L'occupazione a scuola pt 3
di
Lady A
genere
prime esperienze
L'acqua calda mi picchiava sulle spalle, arrossandomi la pelle.
Non riuscivo a capire come il mio corpo aveva capito da solo cosa fare poco prima con il membro di Luca.
Era stato stimolante, eccitante anche se lui non mi aveva sfiorata.
Mi tirò su con il mento verso la sua bocca e mi dice un bacio lento, delicato, tra il sorriso e la passione.
'Sei brava mia dolce Ambra' mi guardò così intensamente che per un momento le mie ginocchia cedettero.
Uscimmo dalla doccia in cerca di un asciugamano, lui grondava acqua da tutte le parti, alla fine me ne porse una, speravo con tutto il cuore che non fosse usata.
Mi asciugai e indossai i jeans e la maglietta, ma non le mutandine che arrotolai e misi nella tasca dei pantaloni.
Lui notò quel gesto e mi disse: "posso tenerle io?" Così gliele porsi.
"Adesso cosa facciamo? Non ho una grande voglia di stare con gli altri." Dissi imbronciata. La verità è che avrei voluto restare sola con lui ancora per un po', anche solo per fissare quei suoi occhi verdi, i suoi riccioli neri, l'arco di Cupido sulle sule labbra e baciarlo fino a farlo scoccare.
"Possiamo sempre ritornare all'auditorium, alla fine sono solo..." guardò l'orologio sul telefono " le 2 del mattino, abbiamo tutta la notte"
Resistetti all'impulso di chiedergli solo questa notte? Poi mai giù? Ma non volevo sembrare la fidanzata appiccicosa, fidanzata? Non avrei dovuto nemmeno usare quel termine, ero solo una che su era portata a letto.
Quando rientrammo nel nostro piccolo mondo, l'Auditorium, lui distese la sua giacca di pelle in mezzo al palco, dove riuscii a vedere in modo nitido il chiarore della Luna che si rifletteva sui nostri corpi.
Luca mi guardava e nel mentre mi accarezzava il viso, i miei capelli lunghi e rossi ricadevano sulla spalla erano ancora troppo umidi.
"I tuoi occhi hanno così tante sfumature, sembrano castani ma poi se li guardi bene ci sono anche delle venature oro, li adoro."
Dopodiché mi diede un sonoro bacio sulle labbra e poi accadde qualcosa di inaspettato, Luca mi stringeva il seno destro e la sua bocca si spostò sull'incavo della spalla. Era così bello, ma non ero pronta per riceverlo un'altra volta.
Fino al momento in cui lui passò la lingua attorno al mio capezzolo facendolo diventare turgido. Ero fuori controllo, il mio sesso reclamava giustizia! Era avida.
Luca adesso mi baciava la pancia, poi l'ombelico, prese i miei polsi con la mano sinistra e me li portò sopra la testa, non potevo muovermi, era eccitante non avere il controllo del mio corpo, ero in balia della sua bocca.
Scese sui pantaloni, me li sbottonò e disse "È per questo che non hai indossato le mutandine?"
Sorrisi, forse era per quello...
"Sei una ragazza piena di sorprese Ambra Franceschini, e io desidero farti venire come non mai. Mi dai il permesso di farlo?"
Ero talmente inebriata da quelle parole che non riuscii a parlare ma emisi solo un gemito gutturale.
Luca iniziò letteralmente a mordicchiare la mia vagina, apriva la bocca in modo quasi spaventoso ma così eccitante! Le sue mani premevano sul mio ventre, succhiava il clitoride, poi lo leccava, fino a quando non sentii ub calore inondarmi il buco.
Lui capii che ero completamente fradicia, mise prima un dito, poi due dita, fino ad arrivare a tre dita.
Questa volta non avevo nessun dolore o fastidio, tutto intorno a me aveva un colore accentuato, il verde era più verde, il grigio era più grigio .... ero in estasi.
Mi penetrò con tre dita e i movimenti erano decisi ma volevo di più, decisi di aiutarlo e con la mano mi toccai il clitoride, disegnavo dei cerchi cercando di affermarlo il più possibile, era davvero scivoloso.
Quindi lo pizzicai con due dita mentre lui ora mi penetrava con la lingua
Non potei trattenere un urlo, stavo per raggiungere il culmine.
In quel momento Luca disse: "voglio che vieni per me, vieni per me..."
Urlai e gemetti per circa trenta secondi fu qualcosa di paradisiaco, Luca ansimava con me e mi sussurrava: "Brava così, urla più forte!"
Stavo per scoppiare a piangere era emozionante provare quelle sensazioni di delizia, finalmente il mio cervello esplose!
Iniziai a tremare violentemente e il mio corpo era in estasi più totale in quel momento Luca mi penetrò con l'intera mano e la muoveva velocemente dentro e fuori.
Cacciai un urlo esasperato, non ce la facevo più, ero al limite, inarcai la schiena e spinsi via la mano di Luca e mi accasciai tremante.
Non riuscivo a capire come il mio corpo aveva capito da solo cosa fare poco prima con il membro di Luca.
Era stato stimolante, eccitante anche se lui non mi aveva sfiorata.
Mi tirò su con il mento verso la sua bocca e mi dice un bacio lento, delicato, tra il sorriso e la passione.
'Sei brava mia dolce Ambra' mi guardò così intensamente che per un momento le mie ginocchia cedettero.
Uscimmo dalla doccia in cerca di un asciugamano, lui grondava acqua da tutte le parti, alla fine me ne porse una, speravo con tutto il cuore che non fosse usata.
Mi asciugai e indossai i jeans e la maglietta, ma non le mutandine che arrotolai e misi nella tasca dei pantaloni.
Lui notò quel gesto e mi disse: "posso tenerle io?" Così gliele porsi.
"Adesso cosa facciamo? Non ho una grande voglia di stare con gli altri." Dissi imbronciata. La verità è che avrei voluto restare sola con lui ancora per un po', anche solo per fissare quei suoi occhi verdi, i suoi riccioli neri, l'arco di Cupido sulle sule labbra e baciarlo fino a farlo scoccare.
"Possiamo sempre ritornare all'auditorium, alla fine sono solo..." guardò l'orologio sul telefono " le 2 del mattino, abbiamo tutta la notte"
Resistetti all'impulso di chiedergli solo questa notte? Poi mai giù? Ma non volevo sembrare la fidanzata appiccicosa, fidanzata? Non avrei dovuto nemmeno usare quel termine, ero solo una che su era portata a letto.
Quando rientrammo nel nostro piccolo mondo, l'Auditorium, lui distese la sua giacca di pelle in mezzo al palco, dove riuscii a vedere in modo nitido il chiarore della Luna che si rifletteva sui nostri corpi.
Luca mi guardava e nel mentre mi accarezzava il viso, i miei capelli lunghi e rossi ricadevano sulla spalla erano ancora troppo umidi.
"I tuoi occhi hanno così tante sfumature, sembrano castani ma poi se li guardi bene ci sono anche delle venature oro, li adoro."
Dopodiché mi diede un sonoro bacio sulle labbra e poi accadde qualcosa di inaspettato, Luca mi stringeva il seno destro e la sua bocca si spostò sull'incavo della spalla. Era così bello, ma non ero pronta per riceverlo un'altra volta.
Fino al momento in cui lui passò la lingua attorno al mio capezzolo facendolo diventare turgido. Ero fuori controllo, il mio sesso reclamava giustizia! Era avida.
Luca adesso mi baciava la pancia, poi l'ombelico, prese i miei polsi con la mano sinistra e me li portò sopra la testa, non potevo muovermi, era eccitante non avere il controllo del mio corpo, ero in balia della sua bocca.
Scese sui pantaloni, me li sbottonò e disse "È per questo che non hai indossato le mutandine?"
Sorrisi, forse era per quello...
"Sei una ragazza piena di sorprese Ambra Franceschini, e io desidero farti venire come non mai. Mi dai il permesso di farlo?"
Ero talmente inebriata da quelle parole che non riuscii a parlare ma emisi solo un gemito gutturale.
Luca iniziò letteralmente a mordicchiare la mia vagina, apriva la bocca in modo quasi spaventoso ma così eccitante! Le sue mani premevano sul mio ventre, succhiava il clitoride, poi lo leccava, fino a quando non sentii ub calore inondarmi il buco.
Lui capii che ero completamente fradicia, mise prima un dito, poi due dita, fino ad arrivare a tre dita.
Questa volta non avevo nessun dolore o fastidio, tutto intorno a me aveva un colore accentuato, il verde era più verde, il grigio era più grigio .... ero in estasi.
Mi penetrò con tre dita e i movimenti erano decisi ma volevo di più, decisi di aiutarlo e con la mano mi toccai il clitoride, disegnavo dei cerchi cercando di affermarlo il più possibile, era davvero scivoloso.
Quindi lo pizzicai con due dita mentre lui ora mi penetrava con la lingua
Non potei trattenere un urlo, stavo per raggiungere il culmine.
In quel momento Luca disse: "voglio che vieni per me, vieni per me..."
Urlai e gemetti per circa trenta secondi fu qualcosa di paradisiaco, Luca ansimava con me e mi sussurrava: "Brava così, urla più forte!"
Stavo per scoppiare a piangere era emozionante provare quelle sensazioni di delizia, finalmente il mio cervello esplose!
Iniziai a tremare violentemente e il mio corpo era in estasi più totale in quel momento Luca mi penetrò con l'intera mano e la muoveva velocemente dentro e fuori.
Cacciai un urlo esasperato, non ce la facevo più, ero al limite, inarcai la schiena e spinsi via la mano di Luca e mi accasciai tremante.
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