Io e mamma a succhiare il cazzo di Ninì.

Scritto da , il 2023-02-18, genere incesti

Da ragazzo ero abbastanza introverso, non mi piaceva la compagnia, cercavo di isolarmi e riflettere godendomi tutto quello che mi circondava. Adoravo il silenzio, avevo trovato un posticino tranquillo nella campagna vicino casa, il tempo libero lo trascorrevo su quel prato all'ombra di un albero secolare. Periodi deliziosi per il mio carattere. Mi venne voglia di toccarmi il cazzo. Esperienza eccitante soli io ed il mio cazzo, quasi ci parlavo: "Ciao che fai"? Istintivamente mi coprii ma lui dolcemente mi invitò a stare tranquillo. "Posso stare vicino a te? se ti do fastidio vado via" "No stai pure, non
mi dai alcun fastidio" "Sai ti vedo tutti i giorni" "Si vengo spesso perché mi piace il silenzio, mi piace isolarmi" "Ti piace anche giocare col cazzo"? "Si oggi in modo particolare ho sentito il bisogno di toccarmi" "Anche a me piace molto toccarmi" "Quanti anni hai" "Ne ho compiuto diciotto ieri" "Tu invece" "Ho qualcosa meno" "Come
ti chiami"? "Mi chiamo Gianni e tu"? "Mi chiamo Domenico però mi chiamano tutti Ninì"
"Bello il diminutivo Ninì" "Ti va se giochiamo un pochino col cazzo" "Ma si tanto qui non ci vede nessuno" Quando mi fece vedere il suo restai a bocca aperta, il doppio del mio, avevamo entrambi una bella erezione. "Non ti preoccupare che presto ti crescerà come il mio. Lo posso toccare? Se ti va puoi toccare anche il mio" Una sensazione che non avevo mai provato, avere quel cazzo enorme in mano mi piaceva tantissimo tanto che
cominciai a segarlo. Lui si distese totalmente sul prato, io lo segavo pianissimo per gustarmi meglio quel palo. Mi disse "Se vuoi lo puoi baciare, succhiare o leccare" non
lo feci attendere, lo presi tutto in bocca. Averlo in mano era bello, averlo in bocca era sublime. Mi avvisò "Sto per sborrare, posso farlo nella tua bocca"? "Certo che puoi farlo" In un attimo con la bocca piena un pochino ne sputai ma tanta ne bevvi poi con la mano ne raccolsi una parte di quella che avevo sputato sulla sua pancia e mi finii di fare la sega in proprio. "Sei molto bravo" mi disse. Risposi "Sei molto buono" "Ti va se ci vediamo ancora"? "Certo che mi va, quando vuoi mi trovi qui" Mi diede un bacio sulla bocca e mi disse "A domani" "A domani "Risposi. La notte non chiusi occhio ero
terribilmente eccitato a ripensare quel cazzo bellissimo nella mia bocca, mi feci due seghe intervallate da pochi minuti. La mattina a scuola col pensiero fisso di quel cazzo. Subito dopo pranzo mentre uscivo mamma mi chiese "Dove vai così di fretta"
"A fare la solita passeggiata" "La passeggiata si fa piano non di fretta" "Hai ragione
mamma" Rallentai, relativamente rallentai, appena fuori dalla vista di mamma mi misi a correre ed in due minuti ero sul posto. Ninì mi aspettava col cazzo di fuori. Non gli diedi tempo di pensare lo presi in bocca, poi lo mordevo, a volte lo leccavo spesso lo succhiavo, aspettava che mi sborrasse ancora in bocca come fosse la manna. Infatti una
solenne sborrata mi invase la bocca. Questa volta non sputai nulla bevvi avidamente tutto. "Che buon sapore che hai Ninì, il tuo cazzo è buonissimo" "Gianni voglio succhiare il tuo cazzo" Accettai di buon grado, in un minuto sborrai anch'io ed anche lui ingoiò tutto. "Gianni mi sto innamorando di te" "Anche tu mi piaci molto" Il pomeriggio per noi ormai era diventato un rito quel pompino a vicenda. Uno dei pomeriggi
mamma disse "Oggi vengo con te" Il cuore si è fermato, non sapevo che dire, mi preoccupava se avessimo trovato Ninì col cazzo da fuori, però in un attimo decisi di cambiare posto, volevo deviarla insomma. Mi sorprese anche vederla in minigonna per una passeggiata. Quando stavo dirigendomi in altro posto mi disse "Gianni non è in quella
direzione ti stai sbagliando" "Mamma come fai a sapere quale è il posto" "Lo so perché ti ho seguito, so quello che fai, ed oggi ti voglio aiutare". Abbassai la testa seguendola, trovammo Ninì che giocava col suo cazzo straordinario che tentò di coprirsi.
Mamma lo tranquillizzò, continuate pure, so quello che fate" Rivolgendosi a Ninì "Oggi
siamo in due a succhiare quel meraviglioso cazzo" Ormai eravamo stati scoperti, mamma
mi aiutava. Ci piegammo insieme sul cazzo di Ninì e cominciammo a fargli di tutto. In quel caso la sborra la ingoiò mamma lasciandomi solo il residuo delle ultime gocce.
Piegandosi sul cazzo di Ninì mamma aveva scoperto il suo culo e notai che non indossava le mutandine. "Mamma sei nuda" "Si Gianni sono nuda perché quel cazzo ora lo voglio nella figa" Mi chiese di succhiare il cazzo di Ninì per farlo ricrescere ed appena la misura era adatta si accavallò sul cazzo di Ninì cavalcando come un'amazzone. Scatenata
mamma su quel cazzo, aveva orgasmi continui fino a quando non sborrò anche Ninì. Mamma non si pulì neanche. Ci salutammo e dandoci appuntamento per i giorni successivi.
Pensavo a papà. quello che più mi sorprese che non mi raccomandò di non dire nulla a papà, non l'avrei fatto comunque, però...? Però la sera a letto sentii mamma che raccontava tutto a papà che si beava scopandola con la figa ancora imbevuta della sborra di Ninì. In seguito mamma trovò superfluo recarci nel prato, infatti Ninì diventò un abituale frequentatore della nostra casa, anche quando c'era papà

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