La famiglia...si allarga..

Scritto da , il 2018-11-02, genere tradimenti

Sono Lucia 49 sono una Segretaria in una Scuola e lavoro in una bella cittadina di una provincia del Nordest . Le mie origini sono di un piccolo paese di una ridente riviera Siciliana. Leggo volentieri i racconti degli utenti che scrivono qui che mi appassionato tanto ed ho pensato di scrivere la mia storia vera omettendo nomi e indicazioni particolari per motivo di riservatezza.
Sono una bella donna, anche se ho raggiunto una età importante, conservo un bel fisico molto tonico ed attraente, sono non molto alta e le forme del mio fisico sono sinuose e accattivanti, noto sempre gli sguardi dei maschi che si posano su di me ed ovviamente è un motivo di orgoglio che provo e penso che a tutte le donne questo fa piacere. Il mio pezzo forte è il culo, due curve perfette che quando cammino si accarezzano tra loro, una terza di seno e un viso mediterraneo con una cascata di capelli neri che mi cadono sulle spalle. Non sono bellissima ma bella ed da sempre mi sono sentita femmina.
Ho conseguito il mio diploma di segretaria d’azienda all’età di 22 anni, ho frequentato la scuola superione viaggiando in un centro lontano dal mio paese di origini. Come a tutte le ragazze normali mi sono innamorata di un compagno di scuola più grande. A quell’età ero un pò disincantata ,mi fidavo ed era il primo amore, ci si incontrava nei bagni di nascosto, era l’ultimo anno ricordo, le nostri passioni erano forti e si iniziò con una cosa alla volta, dai baci e dalle palpatine si passò al pompino e poi, innamorata e passionale come ero gli regalai il culetto. Oddio non era molto dotato e non ci volle molto che divenne un’abitudine piacevole prenderlo lì anche se non era un grande amatore. Da qui il mio primo grande problema, quel deficiente prima si vantò con qualche amico della sua conquista poi la voce si sparse fino ad arrivare al mio paese e da lì alla mia famiglia. Problemi a non finire prima con i miei genitori e poi con i miei paesani per cui ormai ero segnata come una poco di buono. Nelle nostre zone si scherza poco con queste cose e dopo tre anni di fidanzamento riparatorio con Pasquale, questo è in nome del mio innamorato, grandissimo cretino che ha divulgato la nostra intimità, ci sposammo o meglio ci siamo dovuti sposare. Lui lavorava a stento come supplente in una segreteria di una scuola e la nostra vita non era affatto piacevole e facile, non racconto nulla sul piano sessuale in quanto ovviamente anche lì era tutto una frana . Sicuramente la cosa più positiva e che non rimasi incinta non per volontà di entrambi ma per le poche qualità in tal senso di mio marito Pasquale o Pasqualino come veniva chiamato da tutti, nome appropriato in tutte le Sue cose dal cervello a quello che aveva in mezzo alle sue gambe. Il fatto che aveva combinato, facendomi passare tante umiliazioni mi è rimasto sempre, ancora adesso, sullo stomaco. Poi a letto non era un gran fenomeno e caratterialmente era una persona molto remissiva quindi ero Io che davo indicazioni su tutto. La svolta della nostra vita capitò qualche anno dopo: mio zio era fattore di una proprietà terriera di un signore benestante che ogni anno ritornava al paesello, sia per trascorrere le ferie e sia per controllare lo stato delle cose della sua proprietà. Il signor Giacomo svolgeva la funzione di preside in una cittadina Veneta, uomo maturo sui 40 anni scapolo per sua scelta. Mio zio Antonio, che era molto affezionato a me, visto il rapporto che lo legava e la fiducia che si era guadagnato negli anni nella conduzione del terreno pensò di parlare con il Signor Giacomo della nostra situazione sapendo che poteva fare qualcosa per noi. Logicamente mio Zio prima ne aveva parlato con me ed io a Pasquale tenendolo sempre di poco conto non dissi nulla. Eravamo a tavola per pranzare e Lui mio zio,passando di casa nostra ci disse che il Signor Giacomo quella sera stessa voleva conoscerci e parlare con noi. Rimanemmo soli a tavola Pasqualino iniziò a dimostrare un pò di dissenso in quanto Io non mi ero preoccupata a metterlo a conoscenza di questo fatto, ma presto con le mie argomentazioni dirette e forti lo zittii. La sera accompagnati da mio zio fummo accolti sulla veranda padronale . Io non conoscevo il Signor Giacomo, quella sera fummo accolti con cortesia da una persona così importante. Uomo fisicamente prestante, vestito in modo elegante, con uno sguardo penetrante e magnetico, mi scrutava dalla testa ai piedi in modo ammaliate ma accorto per non farlo capire agli altri, anche se non molto bello, aveva un naso molto presente e la sua stempiatura era molto evidente, con una leggera barbetta brizzolata lo rendeva un uomo molto misterioso, sicuramente i Suoi sguardi dentro di me creavano un certo disagio.
Volle sapere un pò tutto di noi poi alla fine ci fece capire che avrebbe potuto fare qualcosa prendendosi tempo per darci una risposta, ci siamo lasciati con la promessa che prima di ripartire avrebbe ancora parlato con noi, uscendo mi voltai notando che suoi occhi languidi che si erano posati sul mio fondo schiena poi i nostri occhi si sono incrociati .. fu un attimo.
Passò un po’ di tempo , mio Zio Antonio mi avvertì che per il primo pomeriggio il Sig. Giacomo , come promesso voleva parlare con noi, mi disse che Lui per impegni non poteva accompagnarci ed io ero un po’ a disagio in quanto quel giorno Pasqualino era di supplenza a scuola e tornava a sera ma Io decisi di andare lo stesso sola.
Verso le 15 venne lo stesso Signor Giacomo ad aprirmi il cancello del Giardino, il suo sguardo fu molto malizioso quando mi vide sola all’appuntamento, mi sedetti di fronte a Lui , sul divano, mentre mi mangiava con gli occhi , ma con molta pacatezza guardandomi fisso negli iniziò a spiegarmi le varie opportunità che aveva pensato per noi, mio marito avrebbe potuto continuare a fare supplenza nella sua scuola finche non sarebbe passato di ruolo e che avrebbe pensato di sistemarmi con lestesse funzioni di mio marito con il diploma che possedevo .Ero molto felice dalle proposte che mi stava facendo , anche se i suoi occhi penetranti non smettevano di visionare le mie tette e le cosce , parlai con Lui della difficoltà di trovare un’abitazione, lo vidi alzarsi e venire a sederci accanto a me , mi disse che in tal senso non ci sarebbero problemi…..Senti Lucia, la prima volta che mi chiamava per nome, la Mia casa è grande tu e tuo marito potreste venire ad abitare da Me si potrebbe colmare la mancanza di una donna in quella casa con la vostra presenza , sono molto grato a tuo Zio di come cura le mie proprietà e sono debitore con Lui, se tuo marito è d’accordo potete venire ad abitare a casa mia per me sarebbe un piacere avere per casa una bella donna come te. Intanto la sua mano la poggiò sulle mie ginocchia, aveva una mano grande e calda un brivido, ebbi la forza di dirgli che a casa mia le decisioni li prendevo solo io e Pasqualino si sarebbe adeguato alle mie decisioni … Giacomo avvicinandosi ancor di più verso di me mi mise un braccio dietro le mie spalle accostandomi a lui …. Sembravo una bambolina nelle sue braccia..la sua mano si stava facendo strada tra le mie cosce, non avevo mai tradito Pasqualino, avevo un po’ di paura ma quando giunse con le dita sulla mia fica ricoperta da un minuscolo slippino ,dalla mia bocca uscì un gemito passionale, a quel punto la sua bocca avvolse la mia ,la sua grossa lingua stava visitando ogni angola della mia bocca, due grosse dita erano già dentro alla mia figa ,sentivo che erano più grosse del cazzo del mio Pasqualino e per il forte piacere mi staccai dalla sua bocca per gemere di piacere … che sticchio peloso che hai bella Lucia a me la figa mi piace pelosa come la tua. Con la sua possente forza mi fece coricare a cosce aperte sul divano strappandomi il minuscolo perizoma, poi si buttò con la testa in mezzo alle mie cosce ,la mia figa lacrimante di sborra accolse la sua impetuosa lingua ,lo sborrai subito in faccia mentre lui prosciugava tutto e con la lingua passando e ripassando dalla fica al mio piccolo fiorellino del culo mi mandava al settimo cielo, non avevo mai provato nulla di simile, un dito lo sentii intrufolarsi con forza nel culetto, alla prima avanzata urlai di dolore il mio culetto era vergine, con la testa si tolse dalla figa per venirmi a baciare in bocca ..bellissima sei vergine dietro Pasqualino non ti mai inculata? No mai..e di nuovo un lungo bacio in gola ….mi prese in braccio portandomi come un fuscello nella stanza da letto, mi adagiò supina a cosce aperte oscenamente gli offrivo la figa spalancata ed indifesa , davanti a me si stava denudando, si tolse la camicia mostrando il suo petto villoso coperto da una folta peluria… si denudò tutto..ho sbranato gli occhi alla vista della sua nerchia, non avevo visto mai un cazzo così, anche se deficiente Pasqualino non l’ho mai tradito, era il secondo cazzo che vedevo in vita mia, una proboscide con una punta terrificate rivolta verso l’alto ,una cappella grossissima si sviluppava nodoso e grosso ricoperto da una venatura ed ancor di più davano consistenza al cazzo , due enormi palle gonfi di sborra, ebbi attimi di paura mi tremavano le gambe , impugnando l’enorme scettro me lo strofinava su e giù tra le labbra della mia fica , poi lo puntò al centro e diede un piccolo colpo, il mio grido di dolore lo bloccò …. prese le mie cosce e divaricate li poggiò sul suo petto…io tremavo tutta si curvò su di me miei seni furono , tra le sue mai ero indifesae totalmente nelle sue mani, con un colpo di reni il mio utero fu invaso dalla sua nerchia, era tutto dentro gridai di dolore il mio respiro si fece affannoso ,un bruciore fortissimo, mi sentivo la figa lacerata, Lui capì e si fermo rimanendo con tutto il cazzo piantato dentro , ero affannata squassata , passarono lunghi attimi stava facendo abituare la mia figa a quell’enorme intrusione, poi .. fu la mia figa a rispondere con una copiosa sborrata, lui ha avvertito la contrazione delle labbra della sorca sul suo cazzo capì dandogli che ero pronta ad essere montata, entrava ed usciva prima con delicatezza poi con randellate sempre più forti. Alle 17 la mia figa era allagata di tutta la sua sborra quasi due ore a fottere, mi sentivo aperta ,una voragine ,scassata e con piacere mi sentivo entrata in un’altra dimensione, felicemente contenta per aver scoperto il vero sesso. Dovevo andar via mio marito ,neo cornuto,ritornava a casa, prima di andar via mi ha chiesto se prendo la pillola , ho detto no, dopo due anni di matrimonio con Pasqualino non è successo mai nulla fu La mia risposta per nulla preoccupata.
Tornando a casa percepivo la sensazione che in mezzo alle mie cosce fosse passato un treno, la mia figa sgangherata inumidiva le mutandine oltre i forti bruciori per l’uso inusuale di cui era stata fatta oggetto.
Un mese prima dell’inizio dell’anno scolastico ci trasferimmo, siamo andati ad abitare nella casa di Giacomo, non ci volle molto che mio marito capì il ruolo che gli aspettava. Io iniziai a lavorare nella scuola di Giacomo anche Pasqualino fu assunto, iniziando a lavorare entrambi, d’accordo con il mio amante , una sera ci attardammo a scuola rimanendo soli tutte ,fui io stessa che misi le cose in chiaro: Caro Maritino mio sappi che io da oggi in poi sarò la donna di Giacomo, avrei potuto lasciarti ma non lo faccio x che al paese poi si saprebbe tutto, quindi ti viene offerto di lavorare qui con noi rimanere con noi, io da stasera dormo nel letto con Lui se non ti va puoi andartene.
Pasqualino rimase , Giacomo da gran porco quale è quella sera ha lasciato la porta aperta della camera da letto , si eccita ancor di più ad umiliarlo, cosa che a me non dispiace affatto, ora è diventato un cagnolino tutto fare, una sera in particolare ,Giacomo lo volle in camera da letto ad assistere, mi posizionò a novanta gradi passandomi tutta con il suo randello dalla figa al culo, ormai da tempo usava tutti i buchi, poi il mio porco trionfante venne e si posizionò con il suo cazzo inzuppato di sperma ed altro, era uscito poco prima dal mio culo, per quello che poteva entrare me lo mise in bocca ed allungandosi con le mani, ero posizionata con il culo verso a Pasqualino, mi aprì le chiappe per mostrare in modo osceno i miei buchi sgangherati ed aperti. Il mio maritino si alzò da dove era seduto e uscì dalla stanza mentre il porco di Giacomo svuotò le sue balle piene di sborra nella mia gola, poco dopo, nudi entrambi siamo andati nella camera del mio Lui, era adagiato sopra il letto che si stava segando, il mio amante ebbe una nuova erezione mi infizò di nuovo la figa sborrandomi di nuovo in pancia.
Alla fine dell’anno scolastico rimasi incinta di un bel maschietto, figlio di Giacomo. Ora che frequenta brillantemente l’università è l’orgoglio di suo padre e suo legittimo erede al compimento della maggiore età.

Questo racconto di è stato letto 1 0 8 0 4 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.