Sandals Bite 2
di
Nerd
genere
pulp
...La sinuosa Jo esclamò verso di me: "Hey Tony pensavo fossi morto. Cosa ci fai qui? La tua nuova mogliettina ti ha già cacciato di casa?"
Le risposi accennando un mezzo sorriso isterico: "Perché non lo chiedi a quel coglione di Fassnacht? Avevo un appuntamento col tuo collega. Magari a quest'ora quello morto potrebbe essere lui"
Continuammo a parlare del più e del meno, nel mentre ordinai al barista due Godfather, poi due Godmother e per chiudere la famosa triade ci scolammo due French Connection.
Non so come ma mi ritrovai con quello schianto di donna nel bagno dell'Howl Bowl Cafè a ballare lentamente sull'intro di "I Wanna be a Cowboy" dei Boys Don't Cry, forse fu colpa dei cocktail.
Ancora quel verde, pura dicotomia tra la ricchezza dello smeraldo e la pericolosità del veleno.
Ancora quei piedi talmente affusolati che mi ricordavano le estremità della Venere di Botticelli su cui amavo fantasticare da bambino.
Dannazione! Non di nuovo!
Ebbene si, Joanna s'inginocchiò sbottonandomi i pantaloni, iniziò a baciarmi più volte il pube fino a passare la lingua lungo il mio arnese. Le sue labbra carnose violacee avvolsero il mio glande. Ciucciava con la stessa avarizia di un bambino attaccato al seno della madre. Il mio nettare era pronto a inondarle la gola, ma di punto in bianco Joanna interruppe la pratica esclamando quasi piangendo:
"Mi dispiace Tony, ne abbiamo passate tante insieme ma stavolta non voglio perseverare, non voglio essere la causa di un altro divorzio"
I fumi dell'alcol uniti alla voglia di godere mi fecero letteralmente imbestialire, avevo bisogno di scaricare, dovevo salvare quella cazzo di giornata.
Quindi scaraventai in modo brutale la testa della donna contro uno specchio... subito una ferita iniziò ad aprirsi sul suo volto, nessuno riuscì a sentire la sue urla coperte dalla musica assordante. Quel suo terrore in volto mi fece eccitare ulteriormente, quindi decisi di afferrarla da dietro e seppur scivolando riuscii a tirarle il piede verso di me per morderglielo istintivamente senza alcuna pietà! "AhhhhhhiAaaaah!"
Un misto tra lacrime, sangue, liquido pre-seminale e sudore ci avvolgeva mentre riuscii definitivamente a strapparle il tanga e penetrarla da dietro. Dopo pochi colpi, sborrai copiosamente dentro la sua dark pussy.
Jo sembrava fingersi morta. In un battibaleno ero già pronto per tornarmene a casa, ricordandomi che il match dei Blazers sarebbe iniziato a breve. Non potevo perdermelo. Aprii la porta del bagno e...
BOOM! BOOM!
FA... FAS... snacht!
Capii ciò era stato architettato contro di me.
Le risposi accennando un mezzo sorriso isterico: "Perché non lo chiedi a quel coglione di Fassnacht? Avevo un appuntamento col tuo collega. Magari a quest'ora quello morto potrebbe essere lui"
Continuammo a parlare del più e del meno, nel mentre ordinai al barista due Godfather, poi due Godmother e per chiudere la famosa triade ci scolammo due French Connection.
Non so come ma mi ritrovai con quello schianto di donna nel bagno dell'Howl Bowl Cafè a ballare lentamente sull'intro di "I Wanna be a Cowboy" dei Boys Don't Cry, forse fu colpa dei cocktail.
Ancora quel verde, pura dicotomia tra la ricchezza dello smeraldo e la pericolosità del veleno.
Ancora quei piedi talmente affusolati che mi ricordavano le estremità della Venere di Botticelli su cui amavo fantasticare da bambino.
Dannazione! Non di nuovo!
Ebbene si, Joanna s'inginocchiò sbottonandomi i pantaloni, iniziò a baciarmi più volte il pube fino a passare la lingua lungo il mio arnese. Le sue labbra carnose violacee avvolsero il mio glande. Ciucciava con la stessa avarizia di un bambino attaccato al seno della madre. Il mio nettare era pronto a inondarle la gola, ma di punto in bianco Joanna interruppe la pratica esclamando quasi piangendo:
"Mi dispiace Tony, ne abbiamo passate tante insieme ma stavolta non voglio perseverare, non voglio essere la causa di un altro divorzio"
I fumi dell'alcol uniti alla voglia di godere mi fecero letteralmente imbestialire, avevo bisogno di scaricare, dovevo salvare quella cazzo di giornata.
Quindi scaraventai in modo brutale la testa della donna contro uno specchio... subito una ferita iniziò ad aprirsi sul suo volto, nessuno riuscì a sentire la sue urla coperte dalla musica assordante. Quel suo terrore in volto mi fece eccitare ulteriormente, quindi decisi di afferrarla da dietro e seppur scivolando riuscii a tirarle il piede verso di me per morderglielo istintivamente senza alcuna pietà! "AhhhhhhiAaaaah!"
Un misto tra lacrime, sangue, liquido pre-seminale e sudore ci avvolgeva mentre riuscii definitivamente a strapparle il tanga e penetrarla da dietro. Dopo pochi colpi, sborrai copiosamente dentro la sua dark pussy.
Jo sembrava fingersi morta. In un battibaleno ero già pronto per tornarmene a casa, ricordandomi che il match dei Blazers sarebbe iniziato a breve. Non potevo perdermelo. Aprii la porta del bagno e...
BOOM! BOOM!
FA... FAS... snacht!
Capii ciò era stato architettato contro di me.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Sandals Bite
Commenti dei lettori al racconto erotico