Fare il bene Fa Bene

Scritto da , il 2018-11-26, genere etero

Mi trovavo in un pub per una serata con amici, una serata per una rimpatriata.
Finita la serata ognuno si avvia verso la sua macchina.
Quando arrivo dove avevo parcheggiato noto che c’erano due ragazze una sembrava ubriaca, sedute li ad una panchina.
Quella sobria mi chiede se gli posso dare un passaggio a casa visto che avevano perso il bus.
Sembravano innocue e mi ricordai quando da universitario avevo perso il bus ed ero rientrato a passaggi, cosi accettai.
Sapevo dove era la zone degli alloggi universitari, non era molto lontano. E nel tragitto, mentre l’amica dormiva serena sul sedile dietro questa mi racconta un po’ di loro, di dove erano cosa studiavano e che avevano deciso di restare per studiare e avevano approfittato della serata per uscire. Ma avevano un po’ esagerato. Soprattutto l’amica.
Arrivammo gli alloggi ma quando provammo a far scendere l’amica questa non si reggeva in piedi quindi mi chiede di aiutarla. Non vi nascondo che ero un po’ seccato ma non potevo lasciarle sul portone. Anche perché non c’era nemmeno ascensore. Così l’aiutai.
La portai in casa e la misi sul letto. E chiesi se potevo usare il bagno, le birre facevano effetto.
Uscito dal bagno notai che la ragazza sobria cercava di sistemare al meglio l’amica ma non è che ci riuscisse. Così mi chiese se potevo aiutarla. Mi sembrava uno scherzo, mi stava chiedendo di spogliarla.
Al che mi fa “mai spogliato una ragazza”? e io gli rispondo che si l’ho fatto ma generalmente erano più sveglie e collaborative.
Ma decisi di darli una mano. E aiutai a spogliarla. Maglione camicia e reggiseno calze pantaloni. e gli misi il pigiama. Decisamente non fu un lavoro semplice, a anche in due ci mettemmo un po’; devo dire che era una bella ragazza, minuta ma ben fatta, ma visto che era praticamente incosciente non era una situazione così eccitante anche se… E si notava.
Alla fine stavo per andare via, era un po’ tardi, ma l’amica mi fa…
“a me non mi aiuti”? e con malizia aggiunge “io sarò più sveglia e collaborativa, e non sono vergine” E tira fuori dalla tasca 2 preservativi.
Non mi feci pregare, la misi sul letto e lentamente cominciai a spogliarla, gli sfilai maglietta reggiseno e cominciai a mordicchiargli capezzoli. Aveva una 3° soda e ben fatta.
Mentre gli leccavo i capezzoli sentivo la sua passerina che palpitava. Cosi gli sfilai i pantaloni e gli slip. Devo dire che nuda non era male. Come la sua amica era mingherlina ma ben fatta.
Con la bocca mi lavoravo i capezzoli e con la mano gli accarezzavo la passera.
I capezzoli erano diventati di pietra e sotto si stava bagnando in abbondanza.
Cosi lascia i capezzoli e cominciai leccargli la passera, lei era un po’ a disaggio, forse nessuno gli aveva fatto una cosa del genere. Ma mugolava e si contorceva. Provai a massaggiagli pure il buchino ma lei si ritirò impaurita. Cosi mi dedicai solo alla passera. Praticamente non avevo nemmeno iniziato che lei ebbe un orgasmo. Caccio un urlo, che quasi svegliò la sua amica.
I mi liberai dei pantaloni e mi infilai il preservativo, e gli entrai dentro, con dolcezza.
Anche se non era vergine era abbastanza stretta, gli entrai con dolcezza ma sentivo che nonostante l’eccitazione e il suo essere bagnata provò un po’ di dolore (non ho misure esagerate, sono nella media). Pian piano gli scivolai dentro, mi fermai un attimo sia per darli tempo di abituarsi sia per darmi il tempo di non venire, dopo un po’ cominciai a muovermi. E lei cominciò a rilassarti e a godere.
Ma mi rendevo conto che la stavo schiacciando così cambiai posizione. Con lei sopra, a smorza candela. Devo dire che era uno spettacolo vederla muoversi se agitarsi, venne per la seconda volta, stavolta in modo un po’ più silenzioso. Ma allo stesso tempo gli facevo male, era una penetrazione un po’ profonda. Cosi decisi di metterla pancia in giù, gli misi un cuscino sotto la pancia e mi preparavo a entrare. Li ebbe una momento di panico. Forse temeva che gli volessi entrare dietro, ma la tranquillizzai. Lei si rilassò e gli ero dentro. Devo dire che in questa posizione le differenze di stazza non c’erano e li si scatenò… poco dopo ebbe il suo terzo orgasmo. Non so con chi aveva fatto sesso ma probabilmente era con uno che si era visto solo i suoi comodi, il terzo orgasmo per lei fu devastante. Mordeva il cuscino e artigliava il lenzuolo.
Quasi immediatamente venni pure io.
Gli rimasi dentro a lungo mentre gli accarezzavo il seno.
Usci da lei, mi sfilai il preservativo, ma rimasi bracciato a lei, la accarezzai e sentivo la sua passerina palpitare all’unisono con il suo respiro ansimante.
Non so quanto restammo abbracciati cosi, forse ci addormentammo pure.

Ma alla fine mi diedi una ripulita mi vestii e me ne andai.
Lei mi accompagnò, nuda, alla porta, mi diede un bacio, l’unico delle serata, a fior di labbra e mi ringrazio.
Fare del bene… Fa bene



Questo racconto di è stato letto 3 7 6 8 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.