Dono del mattino

di
genere
etero

Dopo tanto sognare in quella notte lunga e fredda, dopo essere sfuggito agli incubi che lo tormentavano, si svegliò.
Strinse le mani intorno al cuscino, riaffondando la faccia nel morbido.
Girò la testa verso il lato più interno del letto, proteggendosi dalla giornata incombente.
Sospirò un lamento, cercando di resistere al risveglio.
Ma ormai aveva già perso il sonno.
Aprì gli occhi e alzò la testa, ancora un po' intontito.

Affianco a lui, sotto le sue stesse lenzuola, c'era una serie di curve e valli, che terminavano in una chioma nera, avvolta dal sonno.

Il giovane uomo provò a scoprire la figura e, nell'alzare le coperte, vide un'unica onda di carne e pelle distesa languidamente accanto a lui.
Senza che potesse anche solo iniziare a capire cosa fosse, la donna si voltò verso di lui, ancora addormentata, mettendosi su un fianco.

L'uomo sollevò del tutto le lenzuola, stupefatto. Non aveva neanche la lucidità di pensare, tanto era il suo sconcerto. Mosse i capelli dal volto dell'intrusa e rimase a guardarla senza fiato.
Rimirò l'interezza di lei ancora una volta, intensamente.
Era un avvicendarsi di ombre e chiarori, una voce che gli mormorava di toccarla.

La donna aprì gli occhi. Un intenso azzurro scuro invase la vista dell'uomo e un sorriso tenero apparve sul viso di lei.
La coperta finì ai piedi del letto. Illuminata dal sole, ora la visione che stava davanti a lui era completamente rivelata.
Gli occhi blu fondente, lo sguardo penetrante, i lineamenti morbidi, fino alle labbra socchiuse, di un viola chiaro, lo imploravano di avvicinarsi.

Le pose la bocca sulla sua.
E lei si aprì, offrendogli la polpa liquida della sua lingua. Lui le mise una mano sulla guancia e lei una tra i capelli.
Ad ogni respiro che ella faceva, lui glielo toglieva, prendendolo per sé. Le lingue si attorcigliarono, fino a separarsi in un affanno.
Staccate le labbra dalle sue, lei gli diede un bacio sulla mano e gli si fece ancora più vicina.
Lo guardò intimamente, tuffò gli occhi nei suoi e continuò ad affondarci lo sguardo mentre lasciava entrare le dita di lui tra le sue labbra.
Poi chiuse gli occhi e inclinò la testa, spingendo più a fondo quelle dita.

Poi lei gli prese la mano e se la portò al petto, premendo il suo seno su di lui, e intanto lo avvolgeva con le gambe, ondeggiando con la vita via e verso di lui, sfiorandogli la virilità.

Lui era incantato, fermo a contemplare, toccare e assaggiare le tette dell'intrusa, che a un certo punto, rituffandogli occhi e lingua dentro, lo fermò.
Si mise a percorrere con la mano il corpo dell'uomo, scorrendo dal collo al petto all'inguine al sesso. Lo accarezzò brevemente e, per la prima volta, parlò.

"Posso?" domandò sommessamente mentre già gli stringeva il cazzo con la mano e muoveva dolcemente la sua pelle.
Lui non rispose, perché dopo pochi attimi lei era scivolata sotto le coperte.
E gli baciava la punta in piccoli schiocchi di aria e bava.
Gli bagnò la cappella con un bacio più lungo, avviluppandole la lingua intorno e chiudendo le labbra ad accoglierla.
Gemette, sentendo contrarsi la virilità del suo uomo e intensificò il bacio, portandosi in bocca il cazzo intero e iniziando a succhiare.
Lo faceva passare sulla lingua fin dove riusciva e oltre, desiderosa solo di dargli piacere.
E lui, ormai trasecolato, godeva.

Continua...
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scritto il
2022-11-17
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