Formazione genitoriale.
di
cadmio
genere
bisex
I ricordi della mia infanzia prima, ed adolescenza poi, il carattere ribelle di mamma, le continue discussioni a voce alta, con offese reciproche con papà, senza comunque mai un segno di violenza, almeno questo. Le discussioni continuavano anche nel letto. Certo che mamma aveva un caratterino da niente, lei voleva sentirsi libera, voleva agire secondo il suo istinto, papà forse ingelosito dai suo modi di fare, cercava di riportarla ad un comportamento più consono ad una moglie, soprattutto ad una madre. Tutto avveniva anche in mia presenza, sentivo tutto quello che si dicevano, fino a quando nella solita discussione in camera da letto, papà disse a mamma “Non capisci il bene che ti voglio, non capisci la mia natura, a te concederei tutto, se solo fossi più morbida”. Questo a voce alta, a voce bassa invece qualcos’altro che non ho captato. Sta di fatto che da quella sera come per incanto cessarono tutte le discussioni. Il cambiamento fu radicale, si chiamavano amore a vicenda, spesso si chiudevano in camera, non ci voleva molto a capire cosa facessero. Spesso uscivano la sera lasciandomi solo per tornare sempre molto tardi. Finalmente un pochino di tranquillità, perfino più libertà per me, avevo il mio compagno preferito che abitando a fianco del nostro appartamento, veniva a tenermi compagnia durante la loro assenza. Una notte al loro rientro sentii una voce sconosciuta, ero nella mia cameretta, cercai di origliare, fino a quando tutti e tre andarono in
camera da letto, chiusero la porta, pensavano che dormissi, capii perfettamente quello che facevano, mamma papà con un altro uomo. La chiusura del cerchio fu immediata nella mia testa ricordando quelle frasi “Non capisci la mia natura, a te concederei tutto” Ecco il significato di quelle parole, a mamma piaceva concedersi ad altri mentre a papà piaceva che mamma si desse ad altri.
Intanto quello non fu il meeting di una sola sera, spesso si ripeteva, facevo finta di non sentire, la mia eccitazione aumentava al punto che coinvolsi anche il mio compagno Loris, anche lui eccitato dalla situazione cominciammo a masturbarci insieme. Nella nostra testa si era instaurata la proiezione del film di mamma scopata da due uomini, questo era il massimo e non sapevamo tutto perché scoprii che anche a papà piaceva succhiare il cazzo dell’ospite. Naturalmente anche io e Loris li imitammo. Ormai non potevamo fare a meno, io e Loris in un modo o nell’altro, riuscivamo a trovare qualche minuto per noi per dei meravigliosi pompini.
Non so se per aver vissuto quel particolare periodo con i miei genitori, oppure perché ho ereditato da papà quella debolezza sessuale, guardavo il futuro immaginando mia moglie concessa ad altri, ed io che succhiavo il cazzo. Infatti dopo il matrimonio con Fausta, riuscii a trasformarla. Lei non era di quell’idea, ci volle del tempo ma la trasformai in una perfetta troia. Anche noi trovammo un amico, che poi era il suo primo ragazzo, spesso lo portavamo in camera con noi per delle stupende scopate a cui faceva seguito che io succhiassi anche il cazzo di Walter.
camera da letto, chiusero la porta, pensavano che dormissi, capii perfettamente quello che facevano, mamma papà con un altro uomo. La chiusura del cerchio fu immediata nella mia testa ricordando quelle frasi “Non capisci la mia natura, a te concederei tutto” Ecco il significato di quelle parole, a mamma piaceva concedersi ad altri mentre a papà piaceva che mamma si desse ad altri.
Intanto quello non fu il meeting di una sola sera, spesso si ripeteva, facevo finta di non sentire, la mia eccitazione aumentava al punto che coinvolsi anche il mio compagno Loris, anche lui eccitato dalla situazione cominciammo a masturbarci insieme. Nella nostra testa si era instaurata la proiezione del film di mamma scopata da due uomini, questo era il massimo e non sapevamo tutto perché scoprii che anche a papà piaceva succhiare il cazzo dell’ospite. Naturalmente anche io e Loris li imitammo. Ormai non potevamo fare a meno, io e Loris in un modo o nell’altro, riuscivamo a trovare qualche minuto per noi per dei meravigliosi pompini.
Non so se per aver vissuto quel particolare periodo con i miei genitori, oppure perché ho ereditato da papà quella debolezza sessuale, guardavo il futuro immaginando mia moglie concessa ad altri, ed io che succhiavo il cazzo. Infatti dopo il matrimonio con Fausta, riuscii a trasformarla. Lei non era di quell’idea, ci volle del tempo ma la trasformai in una perfetta troia. Anche noi trovammo un amico, che poi era il suo primo ragazzo, spesso lo portavamo in camera con noi per delle stupende scopate a cui faceva seguito che io succhiassi anche il cazzo di Walter.
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