocatorio che mi fissava. "Hai visto cornuto quando un cazzo mi ispira, quanto divento brava" mi disse ad un certo punto. Quanto sei stronza, avrei voluto risponderle, ma trattenni le parole mentre invece con difficoltà mi trattenevo dal godere. Quella sua vendetta era tanto umiliante quanto eccitante ed io di già mi rendevo conto che non avrei resistito a lungo. Quando infatti ad un tratto riprese a succhiare e leccare con foga non ce la feci più e venni nelle mutande mentre il mio corpo veniva scosso dai brividi. E allora non potei fare altro che chiedere dove fosse il bagno.
"Ah sei già venuto cornuto?" mi disse lei per poi ridere. Sorrise anche Filippo che mi diede quindi indicazioni per giungere al bagno. Mi recai dunque al gabinetto dove mi lavai e mi diedi una rapida pulita. Mi rivestii senza ovviamente indossare gli slip e quando tornai nella stanza trovai mia moglie sdraiata a cosce aperte mentre l'amante messo sopra si dava da fare nel scoparla. Mi sedetti nuovamente sulla poltrona e ripresi ad osservare mentre mia moglie ansimava e godeva. Solo dopo un po' si resero entrambi conto che ero tornato. Ad un tratto mia moglie sussurrò qualcosa nelle orecchie del suo amante, e lui dopo aver annuito si fermò e si sdraiò sul letto. Mia moglie dopo avermi lanciato un sorriso maligno, prima riprese in bocca il suo uccello e poi, dopo averlo baciato sulla cappella quasi come fosse un atto di venerazione, si sistemò a cavalcioni sopra di esso. Iniziarono quindi a scopare a smorzacandela ma poco dopo Filippo si rivolse a me e mentre con le mani divaricava le natiche di mia moglie disse "Sai, tua moglie mi ha detto che lo vuole anche in culo il mio cazzo. Quindi penso sarebbe meglio che tu la prepari"
Al che pure lei si volse e aggiunse "spogliati e poi vieni qui a leccarmi il culetto come sai ben fare tu"
Leccarla tra le natiche come detto era una tra le cose che più mi eccitava fare. E in quella circostanza quell'atto assumeva decisamente un altro significato. Mentre mi avvicinavo alle sue natiche che Filippo aveva provveduto a spalancare, mi si parò di fronte agli occhi l'immagine di quell'imponente uccello che entrava e usciva dalla passera di mia moglie producendo degli schiocchi piuttosto rumorosi per quanto era bagnata. E mentre mi accingevo a leccare il suo buchino venni pervaso da un brivido al pensiero che avrei dovuto svolgere quel servizio per far si che l'uccello di un altro uomo potesse penetrarlo. Tutto ciò faceva chiaramente parte del piano ben orchestrato di mia moglie che voleva fammi svolgere quel servizio, sia per vendicarsi di quel che le avevo fatto io, sia per rimarcare che lei il culo lo concedeva solo a chi, come Filippo, aveva un uccello che la ispirava. E con trepidazione misto a un senso di umiliazione iniziai dunque a leccarla ricavandone l'impressione di essere un servo suo e del suo amante. Spronato da una dirompente eccitazione che con straordinaria rapidità mi aveva di nuovo avvolto nonostante l'orgasmo appena avuto, i movimenti della mia lingua divennero subito frenetici e incredibilmente incisivi, e la cosa mi venne subito fatta notare. "ma che bravo il mio cornuto! ma come sei prodigo nel leccare il mio culetto. Bravo, leccalo e lubrificalo per bene" Un brivido si espanse lungo la mia colonna vertebrale nel sentirle dire quelle cose, e cominciai a leccare con foga quasi animalesca, mandandola letteralmente in visibilio tanto che cominciò ad ansimare ed urlare. "Bravo cornuto così! lecca! lecca!" urlò mentre il suo buchino sembrava quasi pulsare attorno alla mia lingua. Raggiunse l'orgasmo perlomeno tre volte, l'ultima delle quali si accasciò emettendo un lungo sospiro. "Che meravigliosa combinazione" soggiunse a quel punto osservando con un sorriso prima il suo amante e poi me. "Parlo del tuo straordinario cazzo Filippo e della lingua di mio marito. Che meraviglia, l'avessi saputo prima..." Filippo accennò un sorriso. "beh ora mi pare sia giunto il momento che il mio straordinario cazzo entri in azione con il tuo delizioso culetto. Se tuo marito ha fatto bene il suo lavoro non ci sarà bisogno di ulteriore lubrificante" proferì lui ammiccando verso di me. Quindi si levò da sotto. "si è stato bravo" soggiunse mia moglie strizzandomi l'occhio. Il suo buchino in effetti era perfettamente lubrificato sia dalla mia saliva che dagli umori che aveva prodotto per via dell'eccitazione. "Ora puoi pure allontanarti, ci penso io" mi disse Filippo accennando un ghigno da cui traspariva una certa strafottenza. Voleva rendere chiaro il concetto che era lui in quell'occasione il maschio che si scopava mia moglie ed io solo il marito cornuto che doveva al massimo collaborare come avevo fatto in quell'occasione. Mi alzai dal letto ma mia moglie mi fermò. "no aspetta non allontanarti. Resta vicino devi goderti per bene lo spettacolo" proferì
"beh allora potrebbe poggiare la testa sul fondoschiena così vede tutto in prima visione" gli fece eco il suo amante.
"ottima idea!" esclamò lei "Dai cornuto fai quanto Filippo ha suggerito" comandò. "e ricordati che devi obbedire come era nei patti" aggiunse accennando un sorriso.
Sorrisi anch'io e scossi il capo senza riuscire in quell'occasione a tacere "Stronza" le dissi.
"cornuto!" ribatté lei strizzandomi nuovamente l'occhio. Avevo nuovamente l'uccello duro come il marmo.
Docile, poggiai il capo sul suo fondoschiena mentre Filippo di già stava apprestandosi a penetrare quel delizioso buchino che a me era stato solo concesso leccare. Da distanza ravvicinatissima vidi poggiare quella sua cappella gonfia su di esso e poi inesorabilmente penetrarlo mentre quello si allargava per accoglierla. Le mie orecchie percepirono il brivido che attraversò la colonna vertebrale di mia moglie, nell'istante in cui quell'uccello giunse a penetrarla per tutta la sua lunghezza. E poco dopo Filippo aumentò il ritmo e la mia testa poggiata sulla parte alta delle natiche iniziò a dondolare avanti e indietro seguendo movimento dovuto alle spinte. Iniziai nuovamente a toccarmi me venni ripreso da mia moglie "attento a non venire di nuovo, perché non voglio che corri in bagno sul più bello" Allontanai la mano e ripresi a toccarmi solo a tratti, stando ben attento a non venire. Del resto a mia volta ero come ipnotizzato da quella scena e volevo stare a guardare fino alla fine. I colpi ormai erano diventati quasi frenetici e io potevo osservare il buco del culo di mia moglie venire impietosamente sfondato da quella grossa asta che aveva ormai raggiunto la massima turgidezza. Con un pizzico di invidia mi chiedevo come facesse a resistere dal venire. Ad un tratto mia moglie iniziò ad ansimare e le parole di scherno nei miei confronti le fioccarono naturali "Guarda bene cornuto come concedo a questo bel cazzo di scoparmi il culo. Guardalo, guardalo!" urlò mentre ansimava e gemeva. Era davvero una terribile vendetta la sua, la mia totale umiliazione come maschio e come marito, ma era comunque per me un qualcosa di straordinariamente eccitante. Ad un tratto mi resi conto che pure Filippo era ad un passo dal venire. "Guarda come la scopo in culo a tua moglie" disse pure lui "E tra poco sai che le faro?" mi chiese accennando un sorriso perfido. "La sborrerò in bocca!" dichiarò. "diglielo a tuo marito che quello che non ti piace fare a lui, lo accetterai volentieri da me"
"si è così cornuto! Voglio che Filippo mi sborri in bocca, alla faccia tua!" proferì lei. Filippo a quelle parole non resistette. Lo vidi levare il membro e portarsi rapidamente verso mia moglie che nel contempo si mise carponi e afferrò la mia testa inducendomi ad avvicinarmi per osservare. Vidi la sua bocca spalancarsi e la sua lingua fare da cuscino alla cappella di Filippo. Un fiotto poderoso le penetrò dritto in gola e poi un altro si adagiò sulla sua lingua. Era denso e abbondante e mia moglie mi lanciò uno sguardo beffardo, accennando per quanto poteva un sorriso, e poi avvolse quella cappella che continuava ad emettere liquido. Filippo mugolava, lei lappava e succhiava, e io osservavo e ascoltavo i loro gemiti, nonché il rumore prodotto dallo sperma che si riversava nella sua bocca, e che veniva poco dopo deglutito. "si guarda bene come tua moglie ingoia la mia sborra" disse lui con la voce ammantata di goduria. Io mi stavo a mia volta masturbando e sarei rapidamente venuto se mia moglie ad un certo punto non avesse allungato la sua mano verso la mia inducendomi a mollare la presa, mentre mi lanciava uno sguardo eloquente per farmi capire che non era ancora giunto il momento. Non avevo idea di cosa volesse fare ancora, ma la assecondai. E così rimasi ad osservarla mentre finiva il lavoro, ripulendo con dovizia il membro di Filippo mentre lui emanava gli ultimi gemiti di piacere. Una volta terminato si rivolse a me "Ed ora a noi caro cornutino" mi disse facendomi una carezza. Ero certo che mi avrebbe indotto a baciarla, e con trepidazione, timore ed eccitazione attendevo quel momento che avrebbe sancito pienamente la sua rivincita. Già mi immaginavo mentre subivo l'umiliazione di baciare la sua bocca dove il suo amante aveva appena riversato il suo piacere. E invece nulla di tutto ciò accadde. Dopo avermi fatto alcune carezze, accompagnate da un sorriso nel quale intravidi qualcosa di inquietante, mi spinse infatti la testa verso il materasso e subito dopo si mise a cavalcioni sopra di essa. Si distese quindi sulla mia schiena e io mi ritrovai praticamente posizionato a pecorina. Lei allora allungò le mani sul mio didietro e disse "ora occupiamoci di questo delizioso culetto" Mi fu chiaro dunque che intendeva fare un'altra cosa che la stimolava e che stimolava tantissimo anche me. Le sue mani dunque mi divaricarono decisamente le natiche e con l'aiuto di due dita iniziò ad aspergere abbondantemente il mio orifizio di saliva. Una volta averlo ben lubrificato inziò dunque a penetrarmi con il dito medio. Era capitato tante volte di subire quel tipo di atto che mi faceva sentire in suo potere, anche se mai da quell'insolita prospettiva, visto che di solito il tutto avveniva mentre ci trovavamo nella classica posizione del sessantanove. Per rendere il tutto più stimolante, ogni tanto allungava una mano sul membro e mi masturbava, ma smetteva non appena si rendeva conto che stavo arrivando ad un passo dal godere. Preso dalla situazione mi ero scordato completamente del suo amante. A un tratto però sentii lei che lo invitava ad avvicinarsi. Avevo la testa schiacciata sul materasso e non potevo vedere cosa stesse accadendo ma ad un tratto percepii che Filippo si appoggiava a me e poi udii l'inequivocabile rumore che lasciava intendere che mia moglie avesse nuovamente ripreso il suo membro in bocca. Mi resi quindi conto che si era posizionato dietro e aveva posato i suoi genitali praticamente sopra la parte finale della mia schiena dove si trovava la faccia di moglie. Lei riprese dunque a leccare e succhiare mentre nel frattempo con le dita continuava a penetrarmi dietro. Ad un certo punto li sentii confabulare tra loro e venni colto da un sinistro presentimento. Un presentimento che divenne un fondato sospetto quando mi resi conto che sul mio fondoschiena oltreché le mani di mia moglie si erano posate anche quelle di Filippo. "ma cosa volete fare?" chiesi e a quella domanda corrispose una risatina di mia moglie. "Stai fermo e zitto" disse.
"no che fate?" domandai nuovamente cominciando a capire.
"Zitto! Io sono sottostata alle tue voglie, e ho fatto ciò che volevi senza protestare, pagando pegno per la scommessa persa, e tu ora dovrai fare altrettanto. Ti ripagherò con la stessa moneta. Avanti Filippo, occupati di questo culetto"
"no ti prego" dissi
"ti ho detto fermo!" replicò mia moglie con voce perentoria mentre mi stringeva la testa tra le sue gambe e mi afferrava i genitali per indurmi a non muovermi. Restai dunque fermo e inerme ottemperando alle sue disposizioni, mentre percepivo un senso di totale profanazione della mia mascolinità. Ero in totale potere di mia moglie e del suo amante e la cosa mi umiliava terribilmente, ma allo stesso tempo mi dava anche una forte eccitazione. Le mia natiche vennero divaricate e subito dopo il membro di Filippo si infilò al loro interno. Impietosamente il mio orifizio venne allargato mentre mia moglie mi diceva "così bravo, stai fermo e accetta di essere inculato come una troietta" Non riuscii a fare a meno di produrre un gemito mentre sentivo quell'asta d carne penetrarmi, dandomi sensazioni tanto sconosciute quanto assurdamente piacevoli. "Ma che brava troietta" esclamò mia moglie ridacchiando, mentre con la mano mi stimolava il membro turgido. "guardati come sei eccitato mentre vieni inculato" disse mentre Filippo iniziava a dare fondo alla sua azione. Sentivo quell'asta fare avanti e indietro nel mio sedere, dandomi sensazioni che certamente non dovevano essere dissimili da quelle che provava una donna mentre veniva penetrata. Mia moglie nel contempo mi stimolava sapientemente con le sue mani procurandomi un piacere che è impossibile da descrivere. La cosa proseguì per alcuni minuti finché tutto a un tratto Filippo non si fermò. Accade tutto così repentinamente, che nemmeno ebbi il tempo di capire cosa stesse per accadere. Mia moglie si scostò di scatto e mi indusse sollevare il busto e subito dopo vidi Filippo avvicinarsi al mio viso con il membro parato come un fucile pronto a sparare.
"no ti prego" Riuscii appena a dire mentre quella cappella gonfia si appoggiava sulle mie labbra e io per istinto chiudevo la bocca.
"Apri la bocca!" mi riprese mia moglie subitamente "Farai esattamente le stesse cose che ho dovuto fare io l'altra volta" disse afferrandomi per i cappelli con una mano, e stringendomi il membro con l'altra. "avanti aprila!" mi ordinò con un tono che non ammetteva repliche. Non riuscii a ribellarmi, un po' perché troppo eccitato, un po' perché ormai mi ero totalmente arreso ai suoi voleri. E così quel cazzo eretto entrò nella mia bocca facendomi provare altre sensazioni sconosciute. "bravo prendi il cazzo di Filippo in bocca come una servizievole troietta" proferì mia moglie fissandomi con un'espressione sorridente. "succhialo" mi spronò ed io ottemperai senza protestare. "ma che bravo che sei" mi disse per poi ridere di gusto. La sua goduria mi estasiava. Subito dopo avvenne quel che immaginavo sarebbe avvenuto: Un liquido caldo e denso invase la mia bocca e mia moglie percependo quanto stesse accadendo sottolineò la cosa con un sorriso trionfante "si così cornuto...sborrato pure in bocca, almeno impari. Adesso sei tu la mia troietta! Avanti ingoia tutto" disse mentre la sua mano a quel punto non si risparmiò più e mi diede gli stimoli giusti che mi portarono a venire. "Così guardati! stai godendo mentre un cazzo di sborra in bocca!" fece ridendo di vero gusto "Ingoia tutto!" aggiunse ed io stimolato dall'orgasmo intenso che stavo provando obbedii compiendo quell'atto con la massima solerzia. Ingoiai tutto come voleva mia moglie. Poi, dopo che Filippo allontanò il suo membro, lei accostò la sua bocca alla mia e sospirando mi disse "ecco questa è stata la mia rivincita caro maritino" e subito dopo mi baciò con estrema dolcezza. Le nostre bocche entrambe impregnate del sapore della virilità del suo amante, si fusero assieme, dando vita ad un lungo, appassionato ed intenso bacio.
Circa cinque anni fa d'accordo con mia moglie, iniziammo vivere in modo libero la nostra relazione, stabilendo nello specifico che entrambi non avremmo negato all'altro la possibilità di cogliere qualche occasione che si fosse presentata. Era una decisione alla quale eravamo giunti dopo esserci resi conto che avevamo necessità di nuovi stimoli onde non scivolare in quella routine che subentra quasi sempre in ogni relazione e che poi ne determina un lento ma inesorabile logorio. Già da tempo io mi ero reso conto che mia moglie appariva sempre più insoddisfatta. Da giovane era stata una ragazza alquanto vivace che aveva avuto le sue esperienze e da che ci eravamo sposati aveva comunque ottemperato ai doveri della fedeltà coniugale, tuttavia da un po' avevo notato che qualcosa dentro di lei aveva ripreso ad ardere, e lo manifestava con tutta quella serie di gesti che una donna vogliosa e insoddisfatta sa ben ostentare. Prima di arrivare ad una situazione di crisi, decidemmo quindi di provare a ravvivare il nostro rapporto come fanno ormai sempre più coppie. Come sempre accade, le occasioni cominciarono a fioccare sopratutto per lei, ma essendo riusciti ad instaurare una giusta dose di complicità, anche il rapporto tra noi ne trasse giovamento. Si potrebbe dunque dire che cominciammo a vivere una relazione cuckold. Essendo però le dinamiche dei rapporti cuckold passibili di varie sfaccettature preciso subito che il nostro non incarnava quelle peculiarità ormai ritenute come identificative di tal tipo di relazioni, e che presuppongono che vi sia una moglie regina dominante e un marito sottomesso a lei e spesso anche ai suoi bull. Io mi eccitavo nell'immaginarla o talvolta anche nel spiarla mentre si accompagnava a qualche amante, ma era un tipo di piacere più che altro vojeuristico. Quando rientrava dai suoi appuntamenti e magari mi raccontava qualcosa venivo colto dall'eccitazione, ma non agivo da sottomesso, anzi dopo averle detto che era una grande troia la scopavo a mia volta con foga comportandomi anch'io come avrebbe potuto fare un bull. Stessa cosa quando mi capitava di ascoltarla o addirittura di spiarla, nelle occasioni in cui invitava qualcuno a casa, fingendo che fosse sola, mentre io mi nascondevo in un altra stanza e osservavo senza essere visto. Mi eccitava terribilmente il vederla prendere l'uccello di un altro in bocca, o il vederla urlare mentre veniva scopata a pecorina, ma poi una volta andato via l'amante, la raggiungevo e le dicevo "E adesso troia prendi in bocca anche il mio cazzo" e mi comportavo con lei grossomodo come aveva fatto l'amante, mentre le dicevo che era una gran porca e si meritava di essere trattata come una puttana.
Tuttavia nonostante questo, ad un certo punto cominciarono comunque a delinearsi anche altre situazioni. Questo perché quantunque io cercassi di comportarmi con lei come il maschio dominante, lei a sua volta, sia perché non era di certo remissiva, sia perché comunque venne da se che fosse intrigata a stuzzicarmi in un certo modo, iniziò ad avere comportamenti che tendevano a mettere in risalto il mio essere cornuto. Per esempio capitava che mentre me lo stava prendendo in bocca, io le dicessi cose come "si troia succhialo bene" e lei mi rispondesse "Oh amore io ci metto il massimo impegno, ma di certo la resa non può essere la stessa di quando succhio altri uccelloni ben più grossi, che mi stuzzicano molto di questo passerotto" Oppure capitava che mi facesse notare mentre la scopavo che il suo amante l'aveva aperta decisamente di più. Accennava poi un sorriso provocatorio per scatenare la mia reazione che si manifestava aumentando il ritmo dell'azione mentre le dicevo che era una gran puttana, frasi alle quali lei con altrettanta provocazione rispondeva "si lo so sono una gran puttana e tu sei un gran cornuto". Un'altra cosa che cominciò ad avvenire sempre più spesso fu che lei mi raccontasse quel che aveva fatto con il suo amante mentre io la leccavo nelle zone intime e tra le natiche, un atto che mi aveva sempre eccitato moltissimo, e che perpetrato mentre lei mi diceva certe cose, mi dava ancora maggiori stimoli, come lei con perfidia m faceva notare. Una volta ricordo in particolare che mentre la leccavo mi disse "Guarda come sei eccitato cornuto, mentre ti racconto come mi hanno scopata...e come me lo lecchi bene il culetto...si vede che ti piace vero cornuto...e adesso ti dico anche una cosa, il mio amante oggi dopo che lo ha tirato fuori dalla mia passerina è venuto proprio lì"
Io provai a bofonchiare qualcosa ma lei schiacciandomi le sue natiche divaricate sulla bocca mentre mi stimolava l'uccello eretto all'inverosimile mi disse "Guai a te se smetti cornuto, continua a leccare il mio culetto e non osare muoverti" Dire che andai in visibilio sarebbe poco. Io ovviamente in altre occasioni cercavo poi a mia volta di vendicarmi atteggiandomi a dominante, e la nostra alla fine cominciò quasi a diventare una gara a chi riusciva ad intrigare ed eccitare maggiormente l'altro prendendo l'iniziativa, ma fui io a cominciare inesorabilmente a perdere sempre più spesso la partita. Infatti io, ogni qualvolta lei agiva in modo da risaltare il mio stato di cornuto, dominandomi, letteralmente scoppiavo dall'eccitazione, mentre quando viceversa io cercavo a mia volta di sottometterla dicendole che l'avrei scopata più forte di quanto avesse fatto il suo bull, lei mi guardava con sufficienza e talvolta sorrideva beffardamente, per farmi capire che non ero certamente all'altezza del suo amante. Spesso poi mentre io ci davo dentro con foga, ad un certo punto mi ricordava che ero un cornuto, ed era quella la parola magica che riusciva a stimolarla e a farla godere. Tutto ciò onestamente non mi dispiaceva affatto, tuttavia ogni tanto il mio orgoglio mi portava a desiderare di potermi vendicarmi riuscendo in qualche modo a riaffermare pienamente il mio stato di maschio dominante. Un giorno quindi approfittando di un'accesa diatriba sorta tra noi in merito al fatto se suo fratello avrebbe o meno riallacciato i rapporti con la sua ex fidanzata, -con la quale vi era un tira e molla che andava avanti da anni - giungemmo a scommetterci sopra. E a me venne subito in mente una scommessa di tipo sessuale. Dovete sapere che mia moglie non aveva mai amato troppo il sesso anale, e oltre a quello non andava nemmeno troppo pazza per i pompini, in particolare con la venuta in bocca e peggio ancora con l'ingoio. Tuttavia da un po' di tempo c'era un uomo che frequentava che l'aveva stimolata a fare quasi sempre la seconda cosa, e, seppur raramente, anche la prima. A me che protestavo mi aveva detto che costui aveva un uccello estremamente bello da vedere e proporzionato, che la stimolava a prenderlo in bocca fino a farlo venire. Ovviamente anche in quel caso, mentre facevamo sesso, aveva trovato il modo di giocare con me umiliandomi mentre mi diceva che il cazzo dell'amante era molto più bello del mio, dandomi frustrazione ed eccitazione allo stesso tempo. Ma io come detto volevo prendermi una rivincita. E quindi approfittai di quel fatto per proporle che nel caso avessi vinto io, lei avrebbe dovuto fare tutto ciò che volevo. Ovviamente lei aveva ben capito dove volessi arrivare. Essendo però sicura di vincere accettò senza indugio, chiedendo in contraccambio che nel caso di sua vittoria, le avrei comprato una borsetta nuova di sua scelta. Per la cronaca io avevo scommesso che il fratello si sarebbe riappacificato per l'ennesima volta, e gli eventi mi diedero pienamente ragione, visto che tornò assieme alla sua ex ragazza appena qualche settimana dopo la nostra scommessa. Mia moglie dovette dunque sottostare a quanto le chiedevo e fu per me un'esperienza davvero eccitante ed anche divertente. Mentre la scopavo dietro le dicevo cose come "Cosa dici ora eh? cosa dici adesso che ti scopo questo culo da troia" Lei quella volta non mostrò un sorriso ironico, ma uno quasi inquietante mentre mi rispondeva di godermi pure la mia vittoria perché lei si sarebbe vendicata. Intanto si dovette sorbire anche l'essere sborrata in bocca e il dover ingoiare. Io alla fine le dissi che le avrei regalato comunque la borsetta ma lei rifiutò decisamente e con un ghigno crudele dipinto sul viso mi rispose "No caro niente borsetta, ho pensato a tutto il tempo a come potermi vendicare, e stai certo che alla prima occasione te la farò pagare" In realtà le sue minacce più che preoccuparmi mi eccitavano anche perché ovviamente il tutto avveniva in un contesto scherzosamente erotico. *
Circa un paio di settimane più tardi trovò a sua volta il pretesto per mettere in atto la sua cosiddetta vendetta. Anche in quel caso fu una sorta di scommessa molto più eccitante però, in quanto mentre ci trovavamo al mare con tantissima gente, e io le dicevo che non avrebbe avuto il coraggio di mettersi in topless -sapevo che si imbarazzava quando la spiaggia era affollata- lei propose come scommessa che qualora l'avesse fatto, e fosse addirittura scesa in acqua attraversando a seno nudo tutta la spiaggia, avrei dovuto accettare di fare tutto quel che lei avrebbe voluto. Io doppiamente eccitato, sia per la proposta che al pensiero di vederla agire in quel modo nonostante sapessi quanto la cosa l'avrebbe imbarazzata, accettai senza indugio. Una volta siglato il patto mi disse con un ghigno a metà tra l'ironico e il maligno "Ricordati però che proprio come sono stata io al gioco, dovrai starci anche tu, e dovrai fare quanto ti dico" . Eccitatissimo dunque mi godetti lo spettacolo del vederla fare, non senza imbarazzo quanto aveva detto. Quando tornò da me aveva dipinto sul volto un espressione trionfante. subito dopo mi disse che come prima cosa avrei dovuto assistere direttamente -e dunque non spiando - ad un incontro tra lei e quel suo amante con il bell'uccello, il cui nome era Filippo. In realtà non era mai accaduto che io assistessi apertamente ai suoi incontri con i suoi amanti, soprattutto perché a lei non andava, visto che a me invece l'ipotesi non dispiaceva. Inoltre con Filippo avevo anche avuto un contatto diretto sebbene essendosi sempre incontrati in casa sua, non l'avessi mai visto in azione nemmeno di nascosto. Per certi versi quindi per me più che una vendetta, mi sembrava quasi un premio, e il suo sorriso maligno dipinto sul volto che lasciava chiaramente intendere che volesse umiliarmi davanti al suo amante, più che preoccuparmi mi intrigava.
Cinque giorni dopo si presentò l'occasione propizia. Filippo aveva la casa libera -viveva con i genitori- e assieme a mia moglie organizzarono l'incontro. Io sapevo che ne stavano parlando da giorni tramite chat, ma quando cercavo di percepire qualcosa in merito alle loro intenzioni, lei faceva la misteriosa e si limitava a rispondere accennando un sorriso ironico "Sarà una sorpresa" . Tutto ciò mi teneva dunque in uno stato di eccitata apprensione. E il giorno infine arrivò. Andammo a casa di Filippo e una volta svolti i convenevoli salimmo in camera sua. Filippo mi disse di accomodarmi pure nella poltrona. Lui e mia moglie invece si sedettero di fronte a me dimostrando un perfetto affiatamento -ormai si incontravano da alcuni mesi- iniziarono a baciarsi e ad accarezzarsi. Sentii sin da subito un certo prurito nel vedere mia moglie che visibilmente eccitata scambiava effusioni con quell'uomo mentre ogni tanto rivolgeva uno sguardo beffardo verso di me. Ad un tratto lui cominciò a baciarle il collo, e nel contempo allungò una mano sulle sue cosce nude inducendola a divaricarle. Entrambi lanciarono quindi uno sguardo verso di me, che trovandomi proprio di fronte al letto, potevo osservare le mutandine bianche tappezzate di pallini rossi che mia moglie aveva indossato sotto un corto vestito dorato. Come la mano di Filippo si intrufolò all'interno delle sue cosce e raggiunse il suo sesso, che prese ad accarezzare da sopra il tessuto, lei cominciò ad ansimare accennando nel contempo un sorriso ironico verso di me. Filippo la accarezzò per alcuni istanti, poi scostò le mutandine di lato, posando due dita tra le piccole labbra per poi dire "che fica deliziosa che ha tua moglie. E' già tutta bagnata" . Al che lei accennò una risata osservandomi con scherno, e a sua volta aggiunse "Si facciamoglielo vedere a questo cornuto quanto è bagnata la mia fica" subito dopo ripresero dunque a baciarsi e mia moglie allargò per bene le cosce per mostrarmi le dita del suo amante intente a godersi la sua intimità. A quel punto non riuscii a resistere dall'impulso di toccarmi. Ad un tratto Filippo fece sdraiare mia moglie, e con gesti lenti iniziò a spogliarla fino a lasciarla solo con gli slip. Iniziò quindi ad accarezzarla in tutto il corpo mentre le succhiava i capezzoli. Mia moglie ad un tratto allungò a sua volta la mano verso i suoi pantaloni. Mi eccitai tantissimo nel vedere in primo piano la sua mano sbottonarli, per poi abbassare la cerniera e infilarsi all'interno delle sue mutande da dove gli tirò fuori il membro già eretto. Non potei fare altro che constatare, con un pizzico di invidia, che proprio come lei aveva detto, era davvero un membro ottimamente proporzionato tra lunghezza e circonferenza, leggermente arcuato verso l'alto e con una cappella imponente. A quel punto la mano di mia moglie iniziò a fare su e giù su quell'asta di carne. Ad un tratto si risollevarono e Filippo rivolgendosi a me disse "sai tua moglie mi dice spesso che fare pompini non è mai stato tra le sue cose preferite, ma che quando vede il mio cazzo viene assalita dal desiderio di prenderlo in bocca"
Mia moglie accennò una risatina e a sua volta rincarò si diglielo a questo cornuto quanto sono brava a succhiarti il cazzo"
"beh mostriamoglielo direttamente che è meglio." replicò lui
"Si adesso glielo facciamo vedere" ribatté inginocchiandosi subito dopo, mentre lui nel contempo si alzava in piedi. Immaginai che tutto ciò che stavano facendo e dicendo fosse il prodotto delle loro chiacchierate dei giorni precedenti. Tutto ciò faceva quindi parte della vendetta che mia moglie voleva prendersi nei miei confronti. Me la ritrovai quindi a meno di mezzo metro da me inginocchiata di fronte al suo amante con il suo cazzo in mano e il volo sorridente mentre si apprestava a prenderglielo in bocca. La mia apprensione aumentò assieme all'eccitazione e quando la vidi avvicinarsi con la bocca a quel cazzo, venni percorso da un brivido. Vidi la sua lingua ruotare un paio di volte attorno alla cappella che poi venne avvolta dalle sue labbra. Con eccitata frustrazione osservai dunque mia moglie succhiare quel cazzo con delicatezza, gioia, e impegno, e subito mi resi conto della differenza che passava rispetto a quando quasi come fosse solo un dovere, lo prendeva in bocca a me. "mamma quanto me lo succhia bene tua moglie" proferì lui ansimando. Mia moglie ridacchiò e poi mentre mi lanciava uno sguardo, propinò alcune poderose leccate, che partendo dalle palle giunsero alla cappella violacea. Sentii chiaramente il rumore di quelle leccate accompagnate dalla sua espressione sorridente e il suo sguardo provocatorio che mi fissava. "Hai visto cornuto quando un cazzo mi ispira, quanto divento brava" mi disse ad un certo punto. Quanto sei stronza, avrei voluto risponderle, ma trattenni le parole mentre invece con difficoltà mi trattenevo dal godere. Quella sua vendetta era tanto umiliante quanto eccitante ed io di già mi rendevo conto che non avrei resistito a lungo. Quando infatti ad un tratto riprese a succhiare e leccare con foga non ce la feci più e venni nelle mutande mentre il mio corpo veniva scosso dai brividi. E allora non potei fare altro che chiedere dove fosse il bagno.
"Ah sei già venuto cornuto?" mi disse lei per poi ridere. Sorrise anche Filippo che mi diede quindi indicazioni per giungere al bagno. Mi recai dunque al gabinetto dove mi lavai e mi diedi una rapida pulita. Mi rivestii senza ovviamente indossare gli slip e quando tornai nella stanza trovai mia moglie sdraiata a cosce aperte mentre l'amante messo sopra si dava da fare nel scoparla. Mi sedetti nuovamente sulla poltrona e ripresi ad osservare mentre mia moglie ansimava e godeva. Solo dopo un po' si resero entrambi conto che ero tornato. Ad un tratto mia moglie sussurrò qualcosa nelle orecchie del suo amante, e lui dopo aver annuito si fermò e si sdraiò sul letto. Mia moglie dopo avermi lanciato un sorriso maligno, prima riprese in bocca il suo uccello e poi, dopo averlo baciato sulla cappella quasi come fosse un atto di venerazione, si sistemò a cavalcioni sopra di esso. Iniziarono quindi a scopare a smorzacandela ma poco dopo Filippo si rivolse a me e mentre con le mani divaricava le natiche di mia moglie disse "Sai, tua moglie mi ha detto che lo vuole anche in culo il mio cazzo. Quindi penso sarebbe meglio che tu la prepari"
Al che pure lei si volse e aggiunse "spogliati e poi vieni qui a leccarmi il culetto come sai ben fare tu"
Leccarla tra le natiche come detto era una tra le cose che più mi eccitava fare. E in quella circostanza quell'atto assumeva decisamente un altro significato. Mentre mi avvicinavo alle sue natiche che Filippo aveva provveduto a spalancare, mi si parò di fronte agli occhi l'immagine di quell'imponente uccello che entrava e usciva dalla passera di mia moglie producendo degli schiocchi piuttosto rumorosi per quanto era bagnata. E mentre mi accingevo a leccare il suo buchino venni pervaso da un brivido al pensiero che avrei dovuto svolgere quel servizio per far si che l'uccello di un altro uomo potesse penetrarlo. Tutto ciò faceva chiaramente parte del piano ben orchestrato di mia moglie che voleva fammi svolgere quel servizio, sia per vendicarsi di quel che le avevo fatto io, sia per rimarcare che lei il culo lo concedeva solo a chi, come Filippo, aveva un uccello che la ispirava. E con trepidazione misto a un senso di umiliazione iniziai dunque a leccarla ricavandone l'impressione di essere un servo suo e del suo amante. Spronato da una dirompente eccitazione che con straordinaria rapidità mi aveva di nuovo avvolto nonostante l'orgasmo appena avuto, i movimenti della mia lingua divennero subito frenetici e incredibilmente incisivi, e la cosa mi venne subito fatta notare. "ma che bravo il mio cornuto! ma come sei prodigo nel leccare il mio culetto. Bravo, leccalo e lubrificalo per bene" Un brivido si espanse lungo la mia colonna vertebrale nel sentirle dire quelle cose, e cominciai a leccare con foga quasi animalesca, mandandola letteralmente in visibilio tanto che cominciò ad ansimare ed urlare. "Bravo cornuto così! lecca! lecca!" urlò mentre il suo buchino sembrava quasi pulsare attorno alla mia lingua. Raggiunse l'orgasmo perlomeno tre volte, l'ultima delle quali si accasciò emettendo un lungo sospiro. "Che meravigliosa combinazione" soggiunse a quel punto osservando con un sorriso prima il suo amante e poi me. "Parlo del tuo straordinario cazzo Filippo e della lingua di mio marito. Che meraviglia, l'avessi saputo prima..." Filippo accennò un sorriso. "beh ora mi pare sia giunto il momento che il mio straordinario cazzo entri in azione con il tuo delizioso culetto. Se tuo marito ha fatto bene il suo lavoro non ci sarà bisogno di ulteriore lubrificante" proferì lui ammiccando verso di me. Quindi si levò da sotto. "si è stato bravo" soggiunse mia moglie strizzandomi l'occhio. Il suo buchino in effetti era perfettamente lubrificato sia dalla mia saliva che dagli umori che aveva prodotto per via dell'eccitazione. "Ora puoi pure allontanarti, ci penso io" mi disse Filippo accennando un ghigno da cui traspariva una certa strafottenza. Voleva rendere chiaro il concetto che era lui in quell'occasione il maschio che si scopava mia moglie ed io solo il marito cornuto che doveva al massimo collaborare come avevo fatto in quell'occasione. Mi alzai dal letto ma mia moglie mi fermò. "no aspetta non allontanarti. Resta vicino devi goderti per bene lo spettacolo" proferì
"beh allora potrebbe poggiare la testa sul fondoschiena così vede tutto in prima visione" gli fece eco il suo amante.
"ottima idea!" esclamò lei "Dai cornuto fai quanto Filippo ha suggerito" comandò. "e ricordati che devi obbedire come era nei patti" aggiunse accennando un sorriso.
Sorrisi anch'io e scossi il capo senza riuscire in quell'occasione a tacere "Stronza" le dissi.
"cornuto!" ribatté lei strizzandomi nuovamente l'occhio. Avevo nuovamente l'uccello duro come il marmo.
Docile, poggiai il capo sul suo fondoschiena mentre Filippo di già stava apprestandosi a penetrare quel delizioso buchino che a me era stato solo concesso leccare. Da distanza ravvicinatissima vidi poggiare quella sua cappella gonfia su di esso e poi inesorabilmente penetrarlo mentre quello si allargava per accoglierla. Le mie orecchie percepirono il brivido che attraversò la colonna vertebrale di mia moglie, nell'istante in cui quell'uccello giunse a penetrarla per tutta la sua lunghezza. E poco dopo Filippo aumentò il ritmo e la mia testa poggiata sulla parte alta delle natiche iniziò a dondolare avanti e indietro seguendo movimento dovuto alle spinte. Iniziai nuovamente a toccarmi me venni ripreso da mia moglie "attento a non venire di nuovo, perché non voglio che corri in bagno sul più bello" Allontanai la mano e ripresi a toccarmi solo a tratti, stando ben attento a non venire. Del resto a mia volta ero come ipnotizzato da quella scena e volevo stare a guardare fino alla fine. I colpi ormai erano diventati quasi frenetici e io potevo osservare il buco del culo di mia moglie venire impietosamente sfondato da quella grossa asta che aveva ormai raggiunto la massima turgidezza. Con un pizzico di invidia mi chiedevo come facesse a resistere dal venire. Ad un tratto mia moglie iniziò ad ansimare e le parole di scherno nei miei confronti le fioccarono naturali "Guarda bene cornuto come concedo a questo bel cazzo di scoparmi il culo. Guardalo, guardalo!" urlò mentre ansimava e gemeva. Era davvero una terribile vendetta la sua, la mia totale umiliazione come maschio e come marito, ma era comunque per me un qualcosa di straordinariamente eccitante. Ad un tratto mi resi conto che pure Filippo era ad un passo dal venire. "Guarda come la scopo in culo a tua moglie" disse pure lui "E tra poco sai che le faro?" mi chiese accennando un sorriso perfido. "La sborrerò in bocca!" dichiarò. "diglielo a tuo marito che quello che non ti piace fare a lui, lo accetterai volentieri da me"
"si è così cornuto! Voglio che Filippo mi sborri in bocca, alla faccia tua!" proferì lei. Filippo a quelle parole non resistette. Lo vidi levare il membro e portarsi rapidamente verso mia moglie che nel contempo si mise carponi e afferrò la mia testa inducendomi ad avvicinarmi per osservare. Vidi la sua bocca spalancarsi e la sua lingua fare da cuscino alla cappella di Filippo. Un fiotto poderoso le penetrò dritto in gola e poi un altro si adagiò sulla sua lingua. Era denso e abbondante e mia moglie mi lanciò uno sguardo beffardo, accennando per quanto poteva un sorriso, e poi avvolse quella cappella che continuava ad emettere liquido. Filippo mugolava, lei lappava e succhiava, e io osservavo e ascoltavo i loro gemiti, nonché il rumore prodotto dallo sperma che si riversava nella sua bocca, e che veniva poco dopo deglutito. "si guarda bene come tua moglie ingoia la mia sborra" disse lui con la voce ammantata di goduria. Io mi stavo a mia volta masturbando e sarei rapidamente venuto se mia moglie ad un certo punto non avesse allungato la sua mano verso la mia inducendomi a mollare la presa, mentre mi lanciava uno sguardo eloquente per farmi capire che non era ancora giunto il momento. Non avevo idea di cosa volesse fare ancora, ma la assecondai. E così rimasi ad osservarla mentre finiva il lavoro, ripulendo con dovizia il membro di Filippo mentre lui emanava gli ultimi gemiti di piacere. Una volta terminato si rivolse a me "Ed ora a noi caro cornutino" mi disse facendomi una carezza. Ero certo che mi avrebbe indotto a baciarla, e con trepidazione, timore ed eccitazione attendevo quel momento che avrebbe sancito pienamente la sua rivincita. Già mi immaginavo mentre subivo l'umiliazione di baciare la sua bocca dove il suo amante aveva appena riversato il suo piacere. E invece nulla di tutto ciò accadde. Dopo avermi fatto alcune carezze, accompagnate da un sorriso nel quale intravidi qualcosa di inquietante, mi spinse infatti la testa verso il materasso e subito dopo si mise a cavalcioni sopra di essa. Si distese quindi sulla mia schiena e io mi ritrovai praticamente posizionato a pecorina. Lei allora allungò le mani sul mio didietro e disse "ora occupiamoci di questo delizioso culetto" Mi fu chiaro dunque che intendeva fare un'altra cosa che la stimolava e che stimolava tantissimo anche me. Le sue mani dunque mi divaricarono decisamente le natiche e con l'aiuto di due dita iniziò ad aspergere abbondantemente il mio orifizio di saliva. Una volta averlo ben lubrificato inziò dunque a penetrarmi con il dito medio. Era capitato tante volte di subire quel tipo di atto che mi faceva sentire in suo potere, anche se mai da quell'insolita prospettiva, visto che di solito il tutto avveniva mentre ci trovavamo nella classica posizione del sessantanove. Per rendere il tutto più stimolante, ogni tanto allungava una mano sul membro e mi masturbava, ma smetteva non appena si rendeva conto che stavo arrivando ad un passo dal godere. Preso dalla situazione mi ero scordato completamente del suo amante. A un tratto però sentii lei che lo invitava ad avvicinarsi. Avevo la testa schiacciata sul materasso e non potevo vedere cosa stesse accadendo ma ad un tratto percepii che Filippo si appoggiava a me e poi udii l'inequivocabile rumore che lasciava intendere che mia moglie avesse nuovamente ripreso il suo membro in bocca. Mi resi quindi conto che si era posizionato dietro e aveva posato i suoi genitali praticamente sopra la parte finale della mia schiena dove si trovava la faccia di moglie. Lei riprese dunque a leccare e succhiare mentre nel frattempo con le dita continuava a penetrarmi dietro. Ad un certo punto li sentii confabulare tra loro e venni colto da un sinistro presentimento. Un presentimento che divenne un fondato sospetto quando mi resi conto che sul mio fondoschiena oltreché le mani di mia moglie si erano posate anche quelle di Filippo. "ma cosa volete fare?" chiesi e a quella domanda corrispose una risatina di mia moglie. "Stai fermo e zitto" disse.
"no che fate?" domandai nuovamente cominciando a capire.
"Zitto! Io sono sottostata alle tue voglie, e ho fatto ciò che volevi senza protestare, pagando pegno per la scommessa persa, e tu ora dovrai fare altrettanto. Ti ripagherò con la stessa moneta. Avanti Filippo, occupati di questo culetto"
"no ti prego" dissi
"ti ho detto fermo!" replicò mia moglie con voce perentoria mentre mi stringeva la testa tra le sue gambe e mi afferrava i genitali per indurmi a non muovermi. Restai dunque fermo e inerme ottemperando alle sue disposizioni, mentre percepivo un senso di totale profanazione della mia mascolinità. Ero in totale potere di mia moglie e del suo amante e la cosa mi umiliava terribilmente, ma allo stesso tempo mi dava anche una forte eccitazione. Le mia natiche vennero divaricate e subito dopo il membro di Filippo si infilò al loro interno. Impietosamente il mio orifizio venne allargato mentre mia moglie mi diceva "così bravo, stai fermo e accetta di essere inculato come una troietta" Non riuscii a fare a meno di produrre un gemito mentre sentivo quell'asta d carne penetrarmi, dandomi sensazioni tanto sconosciute quanto assurdamente piacevoli. "Ma che brava troietta" esclamò mia moglie ridacchiando, mentre con la mano mi stimolava il membro turgido. "guardati come sei eccitato mentre vieni inculato" disse mentre Filippo iniziava a dare fondo alla sua azione. Sentivo quell'asta fare avanti e indietro nel mio sedere, dandomi sensazioni che certamente non dovevano essere dissimili da quelle che provava una donna mentre veniva penetrata. Mia moglie nel contempo mi stimolava sapientemente con le sue mani procurandomi un piacere che è impossibile da descrivere. La cosa proseguì per alcuni minuti finché tutto a un tratto Filippo non si fermò. Accade tutto così repentinamente, che nemmeno ebbi il tempo di capire cosa stesse per accadere. Mia moglie si scostò di scatto e mi indusse sollevare il busto e subito dopo vidi Filippo avvicinarsi al mio viso con il membro parato come un fucile pronto a sparare.
"no ti prego" Riuscii appena a dire mentre quella cappella gonfia si appoggiava sulle mie labbra e io per istinto chiudevo la bocca.
"Apri la bocca!" mi riprese mia moglie subitamente "Farai esattamente le stesse cose che ho dovuto fare io l'altra volta" disse afferrandomi per i cappelli con una mano, e stringendomi il membro con l'altra. "avanti aprila!" mi ordinò con un tono che non ammetteva repliche. Non riuscii a ribellarmi, un po' perché troppo eccitato, un po' perché ormai mi ero totalmente arreso ai suoi voleri. E così quel cazzo eretto entrò nella mia bocca facendomi provare altre sensazioni sconosciute. "bravo prendi il cazzo di Filippo in bocca come una servizievole troietta" proferì mia moglie fissandomi con un'espressione sorridente. "succhialo" mi spronò ed io ottemperai senza protestare. "ma che bravo che sei" mi disse per poi ridere di gusto. La sua goduria mi estasiava. Subito dopo avvenne quel che immaginavo sarebbe avvenuto: Un liquido caldo e denso invase la mia bocca e mia moglie percependo quanto stesse accadendo sottolineò la cosa con un sorriso trionfante "si così cornuto...sborrato pure in bocca, almeno impari. Adesso sei tu la mia troietta! Avanti ingoia tutto" disse mentre la sua mano a quel punto non si risparmiò più e mi diede gli stimoli giusti che mi portarono a venire. "Così guardati! stai godendo mentre un cazzo di sborra in bocca!" fece ridendo di vero gusto "Ingoia tutto!" aggiunse ed io stimolato dall'orgasmo intenso che stavo provando obbedii compiendo quell'atto con la massima solerzia. Ingoiai tutto come voleva mia moglie. Poi, dopo che Filippo allontanò il suo membro, lei accostò la sua bocca alla mia e sospirando mi disse "ecco questa è stata la mia rivincita caro maritino" e subito dopo mi baciò con estrema dolcezza. Le nostre bocche entrambe impregnate del sapore della virilità del suo amante, si fusero assieme, dando vita ad un lungo, appassionato ed intenso bacio.
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Commenti dei lettori al racconto erotico