La partita di carte - Inizio

di
genere
incesti

Tutto ebbe inizio per una semplice partita di carte, quelle che ogni sera papi e zio facevano fuori in giardino quando siamo in vacanza. Io ero un'adolescente ribelle in quel periodo, non pensavo a nulla in particolare, non avevo sogni nel cassetto da realizzare ma il mio chiodo fisso era solo una gran voglia di cazzo che mi mandava in estasi ogni volta che lo immaginavo. Ricordo che quel desiderio l'ho maturato fin da quando ero poco più di una bambina, alle medie le mie compagne pensavano a studiare e fare le brave figlie mentre io mi divertivo già con i maschi e delle volte conoscevo anche qualcuno più grande di me che approfittando della mia ingenuità mi portava a fare giochini pericolosi che non avrei dovuto fare. La sera di quella partita a carte ero nella mia casa del mare, il luogo dove per anni io e la mia famiglia andiamo per trascorrere l'estate, dalla stanzetta in cui mi ero rifugiata, attraverso la finestra aperta sentivo solo il frastuono delle carte sbattute sul tavolo che proveniva dal cortile, mentre nella mia mente cercavo di pensare a qualcosa che mi facesse godere. Mamma e zia erano andate in paese, approfittando della sagra volevano vedere qualche bancarella per acquistare qualcosa per loro, mi avevano chiesto di venire ma io declinai l'invito, quella sera non avevo voglia di vedere nessuno, ne le mie amiche e neanche il mio amico, quello che da un anno mi scopava come mai lo aveva fatto nessuno, anche lui viene in vacanza in questo luogo ma di anni ne ha molti più di me e la scorsa estate ci ero finita a letto insieme. La mattina di quel giorno si era presentato in spiaggia con la sua nuova fidanzata, una ragazza della sua età che proveniva dalla città in cui vive, non mi ero potuta accostare a lui ma da lontano gli avrò di certo fatto notare la mia gelosia. Avevo sperato nel suo arrivo da quando sono arrivata qui per fare un po' la troia con lui ricevendo magari le sue calde attenzioni in cambio ed invece mi rassegnai che dovevo fare da sola, seduta sulla sponda del mio letto stavo per procurarmi piacere con la mano, le dita erano già all'interno del pantaloncino che indossavo pronte ad entrare dentro di me, per comodità mi ero tolta anche la mutandina e mentre mi sfiorato ripensavo a quando lui con il suo cazzo enorme si era preso la verginità del mio culetto. All'improvviso dal giardino una voce interruppe il mio godimento, papi mi stava chiamando per chiedermi di prendere un liquore dal frigo e servirlo a tavola dove stava giocando, mi staccai da quello che stavo facendo e corsi da loro. Al mio ingresso erano in pausa e stavano fumando una sigaretta, zio prima mi fece posare il vassoio e poi mi chiese di restare un attimo con lui che dovevo aiutarlo a vincere. All'inizio non capii come, mi fece sedere sulla sua gamba ed offri anche a me un bicchierino da mandare giù tutto di un sorso, papi non disse nulla e mi lasciò bere. Dalla passera il calore si faceva insistente, avevo una gran voglia adesso di finire ciò avevo cominciato. Con movimenti lenti ma decisi mi strusciavo sulla sua gamba avanti e indietro sfiorandomi sulla sua pelle, la cosa non sfuggì a zio che con la mano sul mio fianco aiutava il mio movimento, ad un tratto mi chiese di alzarmi e prima di pescare la sua carta disse che doveva sfiorarmi il culetto come quel programma alla tv, alzandomi mi gli diedi le spalle e lui ne approfittò per strizzarmi il sedere. Quella mossa si rilevò per lui vincente e si portò di un punto sopra in partita, papi invece fece una strana faccia, era dispiaciuto, disse al fratello che io ero sua e quindi alla prossima mano di carte dovevo aiutare lui e non zio, così mi fece segno di andare dalla sua parte e come avevo fatto prima mi accomodai sulla sua gamba. Anche con lui il mio bacino cominciò a muoversi, la mia fica reclamava attenzioni, sentivo la testa girare un po' ed il mio corpo che reclamava di godere, mi disse con voce alta di stare attenta nel movimento che mi sarei potuta fare male se indietreggiavo troppo, calai lo sguardo per capire il motivo e lui si fece trovare con il cazzo scoperto in completa erezione. La mia mano se ne impadronì, lo stavo tenendo stretto ed lentamente lo stavo segando cercando di non fare capire nulla a zio che mi fissava gli occhi ed ogni tanto calava lo sguardo sulla mia ampia scollatura. Mi sentivo salire l'eccitazione, volevo che anche papi invece di tenere le carte in mano mi toccasse sulla fica per farmi esplodere di piacere. Non ero mai arrivata a tanto con lui, pensavo sempre che in passato quelle volte che mi faceva sentire il suo desiderio erano solo strisciamenti casuali ed invece adesso stringevo in mano il suo enorme cazzo duro che a momenti scommetto che avrebbe anche schizzato. Senza perdermi di coraggio accelerai la mia sega, loro due stavano alle ultime battute di quella partita e papi avrebbe vinto con l'ultima carta utile se avesse pescato bene. Lo fece fare a me ma mentre piano scopriva la carta sentivo il cazzo iniziare a pulsare nella mia mano e per non fare danni presi il bicchierino dal tavolo con il liquore e ci fece cadere dentro tutto lo sperma che stava uscendo grazie a me. A quel punto un rumore ci riportò alla realtà, mamma e zia stavano per arrivare fuori in giardino, mandai giù in un sorso tutto insieme, zio aveva capito di cosa si trattasse per lo sguardo strano che mi fece e mentre papi si prendeva il suo punto per la vittoria io corsi nella stanzetta per godere anche io.
scritto il
2022-10-06
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