Merenda improvvisata

di
genere
etero

Una normale giornata di lavoro, sono alla mia scrivania, i miei occhi scorrono da un monitor all’altro. Devo riuscire a finire questo importante file.
Sento la porta che si apre ed eccoti cammini verso il mio ufficio, ci dividono solo le pareti di vetro, sorrido.
Entri sorridi, attraversi tutta la stanza, prendi una sedia e la posizioni al mio fianco.
Apparentemente parliamo di lavoro anche se i nostri occhi parlano di sesso, possessivo, profondo, avido, goloso.
Siamo soli su tutto il piano... non c’è nessuno, probabilmente sono impegnati altrove o in qualche riunione straordinaria... chi lo sa... questo ci permette di stare un po’ più tempo insieme.
Ridiamo, scherziamo e pensi bene di farmi vedere il tuo cazzo in erezione sotto il tessuto dei pantaloni. iniziano discorsi su quello che vorresti, su cosa vorrei.
Non soddisfatto decidi di liberarlo per farmi ingolosire.
Quello che non ricordi o forse non credi è che già più di una volta ti ho messo in guarda. Più di una volta ti ho chiesto di non farlo perché fatico nel trattenermi, nel non buttarmi a capofitto a baciarlo e succhiarlo come desidero.
È così, mentre è ancora coccolato nelle tue mani mi chino su di te ed iniziò a succhiare.
Ho la bocca piena dal tuo cazzo, lo sento in gola, non penso a niente tranne al meraviglioso momento in cui mi sazierai con la tua sborra calda.
Succhio felice la tua erezione senza preoccuparmi di essere in ufficio, senza preoccuparmi che possa arrivare qualche collega o peggio il capo.
Succhio, lecco, muovo dolcemente e con attenzione la lingua sulla tua cappella, ti sento ansimare.
Non so se tu stai controllando la porta.
Succhio, e prendo il tuo cazzo fino in gola, la tua mano si posa sulla mia testa e con una delicata pressione mi spingi più in profondità.
Ti sento gemere ed ecco la mia bocca si riempie.
Calda vellutata e dolcissima.
Ingoio, soddisfatta.
Resto ancora un po’, con la speranza di trovarne ancora qualche goccia.
Incontentabile.
Mi sollevo e vedo i tuoi occhi soddisfatti.
Sorridiamo.
Solo dopo due ore, durante una telefonata interna, mi rendo conto del grosso rischio appena passato, di quanto fosse imprudente, stupido ma profondamente piacevole.
Buon lavoro manzo!
di
scritto il
2020-01-30
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