Amore di Zia Cap 3

Scritto da , il 2020-08-17, genere incesti

Inutile dire che la scoperta di zia scambista con tanto di foto corredate sul sito, mi metteva a disagio, le avevo fatto delle promesse, meno male che non le promisi che non mi sarei masturbato sulle sue foto, infatti, spesso mi eccitavo con le sue foto e mi toccavo chiuso in camerina, con la scusa dello studio.
Questa situazione assurda non mi fermò comunque nel cercare un altro alloggio, da una parte mi dispiaceva, il fatto di stare in casa con una donna sensuale come zia Rita era inebriante, dall’altro c’era comunque il suo fare che mi teneva a distanza, in più le mie frequentazioni con la coppia che invitai a casa, iniziarono ad essere quasi settimanali, avevo bisogno di un alloggio per fare i miei comodi, e alla fine, dopo 3 mesi e vicini alla vacanze natalizie dove sarei tornato al paese dai miei.
Un giorno di inizi dicembre trovai una camera in un appartamento dove c’era un mio collega di studi, all’improvviso il coinquilino che occupava l’altra camera, aveva dediso di abbandonare gli studi e lasciare l’appartamento, tra l’altro già pagato fino a fine anno, così, quella sera a tavola:
- sai zia, ho trovato la sistemazione in un appartamento di due camere con un mio collega di corso, il coinquilino che stava con lui se n’è andato.
Stavamo cenando, le smise di mangiare e mi guardò poi disse – bhè è quello che cercavi, mi fa piacere per te, ma mi dispiace – sorrise – mi ero abituata alla tua presenza in casa e devo essere sincera, un po’ di compagnia la sera a cena fa piacere, ho qualcuno con cui parlare.
- grazie zia, anche io sto bene qui con te, ma penso, con tutto ciò che è uscito in questi mesi, è più giusto che io ti lasci la tua intimità – sorrisi divertito all’immagine che mi venne in mente e le descrissi – sai mi rendo conto quando il sabato sera esci con gli amici e hai quel borsone, immagino che hai dentro gli abiti per le tue serate piccanti e non vuoi farti vedere vestita sexy da me, forse per te è più comodo anche solo per questo.
Lei scoppiò in una fragorosa risata e mi disse – Lorenzo hai un’immaginazione fervida, certo che ho il cambio in quel borsone, spesso passo la notte da Giorgio, dovrò portarmi qualcosa eppoi – sorrise con un tocco di malizia – non mi farei vedere non solo da te, ma anche dal vicinato, quando vado a giocare, mi cambio a prescindere altrove.
Risi divertito, mi distrusse in poche parole, ma l’immagini di zia sul sito, immaginarla a festini ed orgie mi aveva stimolato qualcosa tra le gambe.
- So che non ami parlarne, ma sono curioso di sapere come giochi con Giorgio.
Sorrise, ma era rilassata, serena e inaspettatamente rispose – bhè Lorenzo, hai visto le foto, hai letto il profilo, gioco più o meno come hai fatto te con quella coppia, a proposito continui a vederla?
- Si zia, ci siamo visti a casa loro giovedì scorso e forse domani ci vediamo di nuovo, non so se avrò il tempo visto che volevo iniziare a portare un po’ di cose all’appartamento.
-Ah, quindi hai deciso, così rapido?
- bhè, l’appartamento è pagato dal precedente inquilino fino a fine mese, mi pare conveniente.
- Sicuramente lo è, ma sai che mi intristisci così? - La vidi oscurarsi in volto.
- Ma dai zia, sarò a 5 minuti a piedi da qui, quando vorrai avere un po’ di compagnia e prepararmi una cenetta con i fiocchi magari mi inviti mi farà piacere.
- Certo, capisco… - ma la vidi assorta nei suoi pensieri
- Cosa c’è zia tutto ok?
- Tutto ok non posso dirlo – sorrise con un tocco di amarezza.
- Eddai, te l’ho detto sarà meglio per entrambi, tu pensa che il 15 il nuovo coinquilino partirà per tornare dai suoi e io avrò 5 giorni tutto per me l’appartamento, secondo te non mi conviene?
- E tu per 5 giorni di follie con un appartamento tutto per te mi lasci sola, bell’egoista – mi disse con un sorriso misto tra l’ironica e la triste.
- Ahahahah ma lo sai che sei una bella sagoma.
- Si si, egoista
- Io egoista? - risi – se tu non avessi vietato di portare gente in casa magari ora rimanevo con te
Mi guardò e sorrise – Certo, colpa mia che voglio tutelare la mia privacy, giusto, poi dai hai ragione, così potrai giocare con quella coppia – mi sorrise e fece un cenno malizioso – certo buongustaia la tipa.
- Ahahahahah certo…
- Sai ho visto le tue foto, quelle incriminate e anche quelle che la coppia ha pubblicato dei seguenti incontri, ti devo fare i complimenti, sei messo bene, capisco la lei, trovare un giovane e per di più dotato, non può che essere piacevole.
- Bhè...mi imbarazzi – a dir il vero, già ero eccitato, le sue parole mi misero ancora più eccitazione addosso, avevo un misto di sensazioni contrastanti tra loro che mi mandavano in confusione; da un lato il rispetto per mia zia, una donna che comunque ha la sua vita, le sue vicissitudini, dall’altra la voglia di saltarle addosso e provare a fare sesso con una splendida over 40, diciamola tutta, meglio zia di Federica, la lei della coppia che incontravo.
- Ahahahahah non ti imbarazzi a far sesso e farti riprendere dal marito e ti imbarazzi per un complimento?
- Bhe zia...sono due cose diverse, lo sai...sentire un complimento così da una donna che conosce i miei segreti, le mie intimità e per di più una bella donna come te, imbarazza, ancor di più perché sei mia zia, non lo fossi ti sarei già saltato addosso – così dicendole dovetti sistemare il cazzo eretto dentro i jeans che iniziava a darmi fastidio.
- Ma figurati, scemo, io sono vecchia per te, un bel 20enne come te che si perde dietro una 45enne, saresti messo male, la tua amica va più che bene, bella, troietta e anche sempre disponibile – lo disse con un tono secco, con quella punta di acidità che una donna, come imparai in seguito, mette quando è gelosa.
- Mha – dissi iniziando con tono dubbioso – ma nel sesso conta così tanto l’età del partner o conta stare bene e godere?
- Ma certo che conta godere, ma ci sono donne che non vogliono i giovani perché si sentono a disagio per via della differenza di età, li vedono come figli
- Ah bhè, tu questo problema non ce l’hai ahahahah – riferendomi al fatto che non avesse figli.
- No vero non li ho, ma un minimo di buon gusto
- E tu – replicai con fare fare malizioso, alimentato da quell’eccitazione che avevo – ti negheresti il piacere per una differenza di età? Stai scherzando spero.
- Ma no Lorenzo, ci sono più fattori che influiscono, non solo l’età o la dotazione o cos’altro, ognuno di noi sceglie in base a tanti parametri.
- E tu che parametri usi, non mi hai ancora detto come vi piace giocare con Giorgio, lui guarda o partecipa?
- Uff...dipende dalle situazioni, prevalentemente guarda, è molto cerebrale come uomo.
- Insomma un cuck
- Riduttiva come definizione, ma in linea di massima si
- E te li offre lui gli uomini o li scegli te
Sorrise, divertita – In linea di massima è lui che tiene i contatti, ma alla fine scelgo io.
- E tu hai mai preso iniziative, tipo, mi piace quel tipo ci fisso senza che Giorgio me lo proponga.
- Si è successo. - sorrise maliziosa
- E cosa ti eccita di più, quando te li propone Giorgio o quando te li scegli te.
- Non è paragonabile, sono cose diverse, ma di cosa mi stai facendo parlare ahahahah.
- E dimmi, se non fossi tuo nipote, ci verresti a letto con me?
Abbassò lo sguardo, si mise in silenzio per qualche secondo che sembrò un secolo, poi con un filo di voce rispose – bhè difficile da rispondere, il fattore parentela incide, diciamo comunque che non ti cercherei io, se Giorgio mi proponesse un incontro con un singolo con le tue caratteristiche, probabilmente accetterei, se me lo ritrovassi ad una festa, bhè...non avrei indugi – sorrise maliziosa sempre tenendo lo sguardo basso.
- Io con te ci verrei a letto zia...parenti o meno – dissi prendendo coraggio e aspettandomi una risposta funesta.
- Grazie, mi lusinghi – disse sempre senza guardarmi – in effetti sei un bel ragazzo, dotato, e se Federica continua a venire a letto con te, vuol dire che ci sai fare, lei non è una di bocca buona – sorrise conscia di ciò che diceva.
- E tu come fai a sapere come si chiama, che gusti ha? - domandai incuriosito e sorpreso
- bhè, siamo della stessa città, li abbiamo conosciuti tempo fa ad una festa e con la scusa delle foto che le chiesi di cancellare le spiegai tutto.
- Ah, quindi li avete conosciti
- Si, e lei mi ha detto grandi cose di te – sorrise ora alzando lo sguardo e fissandomi
- Cosa ti ha detto, sono curioso
- Eddai Lorenzo, non vorrai che scenda nei particolari, lo sai anche te cosa ci fai a letto con lei
- Si si, ma sono curioso tutto qui
- Ha detto che sei bravo, accontentati
Sorrisi soddisfatto, poi prendendo ancora un po’ di coraggio le presi una mano e dissi – e tu non saresti curiosa di capire se dice il vero o meno?
Ritrasse la mano, poco convinta, tanto che riuscii a tenerla ancora nella mia, abbassò di nuovo lo sguardo e con un filo di voce disse – Si, sarei curiosa, ma non si può, siamo parenti.
Mi inginocchiai ai sui piedi e con le mani iniziai a toccarle con i polpastrelli i polpacci, sofficemente, la vidi trasalire, provare a ritrarsi.
Feci risalire le mie mani su dietro le ginocchia – Dai Lorenzo di prego, no – lo disse con un filo di voce tremante – non possiamo, siamo parenti, tradirei Giorgio – tentò di addurre scuse, ma la sua voce la tradiva, non era così convinta.
- Ti voglio, zia, e più che ti chiamo zia, più mi eccito – le mie mani erano dietro le ginocchia, con un movimento deciso le feci allargare le gambe, finché la gonna glielo permetteva – diciamo che facciamo una pazzia – dicevo alternando baci su ginocchia e interno coscia – solo questa sera, che rimanga un segreto tra noi, neanche Giorgio lo saprà.
I miei baci soffici facevano cadere le ultime flebili resistenze, con voce ansimante rispose – Giorgio è il minore dei problemi – tirandosi su col sedere dalla sedia e sollevando la gonna fino a scoprire l’inguine, mostrandomi quel triangolino trasparente che portava come intimo.
Cominciai a risalire con le labbra alternando i baci sugli interni coscia e mentre passavo da una coscia all’altra dissi – Magari sapesse che ora noi due siamo così, vorrebbe essere qui.
Sentii la sua mano che mi accarezzava la testa passandola tra i folti capelli, ripresi a baciarla salendo sempre più vicino al suo intimo che appariva umido.
- Lasciamolo dove è Giorgio, hai detto bene te, facciamo una pazzia, che rimanga il nostro segreto.
A queste parole mi sentii legittimato a fare ciò che volevo, quindi salii rapido con le labbra sul suo intimo iniziando a baciare e leccare la sua fica da sopra il perizoma, sentivo che era umida, i suoi umori li potevo annusare.
Sentii le sue gambe allargarsi ancora di più, le leccavo il clitoride da sopra gli slip, mentre mi accarezzava i capelli, la mia erezione, intanto, nel frattempo era diventata fastidiosa dentro i jeans, così, sempre mentre la leccavo da sopra il tessuto, mi sbottonai i pantaloni e tirai fuori la mia verga già dura, lasciandola libera.
Con una mano le scostai il perizoma scoprendole la fica, mi rimisi a leccarle il clitoride come mi aveva insegnato Federica, subito zia iniziò ad ansimare, sentii la pressione della sua mano sulla testa.
I suoi mugolii di piacere aumentarono, dandomi la convinzione che stavo lavorandole il clitoride come si deve, allargò ancora di più le cosce, spostò più avanti il bacino mettendo il culo in punta della sedia.
La punta della mia lingua scorreva veloce con colpi secchi di punta sul clitoride ed ogni mio tocco sentivo ansimare zia che nel frattempo era sempre più bagnata e iniziava a muovere il bacino.
- Oddio Lorenzo, sai leccare, non pensavo che così giovane sapessi come e dove usare questa lingua, bravo, continua – mentre lo diceva mi teneva la testa tra le sue cosce.
Aumentai il ritmo e insinuai un dito dentro, iniziando a masturbarla, il ritmo del dito era più o meno quello della lingua, i mugolii di piacere aumentarono come il movimento del bacino, continuai così per un minuto, per smettere poi di leccare e infilare un secondo e terzo dito in fica, masturbandola velocemente.
- Aaaaaaaaa Lorenzo...così mi fai venire...siiiii...godoooooo
Iniziò a spruzzarmi sul viso, non me lo aspettai, mi bagnò come faceva Federica quando squirtava, ma non smisi di masturbarla fino a quando non si tirò su dalla sedia e chiuse la gambe.
Rimasi con le dita imprigionate dentro, zia che ansimava ad occhi chiusi.
- Oddio, mi hai fatto squirtare, succede di rado, dai vieni, andiamo in camera mia – si alzò in piedi porgendomi la mano, io, che ero ancora inginocchiato, gliela presi e mi tirai su, i pantaloni mi caddero alle caviglie, il cazzo era in tiro, lei lo guardò e sorrise maliziosa.
- Vedo che sei ben pronto, complimenti – me lo accarezzò prima di incamminarsi verso camera, con me dietro che mi teneva per mano.
Entrati in camera lei si sedette sul letto e mi fece mettere in piedi davanti a lei e mi disse:
- Ora tocca a me farti godere con la bocca – mi calò le mutande fino alle ginocchia e iniziò a succhiarmi, partendo dalla cappella, la lingua che giocava sul frenulo, per poi prenderlo tutto in bocca e cominciare una sugosa pompa.
Sbavava e lo umidificava tutto, alternava il prenderlo tutto in bocca, a colpi di lingua secchi e continui sul frenulo, pratica che mai avevo provato e che mi faceva impazzire, dandomi quasi la sensazione dell’orgasmo.
Le tenevo la testa più per un gesto di contatto, ma non influivo sul ritmo che lei dava al cazzo, non ne avevo bisogno, sentivo che sapeva bene come portarmi al massimo del piacere senza per questo farmi venire.
Ad un certo punto iniziò il classico pompino, su e giù lungo l’asta, e mi guardava, aveva un abbozzo di sorriso, si vedeva che si stava gustando questo preliminare.
Lo sfilò di bocca, era fradicio della sua saliva, e segandolo piano mi disse:
- Mi domando se dopo un primo orgasmo sei uno di quelli che scappa o è prendo quasi subito.
Le sorrisi malizioso e le dissi – Federica non ti ha detto nulla a riguardo?
Sorrise maliziosa e ricominciò a succhiarlo con vigore, aiutata con la mano che segava lentamente ciò che non riusciva a prendere in bocca.
Durò forse il tutto 2 minuti? Bhò non so, rimane il fatto che mi portò all’orgasmo in poco, annunciai che stavo per venire e lei, di tutta risposta, lo prese tutto in bocca e aumentò il ritmo del pompino, iniziai a scaricarle in bocca il mio sperma, tre lunghi e abbondanti fiotti.
Lei li tenne in bocca per poi sputarli e farli scivolare lungo il mento e il collo.
Mi sorrise soddisfatta, si alzò, si spogliò e mi disse
- Ora voglio il resto

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