L'inizio

di
genere
etero

Come sempre sono in ritardo.
“Puoi chiudere tutto?” mi chiede mia mamma dal piano di sotto
“Non posso, sono in ritardo” urlo mentre mi preparo.
Oggi devo vedere Joe, un ragazzo della mia classe. Ho sempre avuto una cotta per lui e dal momento che si trovava in difficoltà con degli esami mi sono offerta di aiutarlo con alcuni compiti.
Lui è il ragazzo più bello che abbia mai visto. È alto, occhi scuri e profondi e un sorriso che farebbe invidia a chiunque.
Esco di casa di fretta e per poco non perdo il bus per andare in stazione. Lui non abita vicino a me purtroppo. Dopo essere arrivata in stazione mi dirigo a prendere il bus che mi porterà da lui. In realtà questa sera dovrei uscire con un altro ragazzo della mia classe, Mario, quindi ho un po’ paura di come andrà con Joe. Arrivata nel suo paese lo chiamo.
“Dove sei?” gli chiedo.
“ti mando l’indirizzo di casa mia” risponde. Quanto mi è mancata la sua voce. Calda e profonda.
Mi manda l’indirizzo e quando mi rendo conto che è a mezz’ora di strada da dove sono io caccio un urlo. Dopo mezz’ora di dolorosa ed estenuante camminata arrivo finalmente davanti a casa sua.
Lui è fuori ad aspettarmi e quando mi vede sorride. Non so come io non mi sia sciolta a terra.
“Ciao”. Mi saluta e mi viene incontro. Ricambio il saluto con un imbarazzo mai provato in vita mia. Mi invita ad entrare e io accetto senza alcuna obiezione.
“come sono andate le vacanze?” mi chiede
“tutto ok” rispondo io “ le tue?”
Inizia a parlarmi della sua estate e io non posso fare a meno di pensare che vorrei tanto aver passato l’estate insieme a lui. Mi parla delle sue serate con gli amici e dei pranzi di famiglia. Io come al solito lo guardo con uno sguardo perso, come se ciò che dice lui fosse divino. Poi d’improvviso si interrompe e mi guarda.
“mi sei mancata” dice e mi afferra la nuca. Mi guarda negli occhi in cerca di uno sguardo di consenso, che trova subito, e mi bacia. Le sue labbra morbide avvolgono le mie e come d’incanto mi ritrovo a pensare a qualche mese prima. E mi ritrovo a riflettere su quanto i suoi baci mi facciano bene. Continua a baciarmi e a me inizia a venire il mal di collo. Mi sono dimenticata di dire che io sono alta come uno sputo confronto a lui. 195 cm di uomo, una divinità troppo perfetta per esistere. Mentre io sono solo un’insulsa ragazzina di 160cm, una delle tante. I baci aumentano di intensità e iniziamo ad ansimare.
“andiamo di la?” chiede tra un bacio e l’altro. Annuisco e mi prende in braccio per portarmi in camera sua.
Mi appoggia delicatamente sul letto e si stende su di me. Solo ora realizzo che cosa sta succedendo. Non siamo mai andati fino in fondo e questo mi spaventa. Lui non è come gli altri e sono terrorizzata. Vede il mio terrore negli occhi e mi chiede se mi sentissi a mio agio. Rispondo di si e lui continua a baciarmi. Mi guarda e appena annuisco inizia a togliermi la maglia. Sento il respiro farsi più corto e inizio ad ansimare. Dopo avermi tolto la maglia si alza in piedi e mi guarda. Mi sento in imbarazzo e cerco di coprirmi.
“non coprirti” mi ordina. Poi si toglie la maglietta e si ristende su di me. Ancora una volta mi guarda per cercare l’approvazione e mi toglie i pantaloncini. Rimango così senza vestiti, con indosso solo un reggiseno troppo piccolo e degli slip. Ancora una volta cerco di coprirmi ma lui mi rimprovera.
“copriti ancora una volta e ti lego al letto” dice. Io accenno una risata che si spegne subito, vedendo la serietà nel suo sguardo. Persa nei miei pensieri non mi rendo conto che intanto la sua mano si sta spostando in basso, verso i miei slip. Le sue dita si fanno strada nei miei slip e gemo. Non ricordavo fossero così grandi. Inizia con movimenti molto lenti e superficiali. Poi continua aumentando d'intensità e i gemiti si fanno sempre più forti. All'improvviso sento una sensazione strana. Alzo la testa per vedere e lo vedo con la testa tra le mie gambe. Ero talmente assuefatta dalle sue dita da non accorgermi che aveva iniziato a usare la lingua. La combo lingua+dita mi fa venire in nemmeno un minuto. Dopo essere venuta vedo che inizia a togliersi i pantaloni. Lo guardo con uno sguardo così sensuale che vedo il suo pene alzarsi. Mi avvicino gattonando e lo vedo sdraiarsi sul letto accanto a me. Lo guardo per chiedergli il permesso e lui annuisce. Inizio a fare su e giù con la mano, poi mentre lui ha il viso rivolto verso l'alto inizio a fargli un pompino. A lui scatta un gemito. Mi prende i capelli in mano e inizia a dare il ritmo che più gli piace. Tutto ad un tratto vedo che mi sposta e si mette sopra di me. Non credo ai miei occhi, lo stiamo facendo davvero.
"Sei sicura?" chiede.
"Si"
E con un colpo secco e deciso entra dentro di me. Un gemito mi sfugge dalle labbra.
"tutto bene?" mi chiede. "si" dico con la voce tremante. Mi ero accorta delle sue dimensioni ma non pensavo che potessero farmi così male. Lui inizia a fare movimenti sempre più veloci e io non smetto un secondo di gemere e ansimare. Inizia a gemere anche lui.
"Non capisco perché abbiamo aspettato così tanto" dice lui.
" Tu non volevi" gli rispondo io
"Ora ti voglio più che mai" dice lui mentre geme.
"Sei così stretta" ansima lui. Inizia a muoversi talmente forte che sento le sue palle rimbalzare sulle mie natiche.
"Sto per venire" ansimo io tutta sudata.
"Anche io piccola".
Veniamo insieme e penso sia l'orgasmo più bello e intenso che abbia mai provato.
"Non volevo farti male" dice lui asciugandomi una lacrima.
scritto il
2023-08-06
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