Benedetto Whatsapp vol. 6

di
genere
voyeur

Passarono mesi da quell’ultima avventura che potremmo definire on-line.
Ogni tanto continuavo a controllare il whatsapp di mia moglie ma nulla di che… Qualche messaggio un po’ personale, intimo, in un gruppo di amiche/colleghe tipo quello di una certa Giulia: “Ieri sera si è addormentato alle 9 e mezza… Dall’ultima scopata saranno passate tre settimane. Avevo la bertolda in fiamme, una voglia matta. Ma mi sono dovuta arrangiare, cheppalle guardate… Meno male che hanno inventato il silicone!”, “Seh, meno male che c’è Gianni vorrai dire…” ha continuato Marina, seguito da una serie di emoticons tra cui melanzane e gocce. Laura mandava emoticons di risate ma non interveniva molto spesso, sembrava volesse mantenere comunque un certo distacco, una certa privacy. La cosa cominciò ad annoiarmi un po’, lo confesso, e quindi decisi di scollegare il mio cellulare da quello di mia moglie.
Arrivò luglio, la nostra regione divenne gialla. Tra vaccini, caldo e mascherine, la pandemia sembrava essere in fase decisamente calante e la vita ricominciava più o meno come prima. Ci sbagliavamo, ma nessuno lo avrebbe saputo per almeno altri 5/6 mesi.
Un pomeriggio verso le 15.00 rientrai a casa. Parcheggiai nel mio posto auto e in quel momento arrivò anche Roberto mio figlio.
- “Hey giovanotto? Tutto ok? Come mai a casa? Non avevi da fare all’università?”
- “No, oggi dovevo finire una tesina con Marco, ma alle due quando ci siamo messi mi sono accorto che avevo dimenticato la chiavetta con tutti i file nell’armadietto in facoltà. Quindi sono corso a prenderla. In settimana devo consegnare e sono in ritardissimo”.
- “Ok, ma Marco che c’entra?”
- “Gli ho chiesto una mano, lui è molto più veloce nella fase di impaginazione, inserimento foto, grafici… Solo che senza chiavetta non potevamo fare un cass…”
- “Quindi sta per arrivare?”
- “No, è già su.”
Mi sentii un po’ strano. Marco, il ragazzino che mia moglie che aveva usato per un po’ di tempo come una sorta di toy boy era rimasto, per non so quanto, in casa solo con la mia signora.
Salimmo le scale e Roberto inserì la sua chiave ed entrò per primo. Quasi senza salutare corse in camera. Io entrai subito dopo e mi tolsi le scarpe. Andai in cucina e vidi Laura in piedi appoggiata al lavandino con una tazzina di caffè fumante. Parve sorpresa di vedermi.
- “Ciao! Già a casa?”
- “Ciao, si. Oggi pomeriggio devo solo partecipare a una videoconferenza che posso seguire tranquillamente da remoto.”
- “Vuoi un goccio di caffè? Ne è avanzato.”
- “Si grazie.” Poi abbassando il tono della voce chiesi: “Ma c’è Marco?”
- “Si, guarda… Quello stronzo di tuo figlio non aveva avvisato e io ero in maglietta e mutande. Taci che sono entrati in camera e non si sono mossi. Poi Roby è dovuto andare all’università e Marco è rimasto qui. Mi è venuto un colpo, ho pensato e se adesso viene alla carica? Invece non è uscito praticamente dalla camera. Meglio così. Non so bene come comportarmi, è lievemente imbarazzante”
Mi accorsi che Laura si era cambiata. In effetti ricordavo che stamattina uscendo di casa indossava una maglietta lunga fino a poco sopra il ginocchio senza reggiseno. Se sta in casa d’estate è quasi sempre vestita così. Adesso invece aveva un paio di pantaloncini larghi e una maglietta, si vedeva che indossava anche il reggiseno.
Mi versò il caffè in una tazza grande come piace a me. Lo presi e mi spostai verso la camera, dove avevo il mio piccolo angolo per lo smart working. Appoggiai la tazza sul tavolino, presi il portatile dalla borsa e lo sistemai. Poi andai in bagno. Vivendo solo noi tre in casa, il bagno era senza chiave, non c’era bisogno di alcuna privacy particolare.
Mi tolsi camicia, pantaloni, boxer e calzini. Aprii il cesto della biancheria sporca e… Mentre stavo per buttare tutto a lavare vidi uno slip di mia moglie. Lo presi in mano. Lo aprii e notai che nella zona centrale era bagnatissimo, troppo bagnato. C’era una bella pozzanghera bianca. Come se qualcuno ci avesse sborrato sopra. Si senza alcun dubbio. Mi venne in mente subito il film di Marco che, entrato in bagno, aveva rimestato nel cesto della biancheria sporca, e si era sparato una bella sega annusando lo slip di mia moglie. La cosa cominciò a eccitarmi e a farmi frullare in testa qualche idea.
Tornai un po’ in me. Mi vestii anch’io da casa, pantaloncino e maglietta, senza intimo poi tornai in camera.
La gelosia, mista alla curiosità e all’eccitazione mi fece nuovamente clonare il cellulare di mia moglie, volevo vedere se magari lo sbarbatello avesse ricominciato a messaggiare con Laura. Manovrai un po’ sul mio cellulare, inserii i codici di mia moglie et voilà. Entrai subito in whatsapp: nulla. Nessun messaggio particolare o, peggio, foto. Provai a vedere nella galleria delle foto: nulla nemmeno li. Entrai nella cartella cestino ma era vuota. Meglio così in fondo.
Accesi il pc, mi collegai, la mia video-riunione era già iniziata. Una palla mostruosa, nuove regole per gli acquisti e menate varie. La mente vagava e… Tornai sul clone del cellulare di mia moglie per controllare l’ultima cosa: Telegram. Lo aprii e vedi pochissime chat attive. Poi il cuore cominciò a battere fortissimo. Vedi dei messaggi di oggi con un certo… Marco! Aprii la chat ma col trucchetto di Iphone, cioè tenendo premuta la chat si riesce ad avere una sorta di anteprima dei messaggi senza far avere la doppia spunta blu. In pratica posso leggere i messaggi senza che risultino già letti:
• Laura: “smettila di mandarmi foto!”
• Marco: “adoro sapere che tu guardi il mio cazzo…”
• Laura: “non guardo nulla, le cancello subito…”
• Marco: “non ci credo…”
• Laura: “fai come credi ma è così, quindi ti conviene risparmiare energia e smetterla”
E questi erano messaggi già letti.
Poi c’è una foto: lo zoom della cappella di Marco che sta schizzando sperma sugli slip di Laura.
Con la didascalia: “Ti piace il mio regalo?”.
Io rimango di sasso. Poi vedo che le spunte blu diventano due. Laura sta leggendo in diretta i messaggi e quindi ha visto anche la foto.
• Laura: “tu sei proprio scemo!”
Sento dei passi che entrano in bagno e la porta che si chiude a chiave.
Poi vedo che la chat in tempo reale riprende.
• Laura: “Questa volta hai passato il limite. Hai esagerato proprio”.
• Marco: “Dai… Ti ho detto che mi fai impazzire. Il profumo della tua fica era così intenso… Che ho dovuto calmarlo subito”
• Laura: “Non me ne frega nulla, le seghe te le fai a casa tua. Questa cosa deve finire qui”.
• Marco: “No. Ti prego, scusami… Ero troppo eccitato.”
Poi vedo che viene cancellata l’intera chat.
La mente mi esplose. Cominciò a partirmi l’embolo del pervertito. La fantasia esplose e così il cazzo.
Nel frattempo, però entrò Laura, era visibilmente imbarazzata, rossa in viso, direi anche, forse, quasi eccitata.
Io chiusi la webcam, il microfono era già spento. Si sentii in sottofondo il relatore che diceva cose senza alcuna importanza.
Lei prese un piccolo sgabello e mi si avvicinò, mi guardò indicando lo schermo come a voler dire: “Ci sentono?”.
• Io: “tranquilla, è tutto spento. Microfono e telecamera. Cosa succede? Sembri quasi spaventata”.
• Lei a bassa voce: “quello stronzo di Marco ha ricominciato a scrivermi da qualche giorno. Le solite cose, deve avere gli ormoni a mille e vuole farmi vedere il suo cazzo e mi chiede foto, cose così insomma. Io lo tengo a bada e non gli do corda. Oggi però ha passato il limite”.
E mi mise in mano lo slip appallottolato. Io lo aprii e vidi la macchia di sperma ancora fresco.
Strabuzzai gli occhi, fingendo un po’ di stupore, e le dissi:
• “sembra fresco… Vuoi dirmi che si è fatto una sega qui da noi e si è pulito col tuo slip?”
• Laura: “Esatto. Mi ha mandato una foto del cazzo che sborrava sugli slip. ‘Sta cosa comincia a essere un po’ troppo audace per i miei gusti.”
• Io: “Vabbeh, non esagerare dai. In fondo anche a me piace annusare la tua fica.”
E sorrisi un po’, cercando di sdrammatizzare. Nel frattempo, sentii l’eccitazione salire molto velocemente. Appoggiai una mano nell’interno coscia di Laura. I pantaloncini larghi permisero al dito di arrivare allo slip. Lei mi guardò sorpresa e provò a chiudere le gambe e togliere la mano. Sembrò quasi che non si aspettasse quel mio gesto.
Laura: “Dai non ti ci mettere pure tu.”
Ma insistetti e riuscii ad accarezzare lo slip, era bagnatissimo. Oramai ero eccitatissimo. La feci alzare in piedi, la misi davanti a me e le sfilai i pantaloncini. Lei provò a opporsi, senza troppa convinzione in effetti. Oramai la conoscevo. Le sfilai anche gli slip. Si potevano quasi strizzare da quanto fossero bagnati. Li annusai e li assaggiai. Il profumo e il gusto di fica di mia moglie mi fece perdere qualsiasi freno, un po’ come a Marco lo sbarbato.
Abbassai l’elastico dei miei pantaloncini e feci uscire il mio cazzo durissimo. Invitai Laura a sedersi a cavalcioni su di me. Il cazzo scivolò in figa molto facilmente. Laura era un lago ed era eccitatissima. Mi abbracciò e mi sussurrò all’orecchio con la voce rotta dalla voglia di cazzo: “Siamo due matti… e se ci sentono?”
Io: “Tranquilla sono talmente eccitato che durerò pochissimo”
Laura: “Anch’io mi sa. Mi sento proprio una troietta. Dai scopami!”
Io: “Si sei una fantastica puttanella, ti piace il cazzo di Marco, vero?”
Laura: “Mmmh… Si. Ma adesso adoro il tuo che mi sbatte!”
Era davvero eccitata a livelli infiniti.
Io: “Vorresti succhiare il suo cazzo vero? Avere il mio in fica e il suo in bocca?”
Laura: “Si…”
Io: ”Sai cosa vorrei più di tutto?”
Laura: “Cosa?”
Io: “Un video in cui succhi il cazzo a qualcun altro”
Laura: “Sei il solito porco.”

Presi lo slip sporcato di sborra da Marco, glielo misi davanti alla bocca e le ordinai con voce ferma: “Lecca la sborra di Marco, puttana. Ti piace che sapore ha?”
“buonissimo… leggermente salato…”
Laura mi guardò e continuò a leccare con sempre più foga fino a esplodere: “Siiiii godo!!!!”.
Sentii gli spasmi e le contrazioni tipiche di un gran orgasmo. Quando capii che aveva finito la feci scendere dal mio cazzo. La invitai a sedersi sullo sgabello e mi misi in piedi davanti a lei. Laura cominciò a succhiarmi con foga, voleva farmi godere. Quando sentii che stavo per venire lo tolsi dalla bocca e le schizzai sul viso una delle sborrate più copiose di sempre. Lei tirò fuori la lingua e assaporò una goccia che le sta scendendo piano sull’angolo sinistro della bocca. “Anche il tuo è buonissimo”.
In quel preciso instante sentimmo Roberto, nostro figlio, che gridava: “Ehi! Dove siete!?”.
In un battibaleno Laura ed io ci rimettemmo i pantaloncini. Io presi i suoi slip fradici e li usai come fazzolettino. Le asciugai velocemente lo sperma sul viso e risposi: “Siamo qui in camera!”.
Sentimmo i passi avvicinarsi, subito dopo la porta della camera si aprì e la testa di Roberto che fa capolino: “mamma ci fai un caffè che dopo dobbiamo andare?”.
Laura: “arrivo subito, comunque un caffè lo sai fare pure tu, mi sembra.”
Poi Laura mi guardo e mi disse: “Siamo due matti…”
Dopo 10 minuti, ci ritrovammo tutti in cucina con una tazza di caffè in mano. La tensione si tagliava col coltello. Roberto, l’unico ignaro di tutto, per fortuna, se ne uscì con: “mamma, domani Marco pranza qui con noi. Io devo consegnare il lavoro entro la mezzanotte, senza di lui non ce la posso fare.”
Laura con voce un po’ titubante: “Certo nessun problema, cosa vi preparo?”
Roberto: “una insalatona andrà benissimo”
Marco: “si certo niente di particolare, l’insalatona andrà benissimo, grazie”.
Dopo un rapido saluto i ragazzi se ne andarono.
Laura mi guardò con lo sguardo tipico da scampato pericolo e disse: “Vado a farmi una doccia e a fare una lavatrice…”
La mia eccitazione non era del tutto passata. Sì, forse fisicamente mi ero rilassato ma la mente girava a mille.
All’improvviso mi venne un’idea.
A mezz’oretta di macchina da casa mia c’è un grosso negozio che vende anche materiale elettronico, uno di quei grandi magazzini cinesi. Dentro c’è di tutto, veramente di tutto. Dalle graffette ai sex toys. In realtà cercavo quelle videocamere di sorveglianza con indirizzo ip. Si possono collegare direttamente alla rete wi-fi di casa e poi ti ci puoi collegare anche da remoto. Basta un cellulare e una connessione dati. Ce ne saranno state una cinquantina di modelli, piccole grandi, bianche, nere… Alla fine ne presi 3 di buona qualità. Risoluzione 4k, ottima capacità della batteria e possibilità di registrare in una micro-sd. Spesi poco meno di 200€ schedine incluse.
Arrivai a casa, mi misi al PC e configurai le telecamere, ne nascosi due in bagno e una in camera nostra.
Riuscii a posizionare le telecamere in angoli nascosti, nulla da dire un bel lavoretto.
Provai le varie connessioni. Tutto sembrava funzionare abbastanza bene.
Ero curioso di capire come si sarebbe comportato quello stronzetto di Marco venerdì, quando sarebbe stato a casa nostra, praticamente da solo con Laura.
L’indomani, mi alzai abbastanza presto, andai in bagno, doccia e accesi le telecamere. Poi mentre mi preparavo il caffè, arrivò in cucina anche Laura. Si era messa pantaloncini attillati, canottierina e scarpe da ginnastica.
Laura: “Esco a fare la mia passeggiata veloce. Oggi a pranzo ci sarà quel piccolo maniaco. Speriamo bene, che non si metta a fare l’imbecille”.
Io: “Se c’è Roberto in casa non credo. Tu piuttosto… saprai resistere alla tentazione di quel bel pisello giovane tutto per te?” dicendo questo mi avvicinai e le misi la lingua in bocca con passione. Infilai anche una mano nei pantaloncini dietro. Le accarezzai la chiappa e sentii che aveva indossato un perizoma in cotone. Provai a solleticarle la fica, era bagnata e glielo dissi: “Sei già bagnata???”
Laura: “Ma va la, è sudore... Fa già un caldo!”
Io: “Comunque stanotte ho sognato che mi mandavi un video nel quale ti si vedeva mentre facevi un pompino a qualcuno. Ma quel qualcuno era senza volto.”
Laura: “Si, vabbeh. Esco, a stasera!”.
Non rispose a quel mio stimolo tattile e verbale… Strano? Boh, forse sono io che leggo tutto sotto una strana ottica.
Andai al lavoro e mi misi a fare le mie cose. Controllai le telecamere piazzate in casa dalla app sul mio cellulare, funzionavano perfettamente. In quel mentre vidi Laura che entrava in bagno, si spogliò della maglietta, dei calzini, dei pantaloncini e del perizoma. Cliccai sul pulsante REC per avviare una prova di registrazione. I file venivano salvati in un cloud mio privato.
Laura era nuda e la sua tenuta sportiva era per terra. Lei prima aprì il getto della doccia poi prese gli indumenti e li mise nel cesto della biancheria. Fece però una cosa strana: prese il suo perizoma, lo portò al naso per annusarlo poi lo mise nel cesto della biancheria, in maniera che fosse sopra tutto il mucchio già presente. Più tardi mi resi conto di una “anomalia” nel suo comportamento, non aveva messo la mise da camminata veloce direttamente in lavatrice come faceva di solito, aveva deciso di mettere tutto in cesto per la biancheria sporca, come se fosse a disposizione.
Entrò in doccia, l’angolo di inquadratura della telecamera mi fece intravedere la sua figura da dietro il vetro appannato. Prima di mettersi sotto i getti d’acqua divaricò le gambe, con la mano destra tirò leggermente la pelle del monte di venere e spinse in avanti il ventre. Cominciò così una lunga pipì.
Era sempre tremendamente erotico vederla mentre la faceva e mentre si lavava.
Laura uscì dalla doccia, si asciugò velocemente, rimase nuda e uscì dal bagno. Evidentemente era sicura di essere sola. Provai a visionare la telecamera nascosta in camera. Ma nulla.
Stava girando per casa, nuda. Sapeva di essere sola. Roberto era uscito di certo.
Dopo circa 5’ la vidi entrare quasi di corsa in camera, goffamente, con una tazza in mano. Chiuse subito la porta un po’ ansimante e con lo sguardo leggermente preoccupato. La ammiravo, era ancora una donna bellissima. Un seno non grande ma ancora molto sodo e soprattutto molto ma molto sensibile, fidatevi. Due gambe lunghe e toniche. Un culetto da far paura nonostante i suoi 50 anni. La fichetta incastonata sotto un piccolo ciuffo nero di peli a rettangolino. Non c’era nulla da fare a me lo faceva rizzare ancora e ancora e ancora…
Laura era ancora in camera, bevve un sorso dalla tazza, la appoggiò sul comodino e dall’armadio prese una canottiera e un paio di pantaloncini, li indossò, finì il contenuto della tazza poi uscì.
La rividi entrare in bagno, prese un deodorante spray e si spruzzo sotto le ascelle. Si guardò un attimo allo specchio e uscì.
In quel momento tutte e tre le inquadrature erano vuote.
Dopo 10 minuti mi arrivò un messaggio su whatsapp da Laura:
“Ho appena preso un colpo. Esco dalla doccia e vado a farmi un caffè in cucina, ero nuda, tanto ero sola… Sapevo che Roby era all’università, ma ad un certo punto sento la chiave entrare nella toppa. Roby e Marco sono arrivati in anticipo. Sono sbiancata e sono corsa in camera. Se sono fortunata hanno intravisto solo le mie chiappe che fuggivano. Che figura…”
Io: “Beh, il tuo culetto è sempre una splendida visione. Mi sa che il giovane allupato è in piena erezione.”
Laura: “Oggesù… E adesso che faccio?”.
Io: “Nulla, vai di la e prepara il pranzo come se nulla fosse, probabilmente non ha visto niente. Cosa vuoi che ti dica, è un peccato per lui!”.
Laura: “Scemo…”.
Sul mio cellulare potevo vedere le tre inquadrature in miniatura, ma contemporaneamente, su un’unica schermata. Bastava toccare l’inquadratura voluta e diventava istantaneamente a schermo intero.
Verso le 13 vidi entrare Roberto e Marco in bagno, si lavarono le mani, poi Roberto uscì ma Marco gli disse che doveva fare la pipì. Chiuse la porta. Si diresse verso il wc ma si fermò davanti al cesto della biancheria, lo aprì e cercò per qualche secondo, poi tirò fuori il perizoma che Laura aveva lasciato poco prima. Se lo portò al naso e lo annusò profondamente. Si tirò fuori il cazzo, si spostò davanti al water, sollevò il coperchio e il sedile ma invece di far la pipì accennò un inizio di sega… il cazzo era in quasi erezione. La mano si fermò subito però. Sembrò quasi concentrarsi per cercare un po’ di calma. Dopo qualche istante il getto di pipì cominciò a uscire. Quando ebbe finito non si coprì subito. Rimise il perizoma nel cesto. Si spostò davanti al lavandino, si lavò nuovamente le mani e si lavò anche il cazzo. Poi si asciugò le mani e il pisello con lo stesso asciugamano. Uscì dal bagno subito dopo.
Per un’oretta tutto tacque. Poi cominciò un po’ di trambusto in bagno. Entrò Roberto che cominciò a lavarsi i denti con un po’ di fretta mentre parlava con Marco che non si vedeva nell’inquadratura, evidentemente era fuori dalla porta:
Roberto: “il prof. ha detto che vuole vedermi per la tesina e poi vorrebbe propormi come tutor per le matricole dell’anno prossimo. Solo che è urgente, deve indicare i nomi entro domani e lui rimane in studio fino alle 16.30. Tu puoi andare avanti con la formattazione, l’inserimento delle note e l’indice? Tanto ormai è quasi finita. Grazie! Avanzi una media rossa”.
Marco: “ok, però io di rossa vorrei qualcos’altro… Non conosci una figa rossa? Dicono che sono molto saporite”
Roberto: “No, e se la conoscessi me la terrei. Ti accontenterai della birra. Scappo a dopo! Tu fai come se fossi a casa tua”.
Roberto si asciugò la bocca dal dentifricio e uscì dal bagno.
Tutto tacque di nuovo.
Poi arrivò un whatsapp da Laura: “Roberto è dovuto scappare all’università. Forse gli danno un lavoretto per settembre. E questo è bene. Però qui è rimasto Marco da solo a finire la loro tesina. E questo è male, mi spaventa un po’, adesso mi chiudo in camera. A chiave” Seguì un emoticon di faccia che ride.
Io: “Tranquilla, è allupato ma non è cattivo.”
Laura: “Speriamo bene… Cos’è che hai sognato stanotte?”
Io: “Che mi mandavi un video nel quale ti riprendevano mentre succhiavi il cazzo a un altro.” Cercai di essere abbastanza volgare.
Laura: “Sei un porco anche mentre dormi.”
Io: “Eh già…”

Di nuovo tutto tranquillo.
Dopo circa 30 minuti vidi Laura entrare in bagno. Aveva movimenti debolmente lenti. Come se fosse stanca. Si tolse i pantaloncini, non aveva slip. Rimase solo in canottiera. Da un cassetto prese il silkepil (credo si scrivi così) e si sedette sul bidet. Chinò la testa all’indietro fino ad appoggiarla al muro. Respirava profondamente. Sembrava quasi avesse bevuto un po’. Poi prese il cellulare e comincio ad armeggiarci per almeno un minuto. Lo appoggiò sulla mensola e divaricò le gambe cominciando a depilarsi attorno alla fica. Nel mentre arrivò un messaggio sul mio whatsapp, era Laura!
Laura: “Se veramente vuoi vedere tua moglie succhiare un altro cazzo, trova una scusa per far entrare Marco qui, adesso. Sono abbastanza bagnata. Stanotte sono venuta a fare la pipì e ho scoperto che hai nascosto la telecamerina, ha sempre una lucina rossa accesa. Brutto porco, stronzo. Ti piace spiare eh! Ah… Mi sono scolata quasi una bottiglia di prosecco da sola. Sono praticamente ubriaca.”
Rimasi di pietra. Il cuore batteva a mille. Non capivo se fosse eccitata, arrabbiata con me o entrambi.
La mente era offuscata da sensi di colpa ed eccitazione. Non capii quanto tempo passò. Ma vidi Laura riprendere in mano il cellulare. E poi mi arrivò un altro messaggio.
Laura: “Dai sbrigati, prima che Roberto rientri. Ho la figa in fiamme. E mentre ti godi lo spettacolo fatti una sega e riprenditi, che voglio vedere tutto”.
Lasciò cadere il cellulare per terra e lasciò anche cadere la testa di lato. Era proprio sbronza.
Composi il numero di casa. 1 squillo, 2, 3, 4, 5 squilli. Ma nessuna risposta.
Allora composi il numero di Marco. Dopo un paio di squilli rispose:
Marco: “Pronto?”
Io: “Ciao Marco, sono il papà di Roby. Ho chiamato a casa ma non risponde nessuno.”
Marco: “Si ho sentito suonare ma pensavo rispondesse sua moglie.”
Io: “Non è li?”
Marco: “No, credo sia in camera.”
Io: “Si probabilmente si è buttata a letto. Roberto non c’è?”
Marco: “No, è dovuto andare in facoltà a parlare con un prof.”
Io: “Ah ok. Senti, ho bisogno che mi fai un gran favore, vai in bagno e apri il secondo cassetto a sinistra, dentro c’è la scatola del mio antistaminico, mandami una foto che non mi ricordo il dosaggio che sono qui in farmacia e sto facendo la coda.”
Marco: “Ok, certo.”
Io: “Grazie! A dopo”.
L’esca era lanciata. Non si poteva più tornare indietro.
Schiacciai REC sul cellulare, cominciò la registrazione di entrambe le telecamere del bagno.
Vidi entrare Marco in bagno.
Laura appena sentì la porta aprirsi e quando vide Marco emise un piccolo urletto. Ma rimase con le gambe aperte, la figa spalancata e il silkepil acceso in mano.
Laura: “Ma non si bussa?” sempre con le gambe aperte.
Marco: “Scusa! Pe… Pensavo fossi in camera”
Laura: “E invece sono qui. Puoi uscire per favore?” sempre con le gambe aperte.
marco : “Ehm… si ma… tuo marito mi ha chiesto la foto di un suo farmaco. Sembra sia urgente. Dice che sono in un cassetto.”
Laura: “Uff… Mai un momento di pace. Cerca di sbrigarti.” E continuò a depilarsi. Gambe aperte e figa aperta.
Roberto aprì un cassetto, ma evidentemente, rincoglionito dalla scena che gli si presentava davanti, scelse quello sbagliato.
Laura: “Quello è il mio.”
Roberto lo richiuse e aprì l’altro. Tirò fuori due scatole. E fece le foto a entrambi. Poi mi inviò un whatsapp: “dentro il cassetto c’erano queste due scatole.”
Risposi subito: “Grazie benissimo così”.
Laura: “Adesso potresti uscire per favore?”
Roberto: “Perché?”
Laura: “Perché vorrei un po’ di intimità, se non ti spiace.”
Roberto: “Posso restare e ammirarti…?”
Laura: “Non c’è molto da ammirare”
Roberto: “Lo dici tu, c’è tantissimo”
Chiuse la porta. Si avvicinò al bidet. Contemporaneamente si calò i bermuda e i boxer. Il cazzo era già in erezione. Cominciò a segarsi, lentamente.
Laura: “Ma come ti permetti?” Era fintamente arrabbiata.
Marco non disse nulla, semplicemente continuò a farsi la sega.
Laura: “Il mio bagno non è un cinema porno, le seghe te le fai a casa tua. Capito?”
Marco continuò a segarsi e a camminare. Piccoli passi. Le arrivò vicinissimo.
Laura: “e adesso cosa vorresti fare scusa?”
Marco: “voglio che la sega me la finisci tu…”
- “Tu sei proprio un cretino”
- “Dai, lo so che ti piacerebbe. Guardalo… non è più di tuo gradimento?”
Laura prima lo fissò negli occhi, poi abbassò leggermente lo sguardo. Uno sguardo leggermente rallentato.
Uno sguardo da ubriaca.
Io avevo un milione di litri di adrenalina in corpo ero agitatissimo ed eccitatissimo.
Mentre guardavo lo sguardo di Laura che si posava sul cazzo di Marco mi crebbe un’erezione davvero imponente.
Laura disse a Marco: “Credi sia tanto speciale il tuo pisello?”.
Marco: “non lo so, dimmelo tu”
Laura: “cosa ti devo dire?”
La voce era decisamente impastata.
Laura continuò: “non sono una grande esperta, ma non è molto diverso da quello di mio marito. Che per me basta e avanza.”
Marco prese una mano di Laura e provò a tirarla a sé ma lei si irrigidì. Allora lui disse: “prova solo a toccarlo e dimmi se c’è molta differenza con quello di tuo marito.”
La (finta) rigidità di mia moglie si affievolì e la sua mano destra cominciò ad accarezzare il cazzo duro del miglior amico di mio figlio.
La mano di Laura cingeva il sesso di Marco e la mano di Marco cingeva quella di mia moglie. Molto lentamente lui invitava Laura a continuare la sega e lei oramai non opponeva alcuna resistenza. Sembrava in trance.
Marco tolse la sua mano e Laura continuò a segargli il pisello.
Laura chiuse gli occhi e spostò leggermente la testa indietro.
Marco mise una mano dietro la nuca di Laura e le spinse la testa verso il suo cazzo durissimo.
Lei non oppose resistenza, si lascio guidare. Appoggiò le labbra sulla cappella ma non aprì la bocca. Lei diede un sonoro bacio con il più classico degli “smack” alla punta del cazzo di Marco e disse: “Ecco adesso te ne puoi anche andare”.
Marco: “No, ti prego… Succhialo un po’. Sta scoppiando!”
Laura questa volta aprì la bocca e cominciò a succhiarlo, lentamente. Su e giù. Su e giù.
Ad un certo punto Marco disse: “Fantastica la tua bocca, puttanella”.
Laura improvvisamente aprì gli occhi si alzò di scatto e tirò un ceffone potentissimo a Marco: “Come cazzo ti permetti! Chi sarei io? Una puttana?!?!” Gridò in faccia a Marco.
Lui rimase impietrito, sorpreso e sicuramente dolorante. Lo schiaffo era stato davvero violento.
Marco: “Scusa… Non intendevo…”
Laura: “Scusa un cazzo!” la testa di Laura aveva un movimento leggermente ondeggiante.
“Scusa una bel cazzo!” ripetè e mentre lo disse mise una mano dietro la nuca di Marco e spinse la sua testa in basso fino alla figa. In quel mentre alzò la gamba destra e la appoggio sul bordo del bidet: “Lecca! Stronzetto…”
Marco sembrava un po’ inebetito. E, a giudicare dall’estasi nel viso di Laura, cominciò a lavorare di lingua.
“Piano…” disse lei, “Fai piano…”.
A lei piaceva, spingeva con forza il viso di Marco tra le sue gambe.
Lei sembrava in estasi. Chiuse gli occhi e aprì leggermente la bocca.
Lui continuò a leccarla per almeno 5 minuti.
Poi lo staccò e gli disse di alzarsi. Lui ubbidì. Lei gli si inginocchiò davanti, prese il cazzo con le mani e ricominciò a succhiarlo. Lo spompinava per bene, poi si mise a succhiargli le palle, una ad una. Evidentemente ci mise troppa foga perché lui sembrò lamentarsi. Lei si fermò, si succhiò un dito, ci mise sopra un po’ di saliva, ricominciò a spompinare e contemporaneamente cominciò ad armeggiare, col dito appena lubrificato, tra le chiappe di Marco.
Lui strabuzzò gli occhi: “Cosa fai, non voglio!”
Laura: “Silenzio, stronzo… Così impari a darmi della puttana. E poi ammettilo, non è coì male” e ricominciò a succhiare il cazzo dell’amico di suo figlio.
Si notava l’eccitazione di Marco salire sempre più, evidentemente non mancava molto all’orgasmo.
Lo capì anche Laura che si fermò, si alzò diede le spalle a Marco e si piegò in avanti offrendosi spudoratamente: “Dai scopami!”.
Marco non se lo fece ripetere. Appoggiò le mani sui fianchi di Laura e le infilò il cazzo. Cominciò a sbatterla con gran foga. La scopata durò altri 3 o 4 minuti. Poi Laura si staccò, si inginocchiò nuovamente e riprese a lavorare di bocca. Marco durò una decina di secondi al massimo. Quando Laura se ne accorse staccò la bocca e finì con la mano lasciandosi schizzare in faccia. Poi con la lingua cercò di raccogliere le gocce che scendevano dal labbro.
Laura: “Adesso vattene. Che devo finire di depilarmi.”
Marco ancora esausto, si rimise boxer e bermuda e uscì quasi scioccato.
Laura si avvicinò a una delle due telecamere, ci guardò dentro e disse: “Piaciuto lo spettacolo brutto porco? Ho esaudito il tuo sogno? Sappi che avanzo un orgasmo. Sai che quando sono brilla faccio fatica a godere”.
Andai in bagno, mi calai i pantaloni. Il cazzo era durissimo. Cominciai a spararmi una sega, sentivo che sarei durato pochissimo. Presi il cellulare e feci un video della mia sborrata. Poi lo mandai a Laura. Non rispose ma vidi subito le due spunte blu.
di
scritto il
2022-03-03
3 K visite
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.