Il cetriolo

Scritto da , il 2012-08-11, genere masturbazione

Mi chiamo Alessia, ho 18 anni e mi masturbo da quando ne avevo 16. La mia prima volta è stata l'anno scorso, con un ragazzo più grande di me di due anni. Ora sono single e purtroppo devo arrangiarmi da sola quando mi viene voglia.
Ero a casa da sola, e i miei genitori non sarebbero tornati prima di tarda serata e io avevo una grande esigenza di provare piacere. Decisi di farmi un giro su qualche sito e di guardare qualche video per iniziare. Quella volta optai per la masturbazione maschile. Appena il video iniziò iniziai a sentire dentro di me una voglia sfrenata di fare sesso. Allargai le gambe e delicatamente con il dito indice iniziai a massaggiarmi il clitoride già tutto bagnato, facendo sempre più pressione, mentre con l'altra mano mi palpavo il seno.
Era venuto il momento di inserire il dito nella mia vagina tutta bagnata e vogliosa. Avanti e indietro, dentro e fuori, un dito sul clitoride e l'altro nella vagina. Ma le dita non bastavano più, avevo bisogno di qualcosa di più grosso. Allora andai in cucina e presi un cetriolo da frigorifero; tornai sul letto e me lo infilai.
Aveva proprio le dimensioni di un pene, lo sentivo penetrare in profondità, ero tutta bagnata, quel grande ortaggio mi stava scopando come se fosse un vero e proprio cazzo duro dentro di me. Andavo sempre più veloce, godevo e urlavo di piacere, sempre più veloce. Lo appoggiai al materasso e mi ci misi sopra, le mie gambe andavano su e giù mentre il cetriolo era immobile.
Stavo scoppiando, avevo voglia di urlare, godevo, ero sempre più eccitata: stavo per venire.
"Aaaaah, aaaaaah, AAAAAAAAAAHHHHHHHH!!!! Sìììììì!!!! SCOPAMI FORTE!"
Ero in preda all'eccitazione, ancora qualche secondo e sarei venuta... Ed ecco, l'ultimo grido di piacere: "Vengo, VENGOOOOOOOO!!!!! AAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHH!!!!"
Dalla mia vagina uscì il liquido, a spruzzi, non mi era mai capitato prima. E' stata la scopata più bella che abbia mai fatto.
Mi rivestii, riposi il cetriolo lavato nel frigorifero e andai a dormire, accarezzandomi dolcemente: lo sentivo ancora dentro di me.

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