Vendetta 5

Scritto da , il 2012-11-02, genere dominazione

Loredana e Nadia cominciarono subito a vivere come vere signore a mie spese.
Ediz frequentava regolarmente casa nostra ed era l’amante ufficiale di Loredana, la possedeva con forza e per lungo tempo, io li guardavo mentre facevano sesso e devo confessare che vedere Loredana raggiungere l’orgasmo era bellissimo, il suo viso assumeva una smorfia di piacere che mi eccitava incredibilmente.
Quando annunciai a Loredana che, per dimostrarle quanto l’amassi, volevo intestarle il ristorante, lei fu trionfante ed orgogliosa di se stessa, convinta che il suo fascino ormai mi avesse soggiogato per sempre e mi avesse completamente in pugno.
Quello che, invece, non sapeva era che da tempo tutti gli incassi del ristorate finivano su un mio conto privato di cui nessuno era a conoscenza e non pagavo più ne tasse ne fornitori, questi ultimi continuavano comunque a rifornirmi perché vedevano che il ristorante era sempre pieno e speravano che prima o poi avrei pagato.
-Andiamo subito dal notaio, voglio fare di te una donna ricca e felice al più presto.- Le dissi.
-Bravo maritino, prima però vieni qui che questa volta voglio ricompensarti per quello che stai facendo per me.-
Mi trascinò in camera. Cominciai a leccarle i seni e lei si bagnò quasi subito, si tolse il vestito poi mi tirò fuori il pene, se lo infilò in bocca e cominciò a pomparmi come una furia tanto che ci è voluto poco tempo prima che le eiaculassi in bocca.
Poi le ho ordinato di mettersi a quattro zampe, le ho aperto la vulva con i due pollici, mi sono soffermato qualche secondo a contemplarla poi le ho infilato un dito nel culo, lei ha avuto un gemito di piacere ed allora mi sono appoggiato ai suoi fianchi e le ho infilato l’uccello spingendo con tutto il mio peso, Loredana ha emesso un sospiro e ha cominciato a muoversi seguendo il mio ritmo e a lanciare gridolini, ho accelerato il ritmo come un pazzo e ho finito eiaculando dentro di lei.

Nadia volle a tutti i costi venire con noi dal notaio. Sua figlia diventava la proprietaria del ristorante dove per tanti anni aveva lavorato come sguattera. Sul volto le si leggeva la gioia e l’orgoglio per sua figlia, era euforica.
Naturalmente nessuna delle due controllò i registri contabili, i soldi che io avevo messo da parte erano molti di più di quanto avrei guadagnato se avessi venduto il locale.
La sera quando venne trovarci Ediz, Loredana gli corse incontro entusiasta e lo abracciò.
-Si che sono io adesso la proprietaria del ristorante, me lo ha regalato il mio maritino.-
-Dobbiamo festeggiare.- Dissi uscendo dalla cucina con in mano una bottiglia di champagne.
Dal giorno dopo mi disinteressai completamente del ristorante, cominciai a passare le giornate andando in palestra, in piscina oppure oziando. Loredana non era sicuramente in grado di gestire un ristorante, il personale si ribellava ai suoi ordini, i fornitori cominciarono a non darle più niente. Dopo pochi giorni la situazione precipitò con l’arrivo della guardia di finanza che arrestò Loredana per evasione fiscale.
Nadia ancora una volta venne da me in lacrime scongiurandomi di aiutarle.
-E’ tua moglie devi aiutarla, e poi l’hai messa tu nei guai.- Mi disse
-Mi ha sposato solo per i soldi, e questa è la giusta punizione. Non preoccuparti con un buon avvocato prederà sei mesi, al massimo un anno.-
-almeno quello lo pagherai tu? Non abbiamo soldi.-
-Ci devo pensare cara Nadia, intanto devi ricominciare a darmi del lei, anzi chiamami Padrone, e adesso leccami bene i piedi, mi raccomando passa bene la lingua tra le dita, voglio una pulizia accurata.

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