La modella e il fotografo

Scritto da , il 2020-11-12, genere tradimenti

Chiara stava sdraiata sul letto. La truccatrice era piegata su di lei, intenta a perfezionarle gli ultimi dettagli del suo volto felino prima dell’inizio del servizio.
Tutte le luci puntavano su di lei, sul suo corpo snello e atletico.
Si trovavano in una stanza, ma era ininfluente il contesto, poiché le foto sarebbero state tutte in primo piano per valorizzare l’intimo che la ragazza indossava e vero protagonista della campagna pubblicitaria.
Nella stanza, oltre alle due donne, c’era un ragazzo alto, atletico, dai capelli castani e gli occhi verdi, intento a controllare una macchina fotografica.
La truccatrice uscì una volta finito, chiuse la porta della stanza alle sue spalle.
Il fotografo e la modella iniziarono il servizio.
Lei cambiava posizione a ogni scatto di lui, mantenendo uno sguardo accattivante, che lo trafiggeva come non succedeva da tempo.
I due avevano avuto una storia clandestina mesi prima, alla quale lui aveva posto un freno e credeva di averla dimenticata, ma ora si sentiva impotente di fronte a quello sguardo, a quelle labbra, a quei capelli, a quel corpo.
Il motivo, forse, era da ricercare nel fatto che la sera prima l’aveva vista in una
Serie tv come comparsa, a recitare il ruolo di una prostitua intenta in una scena di sesso esplicito con uno dei personaggi principali della serie.
La visione lo aveva colto di sorpresa. Aveva atteso che la sua compagna fosse andata a letto e si era poi trovato a masturbarsi avidamente sulla sua ex amante che si faceva possedere a pecora nella scena di un telefilm, ripensando a tutte le volte che anche lui l’aveva presa così.
E adesso lei era lì di fronte a lui, con addosso delle autoreggenti a rete, delle mutande rosse che era come se non ci fossero e lo guardava come ogni uomo vorrebbe essere guardato...
La macchina fotografica finí su uno scaffale li affianco, lui si gettò su di lei, pronta già a gambe aperte come se non si aspettasse altro.
Non si spogliarono di nulla, scostarono solo il necessario che gli permise di consumare l’atto.
Lui le entró dentro, riversi nella posizione classica del missionario, con le gambe di lei accavallate sui fianchi di lui.
Non si dissero niente, ma le loro espressioni erano di puro godimento, la voglia era troppa e il tempo poco.
Prese a scoparla e non duró molto, neanche 1 minuto dopo si stava liberando dentro di lei di tutto il suo piacere.
Erano ancora affannati quando si staccarono.
“ che cazzo ho fatto” esclamò lui in un bisbiglio, consapevole di aver tradito di nuovo la sua donna quando si era ripromesso che non sarebbe più successo, consapevole di aver ceduto di nuovo a una passione che non riusciva a dominare.
Quando gli altri membri della troupe rientrarono, avevano appena fatto in tempo a ricomporsi, come se non fosse successo niente.

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