Un treno per due
di
EneaFrost
genere
esibizionismo
Finalmente anche questa sessione d’esami è finita, non sopportavo più l’idea di dover passare un altro singolo giorno a dover studiare davanti ai libri con le bellissime giornate di sole. Ormai è Giugno e l’estate è iniziata, di studiare non ne ho più voglia.
Per fortuna, come al mio solito, ho organizzato tutta l’estate, dalla più semplice camminata in montagna con Michael, Lorenzo e Giuliana alla vacanza in Agosto con i miei amici di una vita. Tutto, perfettamente organizzato, come piace a me.
Mi aspettano solo due ore di treno e poi, finalmente, sarò a casa, ovviamente, anche in questo caso, ho tutto organizzato: mangio qualcosa al volo, mi faccio una doccia e poi esco con i miei amici.
Driin Driin Driin
Guardo il telefono ed era Marika, una mia compagna di corso che mi stava chiamando.
‘Ciao Marika, sono in treno, dimmi, ti serviva qualcosa?’ Chiesi con voce tremante dall’imbarazzo, odiavo pensare che le altre persone nel treno potessero sentirmi parlare al telefono.
‘Hey Carlo, prova a girarti!’
Mi girai con aria disinvolta e la vidi, era seduta poco distante da me e si stava avvicinando, a quell’ora non c’è mai molta gente nel treno e quindi il posto vicino al mio era libero, ripensandoci, mi resi conto di quanto fossi stato stupido nel momento in cui le risposi al telefono, bisbigliavo anche se il treno era vuoto… che scemo, pensai.
‘Allora? Come ci si sente aver completato la sessione? Hai già pianificato tutto per il finesettimana? E per questa sera? Cosa farai?’
Le sue domande erano interminabili, non la sopportavo più… sapevo che non dovevo risponderle al telefono e sapevo benissimo che quel viaggio, sarebbe stato infinito.
‘Quante domande Marika! Prendi fiato! Questa sera voglio rilassarmi con una bella doccia calda e poi uscirò con i miei amici’ Le risposi in maniera abbastanza pacata con una nota aggressiva per farle capire che sono educato ma doveva smetterla.
‘Mamma mia… Che pesante che sei oggi! Secondo te parlo sempre troppo e faccio troppe domande! Nessuno mi tratta in questo modo, solo tu! Sei proprio cattivo quando mi tratti così lo sai? Alla fine ti ho solo chiesto che programmi avevi e come stavi!’
In quel momento, mi arrivò una notifica di Alex, uno dei miei amici di infanzia e la aprii inconsciamente. Era un mini video tratto da un film pornografico in cui l’attore liberava il suo seme. Guardai Marika e vidi che anche lei stava guardando quel video dal mio cellulare e per l’imbarazzo arrossii.
‘Mio Dio, sei così arrogante e arrossisci per queste cose? Ma quanti anni hai scusa? Sai che io so tutto sul sesso e sono anche la migliore per farli venire i maschi. Nessuno si lamenta mai di me, al mio ex facevo di quei lavoretti perfetti lo sai?’
‘E allora stai zitta e dimostramelo!’
Io non ho la più pallida idea del perché risposi con quella frase, sicuramente volevo che stesse zitta e inconsciamente sapevo che non avrebbe mai potuto dimostrarlo, così, una volta per tutte, mi sarei sbarazzato di lei ma così non fu… Per un attimo stette in silenzio, mi guardò negli occhi e si limitò ad un “Ah, no?”, avvicinò le mani ai miei pantaloni e con uno strattone li allargo, essendo il mio ultimo giorno di sessione non mi ero vestito molto pesante, essendo anche una giornata d’estate, quindi non indossavo nemmeno la cintura. Con uno strattone riuscì sia a sbottonarli che ad aprire del tutto la zip. Con la mano sinistra lasciò la presa e abbassò anche il mio intimo. In quel momento sentii un’eccitazione enorme crescermi da dentro e inevitabilmente anche il mio membro si irrigidì quasi all’istante. Dopo pochi secondi, si avvicinò con il volto al mio membro e inizio a dare dei piccoli ed efficaci baci a stampo partendo dall’asta fino a raggiungere la punta, era totalmente rigido e mi dava quasi la sensazione di esplodere. Continuava con questi leggeri baci a stampo ma nel mentre io notai che stava indossando una gonna e senza pensarci, decisi di allentagliela con una zip riposta nel retro, con mio immenso stupore notai che non indossava alcun tipo di intimo e scesi lentamente con la mano fino a raggiungere la sua fonte di piacere. Inizia a toccarla delicatamente cercando di simulare la sua delicatezza nei baci ma poi decisi di prendere l’iniziativa e la penetrai con due dita, la sensazione è stata bellissima, era molto umida ma soprattutto molto calda. “Ohhh” sussurrò e poco dopo iniziò a succhiare il mio membro, mi sembrava impossibile che potesse stargli completamente fino alla gola ma così è stato. Si muoveva con ritmo perfetto lungo tutto l’asta e sentivo che quando raggiungevo il punto più profondo della sua gola con la lingua stava cercando leccarmi tutta la punta. Non avevo mai provato una situazione così intensa da un semplice pompino. Di tutta risposta iniziai a muovere le dita sempre più velocemente dentro e fuori la sua vagina fino a sentirla del tutto fradicia. Ad un tratto, sentii un suo orgasmo “Oh cazzo sii…” a quel punto mi lasciai andare del tutto e inizia a spingerle il membro sempre più forte verso la sua bocca e venni. La sua bocca era completamente piena del mio seme, così tanto che tossì tre volte prima di riuscire ad igoiarlo del tutto.
Pochi secondi dopo il treno chiamo la sua fermata, la guardai e le dissi “A volte, dovresti stare zitta più spesso.”.
“Se questo è il risultato che posso avere, non mi resta che dirti che hai ragione.”
Scese dal treno e ci salutammo.
Per fortuna, come al mio solito, ho organizzato tutta l’estate, dalla più semplice camminata in montagna con Michael, Lorenzo e Giuliana alla vacanza in Agosto con i miei amici di una vita. Tutto, perfettamente organizzato, come piace a me.
Mi aspettano solo due ore di treno e poi, finalmente, sarò a casa, ovviamente, anche in questo caso, ho tutto organizzato: mangio qualcosa al volo, mi faccio una doccia e poi esco con i miei amici.
Driin Driin Driin
Guardo il telefono ed era Marika, una mia compagna di corso che mi stava chiamando.
‘Ciao Marika, sono in treno, dimmi, ti serviva qualcosa?’ Chiesi con voce tremante dall’imbarazzo, odiavo pensare che le altre persone nel treno potessero sentirmi parlare al telefono.
‘Hey Carlo, prova a girarti!’
Mi girai con aria disinvolta e la vidi, era seduta poco distante da me e si stava avvicinando, a quell’ora non c’è mai molta gente nel treno e quindi il posto vicino al mio era libero, ripensandoci, mi resi conto di quanto fossi stato stupido nel momento in cui le risposi al telefono, bisbigliavo anche se il treno era vuoto… che scemo, pensai.
‘Allora? Come ci si sente aver completato la sessione? Hai già pianificato tutto per il finesettimana? E per questa sera? Cosa farai?’
Le sue domande erano interminabili, non la sopportavo più… sapevo che non dovevo risponderle al telefono e sapevo benissimo che quel viaggio, sarebbe stato infinito.
‘Quante domande Marika! Prendi fiato! Questa sera voglio rilassarmi con una bella doccia calda e poi uscirò con i miei amici’ Le risposi in maniera abbastanza pacata con una nota aggressiva per farle capire che sono educato ma doveva smetterla.
‘Mamma mia… Che pesante che sei oggi! Secondo te parlo sempre troppo e faccio troppe domande! Nessuno mi tratta in questo modo, solo tu! Sei proprio cattivo quando mi tratti così lo sai? Alla fine ti ho solo chiesto che programmi avevi e come stavi!’
In quel momento, mi arrivò una notifica di Alex, uno dei miei amici di infanzia e la aprii inconsciamente. Era un mini video tratto da un film pornografico in cui l’attore liberava il suo seme. Guardai Marika e vidi che anche lei stava guardando quel video dal mio cellulare e per l’imbarazzo arrossii.
‘Mio Dio, sei così arrogante e arrossisci per queste cose? Ma quanti anni hai scusa? Sai che io so tutto sul sesso e sono anche la migliore per farli venire i maschi. Nessuno si lamenta mai di me, al mio ex facevo di quei lavoretti perfetti lo sai?’
‘E allora stai zitta e dimostramelo!’
Io non ho la più pallida idea del perché risposi con quella frase, sicuramente volevo che stesse zitta e inconsciamente sapevo che non avrebbe mai potuto dimostrarlo, così, una volta per tutte, mi sarei sbarazzato di lei ma così non fu… Per un attimo stette in silenzio, mi guardò negli occhi e si limitò ad un “Ah, no?”, avvicinò le mani ai miei pantaloni e con uno strattone li allargo, essendo il mio ultimo giorno di sessione non mi ero vestito molto pesante, essendo anche una giornata d’estate, quindi non indossavo nemmeno la cintura. Con uno strattone riuscì sia a sbottonarli che ad aprire del tutto la zip. Con la mano sinistra lasciò la presa e abbassò anche il mio intimo. In quel momento sentii un’eccitazione enorme crescermi da dentro e inevitabilmente anche il mio membro si irrigidì quasi all’istante. Dopo pochi secondi, si avvicinò con il volto al mio membro e inizio a dare dei piccoli ed efficaci baci a stampo partendo dall’asta fino a raggiungere la punta, era totalmente rigido e mi dava quasi la sensazione di esplodere. Continuava con questi leggeri baci a stampo ma nel mentre io notai che stava indossando una gonna e senza pensarci, decisi di allentagliela con una zip riposta nel retro, con mio immenso stupore notai che non indossava alcun tipo di intimo e scesi lentamente con la mano fino a raggiungere la sua fonte di piacere. Inizia a toccarla delicatamente cercando di simulare la sua delicatezza nei baci ma poi decisi di prendere l’iniziativa e la penetrai con due dita, la sensazione è stata bellissima, era molto umida ma soprattutto molto calda. “Ohhh” sussurrò e poco dopo iniziò a succhiare il mio membro, mi sembrava impossibile che potesse stargli completamente fino alla gola ma così è stato. Si muoveva con ritmo perfetto lungo tutto l’asta e sentivo che quando raggiungevo il punto più profondo della sua gola con la lingua stava cercando leccarmi tutta la punta. Non avevo mai provato una situazione così intensa da un semplice pompino. Di tutta risposta iniziai a muovere le dita sempre più velocemente dentro e fuori la sua vagina fino a sentirla del tutto fradicia. Ad un tratto, sentii un suo orgasmo “Oh cazzo sii…” a quel punto mi lasciai andare del tutto e inizia a spingerle il membro sempre più forte verso la sua bocca e venni. La sua bocca era completamente piena del mio seme, così tanto che tossì tre volte prima di riuscire ad igoiarlo del tutto.
Pochi secondi dopo il treno chiamo la sua fermata, la guardai e le dissi “A volte, dovresti stare zitta più spesso.”.
“Se questo è il risultato che posso avere, non mi resta che dirti che hai ragione.”
Scese dal treno e ci salutammo.
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