Serata quasi normale

Scritto da , il 2018-04-10, genere trans

E’ un periodo di intenso di lavoro, e alla sera ti capita di essere stanco e quindi non proprio brillante, e in quei casi che fai? Ceni e guardi un po’ di tv, oppure cazzeggi sul PC, e dove fai a finire? Su qualche sito di incontri, sperando casualmente di fare qualche conoscenza, che tra l’altro non è una mia priorità, preferisco il contatto e la conoscenza diretta. Fatto sta che dopo un oretta, visto qualche foto e qualche video eccitante, mi imbatto in un sito in cui non necessita iscriversi (cosa che odio, e non per il costo), basta chattare, allora gironzolo un poco e comincio a chattare.
La prima che risponde al mio invito è un trans di Brescia, direi che il discorso scivola su quello che voglio fare io e quello che vorrebbe fare lei e i desideri collimano, e però una volta eccitati rimane che io sono a Milano e lei a Brescia, e allora ci lasciamo con l’accordo di risentirci qualche altra sera e…. magari, combinare un incontro. Infine mi imbatto su un annuncio trans in zona Navigli, ci penso un po’ non avrei voglia di uscire, ma è quattro sere che sto in casa e ho bisogno di uscire.
Chiamo, ed una voce che tradisce il suo essere mi dice: “ciao amore, vuoi godere con me? Guarda che non ho limiti, mi puoi cavalcare o ti cavalco io, ti riempio di latte o mi riempi di latte, se vuoi uso anche dildo ne ho una serie fantastica, se vuoi anche con amica. Però mi devi mandare foto del tuo fisico su WAP. Detto fatto, dopo un po’ risponde al mio messaggio: “ok Gianni sei carino, ti aspetto e…. ti dico di più, se sei come in foto mi sa che facciamo una maialata pazzesca”, rispondo “ok a me va bene, sono già eccitato, ma guarda che non sono un principiante, e ho buona esperienza di trans, posso venire tra un’oretta”, e lei “si dai ti faccio trovare anche la mia amica, tu però porta una bottiglia di champagne”.
Insomma quasi senza volere, mi trovo ad uscire, però dato che mi conosco, una volta fuori di casa, passa la pigrizia ed eccomi pronto, passo dalla cantina per lo spumante italiano e metto in moto l’auto parcheggiata fuori casa, dopo una mezz’oretta sono in zona, metto in funzione il navigatore e altri dieci minuti sono sotto casa, mi avvicino all’ingresso e suono al numero che mi ha detto: “ciao Gianni vieni, 4° piano di fronte all’ascensore”. Appena esco dall’ascensore sento una porta che si apre e davanti a me vedo una mano e l’indice che fa il classico gesto del “vieni”, entro e… mi trovo una stangona da mille e una notte.
Mora, due tette fantastiche semiscoperte, mutandine che lasciano già intravedere il pacco ben consistente, ma quello che mi lascia stupefatto sono le fattezze femminili e le labbra, sembrano fatte per fare pompini, mi dà subito un bacio sulla guancia e uno schiaffetto sul culo, gli porgo la bottiglia di spumante: “metti nel frigo che si raffredda”, “grazie Gianni, io sono Adeline, sono colombiana e mi piacciono un sacco i maschi italiani, specie quelli come te non più ragazzini”, mi metto a ridere: “dai non farmi troppi complimenti se no mi fai arrossire”.
Ci sediamo sul divano e mi racconta un po’ della suo vissuto in Italia, è stata a Roma, poi a Rimini, quindi Brescia e da qualche mese è a Milano e, mi dice, è la città dove si trova meglio.
Mi chiede di me, della mia, dei miei interessi, intanto si avvicina mettendomi una mano nei capelli e l’altra sul ginocchio, poi dal ginocchio sale verso l’inguine e quindi mi accarezza il pacco che comincia a dare segni di vita, io non sto con le mani in mano e vado subito al sodo e gli strizzo la palle, anche lei è già eccitata e le mutandine non lo contengono più, intanto con la mano nei capelli mi spinge la testa verso il suo cazzo, non offro resistenza e lo ingoio all’istante; è durissimo!!!
Spompino alla grande, intanto lei con l’altra mano cerca di abbassarmi i pantaloni, ma non ce la fa quindi si stacca e mi invita a spogliarmi, anche lei si libera delle mutandine e mi offre la vista della sua verga niente male, una volta spogliato mi prende per mano e mi porta a letto, si pone in posizione 69 e ci spompiamo a vicenda. Gli lecco le palle, l’interno coscia e gradisce di brutto, ma anch’io sono eccitatissimo, usa la lingua come un’artista, pennella e succhia alterando l’ingoio del cazzo sino in fondo e leccate sulle palle e l’inguine, intanto con le mani ci tocchiamo entrambi il buco stimolandoci a vicenda, infine sento che sta per venire, la lascio uscire dalla mia bocca e mi inonda il petto di un latte bianco caldissimo, ma anch’io sono agli sgoccioli aumento il movimento verso la sua bocca, lei non lo molla neanche per un po’ e solo all’ultimo lo lascia uscire e si prende tutto in viso.
Ci rimettiamo un po’ in ordine, ci troviamo faccia a faccia, ci sorridiamo e ci diamo dei colpetti di lingua sulle labbra e con le mani lei mi tocca delicatamente il cazzo ed io le sue fantastiche tette e i capezzoli, arriva una telefonata sul cellulare di Adeline, poi mi riferisce che la sua amica ha dato bidone: “ha detto che l’ha chiamata un amico invitandola un discoteca e non ha saputo dire di no.
Io le dico: “ed ora che facciamo?” lei con sorriso malizioso dice: “scopiamo, facciamo un patto, a chi viene duro prima scopa l’altro, ci stai?”, ed io: “certo andrà a finire che io scopo te”, difatti lei si defila un po’ allontanando le sue parti intime mentre si avvicina con la bocca e inizia a mordicchiarmi i miei capezzoli, poi con le mani inizia a segarmi dolcemente, poi si abbassa e mi dà dei colpetti con la lingua, facendomi eccitare e appena sente il cazzo duro si gira e mi chiede di scoparla, non mi faccio pregare, gli prendo i fianchi lo appoggio e con due colpetti entro e comincio il trenino, qualche colpo violento alternato a colpi delicati, intanto lei si masturba e miagola come una gatta in calore, io gli dico un sacco di oscenità: “puttana, vaccona, troiona, ti spacco il culo, dai dimmi che mi vuoi tutto dentro” vado avanti per un bel po’ poi sento che sto per venire, accelero i colpi, lei mi sente fremere e mi urla: “si dai dammi tutto il tuo latte in culo, mettimi in cinta, sborrami dentro porco, bastardo, troione, si dai, si dai”, infine scoppio e gli inondo il culo di sborra e pochi secondi dopo sborra anche lei e mi passa le sue dite sulle mie labbra e mi spalma il suo sperma sul mio viso.
Ci rilassiamo sul letto, poi ci tocchiamo dolcemente, la bacio e lei ricambia, poi si alza e va a preparare due calici di spumante, vederla muoversi con il suo cazzo che ciondola è eccitante, mi invita a sederci sul divano mentre beviamo, mi passa la mano nei capelli poi piano piano fa pressione per abbassarmi la testa, insomma è un invito a prenderlo in bocca, non mi faccio pregare, sono di nuovo eccitato, lei guida il ritmo con la mano sulla testa, io ogni tanto devo respirare ma lei non molla, con l’altra mano mi solletica il buchetto prima con un dito poi con due, quindi all’improvviso si stacca, mi gira le spalle allarga le gambe e si impala con un colpo secco, io godo, adesso è lei che detta il ritmo, io gli mordicchio la schiena e con la mano la sego, farfuglio qualcosa tanto sono eccitato, ma ancora lei si alza e mi bacia in bocca, mi fa segno di alzarmi mi mette a pecora, si lecca le dita me le passa sul buco, si appoggia e spinge, un paio di colpetti e poi l’affondo.
Comincia la danza, le sue mani sulle mie spalle la aiutano a dare colpi violenti, poi le stacca e mi sega mentre continua il ritmo, io comincio a gridare (non riesco a trattenermi quando sono eccitato) con parolacce: “dai cazzo scopa, scopa, mordimi troia, sborra, dammi il tuo latte, sì dai fra un po’ vengo, segami cazzo segami”, lei è una furia mi dà colpi pazzeschi ma ormai non sento più niente, aspetto solo di sentire il caldo della sua sborra, che non tarda a venire, la sento fremere, si ferma qualche secondo poi riprende e infine la sento sussultare, mi strizza i capezzoli facendomi un male cane, che passa subito quando sento il culo che si riempie di latte caldo, rimane lì un po’, poi lo toglie, io intanto mi sego, mi avvicino a lei che si è buttata sul divano e gli sborro in viso, lei gradisce e se lo spalma in viso, io mi metto a ridere perché il mix di trucco e sborra gli rende il viso una mascherina.
Mi butto anch’io sul divano ansimante e sfinito, era un po’ che non ne facevo tre in una serata, non ne ho più! Appena che ci siamo calmati ci guardiamo e ci baciamo, poi lei: “Gianni mi è capitato poche volte di fare sesso così, e di godere così intensamente”.
Ci facciamo una bella e casta doccia anche se lei ci ritenta mettendosi dietro e appoggiandolo, ma io veramente sono al limite, poi mi rivesto e la lascio con bacio e una promessa di rivederci.

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