Improvviso
di
signorSculaccioni
genere
tradimenti
Questa storia mi è stata raccontata da C.G. ed è del tutto reale, e lo ringrazio per avermela raccontata.
CG era fuori per buttare l’immondizia, un grosso sacco nero nella mano, l’ultimo rimasuglio di una sigaretta nell’altra. Era sera tardi, di un inverno non troppo freddo, e la tuta e il giaccone impermeabile erano del tutto sufficienti per riscaldarlo.
Arrivato ai cassonetti vide che c’era un’altra persona, che lo accolse con un sorriso. Lina, sua vicina di casa.
“Ciao caro, come stai?”
Lui rispose un timido ‘bene grazie’ arrossendo. Era conosciuto nella zona per essere molto timido e riservato, e la gentilezza di Lina accentuava le sue famose caratteristiche.
Lei lo riempiva sempre di complimenti e apprezzamenti, ma da donna sposata qual era non si era mai spinta oltre. Comunque CG sapeva di piacerle, e anche lui la trovava piuttosto carina. Piccolina e dalle belle forme, il suo petto cascante doveva essere una quarta, mentre il sedere era tondo e tornito.
Per la sua famosa galanteria, lui le chiese se poteva accompagnarla fino a casa, poiché la discesa che conduceva all’ingresso era scivolosa con tutta quella umidità. Lina acconsentì gentile e lo prese sottobraccio, scatenando una nuova ondata di complimenti.
“Ma come sei gentile, oltre che un bell’uomo! Quel somaro di mio marito non mi aiuta mai!”
A braccetto, lei allegra e lui arrossito, i due scesero lungo la stradina.
Arrivati al portone, Lina si girò di scatto e, con una manata sul pacco lo baciò.
CG era stupefatto, imbambolato. Che succedeva a quella signora così per bene e timorata?
Lei continuò a baciarlo con passione, poi disse “Andiamo in garage”.
Lina aprì il grande portone sezionale con forza, poi ritornò a baciare con passione CG e camminare all’indietro, fino a sbattere col didietro alla macchina di suo marito.
Prima di continuare, richiuse il portone, poi riprese con più foga palpandogli il pacco, che iniziava a ingrossarsi.
“Mmm com’è grande!” esclamò prima di inginocchiarsi. Con uno strattone gli abbassò pantaloni e mutandine lasciandolo nudo. Il suo pisellone era enorme, una proboscide ritta come la lancia di un soldato.
Sorpresa e eccitata, Lina lo prese in bocca e iniziò a pomparlo famelica. 'Non è esperta ma ha molta voglia' pensò CG guardandola negli occhi.
Come detto, era una persona molto chiusa e riservata, ma trovarsi in quelle situazioni faceva uscire un lato di lui segreto, come un animale selvaggio. Vedere quella signora per bene inginocchiata col suo membro in bocca stava risvegliando quella natura nascosta del suo essere.
Lei intanto pompava il pisellone con foga e, poveretta, riusciva a tenerne in bocca appena metà, mentre le mani stringevano il sedere di CG per tenerlo fermo.
'Altre persone hanno fatto di meglio, ma sei una vera sorpresa' pensò ancora l’uomo.
Era talmente eccitato che la fece alzare di scatto, la girò e la mise a 90, alzandole la gonna. Un grosso deretano, sodo e rotondo gli si presentò davanti.
Abbassò le mutandine e le calze nere, e senza troppi complimenti le diede uno sculaccione, poi aprì le natiche e infilò il cazzo nella sua fica, che era già umidissima.
Lei fece un gridolino sorpreso, poi iniziò ad ansimare per l’eccitazione, fino a venire con un grido ferale, ma lui continuò.
CG non ebbe nessuna pietà per lei, prese a penetrarla con colpi veloci e decisi, facendo sbattere la pancia e le palle sul suo sederone. Un vero culone da signora come lo definiva lui.
Ogni tanto le mollava qualche sculaccione, o con una mano o con entrambe, godendo del tremolio delle chiappone e dei suoi versi.
Lei venne dopo un bel po’ che la monta andava avanti.
“Ma non pensi a tuo marito?” le chiese a un certo punto.
“Non me ne frega nulla, voglio solo che mi scopi ora!” rispose lei guardandolo vogliosa.
Lui la prese per i capelli, con la mano sinistra le diede due sonore sculacciate e la penetrò ancora più forte, fino a venire in una esplosione di sperma e calore.
Uscì quasi subito, tanto che qualche gocciolona scese lungo le gambe di lei; Lina imprecò e raccolse la goccia prima che raggiungesse le calze arrotolate all’altezza delle caviglie.
Poi fece un minuzioso controllo dei vestiti, per controllare che non fossero sporchi o schizzati, si rivestì e mise a posto l’acconciatura con l’aiuto della telecamera del telefono.
Anche CG si era rivestito in fretta, pulendo il cazzone con un fazzoletto.
I due si guardarono prima di scoppiare a ridere.
“Non so cosa mi è preso, era da tanto tempo che lo volevo fare...” rivelò lei.
CG ridacchiò. “Si è visto che avevi voglia… non me lo sarei mai aspettato”.
Lei fece un sorriso e aprì il portone del garage, facendo entrare una folata di vento invernale.
Velocemente i due uscirono e lei aprì subito il portone del condominio con le chiavi.
“Allora ci si vede” disse ammiccando.
“Certo, a presto” rispose lui, abbassando il capo. Poi non resistette e le mollò una pacca sul sedere sonora.
Lei fece un gridolino divertito e varcò subito l’ingresso, mentre il portone si chiudeva lasciando CG da solo al freddo.
Lui sorrise tra sé e si incamminò verso casa.
CG era fuori per buttare l’immondizia, un grosso sacco nero nella mano, l’ultimo rimasuglio di una sigaretta nell’altra. Era sera tardi, di un inverno non troppo freddo, e la tuta e il giaccone impermeabile erano del tutto sufficienti per riscaldarlo.
Arrivato ai cassonetti vide che c’era un’altra persona, che lo accolse con un sorriso. Lina, sua vicina di casa.
“Ciao caro, come stai?”
Lui rispose un timido ‘bene grazie’ arrossendo. Era conosciuto nella zona per essere molto timido e riservato, e la gentilezza di Lina accentuava le sue famose caratteristiche.
Lei lo riempiva sempre di complimenti e apprezzamenti, ma da donna sposata qual era non si era mai spinta oltre. Comunque CG sapeva di piacerle, e anche lui la trovava piuttosto carina. Piccolina e dalle belle forme, il suo petto cascante doveva essere una quarta, mentre il sedere era tondo e tornito.
Per la sua famosa galanteria, lui le chiese se poteva accompagnarla fino a casa, poiché la discesa che conduceva all’ingresso era scivolosa con tutta quella umidità. Lina acconsentì gentile e lo prese sottobraccio, scatenando una nuova ondata di complimenti.
“Ma come sei gentile, oltre che un bell’uomo! Quel somaro di mio marito non mi aiuta mai!”
A braccetto, lei allegra e lui arrossito, i due scesero lungo la stradina.
Arrivati al portone, Lina si girò di scatto e, con una manata sul pacco lo baciò.
CG era stupefatto, imbambolato. Che succedeva a quella signora così per bene e timorata?
Lei continuò a baciarlo con passione, poi disse “Andiamo in garage”.
Lina aprì il grande portone sezionale con forza, poi ritornò a baciare con passione CG e camminare all’indietro, fino a sbattere col didietro alla macchina di suo marito.
Prima di continuare, richiuse il portone, poi riprese con più foga palpandogli il pacco, che iniziava a ingrossarsi.
“Mmm com’è grande!” esclamò prima di inginocchiarsi. Con uno strattone gli abbassò pantaloni e mutandine lasciandolo nudo. Il suo pisellone era enorme, una proboscide ritta come la lancia di un soldato.
Sorpresa e eccitata, Lina lo prese in bocca e iniziò a pomparlo famelica. 'Non è esperta ma ha molta voglia' pensò CG guardandola negli occhi.
Come detto, era una persona molto chiusa e riservata, ma trovarsi in quelle situazioni faceva uscire un lato di lui segreto, come un animale selvaggio. Vedere quella signora per bene inginocchiata col suo membro in bocca stava risvegliando quella natura nascosta del suo essere.
Lei intanto pompava il pisellone con foga e, poveretta, riusciva a tenerne in bocca appena metà, mentre le mani stringevano il sedere di CG per tenerlo fermo.
'Altre persone hanno fatto di meglio, ma sei una vera sorpresa' pensò ancora l’uomo.
Era talmente eccitato che la fece alzare di scatto, la girò e la mise a 90, alzandole la gonna. Un grosso deretano, sodo e rotondo gli si presentò davanti.
Abbassò le mutandine e le calze nere, e senza troppi complimenti le diede uno sculaccione, poi aprì le natiche e infilò il cazzo nella sua fica, che era già umidissima.
Lei fece un gridolino sorpreso, poi iniziò ad ansimare per l’eccitazione, fino a venire con un grido ferale, ma lui continuò.
CG non ebbe nessuna pietà per lei, prese a penetrarla con colpi veloci e decisi, facendo sbattere la pancia e le palle sul suo sederone. Un vero culone da signora come lo definiva lui.
Ogni tanto le mollava qualche sculaccione, o con una mano o con entrambe, godendo del tremolio delle chiappone e dei suoi versi.
Lei venne dopo un bel po’ che la monta andava avanti.
“Ma non pensi a tuo marito?” le chiese a un certo punto.
“Non me ne frega nulla, voglio solo che mi scopi ora!” rispose lei guardandolo vogliosa.
Lui la prese per i capelli, con la mano sinistra le diede due sonore sculacciate e la penetrò ancora più forte, fino a venire in una esplosione di sperma e calore.
Uscì quasi subito, tanto che qualche gocciolona scese lungo le gambe di lei; Lina imprecò e raccolse la goccia prima che raggiungesse le calze arrotolate all’altezza delle caviglie.
Poi fece un minuzioso controllo dei vestiti, per controllare che non fossero sporchi o schizzati, si rivestì e mise a posto l’acconciatura con l’aiuto della telecamera del telefono.
Anche CG si era rivestito in fretta, pulendo il cazzone con un fazzoletto.
I due si guardarono prima di scoppiare a ridere.
“Non so cosa mi è preso, era da tanto tempo che lo volevo fare...” rivelò lei.
CG ridacchiò. “Si è visto che avevi voglia… non me lo sarei mai aspettato”.
Lei fece un sorriso e aprì il portone del garage, facendo entrare una folata di vento invernale.
Velocemente i due uscirono e lei aprì subito il portone del condominio con le chiavi.
“Allora ci si vede” disse ammiccando.
“Certo, a presto” rispose lui, abbassando il capo. Poi non resistette e le mollò una pacca sul sedere sonora.
Lei fece un gridolino divertito e varcò subito l’ingresso, mentre il portone si chiudeva lasciando CG da solo al freddo.
Lui sorrise tra sé e si incamminò verso casa.
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