Assai ma assai goduriioso 3.

Scritto da , il 2020-06-20, genere etero

Stavo pensando a Soledad, la bambolina che avevo scopato giorni prima e mi venne nuovamente voglia di rivederla, così le telefonai dicendole che l'aspettavo ma lei si scusò dicendomi che aveva dei problemi alla pancia e non riusciva a liberarsi di un gran peso. Le risposi che avevo io la soluzione per i suoi problemi così Soledad arrivò da me dopo pochi minuti: aveva preso un taxi. Suonò e le aprii, notando subito la sua sofferente espressione sul visetto, così la feci accomodare in camera e le feci vedere la pera di gomma da due litri con una cannula bella grossa. Lei spalancò gli occhi spaventata dalle dimensioni della cannula ma le dissi che una buona passata di gel lo faceva entrare in ogni buco. La feci spogliare e sdraiarsi a pancia sotto, dopo averle steso un telo asciugamano sotto di lei, le cosparsi tanto gel sull'ano poi andai col clistere in cucina per riempirlo con acqua calda dove avevo aggiunto olio di cucina. Tornai in camera e dalla cannula usciva in filetto di vapore così le infilai la cannula lentamente nel culetto che si stringeva e poi si rilassava con l'Indice che stuzzicava l'ano di continuo e spinsi piano piano, facendola gemere di piacere e, quando non se lo aspettava minimamente, inziai a spremere la peretta introducendole la calda acqua che subito si fece sentire facendo gorgogliare il pancino. Dopo qualche minuto avevo svuotato interamente la pera e Soledad m'implorava di toglierla dal culo per potere andare a scaricarsi al bagno ma io fui sadicamente fermo nelle mie intenzioni e non le permisi di andare a scaricarsi. La trattenevo bloccandole polsi e caviglie con delle sciarpe che la tenevano immobile sul letto ma lei minacciò di scaricarsi sul mio letto ed allora presi dal cassetto del comodino una grossa candela che usavo in caso di mancanza corrente elettrica, cosa normale in campagna, la cosparsi di gel e gliela infilai nell'ano forzando molto per entrarci completamente e poi la trattenni con forza. La feci rimanere immobile e solo dopo alcuni minuti di attesa l'accompagnai al bagno dove le tolsi la candela e lei iniziò subito a scaricarsi rumorosamente. Dopo che terminò di svuotarsi la pancia, la riportai in camera sdraiandola sul letto, poi riempii nuovamente la pera di gomma che, senza usare più gel, le rinfilai nel culo facendola lamentarsi ma fui integerrimo e la riempii ancora di acqua, poi, senza impedirlglielo nuovamente come prima, le dissi di scaricarsi in bagno di nuovo. Lei corse subito a svuotarsi poi sentii l'acqua della doccia aprirsi ed andai da lei già denudato e pronto ad infilarmi con lei sotto la doccia. Durante lo scroscio dell'acqua, la insaponai tutta poi la feci sciacquare e, al vedere il suo bel culetto ondeggiare nel piccolo spazio, la feci piegare un poco e me la inculai fino a sborrarle tutto dentro. Uscimmo asciugandoci e poi andammo sul letto a farci una bella scopata e lei mi dissw che stava proprio bene ad allora la feci rigirare a pancia sotto e la sculacciai intensamente, sentendola piangere ma godere insieme al dolore e di nuovo la possedetti prima in figa poi nel culo e lei che implorava di scoparla ancora più volte. Scopammo fino a farmi rimanere senza fiato, così, appena mi sentii in forma di nuovo, mi alzai e presi un cento euro da darle ma lei li rifiutò, ringraziandomi per il doloroso ma efficace clistere.

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