Farsi una famiglia 1

di
genere
prime esperienze

Sono Alberto ho 32 anni, laureato in economia, mi occupo della gestione amministrativa e commerciale della ditta di famiglia. Mio papà con il tempo ha messo su una florida società che si occupa della raccolta rifiuti e spurghi. Siamo arrivati ad avere gli appalti di 12 comuni, abbiamo un parco automezzi di una ventina di camion e 56 dipendenti. La situazione patrimoniale della famiglia è più che florida, possiamo considerarci una famiglia molto facoltosa e economicamente solida. Sono single, anche se ero arrivato ad un passo dal matrimonio, mandato a monte quando mi sono accorto che la ragazza in questione voleva sposarmi solo per sistemarsi economicamente. Dopo quella esperienza sono diventato molto scettico verso le donne e per adesso evito legami sentimentali, questo non vuol dire che non abbia una intensa vita sessuale, ma che si limita ad avventure a volte di una sola notte o qualche week end.
Per avere più libertà ho lasciato la villa dove vivono i miei genitori ed ho preso un piccolo appartamento in un residence signorile in città. Lo uso soprattutto per dormirci, a pranzo torno sempre da mamma e per cena quasi sempre vado a mangiare fuori, soprattutto se sono in compagnia. Durante la pandemia a causa della costrizione di stare chiusi in casa ho avuto occasione di conoscere e frequentare i dirimpettai del mio appartamento. Lui è Rocco ha 30 anni ed è brigadiere nella polizia penitenziaria, la moglie Giusy, 27 anni, è casalinga, con loro vive Elisa la sorella di lei, studentessa universitaria di 23 anni. Vista l’assidua frequentazione è nata una bella amicizia, anche perché Giusy mi è “entrata dentro”. Non ho mai tentato nessun approccio ma ho la netta sensazione che anche io non gli sono indifferente.
Giusy è una donna notevole, ha lunghi capelli corvini ed anche i suoi occhi sono neri, la sua carnagione quasi creola, tradisce le sue origini siciliane. Ha un corpo notevole due tette belle sode ed un culo che fa eccitare solo a guardarlo, ma la cosa che mi fa impazzire è il modo come mi guarda. Anche Elisa, la sorella è una bella ragazza, anche se è un po' sovrappeso, ma i chili in più la rendono molto eccitante. Come dicevo, la pandemia ci ha dato la possibilità di frequentarci e fra noi è nata una profonda amicizia, non del tutto disinteressata, poiché in fondo non aspetto altro che ci sia l’occasione di poter scopare Giusy.
La pandemia era finita ormai da un bel po', ero ritornato a lavorare a tempo pieno e le nostre frequentazioni si erano diradate. Un giorno mentre portavo a casa una vecchia amica con cui avrei fatto una bella scopata, avevo incrociato Giusy, che vedendomi con una donna ed avendo intuito cosa sarebbe successo mi aveva guardato in modo strano, quasi come se fosse gelosa. Nei giorni a venire le volte che la incontravo ed i nostri sguardi si incrociavano il suo viso si rabbuiava, da un lato mi dispiaceva da dall’altro mi faceva piacere perché mi aveva fatto capire che forse non gli ero indifferente. Avevo iniziato a frequentarli con più assiduità, come nel periodo di pandemia, li avevo invitati più volte a cena fuori per ricambiare i loro inviti, e piano piano anche Giusy aveva iniziato a guardarmi con il viso sorridente.
L’occasione che aveva dato la svolta era capitata un giorno per caso. Ero passato da casa nel pomeriggio a prendere dei documenti, avevo incrociato Rocco e Giusy che rientravano, camminavamo lungo il vialetto che dal parcheggio porta a casa, Rocco aveva una espressione seria e preoccupata mentre Giusy aveva gli occhi arrossati come se avesse pianto. Dopo mie insistenze, ed invitatomi a prendere il caffè, Rocco mi aveva messo al corrente che era stato convocato da direttore della sua banca. Non si rendeva conto nemmeno lui come era potuto succedere, ma la manca lo aveva messo al corrente che aveva sforato il fido che aveva e che avrebbe dovuto rientrare. Mi ero reso conto dei sacrifici che la gente comune doveva affrontare quando mi aveva detto che la cifra causa dei suoi problemi si aggirava sui 2500 euro. Per loro era una tragedia, per me spesso era stata la cifra che spendevo in una uscita del sabato sera.
Ero rientrato a casa avevo preso i documenti, ma il problema di Rocco non mi abbandonava, nel suo orgoglio, non mi aveva chiesto aiuto ed allora d’impulso avevo deciso di aiutarli. Ero affezionato a loro, ma inconsciamente la mia speranza era sempre la stessa, desideravo Giusy con tutto me stesso, ci avevo pensato solo pochi minuti ed avevo preso la decisione di aiutarli. Avevo preso i documenti che mi servivano poi ero andato a suonare di nuovo alla loro porta. Rocco mi aveva aperto e fatto entrare, Giusy era seduta in cucina, stava piangendo ed asciugava le lacrime. Avevo chiesto il permesso di sedermi ed avevo invitato anche Rocco a farlo, poi gli avevo chiesto di lasciarmi parlare senza interrompermi.
- Sapete, la nostra frequentazione durante la pandemia mi ha fatto apprezzare molto la vostra amicizia. Mi trovo bene con voi e mi sono affezionato a voi. Capisco che per voi la situazione è tragica, per me al contrario è una cosa da niente; quindi, vi prego di accettare il mio aiuto.
Una volta finito di parlare avevo passato a Rocco un assegno di 5.000 euro. Lui mi aveva guardato a bocca aperta sbalordito, non riusciva a capire, poi aveva fatto vedere la cifra a Giusy che era scoppiata di nuovo in lacrime ma questa volta erano lacrime di gioia, poi avevo ripreso a parlare:
- Consideratelo un prestito che mi ritornerete con molta calma non importa se fra 1 o 5 anni. Inoltre, se Giusy non si offendesse vorrei farvi una proposta, ma prima di rispondere ascoltate bene. Io avrei bisogno di una persona che si prenda cura del mio appartamento, se Giusy non lo trova denigrante, potrei assumerla nella mia ditta a part time in modo da garantirgli 500 euro mensili e lei in cambio si occuperà del mio appartamento facendomi le pulizie 2/3 volte a settimana.
Dire che erano felici è dire poco erano raggianti, mi avevano abbracciato emozionati, poi li avevo salutati non prima di aver accettato l’invito a cena per la sera. La serata era stata fantastica, non per la cena ma per gli sguardi che avevo scambiato con Giusy. Non avevamo affrontato il problema perché c’era anche Elisa e mi era sembrato che lei fosse all’oscuro di tutto.
La svolta era avvenuta per caso dopo che da un po' di tempo Giusy si occupava delle pulizie del mio appartamento. Un Pomeriggio ero in casa, avevo appena finito di fare la doccia, mi preparavo per un appuntamento che avrei avuto con una amica per un aperitivo. Ero in camera ancora in accappatoio quando avevo sentito aprire la porta di entrata, era Giusy, a vedermi era rimasta sorpresa
- Ciao, ero passato a fare una doccia ho un appuntamento di lavoro più tardi.
- Bene, allora pulisco per primo il bagno mentre ti prepari.
Giusi indossava un grembiule, i bottoni che lo chiudevano non erano tutti abbottonati e mentre camminava lasciavano intravedere le sue bellissime cosce e parte del suo seno, si era diretta verso il bagno mentre a me iniziava a diventare duro il cazzo. Ero rimasto un attimo a pensare e poi avevo deciso che non avrei dovuto lasciarmi scappare l’occasione, ci avrei provato non m’importava della sua reazione. L’avevo raggiunta in bagno, era piegata a pecora mentre puliva la vasca, con la scusa di passargli dietro gli avevo appoggiato il cazzo ormai duro sul culo. Aveva girato il capo facendo un sorriso senza dire nulla, la sua reazione mi aveva dato coraggio, avevo appoggiato le mani sulle sue chiappe accarezzandoli
- Ma cosa fai? Sei impazzito?
- Sei tu che mi fai impazzire. Ti desidero fin dal primo giorno che ti ho conosciuta.
Intanto le mani erano scese lungo le cosce ed alzato il grembiule avevo iniziato a scendere le mutandine. Lei nonostante le parole dette non aveva reagito, anzi si era afferrata con le mani al bordo della vasca ed aveva allargato leggermente le gambe, mi aveva facilitato nello sfilargli le mutande alzando i piedi
- Se lo viene a sapere mio marito ci ammazza a tutte e due
- Da me non lo saprà di sicuro, se non glielo dici tu non verrà mai a saperlo.
Mentre ero abbassato a sfilargli le mutandine gli avevo leccato la figa, mi ero alzato in piedi e con foga gli avevo appoggiato il cazzo nella figa e spinto dentro. Era bagnatissima ed ero scivolato dentro con facilita, ero così eccitato da non godermi con calma quella scopata, avevo iniziato a pomparla con molta foga, olei ad ogni colpo gemeva sempre più e quando aveva raggiunto l’orgasmo non mi ero trattenuto e gli avevo sborrato dentro. Dopo un attimo che ero rimasto piegato sulla sua schiena mi ero rialzato e gli avevo sfilato il cazzo. Lei si era subito seduta sul bidet ed iniziato a lavarsi, mi guardava sorridente senza dire nulla. Avevo ancora voglia non accettavo che tutto si potesse esaurire in quella scopata veloce. Mi era bastato fare un passo per avvicinare il mio cazzo alla sua bocca, prima che glielo chiedessi lo aveva preso in bocca ed iniziato a succhiare, era bravissima ed in men che non si dica mi era venuto di nuovo duro
- Adesso andiamo a letto a fare le cose con calma, che ne dici’
- Ormai il guaio lo abbiamo combinato tanto vale completarlo
Ci eravamo spogliati, aveva un corpo davvero bellissimo, ero più lucido e ne avevo approfittato per godermi in suo corpo, avevi leccato la sua figa e le sue tette, ci eravamo baciati, accarezzati e coccolati me lo aveva succhiato e leccato le palle, poi era stato lei che stesasi sul letto mi aveva detto
- Per favore scopami, ho tanta voglia. Per favore cerca di essere dolce con me, voglio ricordare questo momento come la cosa più bella.
- Non voglio che questa sia l’unica volta, desidero che ci siano molte altri momenti come questo.
Gli ero andato dentro mi aveva attirato a se iniziando a baciarmi poi aveva intrecciato le gambe dietro la mia schiena tenendomi imprigionato. Avevamo sborrato insieme ansimando e rimanendo poi abbracciati.
- Sei stata con me anche per riconoscenza? Per il fatto che vi ho aiutato?
- Ma no. Mi sei piaciuto da subito. Ma pensavamo che fossi interessato ad Elisa. Anzi per evitare che Rocco sospetti forse sarebbe il caso che inizi a corteggiarla, lei se lo aspetta.
- Scusa vuoi che corteggi Elisa? E se poi lei ci sta che faccio?
- Lei ci sta sicuramente, gli piaci molto e poi lei adora il cazzo.
- Quindi mi dici praticamente di scoparmi Elisa? Ma poi non farai la gelosa?
- Non ha senso fare la gelosa, basta che scopi anche me. Poi non credo che sarebbe la sola che ti scopi, ho visto quante ragazze sono passate da casa tua. Meglio lei che un’altra.
Le parole di Giusy mi avevano sorpreso molto, ma devo ammettere anche intrigato. Poter scopare tutte e due le sorelle mi eccitava da matti. Iniziai a corteggiare Elisa e fin da subito lei mi aveva fatto capre che era disponibile. Avevo in mente un mio progetto ed avevo iniziato a lavorarmi anche Rocco. Uscivamo spesso insieme, lo portavo in luoghi che non poteva permettersi, ed in poco tempo anche lui era quasi succube delle mie decisioni. L’occasione giusta era arrivata al compleanno di Elisa, per l’occasione li avevo invitati a cena il un lussuoso ristorante, come programma seguire, avrei portato Elisa a ballare mentre loro sarebbero rientrati a casa. Senza doverlo dire, era chiaro a tutti cosa sarebbe successo.
La cena si era svolta in allegria, avevo incrociato più volte lo sguardo di Giusy, non c’era gelosia, ma un sorrisetto come a dire, continua cosi, scopala, non sono gelosa. Dopo la cena, ci eravamo salutati e con Elisa eravamo andati in un locale molto esclusivo, volevo fare colpo su di lei. Dopo aver ballato per un po', avevamo preso da bere ed eravamo usciti sul patio che dava in un grande giardino a fumare una sigaretta. Avevamo trovato dei divanetti, in un angolo, ci eravamo seduti, avevo appena acceso la sigaretta, che Elisa si era piegata verso di me baciandomi in bocca. A quel punto avevo lasciato la sigaretta ed avevamo iniziato a pomiciare. Non eravamo gli unici, c’erano altre coppiette su altri divanetti che si scambiavano effusioni. Ad un certo punto Elisa, dopo essersi alzata un po' la gonna, mi era venuta cavalcioni continuando a baciarmi, avevo ormai il cazzo durissimo e lei si strusciava sopra ansimando:
- Mettimelo dentro ho voglia di prenderlo è sentirlo.
- Potrebbe vederci qualcuno, perché non andiamo a casa che staremo anche più comodi?
- Ti prego, scopami qui. Il pericolo che qualcuno possa vederci mi eccita di più. Tiralo fuori ed infilalo dentro, sono rota non ho messo nemmeno le mutande, speravo succedesse.
- Azz. Ma allora sei una vera porcona. Non ti credevo così trasgressiva.
- Mi piace essere troia, e se vuoi sarò la tua troia, ma adesso scopami.
Puntando le ginocchia si era sollevato quel tanto da darmi possibilità di sbottonare i pantaloni, poi lo aveva afferrato e puntandolo alla figa era scesa prendendolo tutto dentro, poi ansimando aveva detto.
Dio che bello, stai fermo lasciati cavalcare ho voglia di godermelo.
Quando gli avevo detto che qualcuno si era accorto che scopavamo e ci stava osservando, si era eccitata di più, aveva iniziato a cavalcarmi con più intensità mentre il suo respiro si tramutava in gemiti
- Sto per venire, dai ti prego, vieni anche tu, sborrami dentro. Voglio sentire gli schizzi.
- va bene ti sborro dentro ma poi voglio mettertelo anche nel culo.
- Basta che si faccia piano, l’ho preso solo un paio di volte, non devi farmi male.
Avevamo goduto insieme, qualche coppia vicina si era accorta che avevamo scopato, ma non ci aveva fatto caso, quando si era sfilata qualche goccia di sborra era caduta sui miei pantaloni, in quello stato non potevo certo restare, i pantaloni erano chiaramente macchiati quindi avevamo deciso di andare a casa. Durante il tragitto Elisa, forse di proposito, si era dimostrata la porcona che era. Prima aveva slacciato i pantaloni e mi menava il cazzo, poi si era piegata me lo aveva preso in bocca ed aveva iniziato a farmi un pompino. Era davvero una vera porcona, era bravissima ed avevo dovuto rallentare per evitare incidenti. Arrivati a casa, con suo grande piacere, appena scesi dall’auto, l’avevo messa a pecorina sul cofano della macchina, in strada e glielo avevo infilato dentro, aveva gradito molto, ma non avevamo goduto, eravamo entrati in casa per continuare in modo più comodo a letto.
Ci eravamo spogliati di fretta, nonostante qualche chilo in più aveva un corpo stupendo. Due tette da sballo ed una bella figa tutta depilata. Avevo iniziato a leccargliela, era bagnatissima, era bastato poco e mi aveva goduto in bocca. Non aveva ancora smesso che glielo avevo sbattuto dentro, aveva continuato a godere. Poi quando mi ero straccato ed avevo iniziato di nuovo a leccarla ed avevo iniziato a leccargli il buco del culo, si era inarcata di più come ad offrirmelo, poi con tono eccitato mi aveva detto:
- Se vuoi sono pronta, puoi incularmi, ma ti prego quando vieni sborrami in bocca.
- Voglio sborrarti nel culo. Abbiamo tempo ti sborro dopo in bocca.
Quando avevo spinto il cazzo avevo trovato una leggera resistenza, ma era stato facile entrargli dentro Avevo iniziato a pomparla mentre con una mano gli titillavo il clitoride e quando aveva sentito i miei schizzi che gli inondavano il culo aveva goduto di nuovo anche lei, poi ci eravamo sdraiati sul letto.
- E’ stato bellissimo, hai un bellissimo cazzo e mi hai fatto godere tanto.
- Non ti facevo così porcona. Se sei sempre così, appena ti laurei ti assumo come mia segreteria così ti avrò sempre vicina.
- Se lo farai sarò la tua troia sempre a disposizione per esaudire qualunque tuo desiderio.
- Qualunque? Si potrebbe fare se tu accetti che il nostro non sia una rapporto sentimentale.
- Accetto qualunque cosa. Sarò la tua troia quando vorrai ma libera di avere altre relazioni.
Avevamo bevuto qualcosa per riprendere fiato, poi aveva iniziato a farmi un pompino, quando il cazzo era diventato di nuovo duro e stavo per infilarglielo dentro si era fermata e fissandomi aveva chiesto;
- Però devi essere sincero con me. Dimmi la verità, da quanto tempo stai scopando mia sorella?
- Perché fai questa domanda? Cosa ti fa pensare che io e tua sorella scopiamo?
- Ma dai si capisce. Il cazzo gli fa bene. Ultimamente è sempre raggiante e quando ci sei tu di più.
- Ok va bene. E’ un mesetto che scopiamo ma deve restare un segreto.
- Tranquillo. Ha diritto anche lei a divertirsi e non solo quel porco di Rocco.
- Perché dici così? Cosa sai di Rocco?
- Beh è un porco, ci prova in continuazione anche con me. Appena siamo soli mi mette sempre le mani addosso, sembra un polipo, ma succede sempre all’improvviso.
- Azz. Ci hai scopato? Ti ha violentato per caso?
- Non ci ho scopato. Lui lo vorrebbe. Una volta non ho potuto fare a meno di fargli un pompino. Per questo ti dico che Giusy fa bene a scopare con te. Ma non dire nulla di me e Rocco
- Tranquilla, lei mi aveva consigliato di corteggiarti così Rocco non avrebbe sospettato di noi.
- Senti a me sta benissimo che scopi anche Giusy. Ma spero tanto che scopi anche me.
- Sai mi è venuta in mente una idea. Se tu mi aiuti potremmo fare in modo che tutto succeda alla luce del sole, senza dover nascondere nulla.
- Qualunque cosa vuoi fare io ti aiuterò come ti ho detto voglio essere la tua troia e sodisfarti in tutto.
- Anche se ti chiedessi di scopare con altri uomini?
- Insieme a te? Certo che sì, è una situazione che mi ha sempre eccitato e vorrei provare. Te lo ripeto, prendimi come tua segretaria e sarò disponibile a esaudire ogni tuo desiderio.
I discorsi fatti, le fantasie che mi ero fatto mi avevano fatto eccitare di nuovo, avevamo scopato di nuovo a lungo, stavolta senza fretta di sborrare, nonostante la giovane età Elisa si era rivelata molto disinibita, porca ed insaziabile, fra me e me pensavo che la nostra storia sarebbe durata a lungo.
Avevamo passato la notte insieme a casa mia, il giorno dopo, Rocco e Giusy ci avevano fatto le feste come se fosse avvenuto un fidanzamento ufficiale. Gli sguardi che io e Giusy ci scambiavamo e quelli che, mi ero accorto, Rocco rivolgevano a Elisa erano carichi di desiderio, ero sempre più convinto che l’idea che mi era venuta in mente fosse realizzabile, nei giorni a seguire avrei fatto in modo che in breve tempo si potesse attuare, avevo già una prima idea di come fare.
CONTINUA
di
scritto il
2023-03-28
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