La casa sul lago 3

di
genere
incesti

CONTINUA PARTE 3

Il 1 di settembre avevo preso servizio come direttore amministrativo in una scuola media ed elementare, venendo da un istituto superiore il lavoro per me sarebbe stato molto semplice. Come collaboratori avevo 5 assistenti 3 donne e due uomini, tutti abbastanza giovani tranne la signora Cesira, una signora sui ,50 anni che era la più anziana in esercizio e mente storica dell’istituto. La dirigente è mia superiore la signora Patrizia era la classica dirigente pubblica, mi aveva accolto in modo abbastanza informale, avevo percepito una sensazione di quasi totale distacco da parte sua. Il suo aspetto, capelli lunghi raccolti dietro, occhiali e tailleur castigato gli davano l’aria di quelle signore bigotte tutte case e chiesa con una età indefinibile ma vicina ai 60. Però a guardarla bene si notava ancora un bel corpo e lineamenti del viso molto carini.

I mesi che seguirono furono di vero relax. Io lavoravo dalle 8 alle 14 e per avere il sabato libero un paio di volte aa settimana rientravo in ufficio il pomeriggio. Giusy al mattino continuava con i suoi show, su sua insistenza avevo accettato di partecipare anche io una volta a settimana. La cosa non mi entusiasmava affatto, ormai era un lavoro, ma mi bastava controllare il conto in banca, che aumentava sempre di più, per darmi la voglia di continuare. Anche in ufficio tutto procedeva per il meglio, e dopo la freddezza iniziale, anche con la dirigente si era stabilito un buon rapporto. Più volte alle domande dei colleghi sulla mia situazione sentimentale avevo glissato d allo stesso modo avevo inventato scuse agli inviti a cena.

Con Giusy, tutti i weekend, quando eravamo liberi da impegni, seguendo i consigli di Helmut, andavamo in giro in Austria e Germania. Avevamo trovato un posto a una ventina di chilometri da Innsbruck, un hotel in riva ad un lago. Oltre all’hotel a piano terra c’era il ristorante, nell’edificio accanto per i clienti, attaccata al ristorante c’era la discoteca mentre ai piani superiori c’era la zona benessere con vasche idromassaggio, sauna, bagno turco, zona relax e zona massaggi, praticamente zona nudista, sugli altri 2 piani praticamente c’era un privè vero e proprio con stanze a tema zona solo coppie e altra zona dove era consentito l’accesso anche ai singoli. Ci eravamo stati un paio di volte e ci era piaciuto molto.

All’inizio di dicembre Giusy mi aveva proposto di fare la settimana di fine anno in un luogo esotico, al mare. Ed al caldo, avevo controllato gli impegni di lavoro e gli avevo confermato per la prenotazione. Il weekend dopo avevamo deciso di andare a Innsbruck a vedere le bancarelle di Natale soggiornando nel solito hotel. Il sabato a metà mattina eravamo andati, nonostante nevicasse. Avevamo fatto tutta la giornata in giro ed eravamo rientrati nel tardo pomeriggio tutti infreddoliti. Ci eravamo riscaldati con una bella doccia calda e poi ci eravamo preparati per scendere a ristorante per la cena. Mi era bastato vedere Giusy indossare un tubino mini con generosa scollatura, per capire quale era il suo desiderio per il prosieguo della serata.

Eravamo usciti dall’ascensore ed avviati verso il ristorante, una coppia distinta sui 60 anni ci osservava confabulando, lei sembrava a disagio. Solo quando ero a pochi passi l’avevo riconosciuta, era la mia dirigente, aveva i capelli sciolti e non indossava occhiali, indossava una gonna non mini ma abbondantemente sopra il ginocchio, una camicia in seta metteva in risalto il suo seno

Buonasera signor Alberto, che sorpresa! Anche lei qui?

Buonasera a lei signora. Con la mia compagna siamo venuti a vedere mercatini di Natale.

Avevamo fatto le presentazioni, il marito Umberto, si era subito rivelato una persona simpatica e brillante, fin dal primo minuto non aveva fatto che guardare Giusy con occhi vogliosi, poi ci aveva invitato a cenare insieme allo stesso tavolo. Durante la cena, con grande piacere di Giusy, Umberto si era rivelato un fine adulatore, facendogli complimenti ad ogni occasione, ma nel contempo sbirciando nella scollatura di Giusy, che lei provocatoriamente con movimenti studiati faceva aprire lasciandogli ammirare il seno. A fine cena quando Umberto aveva proposto di spostarci in discoteca, Giusy ne era stata entusiasta, Patrizia era restia, perché aveva detto che non sapeva ballare, ero riuscito a convincerla dicendo che nemmeno a me piaceva ballare e che ci saremmo fatti compagnia, avevamo stabilito di darci del tu. Avevo osservato che Umberto ballando approfittava a palpare Giusy, con uno sguardo e un occhiolino mi confermava che lui ci stava provando e dal suo atteggiamento non era affatto infastidita. Patrizia non li guardava poi rivolgendosi a me aveva esordito dicendo

A essere sincera non è che questo posto mi piaccia molto ma Umberto ne va matto. Io ci vengo per fare piacere a lui. Per tenere saldi i rapporti a volte si deve fare qualche sacrificio.

Beh sì certo. Per noi è un posto piacevole lontano dai conoscenti almeno credevamo

Ma quando venite usufruite anche della zona benessere?

Siamo venuti solo 2 volte prima di questa. Siamo andati anche nel privè. Piacevole

I nella zona benessere solo salita solo una volta, sempre per accontentare Umberto. Non fa per me, io preferisco molto l’intimità e la privacy. Non ci vado più, lui ci sale da solo.

Erano ritornati al tavolo Umberto e Giusy, lei mi si era seduta accanto e mi aveva sussurrato

Umberto mi ha chiesto se salivamo al centro benessere, io gli ho detto di venire a chiamare voi. Mi ha stoppato dicendo che Patrizia non sarebbe venuta. Cosa facciamo?

Lo sapevo che non sarebbe venuta. Lo ha detto anche a me. Se ti va sali con lui.

Era stata Giusy a lanciare la proposta di salire al centro benessere, Umberto aveva risposto con entusiasmo ma Patrizia aveva decisamente detto di no. Io gli avevo proposto di andare noi li avremmo aspettati bevendo un drink. Subito dopo che loro si erano avviati Patrizia mi aveva chiesto

Ma non sei geloso? Nel centro benessere si entra nudi.

Siamo una coppia molto libera, non mi scandalizzò e non sono geloso.

Anche noi siamo di mentalità liberali ma non mi piace la promiscuità.

Quando avevo detto a Patrizia che il rumore mi infastidiva e l’avevo invitata ad andare in un altro posto a bere aveva subito accettato. L’avevo presa per mano e lei mi aveva seguito, quando mi ero diretto all’ascensore non aveva detto nulla, eravamo saliti con altri clienti, sembrava un po’ nervosa ma non aveva detto nulla nemmeno quando mi ero diretto alla nostra camera. L’avevo invitata ad entrare ed avevo chiuso la porta, quando mi ero girato lei era ferma immobile, l’avevo abbracciata e baciata, lei aveva risposto al bacio, avevo portato le mie mani sul suo culo e spinta a me per fargli sentire mia eccitazione

Per favore, puoi abbassare le luci?

Avevo accesso La luce del bagno lasciando la porta socchiusa ed avevo spento la luce della stanza, Patrizia era ferma al bordo del letto e si strofinava nervosamente le mani. Quando mi ero avvicinato a lei mi aveva messo le mani al collo ed iniziato a baciarmi, mentre io avevo iniziato a spogliarla lentamente. Gli avevo tolto subito la gonna e lei si era liberata delle scarpe, indossava delle autoreggenti ed un perizoma di pizzo, lentamente gli avevo sbottonato la camicia, nonostante l’età aveva un seno bello sodo che avevo iniziato a baciare, ma mi aveva fermato, anche lei voleva spogliarmi. Si era seduta sul letto, prima mi aveva sbottonato la camicia poi mi aveva tolto i pantaloni, quando mi aveva tolto gli slip il mio cazzo già eccitato al massimo, era schizzato fuori e lei aveva avuto una esclamazione di sorpresa

Mamma mia che bel cazzo, ma e grandissimo.

Lo aveva afferrato con tutte e due le mani, lo aveva accarezzato a lungo, aveva passato la lingua sulla cappella poi lo aveva leccato per tutta la sua lunghezza, infine, per quanto possibile lo aveva ingoiato. Succhiava benissimo e mi faceva gemere di piacere, con una mano mi toccava le palle poi aveva iniziato a toccarmi il buco del culo, quando mi aveva infilato il dito dentro avevo provato un piacere così intenso che stavo quasi per sborrare. Poi aveva infilato altro dito e mentre succhiava scopava il mio culo con le dita, era bellissimo, ma non volevo sborrare subito. L’avevo fatta sdraiare e mi ero inginocchiato sul pavimento, avevo iniziato a leccare la sua figa già bagnatissima. Anche io gli avevo infilato 2 dita nel buco del culo ed anche lei sembrava gradire molto poi mi aveva detto

Scopami ti prego sto per godere lo voglio sentire dentro. Per favore fai piano e grosso.

Appena gli era entrata la cappella aveva goduto, man mano che delicatamente glielo spingevo dentro emetteva gemiti di piacere continuando a godere. Sbatteva da testa da un lato all’altro, con le mani aveva afferrato il lenzuolo e lo stringeva forte. Quando gli avevo fatto alzare le gambe ed appoggiarle alle mie spalle era bastata una piccola spinta e lo aveva avuto tutto dentro. Aveva lanciato un urlo, poi quando avevo iniziato a sbatterla dopo l’ennesimo orgasmo si era divincolata e liberata dal mio cazzo. Il suo corpo era scosso da spasmi, gli avevo infilato il cazzo in bocca ed avevo iniziato a sborrare, non era riuscita a ingoiare tutto e parte della sborrava adesso colava sul suo viso.

Patrizia aveva appoggiato il viso sul mio petto e lo accarezzava con una mano poi aveva detto

È stato fantastico non avevo mai goduto così tanto ed in modo così intenso.

Sono molto contento che ti è piaciuto, è stato bello anche per me.

Ti devo ringraziare, sei stato molto dolce e delicato. Avevo paura di sentire male, invece ho provato solo piacere. Non avevo mai preso un cazzo così grosso. Quello di Umberto e più piccolo.

Dicendo questo aveva iniziato a toccarmi il cazzo ed appena aveva iniziato a diventare duro lo aveva preso in bocca, mi era venuta sopra ed avevamo iniziato un lungo 69, poi l’avevo scopata in tutte le posizioni, continuava a godere ma si riprendeva subito. Mi aveva fatto sdraiare e poi dopo essermi venuta sopra aveva afferrato il cazzo e se lo era infilato in figa, si dondolava lentamente, se lo godeva senza fretta, gli piaceva sentirlo dentro e guidare il gioco. Presa a godersi il cazzo non si era accorta che nel frattempo erano rientrati Giusy e Umberto, lentamente si erano avvicinati e Umberto gli aveva detto:

Amore è bellissimo vederti scopare. Aspettavo da sempre questo momento.

Patrizia aveva avuto uno scarto come per ricomporsi, io l’avevo trattenuta per i fianchi, Umberto gli aveva appoggiato una mano sulla spalla e l’aveva baciata poi continuando ad accarezzarla gli diceva:

Lo sai da sempre amore che mi sarebbe piaciuto vedere un uomo che ti scopa

Mi ha fatto godere tantissimo è stato bellissimo. Lo ha molto grande ma è stato delicato.

Brava amore. Mi stai facendo eccitare è bellissimo. Posso dartelo in bocca?

Non era servito glielo aveva preso in bocca ed aveva goduto. Umberto era eccitatissimo. Era stata Giusy a quel punto a Patrizia di farsi inculare da Umberto. Lui ne era entusiasta, ma pur avendolo preso nel culo lei era titubante, Giusy l’aveva convinta ed Umberto gli era andato dietro e glielo aveva messo nel culo

Amore è bellissimo, sento perfino il suo cazzo. Ci voleva Alberto per convincerti.

Mi sento piena, non pensavo potessi prendere due cazzi… godo..sborro.. sborrami nel culo.

Umberto Non se lo era fatto ripetere e gli aveva sborrato nel culo per poi con un rantolo accasciarsi accanto. A quel punto l’avevo fatta mettere sotto nella posizione di prima con le gambe alzate. Stavolta non ero stato molto delicato, l’avevo pompata con forte intensità e lei urlando aveva cercato di divincolarsi come prima, ero preparato e l’avevo trattenuta fino a che non gli avevo sborrato in figa.

Nonostante si era lasciata andare, Patrizia, subito dopo era andata in bagno ed era ritornata già vestita ed era voluta andare subito via, nonostante le nostre insistenze, era palesemente a disagio. Una volta andati via, Giusy si era sdraiata accanto a me e ne avevo approfittato per chiederle

Allora come è andata? Ti sei divertita?

Umberto è un vero porcone con molte fantasie. Gli piace molto guardare e poi scopare.

Infatti l’ho notato. Patrizia invece preferisce l’intimità e non insieme ad altri. Ma porcona.

Umberto mi ha detto che in paese hanno coppia di amici fidati con cui si incontrano, ma anche in quel caso Patrizia vuole intimità, fanno scambio ma in stanze separate.

Ci eravamo addormentati, senza pensare a loro, il giorno dopo noi eravamo partiti subito dopo colazione, ci eravamo salutati senza prendere impegni per il futuro, ma tanto io vedevo Patrizia tutti i giorni.

Era arrivato Natale, Avevamo deciso di passarlo da soli, la sera della vigilia avevamo preparato una cenetta romantica, io prima di iniziare avevo fatto il mio regalo a Giusy. Ci avevo pensato a lungo poi lo avevo scelto, gli avevo passato il piccolo pacchetto, lei aveva immaginato ci fosse un gioiello ma non immaginava cosa. Lo aveva aperto, dentro c’era due fedi matrimoniali con inciso i nostri nomi e la data del giorno che avevamo fatto l’amore per la prima volta. Giusy aveva pianto a lungo per la commozione, era così felice che non aveva quasi mangiato nulla. Era stata abbracciata stretta tutta la notte a me.

Il 27, il giorno prima di partire, in serata verso le 18, ero passato in ufficio, volevo controllare se tutto fosse a posto e salutare Patrizia che sapevo essere in ufficio. La scuola era deserta c’era solo una bidella all’entrata, in ufficio avevo trovato Miriam, era una delle collaboratrici giovani, aveva sui 23 anni, Anche lei sarebbe partita il giorno dopo, stava sbrigando ultima pratica e poi sarebbe andata via. Ero andato nell’ufficio di Patrizia, era ritornata la donna insignificante di sempre, capelli raccolti e solito tailleur.

Allora è arrivato momento partenza? Sono certa che vi divertirete. Peccato, Umberto mi aveva detto di invitarvi per fine anno a festeggiare insieme con coppia nostri amici.

Beh ci saranno tante occasioni per trovarci al nostro ritorno.

Certamente, ma sai fine anno è speciale mi sarebbe molto festeggiare con te. Mi dispiace non farlo

Nella sua voce avevo percepito un vero dispiacere ma anche di desiderio, anche il modo come mi guardava faceva capire che tipo di festeggiamenti voleva. Mi ero avvicinato a lei che era seduta in poltrona che mi guardava sorpresa avevo aperto la patta pantaloni e tirato fuori il cazzo

Vuol dire che festeggiamo adesso. Succhialo, poi ti scopo.

Ma sei ammattito? E se arrivasse qualcuno? Sai che casino.

Mi aveva dato del matto, ma contemporaneamente aveva afferrato il mio cazzo

Tranquilla c’è solo la bidella all’entrata e Miriam sta andando via. È dal primo giorno che sono venuto che ho il desiderio di scoparti qui sulla scrivania. Dai succhialo lo so che lo vuoi.

Lo aveva preso in bocca ed iniziato a succhiare, l’avevo lasciata fare un po’, poi gli avevo fatto togliere mutandine, alzare la gonna in vita e fatta stendere sulla scrivania, poi avevo iniziato a leccargli la figa. Mi ero alzato, avevo i pantaloni abbassati alle caviglie ed il cazzo in tiro. Il mio sguardo si era rivolto verso la porta, ero certo di averla chiusa quando ero entrato, adesso era un po’ scostata, gli avevo infilato il cazzo in figa ed avevo iniziato a pomparla, quando aveva goduto mi ero trattenuto, poi l’avevo fatta sedere di nuovo sulla poltrona e glielo avevo dato in bocca. Quando avevo sborrato nella sua bocca avevo di nuovo guardato verso bla porta, Miriam ci stava spiando, per un attimo i nostri sguardi si erano incrociati, poi lei era scappata via. Non avevo detto nulla a Patrizia, ci eravamo ricomposti e salutati con un bacio. Miriam non c’era più in ufficio, la bidella mi aveva confermato che era uscita da pochi minuti.

La settimana alle Maldive, Giusy aveva voluto che fosse il nostro viaggio di nozze, non avevamo voluto avere trasgressioni, anche se le occasioni c’erano state. In ogni caso era stata una settimana di sesso molto intenso, la gioia di Giusy la portava ad essere sempre eccitata e di conseguenza voleva sempre fare sesso, non mi era dispiaciuto affatto sole mare sesso era stata una settimana magnifica. Eravamo rientrati facendo tappa a Roma per un’altra settimana, visto che avevo ancora ferie, anche a Roma eravamo rimasti sempre da soli, non sentivamo affatto il bisogno di trasgressioni.

Al rientro in ufficio, finite le vacanze, tutto era a pieno ritmo. Non avevo detto nulla a Miriam, ma tutte le volte che i nostri sguardi si incrociavano lei abbassava subito lo sguardo. Patrizia invece mi aveva accolto con un sorriso smagliante, si era complimentata per la mia abbronzatura poi mi aveva chiesto

Spero che avete passato belle vacanze e vi siete divertiti.

Si bellissima e divertenti, anche se abbiamo preferito stare sempre da soli.

Ah bene. Umberto non vedeva l’ora che tornaste vuole organizzare festa.

Va bene lo dico a Giusy ma non ci dovrebbero essere problemi. Quando è festa?

Potremmo fare questo sabato. Ci sono anche nostri amici se non avete problemi.

Assolutamente nessun problema, avverto Giusy per non prendere impegni.

Patrizia ed Umberto abitavano in uno spaziosissima attico sulla piazza principale, la casa era molto bella ed arredata in modo lussuoso. I loro amici erano Ugo e Lucia, lui era il titolare di una delle farmacie del paese lei casalinga. Avevamo subito notato, pur essendo di ottimo aspetto, che erano più maturi di Patrizia e Umberto, a occhio dovevano avere una età tra i 60 ed i 70. Con Giusy ci eravamo scambiati uno sguardo, ma tutte e due non avevamo fatto nessun cenno che volesse dire che non gradivamo. La cena nera stata ottima, avevamo chiacchierato in generale senza nessuna allusione al sesso. Ugo fin dal nostro arrivo non aveva fatto altro che fissare Giusy e la stesa cosa aveva fatto Lucia con me.

Dopo la cena mi ero seduto su un divano a sorseggiare un limoncello, Lucia si era seduta accanto a me, poi anche Patrizia ci aveva raggiunti ed io l’avevo attirata accanto dall’altro lato. Umberto ed Ugo stavano facendo vedere dei quadri a Giusy, ma ben presto erano spariti dal soggiorno. Ero in mezzo alle due donne, Lucia con una scusa aveva appoggiato una mano sulla mia gamba, ma nulla di più. Erano palesemente a disagio, Lucia avrebbe voluto prendere l’iniziativa ma sembrava bloccata dalla presenza di Patrizia. Allora ero stato io ad attirare Patrizia e baciata in bocca, inizialmente sembrava volesse ritrarsi ma poi si era lasciata andare. A quel punto Lucia mi aveva messo mano sul cazzo e detto

Posso? Oppure sono troppo intraprendente?

No no fai pure. Mi sembra che siamo in ritardo gli altri sono già spariti.

Mi aveva sbottonato i pantaloni, poi mi ero inarcato per facilitarla a scendere gli slip.

Oh madonna! È enorme. Madre natura è stata molto generosa con te.

Te lo avevo detto, proprio per non farti spaventare. Pensi riuscirai a prenderlo?

Lucia non gli aveva risposto, lo aveva già tutto in bocca ed aveva iniziato a farmi un pompino

Ragazze ma restiamo qui o andiamo a raggiungere gli altri?

Se vuoi con Lucia, potete andare nella camera da letto. Si sta più comodi.

Semmai andiamo tutte e 3, mica starai da sola qui.

Patrizia mi aveva guardato in modo strano, avevo rialzato pantaloni, l’avevo presa per mano e detto

Guidaci tu che sei padrona di casa. Giusy è insieme ai vostri uomini io sto con voi.

Patrizia aveva capito che senza di lei non sarei andato, e ci aveva portato in camera da letto. Mentre io la spogliavo, velocemente Lucia si era denudata, il suo corpo non nascondeva la sua età e dimostrava tutti gli anni che aveva. Una volta nude si erano dedicate a me ed in men che non si dica ero nudo anche io.

Avevo iniziato a leccare la figa a Patrizia mentre Lucia non smetteva su spompinarmi, ma dopo un po’ era impaziente di prendere il mio cazzo e cercava in tutti i modi a ficcarselo dentro. L’avevo fatta sdraiare e gli ero andato sopra, sembrava che Patrizia volesse andare via, l’avevo attirata a me ed iniziato a baciarla. Lucia mi pregava di metterglielo dentro, non resisteva più, appena entrata cappella aveva urlato

Ti ho fatto male? Vuoi che smetto.

Non smettere ti prego spingilo tutto dentro. Non fa tanto male.

Ero riuscito a entrare tutto ed adesso lei gemeva di piacere, mi invitava a spingere mentre godeva

Dai tesoro dopo tocca a te. Fammi eccitare, fammi vedere come te la tocchi.

Patrizia alla mia richiesta mi aveva guardato sorpresa poi, quando gli avevo preso la mano e portata alla figa aveva iniziato a toccarsi, ora gemeva di piacere. Avevo scopato a lungo Lucia in tutte le posizioni, poi baciandomi Patrizia si era avvicinata a me e mi aveva sussurrato

Stai scopando lei da un’ora non credi che adesso tocca a me. O non mi vuoi?

Si sentiva trascurata ed in effetti era da tanto che scopavo Lucia, ero passato a lei che mi aveva stretto fra le gambe. Avevo fatto godere anche lei poi quando stavo per venire mi aveva detto di sborrare in bocca a Lucia. Aveva allargato la bocca per ricevermi ed aveva ingoiato tutto senza smettere di succhiare.

Ci eravamo lasciati con il proposito di rivederci ancora, Lucia ed i maschi erano quelli che ci tenevano di più, Patrizia contava sul fatto che ci vedevamo tutti i giorni e si poteva sfruttare qualche occasione.

Come andata? Lucia sarà vecchietta ma era scatenata, non gli bastava mai.

Azz non mi dire. I vecchietti con me si sono scatenati. Secondo me avevano ricorso a pillolina, non smettevano mai, mi hanno scopata in tutti i modi. Volevano anche incularmi, sono rimasti delusi quando ho detto che il culo lo do’ solo a te. Mi sembrano scatenati, pensavo a una festa con loro più Ivan Ornella Maria Diego. Mi immagino che orgia ne verrebbe.

Non saremmo troppi? Se si fa si dovrebbe fare in state per sfruttare esterno e piscina.

Era solo una idea che mi era passata per la mente. C’è tempo, ci penseremo.

I mesi che seguirono trascorsero tranquilli. Avevamo fatto solo 2 weekend fuori, uno ad Innsbruck ed altro a Monaco. Giusy continuava con suo sito, dicendomi che aveva avuto Idea per incrementare. Praticamente offriva un weekend gratis nostri ospiti ogni trimestre, alla coppia più assidua del sito.

CONTINUA
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2022-09-16
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