Amore di una vita

Scritto da , il 2022-05-25, genere gay

Tutti gli altri maschi con cui sono stato era solo sesso. Mi usavano e buttavano come i loro preservativi. Una notte di sesso, una settimana di follie, magari anche un mese e poi tutto finito.
Ma con Fabrizio era diverso. Con Fabrizio capii subito che era tutto diverso, lo capii quando invece di farci sesso, facemmo l'amore.
Successe quella notte del 18 aprile 2019. Dopo un addio al celibato di un amico eravamo mezzi brilli un po' tutti, il nostro gruppetto di 6 persone. Unico gay al momento dichiarato. Fabrizio mi tenne sott'occhio tutta la serata, mi sentivo osservato ma era piacevole esserlo da lui. Più volte ammiccó un sorriso quando i nostri sguardi si incrociavano. Io non potevi non notare la sua bellezza mozzafiato. I capelli scombinati, la barba curata, gli occhi verdi e il suo corpo davvero niente male. Un jeans chiaro un po' attillato e una shirt con collo a V lo rendevano molto sexy.
Andammo a ballare in una discoteca fuori città, un locale carino e abbastanza affollato. Chi ti stava intorno non si accorgeva di te e lo stesso tu non ti rendevi conto di ciò che ti circondava. Un paio di volte Fabrizio ed io ballammo corpo a corpo. Si divertiva, mi stuzzicava, mi desiderava. Ed io iniziai ad interessarmi a lui, cercavo il contatto fisico, cominciai a eccitarmi. Avevo una continua erezione che fortunatamente rimaneva nei pantaloni e alla quale nessuno sembrò accorgersi. Tranne Fabrizio. Ma lui volevo la notasse. Si leccó le labbra e mi sussurró all'orecchio che aveva voglia di me. Improvvisamente un brivido di eccitazione mi sconvolse. Volevo possedere il suo corpo subito ma mi contenni. Finita la serata erano le 5 del mattino ormai, in una macchina girammo il quartiere per accompagnare tutti a casa ed ovviamente rimanemmo io e Fabrizio per ultimi. Guidai fino a casa mia e lo invitai sopra. Ero arrapatissimo e anche lui, si vedeva. Salimmo sopra come un'unica persona, avvinghiati l'uno all'altro baciandoci e slinguazzando furiosamente. Entrammo in casa chiudendoci la porta alle spalle. Via la camicia, via la maglietta, tolte le scarpe ci dirigemmo nella mia camera. Fabrizio mi spinse sul letto e si fiondó su di me, leccando ogni centimetro del mio petto nudo, girando intorno ai miei capezzoli e ciucciandoli come fossero il seno di una donna. Baciò il petto scendendo fino all'inguine e mi spoglió dei jeans e le mutande. Si complimentó sulla mia bellezza e dopo un attimo era già sul mio pisello, a succhiarlo e leccarlo e baciarlo, ingordo e vorace. Lo fermai per non venire, ero già quasi al culmine. Lo feci alzare e lo intimai a denudarsi completamente. Il suo pene eretto era bellissimo e già pronto per me. Me ne innamorai subito. Lo presi con entrambe le mani, meritava di essere contemplato un po'. Lo annusai, adoro il profumo del cazzo, allargai le narici e sentii il profumo acre di palle sudate, presborra che già cola a dal glande e ancor più buono l'odore della capocchia dopo una pisciata. Con la lingua assaggiai dalla cappella poi spinsi sempre più dentro la mia bocca fino a toccarmi le tonsille. Di nuovo fuori con uno schiocco rumoroso. Poi dentro, con le labbra che accarezzavano l'asta. Presi le palle una alla volta e le succhiai. Gemiti incontrollati uscirono dalla bocca di Fabrizio. Mentre ero nel pieno del pompino mi fermó e mi fece mettere a carponi dinanzi a lui. Ammiró il mio culo e di nuovo si complimentó per la mia bellezza. Bació le mie chiappe poi il mio buco e con la lingua leccó lì intorno. Inizió a leccarmi il culo da cima a fondo senza tralasciare il minimo spazio. Un paio di sputi e con un dito si fece largo per aprire di più la mia cavità. Le dita divennero due, poi 3. Ormai ero pronto. L'avevo desiderato tutta la notte. Appoggió la sua cappella grondante di saliva e presborra all'ingresso del mio ano. Entró facilmente e subito cominciò a scoparmi. Con molta dolcezza, poi aumentó il ritmo e poi ancora lentamente. Questo gioco delizioso di alternare i ritmi mi faceva godere da matti. Eravamo fuori controllo tanta la passione e la voglia. Cercai di contenermi ma venni sfacciatamente senza nemmeno toccarmi. Il suo cazzo duro mi stava sfinendo, eppure eravamo ancora all'inizio dell'avventura. Girai il busto per reclamare un bacio e lui mi diede tutta la lingua, ci baciammo come due innamorati. Poi finalmente venne. Mi riempì per alcuni secondi accasciandosi addosso a me. Rimanemmo immobili per qualche minuto, finché Fabrizio si sollevò e si mise steso pancia in su. Alzò le gambe e mi pregó di fotterlo come aveva fatto lui. Mi avvicinai al suo culo e lo leccai. Lo leccai quasi pomiciandolo tenendo le gambe ben alzate e il buco aperto davanti a me. Inserivo la lingua, poi un dito e alternavo, due dita e poi ancora la lingua. Finalmente entrai. Il mio pisello si poggió fino alla fine, le palle toccarono le sue chiappe. E iniziai il mio viaggio dentro lui. Tenevo le gambe alzate sulla mia testa ed entravo e uscivo dal culo. Baciai i suoi piedi, li leccai avido e goloso. Fabrizio gemeva forte e mi incitava. Con una mano lo masturbai e venimmo quasi nello stesso momento, spruzzando ovunque e sporcandoci di sborra. Lo invitai a restare per una doccia, che ovviamente facemmo insieme e per un altro round sotto le lenzuola. Sono passati 3 anni da quel giorno ma siamo ancora innamorati l'uno dell'altro.

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