La mia segretaria Padrona 6 - epilogo e nuovo inizio

Scritto da , il 2018-08-05, genere dominazione

"sabato pomeriggio a casa mia fino a tarda notte, inventati qualcosa per tua moglie".
Come richiesto andai da lei.
Non mi fece entrare ma mi fece salire in auto e andammo fuori città, in un centro estetico.
Mi fece entrare, poi mi fecero accomodare in uno degli studi.
Entrò la padrona con una estetista.
"Spogliati nudo. Non è la prassi ma è una mia amica e sarà ben ricompensata. Adesso ti depilerà completamente."
Provai a dire che sarebbe stato difficilissimo per me tirare fuori una storia credibile per mia moglie ma mi chiuse la bocca dicendo che mi avrebbe spiegato più avanti. Fortunatamente non ero molto peloso sul petto, il peggio fu la ceretta alle gambe e ovviamente ai genitali. Oltre al dolore dovetti subire anche l'umiliazione di essere comandato a bacchetta davanti a una estranea.
Tornati a casa, mi fece accomodare a casa e mi sveló il suo piano "più tardi darò una piccola festa, tu sarai l'attrazione principale, dobbiamo prepararti perché non ti riconoscano."
Con mio sgomento tirò fuori abiti da donna. Mi fece indossare prima un perizoma nero che mi conteneva a stento il cazzo, poi delle autoreggenti sempre nere. Quindi mi appiccicó un seno finto e un reggiseno. Quindi una minigonna che mi copriva appena e una maglietta trasparente.
Poi mi mise una parrucca bionda e mi truccó pesantemente.
Alla fine del processo mi fece indossare un paio di scarpe con tacco e plateau, che rischiavo di ammazzarmi a ogni passo.
Il risultato fu imbarazzante: non ero né fine né elegante, sembravo una vecchia puttana da camionisti ma la mia padrona era entusiasta, commentava felice ogni elemento. Ebbi anche una erezione che si notó subito sotto la minigonna.
Arrivarono gli ospiti, notai subito il nero che mi aveva sverginato, più altri due di carnagione scura, forse marocchini o tunisini.
Tutti iniziarono subito a palparmi e a insultarmi aizzati dalla mia padrona.
Io stavo al gioco anche se non avevo ancora ordini chiari.
Fu portato in salotto un lettino con due staffe per le gambe come per una visita ginecologica.
Fui fatto "accomodare" lì sopra, mi legarono le gambe con due cavigliere con il culo esposto, senza neanche togliere le scarpe.
Poi mi bloccarono le braccia.
"Ora, facciamo iniziare la festa"
Mi aspettavo che i tre si gettassero su di me invece aprí di nuovo la porta per far entrare... Mia moglie!
"Ciao caro"
Ero sconvolto, anzi ero finito.
La padrona si mise a spiegare: "abbiamo fatto tutto questo insieme, ci siamo conosciute e parlate, lei sapeva dei tuoi tradimenti e voleva fartela pagare. A parte i nostri giochetti in ufficio, tutte le volte che sei stato qui sei stato filmato, ha visto tutto anzi ha collaborato a organizzare. Adesso è tempo che anche lei si prenda il suo divertimento."
Si tolse il soprabito, era in lingerie.
La padrona le passò uno strap-on nuovo di dimensioni enormi.
Sì avvicinò a me, spostó il perizoma e dopo un paio di passate di lubrificante lo puntó sul mio buco.
"Scusa tesoro, non credo che sarò delicata, tanto qui ti hanno già aperto per bene" e me lo pianto con tutta la forza possibile, iniziando subito a spingere con rabbia, affondi paurosi che mi facevano urlare di dolore.
Ovviamente si scatenò con insulti, dandomi della troia e invitandomi a godere, anche se non ce la potevo fare per lo shock e il dolore.
Quando si stancó chiamó a sè i tre uomini. Li spoglió facendosi palpeggiare ovunque, a turno gli infiló anche la lingua in bocca. Ero schifato.
Si assicurò che avessero il cazzo duro e li fece venire attorno alla mia testa.
Gli ordinó di schiaffeggiarmi la faccia, poi mi ordinó di tirare fuori la lingua così da leccare a turno quello che mi arrivava sulla bocca.
"Tesoro non penserai di gustartelo tu da solo vero? Tu hai il cazzo bello lungo quindi mi scoperai la figa - allontanò uno dei due marocchini - tu invece mi dovrai scopare il culo con quel palo che ti ritrovi - allontanò il nero - tu invece hai un cazzo proprio bello con queste palle gonfie... A te lo succhieró per bene."
Detto questo si inginocchió e inizió a spompinare il terzo, che sembrava anche più giovane.
Vedevo mia moglie fare uno bocchino meraviglioso a questo qua, mi diventó duro perché la scena era davvero eccitante.
Dopo un quarto d'ora in cui gli leccó tutto, dalla cappella alle palle, si fece sborrare in bocca.
Poi si alzò, venne sopra di me, mi aprí la bocca con le mani e fece colare giù tutta la sborrata che data la posizione ingoiai.
Poi si accomodó sul divano, spalancando le gambe. Allargò le labbra e invitó il designato a montarla.
Questo non se lo fece ripetere, si fiondò su di lei e la scopó intensamente per un tempo indefinito, tra le sue urla di piacere. Quando lui venne, lei si alzò, si mise una mano sulla figa, poi aiutata dalla padrona salí sul tavolo, si accucciò sulla mia faccia e fece colare in bocca quella sborrata aiutandosi con le dita.
Fatto questo, scese, si mise a pecorina e chiamó il terzo per farle il culo. La padrona la aiutó con il lubrificante poi il nero cominció a lavorarle il culo, tra le sue urla di dolore che si trasformarono in piacere.
Quando sborró lei crolló sfinita. Fu la padrona stavolta ad aiutare mettendole una mano dietro, salì di nuovo e stavolta mi fece ingoiare la sborrata che usciva dal buco del culo.
"Ora" disse la padrona "non sarò più io la tua padrona ma cedo i miei privilegi a tua moglie. Io agiró da vice, quindi non ci pensare nemmeno di mancarmi di rispetto o non obbedire a un mio ordine."
Fu la volta di mia moglie.
"Io sarò la tua nuova padrona, sai benissimo che succede se non obbedisci. Ti abbiamo in pugno. Io comincerò a soddisfare le mie voglie con dei bei maschioni, tu sarai lo schiavetto di casa. Pulirai sperma, manterrai qualche ospite eccitato e se qualcuno vorrà approfittarne credo che il tuo buco del culo tornerà utile. Ho visto prima mentre spompinavo che il tuo cazzo è diventato duro. Ti eccitava?"
"Sì, mi sono eccitato..."
"Quindi sei cornuto, sottomesso e ti piace pure eh...?"
"... sì..."
"Mi sa che terremo questo completino e ne aggiungeremo altri allora."
"Voi tre, slegatelo e andiamo a casa nostra, tu non ti cambiare che dobbiamo ricominciare ma stavolta non sarai legato."
La mia erezione sotto la gonna testimoniava quanto lo desiderassi, scesi vestito così a prendere la mia auto per seguire a casa quella di mia moglie che portava anche i tre uomini verso casa mia.

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