Dopo un lungo viaggio in macchina scopo mia madre (tre).

Scritto da , il 2020-11-05, genere sentimentali

Ero veramente con le palle svuotate da mia madre, le dissi che ero stanco, andò in cucina tornando con una bella tazza di zabaione al marsala, non è che mi piacesse tanto me lo fece prendere dicendo che mi metteva in forza per questa sera. La guardai con uno sguardo che diceva tutto. Ora come ora come mi sentivo di scopare anche questa sera. Quello che volevo fare era di andare a letto per farmi una bella dormita, crollai subito senza accorgermi del tempo che era passato, erano le sette ed ero svegliato da lei con un bacio sulle labbra, era bellissima e la sua pelle aveva un bel profumo. Si sentiva che si era fatta la doccia. Mi fece la proposta di andare a cenare fuori, le dissi si era proprio una bella idea. Mi feci anch’io la doccia e mi rivestii velocemente andai in salotto, si sentiva ancora l’odore di sperma, andai ad aprire la finestra per far prendere un po’ d’aria all’ambiente. Lei era andata a vestirsi quando si presentò sulla porta chiedendomi,”come sto?” Era bellissima i suoi cinquantacinque anni non apparivano, le avrei dato massimo una quarantina. Aveva indossato un pantalone nero atillatissimo che è faceva mettere in risalto il culo, e una camicetta bianca di seta molto scollata aveva il seno che sicuramente era compresso da un reggiseno a balconcino sembrava che avesse il cilo nel petto, “ Che bella che sei , se ero libero le avrei fatto la corte”, lei rispose “ ma non è possibile ero suo figlio “ “ ma come non era possibile,” le dissi “ come scopare si ed essere corteggiata no?” Si mise a ridere “ dai usciamo andiamo a mangiare “ Arrivammo con la macchina al ristorante, molto erogante , ci accomodammo in terrazza in un tavolino un po appartato, Ammiravo la sua bellezza e quelle forme sinuose mi eccitavano molto. Parlavamo tenendo la mano sulla sua accarezzandola aspettavamo che ci servissero. Io mangiai un risotte ai frutti di mare lei invece spaghetti alle vongole. Di secondo dei bei gamberoni alla brace molto buoni si dice che sono afrodisiaci feci il bis erano veramente buon, accompagnati da un vinello bianco bello fresco bevendo tutta la bottiglia. Eravamo alquanto allegretto e ridavamo con piacere, lasciato il locale facemmo una passeggiata sul lungomare abbracciati lo sguardo andò a finire sul seno notai che non aveva più il reggiseno, se l’era tolto quando andò in bagno prima si uscire dal ristorante, erano bellissimi e i capezzoli erano belli duri con la camicetta di sera erano bellissimi avvolti da quella stoffa li rendeva molto sexy, involontariamente il braccio scese verso il suo petto e con la mano messo a forma di coppa massaggiavo un seno, fantastico il mio cazzo premeva nei pantaloni, lei se ne accorse e con la mano me lo accarezzava stringendolo in mano. Mi disse “ forse è meglio che andiamo a casa che cosa dici?”. Io annuii, tornammo alla macchina apri lo sportello da buon cavaliere. Tornando a casa continuava a massaggiarmi il cazzo” lo faccio per tenerlo bello caldo, non voglio che si ammoscia”. Ridemmo tutte e due, arrivati a casa appena entrati e chiusa la porta ci cominciammo a baciarci furiosamente toccandoci i nostri sessi lei mi stringeva la mazza e io con il dito medio premevo sui pantaloni cercando di farlo entrare nella figa. Io le tolsi la camicetta e lei la mia, Salimmo le scale in fretta errati in camera di buttammo sul letto appiccicati ci davamo un bacio con le lingue scambiandoci le nostre salive, dopo un po’ lei mi sbottono i pantaloni cercandoli di abbarmeli io feci lo stesso, poi velocemente c’è li togliemmo, mi tolsi le mutandine mentre lei no aveva un bellissimo tanga rosso. Prese a massaggiarmi il cazzo era un massaggio che ti faceva rimaneva senza fiato. Mi misi con la schiena sul letto e lei comincio a cavalcarmi il cazzo, fantastico lo sentivo entrare tutto dentro o tutti i ventidue centimetri lubrificati dai suoi umori scivolava fino a sbattere le palle sul suo culo. Lo sguardo andò a finire verso l’armadio che aveva le ante ricoperte da specchi. Vedevo perfettamente entrare e uscire il mio cazzo in quel meraviglioso buco e i peli avvolgevano il cazzo, sentivo perfettamente il rumore che la fica bagnatissima dai suo liquido provocava. Ero così intento a guardare quella scena che le dissi di rallentare volevo vedere la pelle vaginale che veniva tirato avvolto intorno al cazzo, le sborrai con violenza nella fica. tanto di quel liquido che le riempi la vulva colando sul cazzo tutta la base, Restammo per un po’ così le accarezzavo le natiche belle lisce non avevano un filo di grasso. Poi con il dito le accarezzavo il buchetto del culo soffermandomi su uno stretto sfintere sembrava da quanto era stretto che non lo aveva mai preso in culo, mi confermò che li era vergine e non voleva soffrire anche perché sua sorella che praticava la penetrazione nel culo le aveva detto del dolore che aveva provato. Mi bagnai l’indice in bocca e poi cominciai a spingerlo dentro, facevo fatica a infilarlo poi finalmente entro facendola sussultare, entravo e uscivo girandolo dentro. Dopo un po’ mi bagnai due dita e questa volta non faticai, entrai roteandoli dentro il culo. Mamma mi chiede” che intenzione hai, non pensare di mettermelo in culo?” Le dissi che avevo provato a infilare due dita e lei Lo assorbi abbastanza bene. Potevamo provare se lei lo voleva.........continua.

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