La sorella bona 6 - Che notte

Scritto da , il 2019-03-10, genere incesti

Mi avvicinai e con un senso di liberazione lo incastrai fra le sue cosce e lo strofinai un poco, poi lo feci risalire e con la punta cominciai a esplorare. La sua fica era bagnatissima, impaziente di accogliere il cazzo e così, con decisione, lo affondai completamente.
- Aaahhh! Finalmente! Lo sento, lo sentooo! Come ce l’hai duro!
Certo, pensai, mi sto scopando una strafiga come te. E’ da quando ti ho vista in discoteca, che ce l’ho duro e alla fine mi è riuscito di mettertelo dentro.
- Toh! Prendilo, prendilo!
- Sì, che lo prendo! Lo prendo tutto, il tuo cazzo!
Le sensazioni che provavamo erano molto intense per tutti e due. Il suo modo di muoversi, inarcando la schiena all’indietro per ricevere il cazzo più dentro, mi stava facendo impazzi-re. I nostri movimenti erano lenti, profondi, a pregustarci il lungo godimento che ci aspetta-va. Continuammo per un bel po’ in quel modo, languidamente, senza aumentare la velocità e solo l’intensificarsi di gemiti e sospiri rivelava l’aumento del piacere e dell'eccitazione. A un certo punto lei manifestava il suo godimento con parecchia veemenza e mi venne la preoccupazione che qualcuno potesse sentirci.
- Stai tranquillo, i proprietari qui intorno abitano tutti molto lontano, vengono solo nel mese di agosto!
- Ah, quindi sei venuta qui molte volte, visto che li conosci?
- Sì, ma non per quello che pensi tu, siamo stati quasi sempre in comitiva! Sapessi quante volte sono venuta a prendere il sole su questa veranda!
- Ah sì? E adesso?
- Adesso sono venuta a prendere il cazzo, mmmmmmmm!
- E’ meglio il sole o il cazzo? – le dissi ridendo e continuando a sbatterglielo dentro.
- E’ meglio il cazzo! mille volte meglio! Aaahhh!
Senza fermarmi cominciai a frugare nella scollatura a cercare i seni, glieli toccai a lungo e poi lasciai le mie mani aggrappate su quelle rotondità e continuai, beato, a spingerle il cazzo dentro, più dentro che potevo. Avevo sempre sognato, nelle mie fantasie, di trovarmi in quella posizione, prendere una bonazza all’impiedi, da dietro, tenendo le sue tette nelle mie mani e adesso lo stavo facendo, mi stavo togliendo lo sfizio con quella bonazza di mia sorella. Mi stavo eccitando sempre di più a sentirla ansimare in sintonia con i colpi che le imprimevo. Senza accorgermene, avevo aumentato il ritmo e stavo raggiungendo pericolosamente il punto di “non ritorno”. In un barlume di lucidità riuscii ad allentare la pressione, pensando che volevo ancora scoparmela a lungo. Mi accorsi che le stavo palpando avida-mente le tette e la mia eccitazione cresceva, cresceva, avrei continuato all’infinito, in quel modo. Il suo respiro era sempre più concitato, stava godendo e adesso non si agitava, si era fermata, si era completamente abbandonata al mio cazzo e si faceva sbattere fino in fondo. Di nuovo il piacere che provavo era divenuto indescrivibile, ma riuscivo a contenermi, pote-vo aumentare il ritmo senza paura di perdere il controllo e così riuscii a farmela a lungo, con padronanza. La sentii fremere in tutto il corpo e poi emettere un grido strozzato.
Cazzo, l’ho fatta venire! pensai, mentre continuavo a sbatterglielo dentro. Dopo un po’, pe-rò, mi venne voglia di farmela in altre posizioni e così uscii e la condussi dentro casa.
- Dai, non sono ancora sazio!
- Figurati io! mi rispose. Che cosa credi? questo è stato solo un aperitivo! Sì, rientriamo dentro, voglio ancora il cazzo!
Mi sentivo ancora nelle mani il calore delle sue tette e mi venne il desiderio di vederle. Appena dentro, la feci sedere sulla poltroncina, le abbassai le spalline del vestito e rimasi a bocca aperta a vedere il suo seno scoperto. Era stupendo, non da maggiorata, ma ben fatto, bello sodo e rotondo. Il mio cazzo fremeva dalla voglia di trovarsi lì, e così lo misi in mezzo e lo feci scorrere. Lei con le mani premeva il seno ad avvolgere completamente il cazzo e mi faceva impazzire dall’eccitazione e dal piacere.
- Sicuramente pensi che me lo stai mettendo dappertutto! disse senza nascondere la sua eccitazione.
- Siiiì, certo che te lo metto dappertutto! e continuai a farlo andare su e giù. Era veramente elettrizzante vederlo insinuarsi tra le sue tette, scomparire e poi riemergere, trionfante, durissimo, a solleticarle la gola. Con il glande, poi, mi strofinai sui capezzoli e li sentii inturgidir-si. Sì, stavo godendo pienamente di lei.
Continuammo poi sul letto. Mi godetti la sua fica nel modo tradizionale; mentre me la scopavo le toccavo incessantemente le cosce e mi riusciva abbastanza facile affondare il viso tra le tette, lambire i capezzoli con la lingua.
- Aaahhh! mi stai facendo impazzire! Nessuno mi ha mai scopata così! Continua, continua, il tuo cazzo è veramente fantastico!
- Sei veramente insaziabile! le feci, ansimando. Stai sicura che non ho ancora finito! Sì, te lo farò provare ancora a lungo, il cazzo! La tenni inchiodata sul letto per parecchio, affondando i miei colpi in profondità. Stavamo godendo da matti, le nostre sensazioni erano amplificate dall’eccitazione e non avevamo bisogno di aumentare il ritmo, il piacere era intenso an-che se i movimenti non erano accelerati. Sì, la situazione era veramente erotica, la sentivo ansimare sotto di me, vedevo il suo corpo agitarsi, le sue cosce completamente spalancate e i seni che ondeggiavano.

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