Schiavo di un padrone

di
genere
dominazione

Ero un giovane schiavo domestico tenuto dal mio padrone completamente nudo e in catene. La mia pelle era costantemente coperta di bozzi e lividi a causa dei maltrattamenti subiti, ma non avevo altra scelta che sopportare quella vita di schiavitù.

Il mio padrone mi teneva legato con catene pesanti che intaccavano la mia pelle e mi lasciavano doloranti. Mi costringeva a dormire per terra su un materasso logoro e sporco, senza pietà per il mio benessere.

Ogni giorno mi venivano date poche razioni di cibo scadente e acqua sporca, nonostante io lavorassi duramente per soddisfare le esigenze del mio padrone. Era come se fossi solo una bestia da soma al suo servizio, senza alcun diritto alla dignità umana.

Le giornate sembravano non avere fine, tra lavori forzati, botte e umiliazioni. Non avevo alcuna speranza di fuga, poiché il mio padrone era sempre vigilante e pronto a infliggere castighi ancora più severi in caso di disobbedienza.

La mia resistenza era ormai al limite, ma sapevo che dovevo trovare la forza di resistere e lottare per la mia libertà. La sofferenza e l'umiliazione non erano vita, e sapevo che dovevo trovare il coraggio di ribellarmi al mio oppressore, anche a costo della mia stessa vita.

Ogni giorno, nella solitudine delle mie catene, pregavo per un miracolo che potesse liberarmi da quella prigionia. Speravo che un giorno la mia libertà sarebbe arrivata, e che avrei potuto riprendere il controllo della mia vita, lontano da quella schiavitù crudele e disumana.
scritto il
2024-07-02
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