Ritorno da Paola

di
genere
trans

E' sabato sera, sono trascorsi i tre giorni dall'incontro con Paola, sto arrivando a casa sua, sono stati tre giorni di ansiosa attesa, non tanto perchè attendevo il momento che Paola mi levasse la cage che rinchiudeva il mio pene ma perchè contavo le ore che mi separavano dall'incontro con questa incredibile trans!
In questi tre giorni ogni volta che dovevo fare pipì dovevo sedermi come una vera femminuccia, e la cosa non è che mi dispiacesse tanto!
Arrivo a casa di Paola il cancello si apre appena vi arrivo davanti, la padrona mi stava aspettando. Entro in casa e lei è lì al centro del salone, meravigliosa.
Stivaloni con tacco alto, questa volta rossi di lacca lucida, un corpetto di pvc lucido anch'esso rosso dal quale scendono le string reggicalze a sorreggere le calze a rete nere. Il suo pene incorniciato dal reggicalze penzola al centro, le sue grosse tette in bella vista.
Anche questa sera i suoi capelli sono raccolti in una lunga coda, alle orecchie dei grandi orecchini a cerchio. Una bomba sessuale!
Paola mi porge la chiave della cage, e mi dice: "ecco qua, levatela, vai in bagno e lavati ed indossa quello quello che ti ho preparato, quando sei pronta chiamami"
Entro in bagno, su una poltroncina sono appoggiate delle calze autoreggenti, un reggicalze ed un paio di scarpe nere, lucide con il tacco altissimo.
Mi preparo, anche il mio cazzo ora è incorniciato dal reggicalze, le scarpe con il tacco altissimo slanciano ancora di più le mie gambe. Arriva Paola, mi guarda compiaciuta e mi dice: "bene, ora siediti che dobbiamo completare la tua trasformazione". Paola comincia a truccarmi, matita nera per allungare i miei occhi, un po'di azzurro sulle palpebre, il mascara per allungarmi le ciglia. Sulle labbra mi applica un rossetto rosso fuoco. "Ed ora il tocco finale!"
Sulla mia testa pone una parrucca bionda, cappelli di lunghezza media, lisci che mi cadono fin sopra le spalle. "Girati e guardati allo specchio" Huau, mi piaccio, così truccata mi piaccio proprio.
Da un cassetto estrae una catenella con attaccato un piccolo collare di pelle, lo chiude attorno alle mie palle, sono al guinzaglio!
Vieni, andiamo nella stanza dei giochi!" Paola cammina veloce, abituata a portare i tacchi alti, io faccio più fatica a camminare così velocemente, sembra che Paola lo faccia apposta, ogni volta che rimango leggermente indietro tira nel guinzaglio, sembra che voglia strapparmi i testicoli.
Raggiungiamo la stanza dei giochi che è dalla parte opposta della casa, è un dungeon, drappi rossi e specchi alle pareti, luce soffusa, tappeti a terra. Uno scafale con una ricca collezione di plug anali e dildo di diverse misure, illuminato da un faretto.
Questa situazione mi eccita sempre di più.
Paola mi pone alle caviglie ed ai polsi delle polsiere in pelle con un gancio, su un lato della stanza c'è una croce di Sant'Andrea, una x di legno con alle sue estremità quattro anelli, mi guida verso questo attrezzo, mi blocca le caviglie e i polsi, sono in sua balia, sono sempre più eccitata, il mio cazzo comincia a tendersi ed ingrossarsi. Paola mi guarda e sorride compiaciuta, inizia ad accarezzarmi il petto, inizia a giocare con i miei capezzoli, li pizzica, li stringe sempre più forte.
Io mi contorco, così bloccata, urla di dolore quando li stringe di più, quando vi pianta le sue lunghe unghie laccate di rosso, mugolii di piacere quando è più dolce, alle volte la soglia fra il dolore ed il piacere è una soglia molto fragile che spesso cade e le due sensazioni si fondono assieme.
Paola ora usa la bocca, mi bacia i capezzoli, li morde, li tira con i denti, comincio a fondere il dolore con il piacere. Poi prende delle grosse siringhe di plastica alle quali manca la parte dove dovrebbe esserci l'ago, sono due cilindri con lo stantufo. Li appoggia sopra i miei capezzoli che pian piano vengono allungati e risucchiati, blocca gli stantufi e rimango lì diversi minuti con quei due cilindri che tirano i miei capezzoli. Paola intanto comincia a tirare il guinzaglio e a massaggiarmi il pene che diventa sempre più duro, sempre più eccitato. Poi passa alla bocca, mi fa un pompino, prende solamente fra i denti la testa del mio cazzo, lo lecca e lo morde dolcemente, mi fa nuovamente urlare.
La sua attenzione ritorna ai miei capezzoli, leva i due cilindri, sono grossi, rossi, in fiamme. Li pizzica, basta toccarli per farmi saltare "sono pronti" Paola mi applica sui capezzoli allungati due morsetti che schiacciano, il dolore è forte ma anche il piacere è altrettanto forte!
Paola mi libera i polsi e le caviglie e mi guida, sempre tirandomi per il guinzaglio legato alle mie palle, verso una cavallina, come quelle delle palestre ma un po' più bassa. Mi fa stendere con la pancia su questo attrezzo, i morsetti posti sui miei capezzoli fanno ancora più pressione, mi blocca di nuovo i polsi e le caviglie alle gambe della cavallina, il mio culo è rivolto verso di lei con le gambe divaricate, il mio cazzo sempre più eccitato.
Paola prende un piccolo dildo e comincia a giocare con la mia fighetta sissy. Poi ne inserisce uno un po' più grosso e mi dice: "dobbiamo allargare questa fighetta!" Mi mostra un dilatatore anale in acciaio. Paola vede subito la mia espressione di paura "non ti preoccupare, farò molto piano" Lubrifica bene il mio buchetto e spinge dentro il dilatatore e lo allarga leggermente e lo lascia in posizione. Paola viene davanti a me, il suo cazzo in erezione è davanti al mio viso " succhialo".
Lo spinge nella mia bocca, comincia ad entrare ed uscire, mi sta scopando in bocca.
Dopo alcuni minuti si stacca e le sue attenzioni tornano al mio culo, aumenta l'apertura del dilatatore, lo sento lungo dentro di me che spinge sulle pareti del mio ano. Paola torna a mettermelo in bocca, lecco con avidità, vorrei toccarla ma le mie mani sono bloccate. Mangio quel cazzo che pulsa nella mia bocca, è fantastico sentire un cazzo duro e pulsante in bocca!
"Bene, secondo me sei pronta!"
Paola mi leva il dilatatore, appoggia il suo cazzo duro e grosso e spinge. Entra con facilità, lo sento scorrere dentro, lo sento spingere contro le pareti del mio buco. Paola comincia a scoparmi, entra ed esce, il suo ventre sbatte contro il mio culo, va avanti così per diversi minuti, lo sento, ho il culo in fiamme, ma il piacere, così bloccata, così posseduta da lei mi fa impazzire.
Mugolo, urlo di piacere.
Paola continua a scoparmi, sono in estasi!
Il ritmo aumenta, il cazzo di Paola esplode nel mio culo, caldi fiotti di sborra mi inondano, getti di sperma mi riempiono!
Paola si stacca e ritorna davanti a me "puliscilo, lecca la mia sborra!"
Obbedisco. Lecco, mi piace la sborra, mi piace leccare il suo cazzo! Paola mi libera braccia e gambe, leva i morsetti dai miei capezzoli, un urlo esce dalla mia bocca quando il sangue torna a fluire, sono rossi, grossi mi fanno male ma mi è piaciuto!
Il mio cazzo è lì eretto duro e voglioso, incorniciato dalle calze a rete e dal reggicalze, voglio sborrare.
Paola lo sa e mi dice: "toccati, fatti una sega!" "Ti prego, succhiamelo!" "No, fatti una sega! Voglio guardarti, voglio guardarti sborrare"
Obbedisco padrona.
Comincio a toccare la testa lucida e tesa del mio cazzo. Paola seduta in una poltrona mi guarda compiaciuta.
La mano corre sulla mia asta dura e pronta ad esplodere, durerò davvero poco!
Aumento il ritmo.
Paola mi dice: "mi raccomando non sprecare neanche una goccia, non farlo cadere per terra."
Sborro, sborro. Per poco non cado dai miei tacchi a spillo. Paola lecca la mia sborra dalle mie mani, la cosparge bene sulle sue labbra e mi bacia trasferendo il mio sperma dalla sua bocca alla mia.
"Voglio incontrarti anche sabato prossimo, ho in mente nuovi giochini!"
"Si padrona Paola, a sabato prossimo"
di
scritto il
2022-10-08
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