La mia nuova vita

Scritto da , il 2018-11-22, genere tradimenti

La mia nuova vita

Tornai a trovare lo zio di Antonio per quasi un anno. Ci andavo ogni mese. Mi sentivo bene quando andavo da lui, non mi sentivo giudicata e mi sentivo…donna. A dire la verità mi sentivo porca. Cominciai a vedermi diversa. Cominciai a dare spazio ad una nuova Laura. Antonio sembrava sparito. Ero certa che sapesse delle visite allo zio. Smisi di fare visita all’uomo dopo che una volta lui si sentì male mentre facevamo sesso. Avevo paura per lui. Quegli appuntamenti mi mancavano. Decisi di andare io a cercare Antonio. Sapevo che al mattino si fermava a fare colazione in un bar poco distante da dove abitavo. Una mattina andai e lo trovai che beveva un caffè.
Ci salutammo. Mi offrì un caffè. Per non destare sospetti al cameriere uscii prima di lui ma senza farmi vedere gli diedi un biglietto. Sopra avevo scritto- organizzami una serata delle tue. Sai che mio marito tra una settimana andrà via per lavoro due giorni, vorrei provare qualcosa di sconvolgente e porco-
Due giorni dopo tornai al bar. Lui era li, come al solito. Due saluti poi lui uscì prima di me ma prima mi passò un biglietto – giovedi prossimo. Ore 21. Parcheggio dell’abazia di C……vestiti come una puttana.-
Lui sapeva benissimo che mio marito sarebbe partito giovedi nel pomeriggio e sarebbe tornato il venerdi sera. Il pomeriggio andai a fare compere. Cercai qualcosa da indossare e trovai una gonna bianca cortissima e trasparente e una camicetta nera . acquistai calze autoreggenti nere a rete . il giovedi cenai presto e mi preparai. Mi piaceva guardarmi allo specchio. La camicetta e la gonna erano trasparentissime. Io sono alta un metro e sessantasette. Il mio fondoschiena è importante e le mie gambe snelle. Vestita così sembravo davvero una puttana. Arrivai al parcheggio puntuale e Antonio era già li che aspettava in auto. Salii.
Appena salita notai che vicino a noi si era fermato un monovolume. –volevi qualcosa di porco e sconvolgente? Ti accontento. Mettiti questa benda e buona serata.- mi pose una benda. Il cuore cominciò a battere forte nel petto. La indossai. Dopo qualche minuti di silenzio sentii aprire la portiera dell’auto e una mano mi prese per un braccio e mi trascinò fuori. Venni fatta salire sul monovolume sul sedile posteriore. La portiera si chiuse e sentii che lasciavamo il parcheggio.
- - non dire una parola e non sbendarti- una voce maschile si rivolse a me con decisione.
Mi sentivo persa. Avrei voluto dire allo sconosciuto di riportarmi indietro ma rimasi in silenzio. Dopo una decina di minuti di silenzio ci fermammo. Si aprirono le portiere e salirono due uomini uno alla mia destra e uno alla mia sinistra. Ripartimmo e i due mi levarono il cappotto, senza parlare. Poi mi strapparono letteralmente la camicetta. Poi a turno mi presero la testa spingendola a turno sui loro cazzi. Mentre li succhiavo a turno loro mi prendevano tra le dita i capezzoli tirandoli fino a farmi male. Ad un certo punto ci siamo fermati. I due senza tanti complimenti hanno iniziato a scoparmi a turno. – adesso ti scopiamo per bene!- i due mi facevano sedere a turno ora su un cazzo ora sull’altro. Intento l’autista li incitava – scopatela per bene, Antonio vuole che la sbattiamo fino a farla svenire la vacca _sono le ultime parole che ho udito distintamente. Poi sentivo solo insulti e risate mentre i due a turno mi scopavano. Mi sentivo penetrare in ogni fessura e buco.
Ebbi un paio di orgasmi prima che i due mi venissero in faccia. Poi scesero e salì dietro chi guidava.
Fu implacabile. Appoggiò la sua mano chiusa tra le mie gambe e spinse. Sentii la sua mano entrare e spingersi in fondo spalancandomi la figa ormai aperta dai due cazzi. Sentivo la sua mano allargarmi e spingersi dentro di me. poi lo sconosciuto prese a muoverla avanti e indietro. Il ricordo che ho è che urlavo di spingere più in fondo. Poi mi accorsi che stavo schizzando pipì e un orgasmo senza fine mi fece muovere forsennatamente spingendomi verso quel braccio che mi sfondava.
Poi mentre ancora godevo il porco tolse la mano e mi infilò il cazzo in bocca e cominciò a venire – bevi tutto zoccola- ingoiai tutto ma dalla bocca usciva liquido denso.
Sentivo il corpo tremare. Nemmeno mi accorsi che l’uomo mi trascinava fuori dal monovolume
Adesso torna a casa vacca- sentii le portiere del monovolume chiudersi e lo sentii che si allontanava. Mi tolsi subito la benda e mi accorsi che ero nel parcheggio, proprio a fianco della mia auto. Avevano girato e si erano fermati proprio nel parcheggio a scoparmi! Mi guardai. Avevo la camicetta aperta, sperma su tutto il corpo. La gonna sporca e per terra il cappotto. Salii di corsa in auto ma mi accorsi che le gambe mi tremavano. Vidi sul parabrezza un biglietto. Lo presi. – gran bello spettacolo vederti fare la troia. Adesso vai a casa così. Non ti allacciare la camicetta e stanotte dormi senza lavarti. Ci vediamo domani mattina al bar. Antonio.
Tornata a casa presi una decisione. Avrei parlato con mio marito. Volevo che sapesse con chi divideva la sua vita e io volevo condividere con lui la mia …nuova.
Il mattino dopo andai all’appuntamento con Antonio e gli dissi che avrei detto tutto a mio marito. Non per senso di colpa ma perché trovavo sbagliato che lui non sapesse. Antonio non sembrò stupito. Prese il suo cellulare e lo vidi scrivere un messaggio. Poi pagò il caffè e usci dal bar. Prima di andarsene mi disse di farmi trovare il pomeriggio alle 15 al centro commerciale poco distante da dove abitavo.
Pochi minuti dopo cominciarono ad arrivare messaggi da mio marito. Contenevano foto….nelle foto io la sera prima…io fotografata mentre venivo scopata …me ne arrivarono una trentina e ad ogni foto commenti osceni – sei solo una vacca, ho sposato una zoccola, ti fai riempire come una puttana….-
Poi un messaggio
Vedi cara, sapevo tutto fin dall’inizio. Ho organizzato tutto io, Antonio è stato mio complice. Volevo vedere se sapevi resistere alle tentazioni. Volevo regalarti una botta di vita e capire se me lo avresti detto. Ti amo! Oggi pomeriggio divertiti troia!
Ero senza parole! Ero senza parole!
Non risposi al messaggio. Mi sentivo confusa. Davvero l’uomo che avevo sposato aveva organizzato tutto?
Tornata a casa mi stesi sul divano. Avevo la mente confusa.
Alle 14 e 30 uscii di casa. Indossavo dei pantaloni attillati neri e un maglioncino scollato sotto il cappotto.
Cominciai a camminare tra i negozi. Continuavo a pensare a mio marito. Sentii che qualcuno mi chiamava, era Antonio. – A cosa stavi pensando? Mi sei passata accanto e non ti sei accorta di me – Hai inviato tu le foto a mio marito, vero? Lui si mise a ridere… certo, me lo aveva chiesto lui di dargli la prova che eri …. Antonio continuava a ridere. Mi prese sotto braccio – non te la prendere, è stato uno scherzo… credo ti sia divertita anche tu..andiamo, seguimi. – mi misi a ridere e lo seguii. In auto mi disse che aveva pensato ad una festa per il ritorno di mio marito. Ci fermammo davanti ad un negozio di oggettistica per adulti.
Dietro al bancone un ragazzo sulla trentina. Antonio si rivolse a lui, capii che si conoscevano. Dovrei trovare un abito per la signora, cosa ci consigli? Il ragazzo ci accompagnò in uno stanzino e ci disse di aspettare li che avrebbe portato qualcosa da provare. Arrivò con qualche vestito. I due uscirono e mi dissero di provarli e di farsi vedere per farsi consigliare al meglio. Indossai il primo, era un abito tutto di maglia larga bianco. Non c’erano specchi. Non sapevo bene cosa si vedesse e cosa no. Sotto lascia la biancheria intima. Aprii la porta e i due erano li. – non ci siamo, disse Antonio – devi togliere la biancheria, si porta senza. – richiusi e ubbidii. Quando riaprii i due cominciarono a fare commenti osceni. Poi mi dissero di provarne un altro. Il secondo vestito era trasparentissimo e cortissimo. Aprii e i due mi fecero girare in modo da vedermi tutta e i commenti osceni continuavano. Il gioco cominciava a piacermi. Indossai il terzo. Era un abito nero quasi una lunga camicia aderentissima . il tessuto misto tra un tessuto trasparente e un tessuto a maglia. era così corto che metà del mio fondoschiena era scoperto. Una volta aperta trovai davanti a me solo il ragazzo. Completamente nudo e con l’uccello in tiro e un profilattico infilato. Non disse nulla, entrò e chiuse la porta dietro di se. Mi disse di girarmi e una volta girata cominciò a masturbarmi poi di colpo mi infilò il cazzo. – te lo regalo il vestito ma tu fammi divertire – mi scopò per pochi minuti furiosamente e venne. Si rivestì, mise l’abito nero in una busta , io e Antonio uscimmo e lui mi riportò a casa. Passo a prenderti alle 22 e andiamo da alcuni amici , ci aspetterà la anche tuo marito. Alle 22 Antonio venne a prendermi. Avevo indossato il vestito provato il pomeriggio. Viaggiammo in auto per un’oretta e ci fermammo davanti ad un bar. Entrammo. Al bancone mio marito. Ciao, ben arrivata. Mi aprì il cappotto….- bel vestitino –
Sentii abbassare la saracinesca e mi resi conto che Antonio aveva chiuso a chiave la porta. Poi le luci vennero spente e dal nulla ecco che cominciarono ad apparire ombre. Erano tre uomini. Tre ragazzoni. – mi godrò lo spettacolo. Ho detto loro di divertirsi finchè non saranno sazi di te – mi disse mio marito.
Antonio mi prese sottobraccio e mi accompagnò in una stanza . eravamo sempre al buio. Solo una piccola lampada da tavolo era accesa. C’era un divano letto aperto. Scoprii più tardi che era il posto dove il propietario del bar dormiva quando non voleva tornare a casa. Era uno dei tre ragazzi. Fui bendata e sbattuta sul divano. cominciarono a leccarmi dovunque a turno. Non ci volle molto perché fossi pronta. Lo capirono e il primo cominciò a scoparmi mentre gli altri si alternavano nella mia bocca. poi a turno si scambiavano i ruoli. Sentivo la voce di mio marito e di Antonio che commentavano. I tre si stavano divertendo con me. mi insultavano e mi scopavano a turno.
non ci volle molto per l’arrivo del mio primo orgasmo. Urlai il mio piacere. A lungo. Mi è sempre piaciuto fare sesso bendata. Mi estranea da tutto e mi lascia libera di concentrarmi sulle sensazioni del mio corpo. All’improvviso il gioco prese un’altra piega. I tre cominciarono a diventare brutali. I colpi che mi davano erano feroci. Mi tenevano ogni tanto tappata la bocca e il naso impedendomi di respirare. Mi infilavano i loro cazzi in gola così in fondo da indurmi al vomito. Poi presero a scoparmi in doppia. Davanti e dietro. Mi sentivo completamente in balia della loro volgare ansia di usarmi fino in fondo. Continuavo ad avere orgasmi violentissimi e ad ogni orgasmo sentivo che tutto mi si dilatava. Continuavo a volere sempre di più. Li incitavo. Chiedevo loro di farmi del male. E allora loro diventavano sempre più brutali. cominciarono a sballottarmi. Mi sentii penetrare il culo da sue cazzi
mi sentivo una troia. Ogni tanto mio marito si avvicinava e mi urlava che ero solo una troia. Poi li incitava a montarmi. E il primo mi venne in gola . mi sentivo soffocare. Lui mi scopava la gola e non smise finchè io non ebbi bevuto ogni coccia del suo sperma caldo. Emisi un rutto! Gli altri due non smettevano più. Venivo girata e rigirata e scopata con una furia che mi impallava il cervello. Poi a turno si scaricarono nella mia gola e sentii una mano aprirmi la fida. Qualcuno mi teneva le gambe spalancate. Sentii la mano entrarmi fino in fondo e cominciai a venire dimenandomi. Non mi bastava quella mano spinta in fondo. Urlavo di spingere. Un orgasmo simile ad una scossa elettrica mi fece perdere il senno. Con la mano tenevo forte il braccio che mi penetrava per spingermelo più in fondo. Poi di colpo la mano venne estratta. Venni lasciata e continuai a toccarmi e a darmi schiaffi sulla figa. Non mi resi conto che nella stanza non c’era più nessuno. Quando ripresi coscienza di me provai ad alzarmi. Le gambe non mi reggevano e tremavo come una foglia.
Ebbi paura di morire.
Non mi resi conto di quanto ci misi ad alzarmi e a rivestirmi. Avevo il corpo sudato e bagnato di umori. Dal bar arrivava una luce per me abbagliante e sentivo parlare. E risa.
Mi presentai ai presenti. Barcollavo. Mio marito si avvicinò e mi diede uno schiaffo – sei una troia, andiamo a casa che devi lavarti, sei sudicia come una che ha battuto in strada tutta la notte.-
A casa mi feci la doccia. Avevo lividi ovunque. Prima di dormire lo sentii dire- adesso si che sei una moglie come volevo io. Da oggi la tua vita cambierà per sempre!









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