Priva di fantasia

Scritto da , il 2018-04-20, genere etero

Vorrei che mi scopasse ancora, vorrei sentirmi frugare dalle sue mani, vorrei sentire lo schiocco delle sue labbra quando lascia il mio clitoride. Io non ce la faccio senza di lui, senza le sue fantasie, senza il suo fantastico cazzo, senza il suo sapore nella mia bocca. Ti odio brutto stronzo! Non dovevi darmi la certezza della tua esistenza, del tuo unico modo di sapermi prendere da tutti i versi e in ogni angolo e poi sottrarmi l'intero mondo. A me la tua piccola, quella che ti faceva gonfiare il tuo splendido cazzo non appena ti salutava. Nemmeno masturbarmi pensandoti mi calma, perché so che non potrò confessartelo e tu non sfodereresti il tuo cazzo per punirmi. Non mi diresti che sono una piccola troppo cattiva che ha bisogno di una vera lezione. Una lezione che mi daresti prima con le tue dita stronze quanto te che mi hanno sempre portata al limite del parossismo per lasciarmi soffrire. "Non posso soddisfarti ora, non te lo meriti" e mi stringevi i polsi perché non lo facessi da sola. Nemmeno le mie gambe lasciavi libere. " Soffri? Vedi che sei una troia? Ammettilo!" E mi promettevi che se ti avessi ubbidito avresti toccato ancora la mia figa in piena. Oh sì, ti obbedirei ancora e ancora per sentire le tue labbra avvicinarsi alle mie, scorrere lentamente sul mio corpo mentre la punta lucida del tuo cazzo ti tradiva. Ma ancora non finivi si punirmi perché la tua bocca voleva bere dalla sua troia la droga dei tuoi sensi. "Dammi il tuo cazzo stronzo, affondalo dentro di me non puoi lasciare la mia figa in questo stato" "Supplicami ancora un po' e giuro che questa volta ti perdono e ti do il mio cazzo. Non era un supplicare il mio, era il desiderio accecante di possedere ciò che altre donne non avevano, un cazzo unito ad un cervello ineguagliabile che entrando nella mia bocca diveniva strumento di un piacere infinito, un orgasmo completo nel corpo nella'anima e nella mente. Eh sí perché alla fine non ne poteva più nemmeno il tuo cazzo e voleva riempire la mia figa ormai allargata a sua misura. Tu, che hai 34 anni più di me, mi hai resa dipendente dalla tua mente e dalla tua pelle. Pelle che desidero al risentire ogni tua parola, al rivedere ogni tua sconcezza. Al solo percepire il tuo profumo i miei pensieri indossano il giogo del tuo corpo, delle tue mani su di me e delle tue parole nella mia mente e nella mia anima. Ed ora tutto questo è di una donna che dicesti priva di fantasia...



Questo racconto di è stato letto 2 0 7 6 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.