Una giornata stressante a lavoro

Scritto da , il 2022-01-30, genere tradimenti

Non so se questo aiuterà ma vi scrivo questo racconto per cercare di combattere i sensi di colpa e dare un senso a quello che è successo. Premetto che tutti i fatti raccontati sono realmente accaduti. Innanzitutto mi presento. Il mio nome è Martina, ho 28 anni e vivo in una tranquilla città di provincia del centro Italia. Lavoro nel settore del marketing in una piccola azienda a Roma e faccio la pendolare. Sono fidanzata da ormai 7 anni con Marco, un ragazzo molto dolce e con la quale già da un po' facciamo piani per metter su famiglia. Siamo anche in trattativa per comprare una casa insieme nella nostra città. Non sono una fan del fitness ma sono piuttosto in forma. Sono alta un metro e 68, fisico tonico dato dalla mia adolescenza passata a giocare a pallavolo, terza di seno e capelli biondi lisci che ultimamente porto lunghi fino alla spalla. Non sono mai stata molto orgogliosa del mio aspetto anche se Marco dice che sono bellissima ed a letto non mi fa mancare niente. Ho ricevuto advances nel corso degli anni ma sono sempre stata molto fedele. Insomma per farla breve non mi sento sexy ma ho avuto svariati ragazzi (anche amici di Marco) farsi avanti provando a flirtare con me. Ho sempre pensato di essere cresciuta con degli ideali sani e metto il valore della fedeltà come una priorità nelle mie relazioni.
Tutto è filato liscio fino a quando un bel giorno non vengo tamponata nel mio tragitto fino a lavoro e prendo un fastidioso colpo di frusta al collo. Niente di grave, solo tanto spavento ma mi vengono prescritte delle sedute dal fisioterapista. Dopo 3 sedute di terapia mi viene consigliato, anche e soprattutto per alleviare lo stress sopraggiunto dopo l'incidente, di fare una sessione con un massoterapista che lavora come assistente del fisioterapista. Il giorno dell'appuntamento mi preparo come mio solito per andare a lavoro. Indosso un tubino nero fino alle ginocchia e, non per essere provocante ma per non far vedere il segno, delle mutandine di seta molto fine che quasi possono definirsi un tanga. Dopo lavoro mi presento puntuale dal terapista. Mi si presenta Giovanni, un ragazzo sulla trentacinquina molto cortese e professionale. Dopo un piccolo colloquio di rito mi spiega che mi farà un massaggio piuttosto rilassante su tutto il corpo dalla testa ai piedi con particolare attenzione al mio collo. Esce dalla stanza, mi spoglio completamente escluse le mutandine e mi sdraio sul lettino. Il massaggio e molto piacevole così come la conversazione. Non nascondo che le calde mani di un altro uomo sulla mia pelle per qualche attimo hanno causato un brivido tra le mie gambe, soprattutto considerando che Marco è il mio unico partner finora. Mi sento subito abbastanza in colpa pensando al mio fidanzato e l'eccitazione va via. Ad un certo punto il massaggio arriva ai piedi e succede qualcosa di inatteso. Iniziando a toccarmi sul lato del tallone sento che inizio in qualche modo ad eccitarmi fisicamente. Giovanni fa una pressione circolare ripetitiva ed io non riesco a smettere di bagnarmi, mi causa un brivido che arriva fino alla schiena. In preda al panico ed alla vergogna cerco di calmarmi ma niente, ad un certo punto devo aver emesso un lieve gemito tanto che Giovanni mi chiede se vada tutto bene. Gli dico che quel punto del corpo mi causava solletico e gli chiedo di passare a massaggiare il collo. Allora lui viene vicino alla mia testa ed inizia a lavorare sui muscoli laterali del collo. Io mi giro e, aprendo gli occhi, non riesco a distogliere lo sguardo dai suoi pantaloni. Non penso che avesse un'erezione ma realizzo che mai la mia testa era stata vicina al pene di un altro uomo che non sia Marco. L'idea un po' mi disturba ma allo stesso tempo non riesco a contenere l'eccitazione. In preda alla stanchezza della giornata prendo una decisione folle: allungo il braccio e metto il palmo della mia mano sinistra sul pacco di Giovanni. Lui sobbalza e, molto sorpreso e quasi in tono offeso, mi dice che non può accettare il mio comportamento dato che va contro il codice etico della sua professione. Tolgo la mano (dopo aver tuttavia constatato che non c'era un'erezione ma nemmeno era del tutto moscio) e portiamo a termine la seduta. Giovanni mi va ad aspettare in reception ed io mi rivesto livida dalla vergogna. Dopo circa un minuto Giovanni rientra nella stanza dove mi aveva visitato e chiude la porta.Io mi scuso ancora per l'accaduto ma lui mi sorride in maniera rassicurante e mi dice di non preoccuparmi. Si avvicina, mi mette una mano sulla guancia e mi sussurra all'orecchio: "ho dovuto fermarti perché c'era ancora qualcun altro nello studio, ora siamo da soli". Io resto senza parole, non riesco a controbattere per alcuni lunghissimi secondi e poi lui mi prende la testa e mi bacia appassionatamente. Il tempo sembrava si fosse fermato, io ero in preda ai sensi di colpa ripensando a Marco ed i nostri piani ma allo stesso tempo in mezzo alle gambe avevo perso il controllo. Giovanni inizia a toccarmi ed ero fradicia, la sua mano era sapiente sulla mia fica così come lo era stata durante il massaggio. Un colpo di coda di coscienza mi spinge a dirgli che ero fidanzata ma lui non sembra nemmeno ascoltarmi ed ha ragione: voglio che Giovanni mi scopi. Mi solleva di peso e mi fa sedere sul lettino del massaggio. Mi tira giù le mutandine e, senza togliermi il tubino, inizia a leccarmi tra le gambe. Tempo 2 minuti ed ho il primo orgasmo. A quel punto gli tiro i suoi capelli ricci e lo imploro sussurrando "Scopami!" nelle sue orecchie. Lui prende un preservativo dal suo zaino, mi sdraia sul lettino ed inizia a scoparmi con le gambe alzate mentre lui è in piedi. Io sono fuori controllo, urlo come non ho mai fatto con Marco ed ormai la mia coscienza non può fermarmi. Vengo la seconda volta. Poi mi fa rimettere in piedi e mi mette a 90. Mi scopa imperterrito mentre con un dito inizia a stimolarmi il lato B. Vengo per la terza volta. Poi si ferma, toglie il preservativo ed inizio a succhiarglielo. È poco più grande di quello di Marco ma senza dubbio lo sa usare meglio. Mi viene in bocca ed in ormai in trance ingoio il suo sperma. Ormai stremati ci rivestiamo, usciamo dallo studio e ci dirigiamo alle nostre macchine fingendo un rapporto formale. Arrivo a casa e Marco appena mi vede mi chiede come mai sembrassi particolarmente stanca. Gli rispondo semplicemente che era stata una giornata molto stressante a lavoro e scappo nella doccia.

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