La mia principessa. (parte II^)

di
genere
incesti

Non era nelle mie intenzioni voler proseguire il racconto, ma voglio ringraziare i molti lettori che si sono
congratulati invogliandomi a scriverne il continuo.

…..

Passammo tre giorni intensi di scopate grazie all’assenza di Sandra.
Beatrice aveva una gran voglia di fare sesso ma soprattutto di imparare a farlo.
Io invece, avevo una gran voglia di svezzarla e ora che il salto era stato fatto, gia immaginavo di come l’avrei
trasformata nella mia bambolina del sesso.

Come anzidetto, trascorremmo quel nostro primo giorno all’insegna del sesso e il momento clou fu quando
lo prese in bocca per la prima volta.

L’avevo sverginata soltanto il giorno prima e non avevo intenzione di fare le cose di fretta.

La mattina al risveglio, preparai la colazione e aspettai che si svegliasse, seduto a bere il caffe.
Entrò in cucina con indosso solo i calzini, le mutandine e una maglietta che le arrivava all’ombelico.
Ci guardammo senza proferire parola, mi lanciò le braccia al collo e ci baciammo come se fosse tutto
normale.
Le mie mani andarono subito sul suo culetto e la tirai su facendola sedere a cavalcioni.
Avevo gia il cazzo duro e quando sentii la sua fighetta spingergli contro, senza pensarci su, lo tirai fuori dai
boxer le scansai le mutandine e ce la feci sedere sopra infilandoglielo tutto dentro.
Non ci fu bisogno di alcun preliminare perche la troietta era gia abbondantemente lubrificata.

Restammo immobili in quella posizione per una decina di secondi a baciarci, poi senza uscire dalla sua figa,
mi alzai e la sdraiai con la schiena sul tavolo poggiando le sue gambine sulle mie spalle e tenendola per i
fianchi presi a scoparla. La sentii godere un paio di volte prima di scaricare le mie palle piene in quella
fighetta.

Quella fu la nostra prima scopata del giorno e subito dopo finalmente facemmo una ricca colazione.

Al termine, la presi per mano e nel condurla in camera gli dissi:
- “Che dici Amore se papino ti insegna altre cose?”


Mi guardò con un sorriso malizioso e rispose:
- “certo papino, voglio imparare tutto sul sesso, voglio che tu sia l’uomo piu felice del mondo.”

A quelle parole, la presi in braccio e proseguimmo fino in camera baciandoci.

Arrivati in camera, gli spiegai che una delle cose che ci piace di piu a noi uomini, è una donna che ci fa
godere succhiando il cazzo.

Cosi mi appoggiai con la schiena alla spalliera del letto e mi sistemai con le gambe aperte in modo da
poterla guardare, Lei davanti al mio cazzo, sdraiata a pancia in giu, lo accarezzava e lo contemplava.
Sentire le sue manine sul cazzo, mi trasmise un primo brivido lungo la schiena, allungai la mano sulla sua
testina l’avvicinai al cazzo e gli dissi di leccarlo come fosse un gelato di sentirne la consistenza e di
inumidirlo bene con la saliva.
Guidando la sua testa con le mani lungo tutto l’asta poi la soffermai sulla cappella dopo di che la spinsi giu
e… FU L’APOTEOSI…

Sentii le sue morbide e calde labbra avvolgere la cappella e la lingua girarci intorno, pian piano la spinsi
sempre piu giu fin quanto la sua bocca/gola lo permettesse.
La consapevolezza che quella fosse la mia principessa, guardala col mio cazzo in bocca ed al pensiero che
ne stesse assaporando il sapore/profumo, rischiò di portarmi quasi ad avere un’eiaculazione precoce che
per fortuna riuscii a controllare.

Dopo un po di su e giu guidati, la lasciai fare da sola. Mi congratulavo per come imparasse in fretta e gli
spiegai che da lì a poco sarebbe uscita della cremina, un po come era successo a Lei quando l’avevo fatta
godere con la bocca e che non si sarebbe dovuta né spaventare né fermare.
Ed ecco che puntuale arrivò il mio orgasmo. Sentii tutti i nervi contrarsi dai piedi lungo le gambe, il cuore
andò a mille e finalmente spruzzai un primo getto forte e copioso, al quale ne seguirono altri.
In quel momento, Beatrice mi dimostrò davvero di che pasta era fatta… non solo continuò a succhiarlo come
le avevo detto ma, incredulo, mi accorsi che aveva ingoiato buona parte dello sperma.
Qualche attimo dopo, quando mi ripresi e incrociai il suo sguardo, mi chiese:
- “ho fatto bene papi…?”

Gli dissi di sì e con grande soddisfazione l’afferrai per le braccia, la tirai su ed in segno di gratitudine
l’abbracciai forte e la baciai.

La sera, dopo cena, ci trovammo sul divano a guardare la tv quando Lei con un balzo si inginocchiò davanti
a me e mi chiese se poteva succhiarlo.
Figuriamoci se potevo obiettare, mi tirai giu i boxer e la lasciai fare.
Mentre la guardavo quando gli chiesi se gli piacesse il sesso, disse di sì e aggiunse che gli piaceva molto
succhiarlo.

L’ultima sera prima del rientro di Sandra, Beatrice era molto triste perche non avremmo avuto piu libertà di
stare da soli ma la tranquillizzai perche avrei risolto tutto e sarebbe stata una sorpresa per Lei.

Ora qui ci vuole una breve spiegazione affinche il lettore possa capire.

Ebbene, Io e Sandra non siamo la classica coppia sempliciotta ma abbiamo avuto e abbiamo una vita
sentimentale e sessuale molto movimentata e intensa.
Lei, donna molto timida nella vita (ancora oggi) e sorprendentemente accondiscendente nei miei riguardi,
caratteristiche che mi hanno permesso di realizzare molte delle mie fantasie perverse.
Io da parte mia, sono sempre stato un adulatore del sesso in ogni sua forma, ad eccezione per il sadomaso.
L’ho conosciuta che non era vergine e durante la nostra convivenza prematrimoniale abbiamo avuto modo di
scoprire ed apprezzare le rispettive perversioni.
Detto questo si può capire che anche l’argomento incesto era stato abbondantemente trattato ancora prima
che nascesse Beatrice.

Ecco perche quando Sandra tornò a casa, non esitai a raccontargli quello che era successo e la cosa la
eccitò ovviamente.

Il pomeriggio seguente, al rientro dal lavoro salutai Sandra con uno sguardo malizioso/complice e andai da
Beatrice che stava nella sua cameretta a studiare.
Se ne stava sdraiata, sul lettino a pancia in giu, indossava una maglietta ed una gonnellina che scomposta
le aveva lasciato scoperte le bianche mutandine. Solo quella visione me lo fece venir duro nei pantaloni.
Andai a sedermi sul letto accanto a Lei e la baciai.

Mi guardò perplessa e mi ricordò che mamma stava giu e che ci poteva beccare.

Mi venne da ridere, la tranquillizzai dicendogli che avevo gia risolto tutto e nel mentre gli parlavo le infilai una
mano in mezzo alle gambine e le accarezzai la fighetta, cosa che gradì.

Le raccontai la verità su di me e la madre e del fatto che fossimo gia d’accordo all’incesto sin dalla sua
nascita e pertanto non doveva preoccuparsi perche la mamma ci aspettava dabbasso per festeggiare
l’evento.
Incredula ed eccitata su quanto stava accadendo, mi segui giu in soggiorno dove, per l’appunto, trovammo
Sandra ad aspettarci e ci accolse con un applauso e corse ad abbracciare Beatrice.
Ci sedemmo sul divano e Sandra volle che Beatrice le raccontasse tutto.
Al termine, Sandra, strizzandomi l’occhio, con una scusa andò via lasciandoci soli.

Avevo così tanta voglia di scoparla che tirai fuori il cazzo, gia in piena erezione, e me la tirai sopra,
timidamente mi ricordò della mamma, allora le sorrisi, scansai le mutandine e lo feci scivolare dentro la sua
fighetta procurandole gemiti e fremiti dal piacere. Mentre la scopavo le allargai le natiche e con le dita presi
ad insinuarmi nel suo culetto cosa che l’eccitò ancora di piu.

Intanto Sandra era tornata e ci guardava, la invitai ad avvicinarsi e mentre Beatrice, prossima all’orgasmo,
mi cavalcava come una forsennata con la testa all’indietro, si avvicinò e le diede un bacio sulla bocca.
Inaspettatamente, Beatrice tirò fuori la linguetta e si lasciò andare in un bacio lesbico con la madre
raggiungendo il suo orgasmo… da parte mia, a quella visione arrivai a godere insieme a Lei scaricandole
tutto in figa.
Proseguimmo la serata in camera da letto.

Da quella volta è stato tutto un crescendo di emozioni.



Sono graditi commenti e suggerimenti: thorn63@yahoo.it

di
scritto il
2022-10-22
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