Poesie di amore gay

Scritto da , il 2022-09-02, genere poesie




Ti bacio con l’anima sulle labbra
E la tua mano non si stanca di cercarti.
In ginocchio bevo a piena gola la tua forza.
Ti stringo a me
E nello specchio, riflesso ti vedo dietro di me
Che mi possiedi. Penetrami e fecondami sono tuo.

Atthios
Oh! Atthios,
Le tue natiche tonde e sode attendono con ansia la mano del maestro.
In ginocchio, davanti a lui, la bocca candida di denti coronata dalle labbra rosso carminio, attendono di bere la sua forza mentre le mani stringono i tuoi riccioli neri.
Le tue mani giocano con i suoi maschi muscoli di guerriero. Di fronte al sole calante, il tuo sguardo si posa sulle verdi valli dell’Attica.
Tremi: girato, La schiena sente i suoi pettorali possenti e vedi crescere il suo, il tuo desiderio.
La sua capace virilità ti penetra con dolcezza, con forza.
Ti colmerà con il suo seme perché tu possa con gioia gridare: Sono suo.
Poi sazio porgere la bocca al suo bacio

Amoroso

Amoroso maschiaccio nero di pelo e tosco,
ti porterò senza parlare alla strada del bosco.
Anche se ancora il tuo nome ignoro,
già le tue virili forme adoro.
In fondo alla strada troveremo dei puttanelli il bordello.
Non temere, vedrai che far con loro l’amore è bello.
Ma prima di loro, voglio essere io a te darmi.
In bocca puoi col tuo grosso bastone penetrarmi.
Con la bocca piena del tuo seme caldo e pastoso,
ti offro in regalo capezzoli e culetto voglioso.
Strizzami le tettine con la destra e le dita della sinistra nel buchino fai entrare.
Prima lentamente ruotare e poi quando sbavo di piacere mi puoi brutalmente allargare.
Che dico, senza pietà sfondare, perché il tuo cazzo senza fatica nel buchino possa entrare.
Sottomesso sarò il tuo maschietto amoroso di farti godere desideroso.
Potrai di tutto farmi, come desideri usarmi.
Poi sbattuto come una troietta potrai di caldo seme spalmarmi.
Ti chiedo solo, se pensi di amarmi, con la tua mano vigorosa brutalmente l’uccello menarmi.
Fu nella notte molto afosa
che la bestia di libidine odorosa prese a possedermi senza posa.
Urlai umiliato, per il mio dolore,
Taci disse lei ridendo. Questo è amore.
Sazia, si ritrasse lasciando il mio tremante corpo fremente.
Non m’inganni, disse. Non sei tremante, ma godente.
A me, ansioso ma curioso, dimentico del pudore ti sei dato
Per scoprire com’è dolce dento te il peccato.
Ipocrita! Ciò che è stato è stato,
con ardente passone e forza ti ho penetrato
e per questo, a me grato, femminuccio sei diventato.
Tradimento
Come hai potuto ? mostro schifoso,
Nudo ti ho trovato di sozza femmina ancora odoroso.
Il tuo nodoso bastone che grida soddisfatto è tutto ammosciato.
Lui che per mese duramente mi ha penetrato.
A lui il mio vergine culetto avevo offerto,
tenendolo per il tuo piacere ben aperto.
Pazzo di amore godevo mentre mi fecondavi
e con le possenti mani i capezzoli mi schiaffeggiavi.
Io ero il fodero in cui con gusto menavi la tua spada,
e depilato ti offrivo la mia peluria rada.
Così che tu fottendomi con ardore
A me femminuccio, pensassi con amore.
Standoti sotto, passivo alla tua lussuria con gioia obbedivo.
Dei tuoi forti colpi nel mio buchino sospiroso gioivo.
Tornai quella sera per mostrarti quanto per amor tuo mi ero ornato.
Le palle con anelli avevo inanellato, i capezzoli forato.
Speravo che a loro mettessi degli anellini che le tue mani potessero tirare
Mentre in ginocchio la mia bocca ti facevo gustare.
Sul pube e sul culetto in tuo onore
Avevo tatuato sono del mio amore.
Ma quanto , nudo la porta spalancai per fermi come tuo schiavetto ammirare,
ti trovai con una baldracca a scopare.
Se al mio corpo innocente,
preferisci la sozza femmina incontinente
Addio,
mi riprendo il corpo mio

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