La casa abbandonata
di
Cobalto94
genere
tradimenti
Mi chiamo Andrea sono un ragazzo alto magro e con fisico nella norma,lei si chiama Marta è un carne bassa con una quarta di seno e un culone sodo e grosso.
Io e la mia ragazza abbiamo deciso di visitare una casa abbandonata fuori città; avevamo programmato da tempo questa uscita,era la nostra prima volta ed eravamo eccitati all'idea.
Parcheggiano la macchina all'inizio del sentiero e dopo pochi minuti arriviamo davanti alla casa,era buia e lugubre.
La porta si aprì facilmente ed entrammo nella casa;ha due piani uniti da una scala mezza rotta e pericolante.
Decidiamo di dividerci: io avrei controllato il piano inferiore e Marta quello superiore; lo abbiamo fatto perché credevamo non ci fosse nessuno oltre a noi.
Marta vide una luce provenire da una stanza in fondo al corridoio e decide di vedere cosa fosse;mentre io al piano di sotto vengo tramortito da un colpo in testa e perdo i sensi.
Entrata nella stanza Marta vede un uomo di colore nudo sdraiato su un materasso,in terra c'erano bottiglie di birra e sigarette.
L'uomo la vede e si alza in piedi,lei chiede scusa e cerca di uscire dalla stanza ma viene bloccata da dietro da un altro uomo,quello che prima mi aveva colpito.
Si rivolge a Marta dicendo che il suo ragazzo era legato al piano di sotto e chiuso a chiave in una stanza e che adesso deve fare quello che le dicono se vogliono uscire da lì.
L'uomo di colore dice di chiamarsi aziz e che proviene dal Ghana mentre l'altro è tunisino; vivono entrambi lì da qualche mese perché sono senzatetto e con precedenti penali.
Marta chiede cosa vogliono da lei e loro rispondono che deve torgliersi i vestiti e restare completamente nuda;l'i rifiuta e prova a scappare dalla stanza ma viene raggiunta dal tunisino che la sbatte a terra violentemente.
Si rialza dolorante e l'uomo le dice che se non vuole essere massacrata di botte deve fare come dicono; Marta imbarazzata e piangente inizia a spogliarsi.
Nella stanza non c'era riscaldamento ma solo una piccola stufa che scaldava bene poco,ma i due uomini erano abituati a quel freddo e pur stando nudi non sentivano nulla.
Marta restò in mutande e reggiseno mentre i due uomini la guardano e iniziano a fare commenti;si tolse anche gli ultimi indumenti mostrando le sue tette e la sua vagina ai due sconosciuti.
Il suo seno grosso e il suo sederone suscitano eccitazione nei due uomini che dicono a Marta di raggiungerli sul materasso,sporco e logoro; loro sono sdraiati col pene lungo e duro che pulsa.
Non aveva mai visto due cazzi così grossi ed era molto spaventata;aziz le dice di fargli una sega mentre il tunisino sta a guardare per il momento.
Al piano di sotto ho ripreso i sensi e mi trovo legato e chiuso a chiave in una stanza buia,cerco di capire cosa è successo ma la testa mi gira troppo.
Provo a liberarmi ma vado a terra di faccia e perdo i sensi un altra volta.
Di sopra Marta sta seguendo il pene di Aziz che diventa sempre più duro e grosso tanto che deve usare due mani per tenerlo; il tunisino intanto ne approfitta per leccarle i capezzoli e toccarle il seno.
Quello è sempre stato il suo punto debole e Marta non riesce a liberarsi dalla presa dell'uomo; Aziz le dice di aprire la bocca e la fa sdraiare sopra di lui facendo la 69.
Mentre lui le lecca la figa le infila la sua mazza fino in gola, soffocandola e facendola piangere; il cazzo dell'Africano è troppo grosso e Marta quasi vomita dalla foga con cui le sta scopando la gola.
Cambiano posizione e stavolta è il turno del tunisino di usare la gola della mia ragazza,anche lui è molto violento e mentre si fa fare una pompa le da schiaffi sulle tette e sul culo.
Dopo 20 minuti la bocca di Marta è dolorante e rossa così la fanno staccare e mentre la osservano ridono tra loro; il suo seno e il suo culo sono pieni di segni di manate e i suo capezzoli gonfi e arrossati.
Riprendo i sensi e riesco a liberarmi dalle corde che mi tengono legato,provo a muovermi ma è troppo buio e non vedo nulla; faccio luce col cellulare e intravedo una porta in fondo alla stanza.
Provo ad aprirla ma è bloccata dall'esterno,non ho possibilità di passare da lì e quindi devo trovare una via alternativa.
Intanto di sopra la violenza continua,i due uomini sono appena all'inizio e hanno intenzione di divertirsi ancora per molto con Marta.
Le dicono di mettersi a pecora e le legano le mani con del nastro adesivo,lei ha paura e continua a piangere chiedendo di lasciarla andare via.
Aziz si posiziona dietro di lei e le infila il pene nella figa senza preservativo,mentre le da schiaffi sul culo e la insulta.
Il dolore è lancinante e la sua povera vagina viene allargata ad ogni colpo da quella verga lunga e dura;il tunisino intanto prende una bottiglia di birra e dopo averla scolata la mette in bocca alla mia ragazza ridendo sguaiatamente.
Aziz continua a spaccarle la figa mentre le da schiaffi fortissimi sulle chiappe; il tunisino toglie la bottiglia dall sua bocca le sputa in faccia e si fa fare un pompino.
Si alternano in quella posizione e a turno le sborrano nella gola,obbligandola ad ingoiare; poi le danno un altro schiaffo in faccia e la fanno alzare in piedi.
Aziz si mette sdraiato e dice a Marte di mettersi sopra di lui e mettersi il suo cazzo nella figa da sola,lei ubbidisce a malincuore e si infila quel coso dentro alla sua vagina già dolorante e aperta.
Cavalca il ghanese per 10 minuti mentre il tunisino le lecca i capezzoli e la insulta nuovamente,Marta è completamente al loro servizio e improvvisamente viene al cazzo di Aziz.
Riesco a rompere un vetro e ad uscire dalla casa,al piano di sopra vedo una luce e penso che Marta possa essere lì.
La scala è stata bloccata da un armadio che qualcuno ha fatto cadere e quindi non posso raggiungere il piano superiore da lì.
Provo a scalare la casa ma è scivolosa e senza appigli,così piano piano provo a spostare l'armadio per trovare un passaggio.
Aziz e il tunisino a turno vengono dentro alla mia ragazza sia nella figa che nel culo inondandola di sborra; dopodiché scappano dalla finestra lasciandola in quella situazione.
Riesco a raggiungerla e la trovo svenuta sporca e piena di lividi e morsi,non si è mai del tutto ripresa da quell'esperienza.
Io e la mia ragazza abbiamo deciso di visitare una casa abbandonata fuori città; avevamo programmato da tempo questa uscita,era la nostra prima volta ed eravamo eccitati all'idea.
Parcheggiano la macchina all'inizio del sentiero e dopo pochi minuti arriviamo davanti alla casa,era buia e lugubre.
La porta si aprì facilmente ed entrammo nella casa;ha due piani uniti da una scala mezza rotta e pericolante.
Decidiamo di dividerci: io avrei controllato il piano inferiore e Marta quello superiore; lo abbiamo fatto perché credevamo non ci fosse nessuno oltre a noi.
Marta vide una luce provenire da una stanza in fondo al corridoio e decide di vedere cosa fosse;mentre io al piano di sotto vengo tramortito da un colpo in testa e perdo i sensi.
Entrata nella stanza Marta vede un uomo di colore nudo sdraiato su un materasso,in terra c'erano bottiglie di birra e sigarette.
L'uomo la vede e si alza in piedi,lei chiede scusa e cerca di uscire dalla stanza ma viene bloccata da dietro da un altro uomo,quello che prima mi aveva colpito.
Si rivolge a Marta dicendo che il suo ragazzo era legato al piano di sotto e chiuso a chiave in una stanza e che adesso deve fare quello che le dicono se vogliono uscire da lì.
L'uomo di colore dice di chiamarsi aziz e che proviene dal Ghana mentre l'altro è tunisino; vivono entrambi lì da qualche mese perché sono senzatetto e con precedenti penali.
Marta chiede cosa vogliono da lei e loro rispondono che deve torgliersi i vestiti e restare completamente nuda;l'i rifiuta e prova a scappare dalla stanza ma viene raggiunta dal tunisino che la sbatte a terra violentemente.
Si rialza dolorante e l'uomo le dice che se non vuole essere massacrata di botte deve fare come dicono; Marta imbarazzata e piangente inizia a spogliarsi.
Nella stanza non c'era riscaldamento ma solo una piccola stufa che scaldava bene poco,ma i due uomini erano abituati a quel freddo e pur stando nudi non sentivano nulla.
Marta restò in mutande e reggiseno mentre i due uomini la guardano e iniziano a fare commenti;si tolse anche gli ultimi indumenti mostrando le sue tette e la sua vagina ai due sconosciuti.
Il suo seno grosso e il suo sederone suscitano eccitazione nei due uomini che dicono a Marta di raggiungerli sul materasso,sporco e logoro; loro sono sdraiati col pene lungo e duro che pulsa.
Non aveva mai visto due cazzi così grossi ed era molto spaventata;aziz le dice di fargli una sega mentre il tunisino sta a guardare per il momento.
Al piano di sotto ho ripreso i sensi e mi trovo legato e chiuso a chiave in una stanza buia,cerco di capire cosa è successo ma la testa mi gira troppo.
Provo a liberarmi ma vado a terra di faccia e perdo i sensi un altra volta.
Di sopra Marta sta seguendo il pene di Aziz che diventa sempre più duro e grosso tanto che deve usare due mani per tenerlo; il tunisino intanto ne approfitta per leccarle i capezzoli e toccarle il seno.
Quello è sempre stato il suo punto debole e Marta non riesce a liberarsi dalla presa dell'uomo; Aziz le dice di aprire la bocca e la fa sdraiare sopra di lui facendo la 69.
Mentre lui le lecca la figa le infila la sua mazza fino in gola, soffocandola e facendola piangere; il cazzo dell'Africano è troppo grosso e Marta quasi vomita dalla foga con cui le sta scopando la gola.
Cambiano posizione e stavolta è il turno del tunisino di usare la gola della mia ragazza,anche lui è molto violento e mentre si fa fare una pompa le da schiaffi sulle tette e sul culo.
Dopo 20 minuti la bocca di Marta è dolorante e rossa così la fanno staccare e mentre la osservano ridono tra loro; il suo seno e il suo culo sono pieni di segni di manate e i suo capezzoli gonfi e arrossati.
Riprendo i sensi e riesco a liberarmi dalle corde che mi tengono legato,provo a muovermi ma è troppo buio e non vedo nulla; faccio luce col cellulare e intravedo una porta in fondo alla stanza.
Provo ad aprirla ma è bloccata dall'esterno,non ho possibilità di passare da lì e quindi devo trovare una via alternativa.
Intanto di sopra la violenza continua,i due uomini sono appena all'inizio e hanno intenzione di divertirsi ancora per molto con Marta.
Le dicono di mettersi a pecora e le legano le mani con del nastro adesivo,lei ha paura e continua a piangere chiedendo di lasciarla andare via.
Aziz si posiziona dietro di lei e le infila il pene nella figa senza preservativo,mentre le da schiaffi sul culo e la insulta.
Il dolore è lancinante e la sua povera vagina viene allargata ad ogni colpo da quella verga lunga e dura;il tunisino intanto prende una bottiglia di birra e dopo averla scolata la mette in bocca alla mia ragazza ridendo sguaiatamente.
Aziz continua a spaccarle la figa mentre le da schiaffi fortissimi sulle chiappe; il tunisino toglie la bottiglia dall sua bocca le sputa in faccia e si fa fare un pompino.
Si alternano in quella posizione e a turno le sborrano nella gola,obbligandola ad ingoiare; poi le danno un altro schiaffo in faccia e la fanno alzare in piedi.
Aziz si mette sdraiato e dice a Marte di mettersi sopra di lui e mettersi il suo cazzo nella figa da sola,lei ubbidisce a malincuore e si infila quel coso dentro alla sua vagina già dolorante e aperta.
Cavalca il ghanese per 10 minuti mentre il tunisino le lecca i capezzoli e la insulta nuovamente,Marta è completamente al loro servizio e improvvisamente viene al cazzo di Aziz.
Riesco a rompere un vetro e ad uscire dalla casa,al piano di sopra vedo una luce e penso che Marta possa essere lì.
La scala è stata bloccata da un armadio che qualcuno ha fatto cadere e quindi non posso raggiungere il piano superiore da lì.
Provo a scalare la casa ma è scivolosa e senza appigli,così piano piano provo a spostare l'armadio per trovare un passaggio.
Aziz e il tunisino a turno vengono dentro alla mia ragazza sia nella figa che nel culo inondandola di sborra; dopodiché scappano dalla finestra lasciandola in quella situazione.
Riesco a raggiungerla e la trovo svenuta sporca e piena di lividi e morsi,non si è mai del tutto ripresa da quell'esperienza.
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