Posso offrile un caffè? 2

di
genere
etero

“Ciao Silvia volevo chiederti se passavi dal mio ufficio quando sei libera, mi son fatto spedire una scatola di cioccolatini da Ginevra e volevo assaggiarli in compagnia… ho pensato a te”, “Wolf che fai vuoi prendermi per la gola?... non so vedremo nel caso ti avviso”.
Dopo il nostro primo inaspettato incontro, quel caffè nel bar e poi l’incontro nel mio ufficio avevamo scambiato diversi messaggi senza però vederci, ammetto di esser intrigato da Silvia, bella, elegante, pungente quando serve, il suo modo di fare sempre attento mai una parola sopra le righe mi affascinava, ero attratto da lei e sapevo che anche lei era attratta da me anche se spesso non lo dava ad intendere. “Ciao Wolf nel pomeriggio sono libera se è ancora valido il tuo invito e se non li hai mangiati tutti posso essere da te per le 17.00”, “La scatola è integra Silvia ti aspetto”.
Sono seduto dietro la scrivania intento a sbrigare noiose pratiche burocratiche, guardo spesso l’orologio lentamente il tempo scorre verso l’ora dell’appuntamento, a volte è proprio vero l’attesa è il piacere stesso ma so che il piacere arriverà alle 17.00, il piacere di guardarti ancora di sentire il tuo profumo di ascoltare la tua voce e di accarezzare il tuo corpo e perdermi insieme a te nei sensi.
Suona il citofono, ti vedo dal video, solare nei tuoi lunghi capelli biondi mossi, il tuo sguardo sicuro, apro e dopo due minuti entri nel mio ufficio, “Ciao Wolf eccomi qui puntuale”, mi alzo e ti vengo incontro per accoglierti, sei splendente nella tua elegante mise, camicetta bianca sbottonata intravedo il pizzo del reggiseno di un verde pastello, giacca rossa, gonna nera appena sotto il ginocchio decoltè con un piccolo tacco, labbra carnose con un rossetto di un rosso tenue molto chiaro ed il tuo profumo dolce e intenso che subito riempie la stanza.
“Allora questi famosi cioccolatini ci sono ancora oppure hai mangiato tutto…” Sorrido alla tua battuta e da un cassetto tiro fuori la scatola ancora sigillata, “Aspettavo te per aprire la scatola ed assaggiarli, sono prodotti in un laboratorio artigianale di Ginevra me li ha consigliati un amico”, cosi apro la scatola e la poggio sulla scrivania, tu li guardi curiosa e poi scegli di provarne uno in particolare, ti blocco la mano smaltata di nero, adoro quel colore, “Aspetta Silvia faccio io”, cosi prendo quel cioccolatino, sono di fronte a te, lento te lo passo sulle labbra percorro tutto il loro contorno, mi sorridi prima con gli occhi e poi con la bocca, tiri fuori la lingua e lo sfiori io continuo ad accarezzarti le labbra e poi tu in un attimo lo addenti mordendomi le dita, “davvero buono Wolf ottimo dire”, “Aspetta Silvia voglio assaggiarlo anche io”, cosi avvicino la mia bocca alla tua bacio le tue labbra e passo la mia lingua sulle stesse, sento l’aroma del cioccolatino, le bocche si schiudono e le lingue si sfiorano…..”hai ragione è davvero buono Silvia”. Lasci cadere la giacca per terra mentre ti sbottono la camicia senza che le nostre bocche si stacchino, con una mano slaccio il tuo reggiseno mentre tu apri la mia camicia facendo saltare qualche bottone, sento il calore del tuo corpo contro il mio ed i tuoi seni premere sul mio petto mentre bacio il tuo collo e tu graffi la mia schiena, poi prendo un altro cioccolatino, accarezzo il tuo seno adesso soffermandomi sui capezzoli che in un istante iniziano a gonfiarsi di piacere, il tuo sguardo adesso è sensuale e accattivante, i tuoi occhi brillano di passione, di voglia, di lussuria, mordo il cioccolatino porgendotene l’altra metà che imbocchi insieme alle mie dita leccandole in un peccaminoso gioco di sguardi.
Le tue mani poggiate alla mia scrivania, sono dietro di te accarezzo la tua schiena e bacio il tuo collo spostando la tua fluente chioma, accarezzo il tuo sedere, un piccolo buffetto sulla natica, “mm ma che fai Wolf…”, “ho un altro regalo per te Silvia”, “Ancora cioccolatini? Mi vuoi far ingrassare e far venire i brufoli?”, “No nessun altro cioccolatino”, cosi ti metto davanti la scatolina con un fiocco rosso la guardi perplessa, “Aprilo Silvia è per te”, sensuale poggi i gomiti sulla scrivania piegandoti in avanti, i tuoi seni sfiorano il legno massello senti un brivido di freddo al primo impatto è piacevole il contatto della pelle nuda con il legno muovendoti lo sfiori più volte con la punta dei capezzoli, scarti il pacchettino, lo apri, guardi il contenuto poi ti giri verso di me “Sai che sei davvero un gran porco Wolf?”, sorrido al tuo commento mentre sfilo i tuoi slip, sollevi una gamba e poi l’altra sorridendo, “Cmq grazie Wolf, inusuale come regalo, inaspettato ma curioso”, ti ho regalato un plug anale, la cosa ti ha sorpreso e divertito allo stesso tempo, ti incuriosisce lo ammetti a te stessa, e quando senti le mie mani scivolare sul tuo corpo dal bacino alle tue gambe, la mia bocca accarezzare la tua pelle scendere lenta verso il tuo piacere, ti poggi completamente con il busto sulla scrivania schiacci i tuoi seni sul piano le braccia tese gli occhi chiusi e la mia lingua che accarezza le tue grandi labbra, salire e scendere dal tuo ano al tuo clitoride in un primo turbinio di piacere, ti senti quasi inerme al mio volere e mi lasci condurre il gioco. Per un attimo senti il vuoto dietro di te e poi le mie dita e qualcosa di freddo e viscido accarezzare il tuo buchino, capisci che è del gel lubrificante, “Cosa fai Wolf…” “Tu che dici Silvia voglio incastonare il gioello in un gioello”, dopo averti lubrificato per bene ti chiedo di passarmi il plug, lo fai eccitata senti allo stomaco quel senso di sconvolgimento, senti umido tra le gambe, senti la pelle incartapecorirsi, senti il metallo freddo del plug accarezzare l’ano, lievi spinte e lentamente entra, un grande respiro da parte tua, rilassi i muscoli e poi un gran sospiro ed un leggero rantolio di dolore, “Porco…”, l’unica frase che pronunci lasciandoti cadere inerme sulla scrivania, ti sculaccio con una mano, gemi e stringi i pugni, sei eccitata sei pervasa dal piacere di questa insolita e trasgressiva situazione, li nuda stesa su di una scrivania nello studio di un uomo semi sconosciuto che ha violato con un oggetto la tua intimità più proibita.
Sono li eccitato dietro di te ammiro il tuo culetto sodo ed invitante con il gioello dalla testa rosa, schiaffeggio con il glande le tue natiche sode come fosse un frustino poi lo direziono sulle tue grandi labbra che già umide e sensibili ti fanno vibrare il corpo, mentre scivolo dentro di te. Vorrei essere un pittore impressionista per suggellare questo momento, le mie mani sui tuoi fianchi il mio bacino che spinge il gioello che da un riflesso di luce sensuale ed erotica dal tuo sedere… amplesso selvaggio diventa poco dopo con gemiti di piacere urlati senza senso, le nostre iniziali timide carni che echeggiano nel turbine dei sensi, ti sto scopando come se non ci fosse un domani come questo fosse l’ultimo amplesso della mia vita come se tu fossi la mantide religiosa che dopo il coito divori il maschio immerso nell’universo della lussuria. Godi del piacere del nostro clandestino rapporto, godi dell’andrenalina di un incontro casuale che sta diventando un gradito appuntamento con il piacere. Sono steso per terra e tu su di me le nostre bocche infuocate i nostri sensi amplificati il tuo corpo sopra il mio accarezziamo il piacere con il proibito, ti senti diversa, eccitata, troia in questo modo inusuale di accostarti al piacere, riempita nei tuoi giacigli di piacere dal mio cazzo grosso ed eccitato e dal gioello che senti quasi come parte di te adesso. Voglio godere del corpo dei tuoi baci dei tuoi seni che mordo con passione che bacio con avidità che stringo nelle mie grandi mani…. Hai un orgasmo lungo prolungato tanto che le tue mani paiono voler infilzare le mie carni, il mio petto, ti lasci andare su di me sbattendo il bacino bagnando il mio basso ventre del tuo piacere che sgorga dal tuo sesso come fosse un ruscelletto di montagna… sono steso esausto ma eccitato mi masturbi con forza, la tua bocca avidamente mi sollazza il glande senti il tuo piacere che ricopre la punta, lo senti pulsare sotto la tua lingua che martella, “Vengooooo siii Silvia vengoooo”, esplodono schizzi a coprire i tuoi seni, il tuo collo, le tua bocca, stringi con forza come se impugnassi una spada pronta per l’ultima delle battaglie, accarezzano i tuoi capelli il mio ventre mentre la tua bocca mi assapora……
“Non toglierlo Silvia, fallo quando rientri a casa…..” “ Tu sei un pazzo Wolf,, vabbene solo per questa volta”, mi dici mentre ti rivesti e cerchi di sistemarti i capelli scompigliati rimettendoti il rossetto, “Devo andare adesso Wolf” mi dici prendendo un altro cioccolatino, “Cmq devi dire al tuo amico che ti ha dato un ottimo consiglio, sono davvero buoni, allora alla prossima Wolf vediamo che gusto mi farai provare”, un tuo candido bacio sulle mie labbra ti accarezzo il viso, “Ti aspetto Silvia”, “Vedremo Wolf… cmq grazie per il simpatico regalino”, e cosi elegante e bellissima ti vedo sparire una volta varcata la porta.
scritto il
2024-09-30
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