Quando lavoravo in pizzeria.6

Scritto da , il 2021-02-05, genere trio

Il mio nome è Alexio, sono sulla quarantina e ho una splendida famiglia. Sono sposato con una bellissima e veramente fantastica donna.
Madre natura è stata molto magnanima con me sia esteticamente ma soprattutto in questione di dotazione è andata bene oltre l'immaginario collettivo.
Per un lustro lavorai presso una pizzeria a Pavia,in centro città.
Ero sia responsabile del locale che addetto alle risorse umane per l'intera famosa catena di ristorazione con vocazione napoletana.
Un giorno entrarono in pizzeria Stafano e la sua bella compagna Maurilia (per chi lo desiderasse vada a leggere "quando lavoravo in pizzeria 5") accompagnati da una ragazza di nome Alice . Alta sul metro e settantacinque (molto alta per essere una donna),magrina e la camicetta azzurra faceva comprendere che sotto c'era almeno una terza scarsa. Castana chiara,capelli corti e mossi, carnagione olivastra e occhi colore nocciola scuro. Truccata con colori caldi sull'oro. La cosa che mi colpì era il fatto che attraverso i jeans si comprendeva che non avesse culo.
Era piatta completamente. Strideva con il resto del suo corpo.
Li feci accomodare al tavolo mentre le donna sogghignavano complici nel guardarmi.
Arrivato il momento del prendere l'ordinazione Maurilia allungò la mano verso di me e mentre scrivevo mi accarezzava vistosamente, attraverso i pantaloni, il pacco.
L'altra donna fingendo di essere imbarazzata ghignava. Stefano invece andava avanti a leggere il menù come non fosse successo nulla.
Maurilia:" vedi cara Alice a me il pesce piace ben cotto e quando me lo metto nel F-O-R-N-O al calduccio deve diventare croccante al punto giusto!" E fece l'occhiolino all'amica, stringendo il mio pacco con la mano.
Il gruppetto finito il pranzo pagarono e se ne andarono.
La sera successiva vennero a mangiare Marco e Alice. L'uomo sulla trentina molto brizzolato, alto almeno un metro e ottanta e due piccoli occhi azzurrissimi. Direi proprio un bell'uomo.
Alice siccome era primavera inoltrata, aveva un vestitino marrone che le finiva poco sopra il ginocchio con motivi indianigizzanti e ai piedi portava stivali da cowgirl colore panna. Infine in testa una cuffia lavorata a mano.
Li feci accomodare al tavolo che fu di Maurilia e Stafano la prima volta che li conobbi.
Porsi loro i menù e notai che i due (sembravano dei bambini piccoli) si nascosero dietro ai raccoglitori e mi guardavano di nascosto.
Presi la comanda e lei mi chiese dove fosse il bagno e ci andò scostandosi il vestito che le era finito nella riga delle chiappe... Mostrando così che non aveva proprio forme lì.
Lui appena lei scomparve mi allungò 100 euro:" questi sono per te se ci raggiungi a casa nostra a Binasco in via Binaschi al numero..." io lo interruppi immediatamente:" scusa ma i soldi per chi sono? Se sono per me hai capito molto male!" E l'uomo:" si sono per te se stasera d'aria divertire la mia signora, sai abbiamo saputo dal nostro amico in comune Stefano!" Allora io:" ok allora te mi stai chiedendo di scoparti la mogliettina e vorresti pagarmi?Non avete capito nulla voi" Ed emisi una forte risata. Marco immediatamente arrossì e si scusò.
Io poi continuai:" non sono un mercenario, una mignotta per intenderci e lui (toccandomi il pacco) non si solleva per niente al mondo se non solo perché gli fa piacere! Non so se hai capito e se ti è chiara la questione!" E scoppiai a ridere nuovamente, quando alle mie spalle:" quale questione?" E voltandomi verso la donna che era rientrata dai bagni:" te lo spiega meglio tuo marito... Comunque, se posso confessartelo, sei davvero caruccia... Piatta di culo ma il resto è molto interessante!" E dicendo così mi allontanai.
Finita la cena chiesi il numero civico e verso le 10:30 li raggiunsi.
Una bella casetta di corte sul signorile.
Li trovai entrambi emozionati in soggiorno.
Alice: " benvenuto nella nostra casa, e ci tengo a chiarirti che questa è la nostra primissima volta! Marco è da un po' che insisteva per realizzare il suo sogno di vedermi tra le braccia di qualcun'altro. Magari extradotato come te! La nostra amica Maurilia ci ha parlato molto bene di tre soprattutto di ciò che hai in mezzo alle gambe e dice che sai anche usarlo molto bene!" E fece una risatina timida.
Io prontamente:" non so se vi hanno detto anche che il tuo lui mentre io te saremo impegnati,non dovrà avvicinarsi a me e non dovrà nemmeno toccarmi! Se tu vorrai potrete fare ciò che volete... Ma non deve assolutamente provare a toccarmi! Sono stato chiaro?" E i due annuirono.
Alice allora mentre l'aria era totalmente imbarazzante rivolgendosi al marito:" beh che si fa ora?" . Le avvinghiai il mio braccio destro alla vita e me la avvicinai velocemente e con la mano sinistra dietro la sua nuca cominciai a baciarla appassionatamente. Le infilai la lingua ben benino in bocca e lei roteava la sua nella mia bocca.
Feci scendere la mie mani lungo i suoi fianchi e sollevai il vestito leggero. Misi la mano dentro il perizoma e comincia a massaggiarle lentamente il monte di Venere. Sentivo i peli della sua figa e ciò mi fece andare sull'attenti.
Avevo il pisello che esplodeva dentro nei boxer.
Andai oltre e trovai la sua fessurina, già completamente inumidita dall'eccitazione. Le infilai prepotentemente il dito medio dentro facendole emettere un sospiro.
La penetrai col dito medio per un po',sempre limonando come due ragazzini alle loro prime volte. Poi cominciai a sditalinarla con dito anulare e medio insieme. Lei ansimò più veloce e forte di prima,seguiva il ritmo delle mie dita. Staccò la bocca dalla mia e urlò:" Marco ,amorino mio vieni qui subito, ti prego!" E lui si accostò a noi due. La donna gli mise la mano sulla testa e poi tirandogli i capelli lo fece abbassare in ginocchio. Io la sditalinavo sempre di più e lei ansimava come un treno a vapore finché d'improvviso mi tolse la mano e presa la testa del marito in ginocchio se la mise in mezzo alle gambe.
Lui aprì la bocca e tirò fuori la lingua e cominciò a leccargliela e a ciucciarle le grandi labbra lei emise un forte rantolino ed ebbe un cremoso orgasmo bella bocca di lui che leccò per bene ingoiando il liquido emesso dalla donna.
Lo fece rialzare e si abbracciarono limonando tra loro. Lei aveva il petto contro il petto di lui. Io ero dietro di lei e guardavo la scena. Lui a un tratto la fece girare verso di me e la fece inginocchiare davanti a me. Lei mi slacciò i pantaloni e li fece scivolare alle caviglie. Poi mi tirò giù i boxer e tutta soddisfatta:" cazzo! Aveva ragione Maurilia! Ma ti hanno rilasciato il porto d'armi per sta cosa?" E scoppiò a ridere! Ma subito dopo cercò di prenderlo in bocca, riuscì a fare scomparire solo la punta già umidissima di suo. Poi si fermò:" Marco vieni qua a vedere cos'è un vero cazzone!" E se lo riprese in bocca lui si avvicinò a noi a quattro zampe.
Lei spompinò ancora un attimo poi si girò verso suo marito e gli disse di aprire la bocca e lui ubbidì. Lei gli sputò in bocca:" lo senti il sapore di un maschio vero? Lo senti il sapore del cazzo? Lo senti pistolino?" E ridendo gli risputò in bocca e lui degluttì la saliva. Andò avanti così per una po' poi spompinava e sputava a terra obbligando il pover'uomo a leccare il pavimento.
La presi per i capelli e e lei emise un urletto, la sollevai in piedi davanti a me. Mi strinse le braccia al collo e si sollevò avvinghiandomi le gambe intorno al mio bacino. Con la mano destra indirizzai il cazzo nella sua fessura fradicia e sentii che le stavo forzando l'entrata. Poi colpo deciso che le tolse il fiato facendole chiudere gli occhi e tutto il mio cazzo era completamente avvolto dalle sue strette pareti vaginali. La scopai in piedi per un po' aiutandomi con le mani che la sostenevano per le chiappe. Poi scese e si girò dandomi la schiena. Piegai leggermente le ginocchia mentre lei allargava le gambe e ricomincia a scoparle la figa in piedi. Il marito si mise di fronte e la baciava mentre io da dietro la fottevo forte. Al momento del suo orgasmo, stessa scena di prima... mentre io continuavo a scoparle la figa, Lei allargò le gambe e lui in ginocchio a leccare i suoi umori che le colavano lungo le gambe. Poi lui si alzò cominciò a baciarla nuovamente. Lei si spostò facendomi uscire dal caldo della sua fighetta e chiese al marito di tenerle le chiappe allargate e lui immediatamente ubbidì.
Avevo davanti la schiena di lei che abbracciava limonando il marito e lui che le allargava per benino le chiappe. Poi lei:" che aspetti? Non ti va di entrare? La porta è aperta!" E ghignarono entrambi.
Mi avvicinai tenendo in mano il pisello, appoggiai la punta all'orifizio della donna,feci leggermente pressione e questo si aprì (a fatica,ma si aprì a me) lei tenne gli occhi chiusi mentre la sodomizzavo. Quando fu il momento di penetrarla anche col tronco del cazzo lei cominciò a iperventilare... Le mancava il fiato e chiese al marito di aiutarla leccandole il clitoride e lui fece ciò che gli fu chiesto. Entrai a metà dei miei centimetri, non riuscivo ad andare oltre. Capita la cosa comincia a fare fuori e dentro dal suo buco. Spingevo fin dove potevo,mentre lei faceva urletti e piangeva, e poi uscivo fino alla punta del cazzo e poi rispondevo dentro fino a metà del cazzo. La scopai talmente tanto che iniziò a sanguinare dal culofeci per fermarmi ma lei mi urlò:" non ti fermare ora! Ti prego spaccami il buco del culo, fallo sanguinare, rompimi tutta! Fa veder a mio marito come si sventra una troia!" E rivolgendosi a lui che aveva gli occhi lucidi:" eh! Era questo che volevi? Vuoi vedere come viene spaccata tua moglie da un toro? Guarda bastardo come mi scopa il culo, sto sanguinando! Mi sta aprendo come una vacca!godi cornutazzo! Godi!" Allora ringalluzzito da quelle parole cominciai a pomparle il culo come una matto, avanti e indietro, fuori e dentro il più in fondo possibile. Colpi potenti e :" sto per sborrare!" Urlai e lei si tolse prontamente e mei prese in mano il caso segandolo quando esplosi fece mettere davanti Marco a bocca aperta e gli sborrai in faccia e sulle labbra. Poi cominciarono a baciarsi con la lingua e lei ogni tanto gli leccava la sborra dalla faccia e limonavano.
Dopo mi rivestii e me ne andai lasciandoli nudi. Ci salutammo e lui mi chiese quando sarei ripassato a trovarli.
Ci rivediamo tutt'ora nel motel di Binasco.


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